Tag: 1 dicembre

  • 01.12.2024 (aggiornamento)

    01.12.2024 (aggiornamento)

    Elezioni politiche – Oltre 9,2 milioni di romeni, ovvero circa il 51% dei 18 milioni aventi diritto di voto, erano andati alle urne fino alle 20:00 locali, per le elezioni politiche che si svolgono oggi. All’estero, dove i romeni hanno avuto a disposizione anche il sabato per andare alle urne, hanno votato oltre 700.000. Sono in lizza 31 partiti e alleanze, nonchè 19 organizzazioni delle minoranze nazionali. Il 9 giugno scorso, in Romania si sono svolte in contemporanea le amministrative e le europee.

    Dichiarazioni – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato di aver votato per un paese europeo alle elezioni politiche svoltesi oggi. “E’ un voto molto importante, poichè nel Parlamento si votano le leggi in Romania, nel Parlamento si vota il Governo”, ha detto Iohannis, il cui secondo e ultimo mandato scade questo mese. In questo 1 Dicembre si deve scegliere tra stabilità e caos, tra sviluppo e austerità, scrive in un post su Facebook anche il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu, pronunciandosi per un Parlamento che “tenesse le cose sotto controllo”, per non slittare “su una discesa pericolosa”. Anche il presidente del Senato, Nicolae Ciucă (PNL, al governo insieme al PSD), ha parlato del dovere di mettere la stabilità, il dialogo e il rispetto per i cittadini al primo posto, in un periodo segnato da sfide e decisioni importanti. Dall’opposizione, la leader dell’USR, Elena Lasconi, ha affermato di aver votato con la fiducia che i romeni resteranno liberi e che il futuro Parlamento adotterà leggi importanti per la prosperità della gente. George Simion, il presidente dell’AUR (opposizione nazionalista), ha dichiarato di aver votato per i figli del paese, per i romeni emigrati e per gli anziani della Romania. Il candidato indipendente alle elezioni presidenziali Călin Georgescu, nazionalista dichiarato, ma accusato di essere filorusso, ha detto di aver votato “per la Romania, per rispetto, per responsabilità politica totale dedicata alla stirpe romena”. Kelemen Hunor, il presidente dell’UDMR, che, lungo gli anni, ha fatto parte dei vari governi di coalizione a Bucarest, di destra o di sinistra, ha dichiarato di aver votato per il futuro della comunità ungherese di Romania e per una sua forte rappresentanza nel Parlamento.

    Riconteggio schede – Il Ministero degli Esteri ha riferito che tutte le schede elettorali registrate nei seggi all’estero al primo turno delle presidenziali, svoltosi il 24 novembre, sono state spedite nel paese. Le missioni diplomatiche e gli uffici consolari di Romania hanno utilizzato le più veloci e sicure soluzioni di trasporto identificate, a seconda delle aree geografiche e del fuso orario, indica il MAE, precisando che domani arriverà a Bucarest oltre il 97% dei voti espressi all’estero. La Corte Costituzionale ha sollecitato giovedì all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio di tutte le schede validamente espresse e di quelle nulle del primo turno presidenziale, a seguito della notifica relativa a possibili frodi, presentata da uno dei candidati. I giudici costituzionali decideranno domani se convalidano o annullano il primo turno. Se verrà convalidato, il ballottaggio si terrà l’8 dicembre.

    Festa Nazionale – La Festa Nazionale della Romania del 1 dicembre è stata celebrata in tutto il paese con parate, cerimonie militari e religiose. Nella Capitale si è svolta in mattinata la tradizionale parata alla quale hanno partecipato oltre 2.500 militari romeni e stranieri. Diventata festività ufficiale dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, la data del 1 dicembre segna il completamento, alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, quando passarono sotto l’autorità di Bucarest tutte le province con popolazione a maggioranza romena fino allora sotto il dominio degli imperi multinazionali confinanti – zarista e austro-ungarico: Bessarabia (est), Bucovina (nord-est), Transilvania (centro), Banato, Crişana e Maramureş (ovest).

    Messaggi auguri – Il 1 dicembre, rappresentanti delle ambasciate straniere a Bucarest hanno rivolto auguri alla Romania, chiamandola amica e partner affidabile. L’ambasciatore della Germania, Peer Gebauer, ha scritto sulla pagina Facebook della missione diplomatica, che il suo paese e la Romania sono uniti da una meravigliosa amicizia. Giles Portman, l’ambasciatore di Gran Bretagna a Bucarest, ha definito la Romania come un alleato vicino. Da parte sua, l’ambasciatore d’Israele, Lior Ben Dor, ha ricordato che i suoi genitori e nonni provengono dalla Romania. „La Romania ha una ricca storia, paesaggi bellissimi e gente ospitale. Per Israele, la Romania sarà sempre un amico vicino, al quale ci lega una relazione speciale. Sono grato di avere la chance di poter contribuire al consolidamento dei rapporti tra i nostri paesi”, ha detto Lior Ben Dor. Un messaggio di auguri ha rivolto, tramite l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Bucarest, anche il segretario di stato Antony Blinken, il quale ha indicato che „l’impegno della Romania per la sicurezza e la democrazia in Europa rappresenta un modello da seguire per tutte le nazioni”. Il capo della diplomazia americana ha affermato che il suo paese è orgoglioso di collaborare con la Romania, per far fronte alle sfide globali e garantire la prosperità e il benessere dei nostri popoli.

     

     

  • Preparativi per la Festa Nazionale

    Preparativi per la Festa Nazionale

    In Romania si avvicina una domenica elettorale impegnativa. I cittadini sono attesi di nuovo alle urne per scegliere, questa volta, i senatori e i deputati. Inoltre, l’Ufficio Elettorale Centrale dovrebbe annunciare in serata il risultato del riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre. Una tensione politica senza precedenti in 35 anni di democrazia romena post-comunista minaccia di eclissare un presunto giorno di concordia, quando si celebra quello che la storiografia ha consacrato come la Grande Unione di tutti i romeni.

    Come istituzione apolitica, l’Esercito va avanti con il suo lavoro. La prova generale per la Parata militare dedicata alla Festa Nazionale del 1° dicembre, inizialmente prevista per giovedì, è stata spostata a sabato – rende noto il Ministero della Difesa. Vi parteciperanno circa 2.500 militari e specialisti del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Interni, del Servizio Romeno di Informazioni, del Servizio di Telecomunicazioni Speciali, dell’Amministrazione Penitenziaria e dell’Autorità Doganale Romena, con circa 190 mezzi tecnici e 45 aerei.

    Accanto ai militari romeni, sfileranno circa 240 colleghi stranieri, in distaccamenti dei paesi alleati: Albania, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia. I distaccamenti stranieri comprendono circa 21 mezzi tecnici, compresi aerei da combattimento, precisa il Ministero della Difesa. Per la prima volta, passeranno sotto l’Arco di Trionfo di Bucarest le donne dell’Esercito della confinante Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona).

    Anche le rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno all’estero hanno programmato eventi speciali in occasione della Festa Nazionale. L’ICR Varsavia, ad esempio, insieme al “Festival Internazionale del Film Watch Docs. I diritti umani nel cinema”, invita il pubblico a una retrospettiva romena nella sezione “Documentari di grande formato”, dedicata alle produzioni più importanti del genere. Quest’anno, la sezione è dedicata alla Romania e durerà fino al 1 dicembre. I documentari romeni ricordano alcune produzioni d’archivio degli anni ’60-’70-’80 dello scorso secolo, ma presenta in prima polacca anche una nuova creazione di Radu Jude, uno dei cineasti contemporanei più apprezzati in Polonia.

    Diventata festa ufficiale dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, il 1 dicembre segna il completamento, alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno. Fu allora che passarono sotto l’autorità di Bucarest tutte le province con popolazione a maggioranza romena che si trovavano sotto il dominio dei confinanti imperi multinazionali – zarista e austro-ungarico: Bessarabia (est), Bucovina (nord-est), Transilvania (centro), Banato, Crişana e Maramureş (ovest).

  • Festa Nazionale della Romania: cerimonie ristrette nel Paese e all’estero

    Festa Nazionale della Romania: cerimonie ristrette nel Paese e all’estero

    Cerimonie ristrette segnano quest’anno, nel Paese e nelle comunità dei connazionali all’estero, la Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre. In quel giorno del 1918, l’unione della Transilvania con la Romania, alla fine della Grande Guerra, sanciva la creazione dello Stato nazionale unitario. Alla breve cerimonia organizzata oggi senza pubblico a Piazza dell’Arco di Trionfo di Bucarest, dove normalmente si svolge la tradizionale parata, hanno partecipato circa 150 militari. Accanto al presidente Klaus Iohannis, al premier Ludovic Orban, e al presidente ad interim del Senato, Robert Cazanciuc, erano presenti medici, operatori sanitari e ambasciatori stranieri.

    Cari romeni, ugualmente ai momenti importanti ai quali rendiamo onore in occasione della Festa Nazionale, oggi serve l’impegno di ognuno di noi, ha detto Klaus Iohannis nel suo intervento, ricordando che abbiamo visto in tutta la Romania storie sconvolgenti di gente che si dà la mano per aiutare i simili, che fa volontariato e che dona continuamente per gli ospedali in difficoltà. E’ questa l’Unità dei romeni nel 2020!, ha sottolineato il capo dello stato.

    Klaus Iohannis ha deposto una corona di fiori al monumento che ricorda la vittoria della Romania nella Grande Guerra, e, insieme ai partecipanti, ha osservato un minuto di raccoglimento alla memoria degli eroi romeni immolatisi sui campi di battaglia, ma anche delle vittime del nuovo coronavirus. Simili cerimonie si svolgono oggi anche nelle grandi città, solo in presenza delle autorità locali.

    Il Ministero degli Esteri celebra la Festa Nazionale con un progetto di diplomazia digitale, tramite la rete di missioni diplomatiche e consolari. Si tratta di uno spazio di incontro e di dialogo virtuale dedicato agli amici e ai partner della Romania, alle comunità romene e ai cittadini residenti all’estero, in un formato unico adattato alle sfide imposte dalla situazione sanitaria globale. A sua volta, l’Istituto Culturale Romeno, insieme alle sue rappresentanze all’estero, dedica alla Festa Nazionale una serie di eventi online, volti a promuovere la cultura e la civiltà romena.

  • Festa Nazionale della Romania: cerimonie ristrette nel Paese e all’estero

    Festa Nazionale della Romania: cerimonie ristrette nel Paese e all’estero

    Cerimonie ristrette segnano quest’anno, nel Paese e nelle comunità dei connazionali all’estero, la Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre. In quel giorno del 1918, l’unione della Transilvania con la Romania, alla fine della Grande Guerra, sanciva la creazione dello Stato nazionale unitario. Alla breve cerimonia organizzata oggi senza pubblico a Piazza dell’Arco di Trionfo di Bucarest, dove normalmente si svolge la tradizionale parata, hanno partecipato circa 150 militari. Accanto al presidente Klaus Iohannis, al premier Ludovic Orban, e al presidente ad interim del Senato, Robert Cazanciuc, erano presenti medici, operatori sanitari e ambasciatori stranieri.

    Cari romeni, ugualmente ai momenti importanti ai quali rendiamo onore in occasione della Festa Nazionale, oggi serve l’impegno di ognuno di noi, ha detto Klaus Iohannis nel suo intervento, ricordando che abbiamo visto in tutta la Romania storie sconvolgenti di gente che si dà la mano per aiutare i simili, che fa volontariato e che dona continuamente per gli ospedali in difficoltà. E’ questa l’Unità dei romeni nel 2020!, ha sottolineato il capo dello stato.

    Klaus Iohannis ha deposto una corona di fiori al monumento che ricorda la vittoria della Romania nella Grande Guerra, e, insieme ai partecipanti, ha osservato un minuto di raccoglimento alla memoria degli eroi romeni immolatisi sui campi di battaglia, ma anche delle vittime del nuovo coronavirus. Simili cerimonie si svolgono oggi anche nelle grandi città, solo in presenza delle autorità locali.

    Il Ministero degli Esteri celebra la Festa Nazionale con un progetto di diplomazia digitale, tramite la rete di missioni diplomatiche e consolari. Si tratta di uno spazio di incontro e di dialogo virtuale dedicato agli amici e ai partner della Romania, alle comunità romene e ai cittadini residenti all’estero, in un formato unico adattato alle sfide imposte dalla situazione sanitaria globale. A sua volta, l’Istituto Culturale Romeno, insieme alle sue rappresentanze all’estero, dedica alla Festa Nazionale una serie di eventi online, volti a promuovere la cultura e la civiltà romena.

  • Festa Nazionale: concerto al Teatro La Fenice di Venezia

    Festa Nazionale: concerto al Teatro La Fenice di Venezia

    Il 1 dicembre, la Romania celebra la sua Festa Nazionale, che ricorda la Grande Unione del 1918, il momento più rappresentativo della sua storia: l’unità di tutti i connazionali in un unico stato.



    Come ogni anno, le missioni diplomatiche e consolari della Romania all’estero, accanto agli istituti culturali, organizzano degli eventi celebrativi. A Venezia, a segnare la Festa Nazionale della Romania sarà il concerto “Confluenze”, con il soprano Irina Iordachescu e il pianista Stefan Doniga, al Teatro la Fenice.



    L’evento, che si svolgerà il 29 novembre dalle ore 20.00, è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e dall’Opera Nazionale di Bucarest, in collaborazione con il Teatro La Fenice.



    Mihai Stan dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, responsabile del progetto, ha offerto i dettagli in un collegamento con Radio Romania Internazionale.