Tag: Accademia Romena

  • Anno Cardinale Iuliu Hossu, inaugurato all’Accademia Romena

    Anno Cardinale Iuliu Hossu, inaugurato all’Accademia Romena

    Il 29 gennaio, l’Accademia Romena ha inaugurato con una sessione omaggio l’Anno Cardinale Iuliu Hossu, istituito con la Legge nr. 290/2023, per celebrare la vita, l’opera, la personalità, il martirio, il ruolo determinante nell’attuazione della Grande Unione della Romania e il suo impegno per salvare gli ebrei durante l’Olocausto. Nel 2025, ricorrono 140 anni dalla sua nascita e 55 dalla scomparsa. L’evento è stato organizzato in partenariato con l’Archivio Nazionale della Romania e il Museo Nazionale della Letteratura Romena.

    Iuliu Hossu (1885-1970) ha studiato e si è addottorato in teologia e filosofia presso il Pontificio Collegio De Propaganda Fide di Roma. Gli fu affidato l’onore di leggere la Proclamazione dell’Unione della Transilvania con il Regno di Romania alla Grande Assemblea Nazionale di Alba Iulia, il 1 dicembre 1918. Fu senatore nel Parlamento della Grande Romania, recando un notevole contributo all’elaborazione della legge dei culti religiosi e alla ratifica del Concordato, ricorda l’Accademia Romena, di cui fu eletto membro onorario nel 1945.

    Fu escluso dalla somma istituzione scientifica e culturale romena nel 1948, quando il regime comunista mise al bando anche la Chiesa Greco-Cattolica. A seguito del rifiuto di rinunciare alla fede greco-cattolica, Iuliu Hossu fu incarcerato per oltre 20 anni. Nel 1969, Papa Paolo VI lo creò cardinale in pectore, ma lui rifiutò con umiltà. La nomina fu resa pubblica nel 1973. Le sue parole d’ordine – “La nostra fede è la nostra vita” – intitolano anche il volume di memorie, pubblicato nel 2003.

    Evocando la personalità di Iuliu Hossu in lingua romena, il Nunzio Apostolico a Bucarest, Mons. Giampiero Gloder, lo ha definito come “un grande uomo della Chiesa”, e, citando Papa Paolo VI, ha detto che il cardinale è un gigante.

    Nel corso della sessione moderata dal direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu, le straordinarie doti morali e spirituali del cardinale Iuliu Hossu di pastore della Chiesa Romena Unita con Roma fino alla morte, la sua forza di resistere alla repressione comunista, il suo fermo impegno di difendere e salvare, con il rischio della propria vita, gli ebrei della Transilvania occupata durante la Shoah, sono stati evocati dall’Arcivescovo Metropolita Cattolico di Bucarest, Aurel Percă, dal segretario di stato per i Culti religiosi del Governo romeno, Ciprian Vasile Olinici, dal vescovo greco-cattolico della Capitale, Mihai Frățilă, dal presidente della Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania e deputato Silviu Vexler, nonchè dall’accademico Mircea Martin, professore emerito, dalla poetessa Ana Blandiana, membro corrispondente dell’Accademia Romena, dal direttore generale dell’Archivio Nazionale, Cristian Anița, e dalla professoressa universitaria Ruxandra Cesereanu.

    Un messaggio del presidente Klaus Iohannis è stato presentato dal consigliere di stato Cătălina Galer. Al termine della sessione, Romfilatelia ha lanciato l’emissione Anno Cardinale Iuliu Hossu, presentata dalla direttrice generale Cristina Popescu.

     

  • Buon centenario, Accademia di Romania in Roma!

    Buon centenario, Accademia di Romania in Roma!

    Per una felice coincidenza, il 1 novembre sia Radio Romania che l’Accademia di Romania in Roma celebrano l’anniversario. Per la prestigiosa istituzione particolarmente attiva nel paesaggio culturale italiano, il 2022 segna una ricorrenza speciale, in quanto si tratta del suo centenario. Grazie all’impegno dello storico Nicolae Iorga e dell’archeologo Vasile Pârvan, nel 1920 il Parlamento romeno approvava una legge che prevedeva la creazione di due accademie romene all’estero: la Scuola Romena di Fontenay-aux-Roses, a Parigi, e la Scuola Romena di Roma. L’8 luglio 1921, il Governatore di Roma metteva a disposizione dello Stato romeno un terreno a Valle Giulia per la costruzione di un immobile che accogliesse un’Accademia di Storia, Archeologia e Belle Arti. Il 1 novembre del 1922 si apriva la Scuola Romena di Roma, in una sede provvisoria in Via Emilio de’ Cavalieri 11. L’attuale sede di Valle Giulia (Piazza Josè de San Martin 1), inaugurata a gennaio 1933, fu edificata sotto la guida dell’architetto Petre Antonescu, con le spese di costruzione sostenute dalla Banca Centrale di Romania.



    La Scuola Romena di Roma nasce dopo la Grande Guerra, principalmente come espressione della volontà di vari accademici romeni – in primo luogo Nicolae Iorga, Duiliu Zamfirescu, Vasile Pârvan – il suo primo direttore, in seguito alla propria esperienza avuta in Italia come ricercatori. Sono personalità della cultura romena che hanno subito più o meno lo stesso fascino e impatto culturale straordinario che la Città Eterna ha esercitato su migliaia di ricercatori e uomini di cultura dell’Europa, spiega a Radio Romania Internazionale il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.univ.dr. Rudolf Dinu. Quello che hanno scoperto fu l’esistenza della straordinaria famiglia accademica delle scuole straniere che svolgevano la loro attività ormai dal 17/o secolo a Roma ed ebbero subito l’idea – Iorga lo dice sia per Roma che per Venezia più tardi – di fondare un istituto per ospitare i ricercatori romeni, per avere l’opportunità in maniera sistematica di studiare questo straordinario patrimonio culturale che la città di Roma e l’Italia in generale offrono, sottolinea il prof. Rudolf Dinu.



    Celebriamo i 100 anni di esistenza di un’istituzione che, lungo questo lasso di tempo, ha avuto più funzioni e ha seguito vari obiettivi, non solo quelli della formazione accademica post-universitaria, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania, ricordando la storia abbastanza travagliata dell’istituzione. Membro fondatore dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma, la Scuola ebbe questa funzionalità di ricerca e formazione accademica fino al 1947, quando, purtroppo, fu chiusa, in seguito all’avvento del regime comunista in Romania. Quindi, dopo la seconda Guerra Mondiale, funziona con interruzioni. Dal 1969 fino alla caduta del regime fu aperta come centro culturale e dagli anni ’80 soltanto come biblioteca. Rientra nella famiglie delle scuole straniere della Città Eterna nel 1998, grazie all’impegno del compianto professore Marian Papahagi, che giustamente deve essere chiamato il rifondatore della Scuola Romena di Roma, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania, istituzione che svolge la propria attività in base all’Accordo Culturale tra i due Paesi. Grazie alle borse di studio Vasile Pârvan all’Accademia di Romania e Nicolae Iorga all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, i giovani romeni hanno la possibilità di continuare in Italia il perfezionamento dopo laurea e post-dottorato. Dal 2003, l’Accademia di Romania è diventata anche rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno, attivamente coinvolta nella promozione della cultura romena. Praticamente, la gestione dell’Accademia di Romania è affidata al Ministero degli Esteri di Bucarest, le attività scientifiche sono coordinate dall’Accademia Romena e dal Ministero dell’Istruzione romeno, mentre quelle culturali dall’Istituto Culturale Romeno.



    I 100 anni di attività sono stati celebrati da una rosa di eventi che culminano il 2 e il 3 novembre con il convegno italo-romeno La Romanità Orientale e l’Italia dall’Antichità fino al secolo XX, giunto alla quarta edizione. L’incontro è organizzato dall’Accademia di Romania, in collaborazione con la Facoltà di Storia dell’Università Alexandru Ioan Cuza di Iași, la Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest, la Facoltà di Storia dell’Università Babeș Bolyai di Cluj-Napoca, l’Università degli Studi di Bari, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università degli Studi di Trieste, l’Associazione Italiana di Studi di Storia dell’Europa Centrale e Orientale (AISSECO), l’Associazione Italiana di Studi del Sud-Est Europeo (AISSEE) e il Centro Romeno-Italiano di Studi Storici dell’Università di Bucarest e dell’Università Roma Tre (CeRISS), sotto il patrocinio dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma, dell’Associazione Internazionale di Archeologia Classica, dell’Accademia Romena di Bucarest e con il sostegno dell’Istituto Culturale Romeno. Un incontro accademico che propone la rilettura di una realtà molto complessa e di grande interesse per la storiografia e la ricerca romena, italiana ed europea, puntualizza il prof. Rudolf Dinu, spiegando che si tratta di un convegno multidisciplinare, che riunisce, accanto a storici e archeologi, anche architetti, filologi e ricercatori di altre discipline umanistiche.



    A chiudere gli eventi celebrativi del centenario sarà una conferenza dedicata all’archeologia del Basso Danubio, della Moesia Inferior, in programma a fine novembre, organizzata dall’Accademia di Romania in collaborazione con il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e l’École Française de Rome, ha detto ancora il prof. univ. dr. Rudolf Dinu.




  • Programma Radio Romania Internazionale 02.09.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 02.09.2021

    Sommario: Giornale radio; Approfondimento; Romania-Italia: Mostra-evento “Dante 700 – A riveder le stelle: illustratori romeni dellopera di Dante – Mac Constantinescu e Marcel Chirnoagă – incunaboli ed edizioni rare”, inaugurata presso la Biblioteca dellAccademia Romena: il presidente dellAccademia Romena, accad. Ioan Aurel Pop, il direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu; lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, il Nunzio Apostolico in Romania, Mons. Miguel Maury Buendia, e il deputato della minoranza italiana, Andi-Gabriel Grosaru, ospiti a Radio Romania Internazionale; Società; Una canzone al giorno




  • Protocollo di collaborazione tra Radio Romania e l’Accademia Romena

    Protocollo di collaborazione tra Radio Romania e l’Accademia Romena

    Valorizzare il potenziale mediatico ed educativo di Radio Romania e promuovere le performance culturali e scientifiche dell’Accademia Romena: con questo obiettivo, il Presidente dell’Accademia Romena, il prof.univ.dr. e accademico Ioan Aurel Pop, e il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Georgică Severin, hanno firmato il 6 novembre un protocollo di collaborazione mediatica e culturale, che riveste un significato particolare nel 90/o anniversario di Radio Romania, la prima emittente nazionale fondata nel Paese, e, in ugual misura, la più longeva.

    Il Presidente Direttore Generale di Radio Romania ha ricordato che l’emittente pubblica rimarrà un riferimento nel paesaggio mediatico. Nonostante il confronto con l’area commerciale, vedremo che ogni volta che i romeni avranno bisogno di informazioni affidabili, capiranno che la fonte più sicura è Radio Romania. Conserviamo i più importanti archivi audio in Romania. Cosicchè il nostro patrimonio sonoro va valorizzato e forse nel futuro, insieme all’Accademia Romena, troveremo una forma particolare per consentire a tutte le persone interessate l’accesso a questi valori, ha detto Georgică Severin.

    Da parte sua, l’accademico Ioan Aurel Pop ha espresso apprezzamenti all’intera attività svolta dalla radio pubblica lungo i suoi 90 anni. L’Accademia Romena sta lavorando con le conoscenze ed è un’istituzione di ricerca e dedizione, mentre la Radio è fondamentalmente un’istituzione di comunicazione. Nel mondo in cui viviamo, chi padroneggia le conoscenze e, soprattutto, chi sa come renderle note al pubblico, così come lo sa fare Radio Romania, può dire Et in Arcadia ego, di trovarsi su un cammino sano della cultura nazionale. Siamo due istituzioni che credono nella forza della cultura nazionale per i destini di questo popolo. Sono assolutamente convinto che, se ci sarà qualcosa a salvarci da un certo periodo di deperimento, quel qualcosa consisterà sicuramente in educazione, cultura, ricerca e comunicazione adeguata. Non a caso la Radiodiffusione Romena gode di un altissimo ripetto tra l’opinione pubblica, un rispetto conquistato lungo nove decenni come istituzione di comunicazione di primo livello, ha sottolineato il Presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop.