Tag: agriturismo

  • Viscri

    Viscri

    Il villaggio romeno è l’ideale per una vacanza in un’atmosfera arcaica: antiche tradizioni, paesaggi sorprendenti, cibi di produzione locale e, soprattutto, un ritmo di vita completamente diverso. Il turista si stacca da tutta l’agitazione quotidiana, vede artigiani al lavoro, ascolta le leggende locali e si riconnette con la natura. Una tale destinazione è Viscri, diventato famoso nell’intero mondo. Una visita in questo villaggio della provincia di Brasov, nel cuore della Romania, offre a chiunque l’opportunità di tornare indietro nel tempo: case antiche, con persiane alle finestre, e il mezzo di trasporto più comune è il tradizionale carretto.

    Mihai Grigore è da parecchi anni proprietario di un agriturismo. Viscri è un tipico villaggio sassone. Ce ne sono molti simili in Transilvania. La differenza è che a Viscri, villaggio UNESCO interamente, tutta la struttura originaria è stata protetta, quindi qui non troverete case con facciate modernizzate. Quando vengono ristrutturate, sono utilizzati solo dei materiali tradizionali. Quindi, Viscri è proprio come appariva 100 anni fa. È un villaggio unitario. È qualcosa di molto interessante per gli ospiti che vengono da noi, soprattutto dall’estero, perché non sono molti i villaggi tenuti così, spiega il nostro ospite.

    Il punto centrale di interesse resta la chiesa fortificata, imponente esempio di architettura difensiva. Il turista non troverà da nessuna parte tante chiese fortificate come in Transilvania. Non tutte sono visitabili, ma molte, aperte al pubblico, hanno un carattere unico. Sono state costruite per lo stesso scopo, ma ognuna ha qualcosa di speciale. La chiesa di Viscri è una delle più antiche. All’inizio era stata costruita una piccola chiesa e da allora gli abitanti del posto hanno dovuto pensare a un modo per difendersi dagli invasori.

    La chiesa era il punto principale della comunità e si pensava di costruire fortificazioni attorno ad essa per mettersi al sicuro. Fu fortificata intorno al 1500. Il muro di cinta, alto sette metri, fu costruito all’inizio del XVI secolo, per essere dotato di case fortificate e torri difensive che si conservano ancora oggi. L’interno della chiesa conserva ancora il soffitto a cassettoni del 1743 e gli arredi. Particolare è un organo molto piccolo e semplice, costruito nel 1817.

    Ma una volta arrivati a Viscri, scoprirete anche l’offerta culinaria altrettanto attraente, come spiega Mihai Grigore. È un miscuglio interessante, perché Viscri è un villaggio sassone, con una tradizione sassone, ma qui hanno vissuto molte comunità, come in tutto il territorio della Transilvania. Abbiamo anche rom, romeni, ungheresi ed è un mix molto interessante. Si mangia molto bene a Viscri, grazie ai prodotti locali. La maggior parte delle pensioni ha il proprio orto con verdure non trattae. E un’ottima palinka, assicura Mihai Grigore, aggiungendo che i turisti tornano sempre.

    Ci sono persone che vengono dalla Norvegia, per esempio, ogni anno. Alcuni gruppi tornano a vedere gli uccelli. Molti turisti vengono dal Regno Unito per le piste ciclabili. I nostri ospiti dalla Germania vengono per la cultura e il patrimonio sassone della zona. Un segmento importante è rappresentato dai francesi. Vengono in famiglia, portando anche i bambini, visto che Viscri è un’ottima destinazione anche per loro. Qui hanno una libertà che non trovano altrove, conclude il nostro ospite.

  • Agriturismo in Romania

    Agriturismo in Romania

    Radio Romania Internazionale vi offre qualche suggerimento di vacanza negli ambienti rurali del Paese, partendo dalle offerte degli agriturismi soci dell’ANTREC, l’Associazione Nazionale per il Turismo Rurale, Ecologico e Culturale. All’ultima edizione della Fiera di turismo della Romania, Mişu Chiruc, presidente esecutivo dell’ANTREC, presentava l’offerta delle varie zone.



    Ad esempio abbiamo il Festival degli involtini di Praid, il Festival della trota a Ciocăneşti, quello dei frutti di bosco e così via. Si tratta soprattutto di festival gastronomici, perché l’agriturismo è diverso dal turismo classico: non viene promosso solo il turismo tipo vitto e alloggio, ma tentiamo di far conoscere il sistema agrituristico, i turisti vengono accolti in casa ed entrano in contatto con il proprietario. Per me, non si può parlare di agriturismo se uno viene, prende le chiavi, apre una porta e trova una casa fredda, ma quello in cui c’è anche il proprietario che accoglie e presenta al turista il suo mondo.”



    Abbiamo chiesto al nostro interlocutore che zone della Romania hanno avuto le migliori offerte in questo settore negli ultimi 20 anni. Evidentemente, quelle che per natura vantano ricchezze, naturali, o di folclore. All’inizio si è sviluppato molto il turismo nella zona della Bucovina. Poi in quella di Bran-Moeciu, dove è nata anche l’idea di associazione di agriturismo. In Vrancea o Neamţ, dove ci sono i monasteri e anche altre facilità per passare il tempo libero. Intanto noi cerchiamo di promuovere eventi che attirino i turisti, poi i turisti hanno bisogno di alloggio e gli agriturismi offrono questa possibilità. Man mano che aumenta l’interesse per la zona, cresce anche l’offerta di agriturismi”, spiega Mişu Chiruc.



    L’autunno è associato in Romania alle dispense piene di barattoli di sottaceti, marmellate, zacusca e altre delizie, che danno gusto alla stagione fredda. Nei villaggi troverete agriturismi a 2, 3, 4 o 5 margherite, a seconda delle facilità offerte. Del menu tradizionale fanno parte piatti squisiti come il pesce affumicato in rami di abete, soprattutto trota, molto saporita e profumata; poi il cacio e il formaggio fresco portati direttamente dall’ovile o la carne affumicata di pecora, detta in romeno pastrama de oaie”.



    I visitatori possono essere coinvolti nelle attività del posto, visitare un’ovile, vedere come si prepara il cacio o aiutare le donne a preparare le provviste autunnali. Oppure se desiderano solo osservare la tranquilla vita rurale, possono ammirare le case, gli animali, svegliarsi al canto del gallo la mattina, cioè godersi tutti gli elementi tipici della vita contadina.



    Le vacanze negli agriturismi non si rivolgono solo alle famiglie, molti offerte includono anche servizi tipo organizzazione di seminari oppure team-building. Inoltre, l’ANTREC punta su una migliore specializzazione degli agriturismi.



    Collaboriamo già con il ministero del turismo, con l’ente nazionale per il turismo, e stiamo classificando gli agriturismi per tipi di attività. Gli agriturismi che puntano sulla pesca hanno una struttura particolare, un lago vicino e offrono assistenza tecnica per la pesca. Una struttura oppure una rete di agriturismi che offrono facilità per i bambini, dispone di spazi di svago, assistenza medica, psicologi. Poi ci sono agriturismi specializzati per la caccia. Cerchiamo di fare una separazione partendo dallo specifico di ciascun agriturismo”, aggiunge Mişu Chiruc.



    Se scegliete una vacanza in campagna quest’autunno, in Transilvania, nel Maramureş, in Bucovina o Valacchia, potete anche acquistare prodotti romeni tipici ottenuti secondo ricette tradizionali: da salsicce affumicate, sottaceti della nonna, castagne cotte, miele, confetture, dolci e cioccolato fatto in casa, il famoso magiun de Topoloveni (una confettura che è anche l’unico prodotto tradizionale romeno certificato dall’UE), vini speciali, pane fatto in casa, zacusca, caciocavallo, costolette di pecora, brânză de burduf, fino a prodotti di artigianato tradizionale. (traduzione di Gabriela Petre)

  • Agriturismo in Romania

    Agriturismo in Romania

    I turisti che scelgono l’agriturismo lo fanno per scappare dall’affollamento delle grandi città, dal rumore, dall’agitazione e dalla vita frenetica e si rifugiano nel calmo e la tranquillità delle campagne. Negli ultimi anni, l’agriturismo in Romania si è sviluppato tantissimo, cosicchè resta solo l’imbarazzo della scelta tra case tradizionali e alberghi moderni nascosti in mezzo alla natura.



    La Romania è piena di destinazioni agrituristiche. La Bucovina e il Maramures, regioni del nord della Romania, sono alcune tra le più conosciute e sicuramente per il turista è molto difficile fare una scelta, come spiega Florentina Dospinescu dell’Associazione Nazionale di Turismo Rurale, Ecologico e Culturale (ANTREC).



    “Sarebbe molto difficile decidere dove consigliare i turisti di andare, perchè il Delta del Danubio ha il suo fascino, il corridoio montano Rucar-Bran altrettanto, la risonanza storica del Maramures è riconosciuta, e anche la Bucovina, per tutto quello che rappresentano i monasteri, l’ospitalità, le tradizioni e la gastronomia. La regione di Vrancea, nell’est della Romania, [ sinonima alla Via del vino. E’ abbastanza difficile scegliere la destinazione. Sceglierei il Maramures per l’atmosfera da favola. Viene ancora conservata la tradizione popolare. Il turista potrebbe andare lì per viaggiare nel trenino chiamato “mocanita”, per ammirare il meraviglioso paesaggio quasi per niente toccato dall’uomo. Il turista scopre anche le tecniche di tessitura e tintura delle coperte tradizionali, soprattutto quella a colori vegetali. Sarebbe ottimo andarci soprattutto in autunno per sentire il profumo delle foglie, dell’erba e di tutto quello che ti circonda”, spiega Florentina Dospinescu.



    Atmosfera speciale anche a Bazna, in provincia di Sibiu (centro), in quanto si ha l’impressione di viaggiare nel tempo. La vita quotidiana si svolge tranquillamente, intorno ad una chiesa del XV esimo secolo. Svariatissima l’offerta degli agriturismi tre stelle. Per tre notti di alloggio, con mezza pensione e un giro in carrozza, pagherete 199 lei (44 euro) a persona, in camera doppia.



    “La cosa che mi fa più piacere è che l’impressione dei turisti all’arrivo in Romania viene cambiata subito in meglio. Inizialmente, viene apprezzata l’ospitalità. Sono affascinati dai paesaggi, dalla varietà del rilievo, apprezzano i prodotti naturali ed i piatti tradizionali. Desiderano sempre ritornarvi”, aggiunge la nostra ospite.



    Florentina Dospinescu vi invita a partecipare anche ai lavori domestici. “Per il turista straniero, ma anche per quello romeno, questa cosa è una grande attrattiva. Per di più, li inviterei a partecipare ad un laboratorio di ceramiche organizzato a Marginea Sibiului, Maramures o Horezu, assaggiare le salsicce di Plescoi, che sono già marchio registrato. Li inviterei ad assaporare il “bulz dei pastori”, fatto con formaggio tipico in corteccia di abete, avvolto in polenta con la panna acida sopra, possibilmente dopo una passeggiata in zattera sul fiume Bistrita. Lì possono assaggiare anche la trota affumicata in rami di abete. Li porterei nel Delta del Danubio per vedere gli uccelli e viziarsi il palato con la bouillabaisse. Credo che sarebbe meglio scegliere un itinerario e, così, scoprire cosa significa la Romania e il suo turismo rurale. Nel momento in cui vogliono passare le vacanze in Romania, i turisti non devono prenotare solo per due o tre giorni perchè, in un tempo così breve, non potranno sentire pienamente e godersi il turismo nel nostro Paese”, conclude Florentina Dospinescu.


  • I villaggi più belli di Romania

    I villaggi più belli di Romania


    La valorizzazione del patrimonio rurale è la meta di un progetto dell’Associazione dei villaggi più belli della Romania, sostenuto dall’Ambasciata della Francia a Bucarest e dalla Casa Reale di Romania. Conosceremo insieme al nostro ospite alcune delle attrattive dello spazio rurale romeno, tra cui le terre selvagge, l’architettura della casa tradizionale, le usanze tramandate lungo i secoli, ma anche la gastronomia romena.




    Il promotore e presidente esecutivo dell’Associazione, nato nel nord-est della Romania, vive nel centro, a Brasov, e viaggia spesso a Bucarest e nell’intero sud del Paese, ma anche in Transilvania, nell’area di Cluj, dopo aver girato per tutta Europa. Dai suoi viaggi, Nicolae Marghiol è tornato a casa con un modello franco-belga da proporre anche in Romania.




    “Vi invito in una gita nei villaggi più belli di ogni provincia romena. In questo modo scopriremo case tradizionali, usanze secolari, la cucina della nonna, quei ricordi dell’infanzia che tutti abbiamo. Tutto comincia dagli anni ‘80, in Francia, dove venne avviato il programma “I villaggi più belli della Francia”, dopo di che anche altri stati europei, come Italia, Spagna, Belgio e Romania hanno creato apposite associazioni per mettere in valore il villaggio tradizionale. I villaggi più belli della Romania sono identificati in base a certi criteri, tra cui le usanze, le tradizioni, la gastronomia”, spiega Nicolae Marghiol.




    I turisti sono attratti dalla natura selvaggia, dalla biodiversità, dalle usanze. Come dovrebbe cominciare il viaggio del turista straniero giunto in Romania?




    “Prima di tutto, lo prenderei dall’aeroporto in un carro trainato da cavalli e gli insegnerei a guidarlo. Così potrebbe prendere la patente, in quanto da noi esiste un’apposita scuola, che rilascia simili patenti. Per qualche giorno gli insegnerei a prendersi cura del cavallo e andremo da Bucarest nella zona della Valacchia, in Transilvania, Bucovina e Maramures, per scoprire i villaggi tradizionali. Scorpriremo le case contadine, le usanze, cucineremo assieme al turista dei piatti tradizionali della rispettiva zona. Andremo a pescare, saliremo sulle montagne, andremo a raccogliere funghi oppure fragoline, tante cose che il turista forse non ha mai fatto e che qui potrebbe sperimentare. Il turista straniero viene in Romania per il contatto diretto con la gente, con i contadini e il loro mondo”, spiega ancora Nicolae Marghiol.




    La leggenda locale, quella che attrae i turisti non dobbiamo inventarla ora, ci ha detto Nicolae Marghiol, essa esiste e va solo valorizzata tramite tutto quello che può rendere noto al mondo il villaggio romeno autentico.




    “A Hasmas, assieme al Consiglio Provinciale di Arad, abbiamo fondato il Museo del Martisor, il ciondolo portafortuna che è simbolo della primavera e della rinascita in Romania. Sempre lì abbiamo un centro di promozione delle feste tradizionali. Abbiamo dei festival, delle sagre autentiche; promuoviamo un turismo di nicchia, e i turisti ci contattano tramite il nostro sito internet, o tramite le ambasciate. Le impressioni sono svariate. Sappiamo benissimo che nel turismo, per resistere, ogni destinazione deve avere la propria storia, la propria leggenda. Da noi la leggenda è viva. Per combattere i pregiudizi generali sfavorevoli alla Romania non dobbiamo che attirare un numero sempre maggiore turisti che scoprino di persona le nostre bellezze naturali, la ricchezza delle usanze e dei costumi, i cibi genuini, l’ospitalità, altrettanti argomenti per conquistarli e farli tornare in Romania”, dice ancora il nostro ospite.




    Tutto ciò è stato notato anche oltre i confini della Romania. “In 10-20 anni, possiamo diventare la più bella destinazione di agriturismo ed ecoturismo dell’Europa. Abbiamo già tre villaggi, Carlibaba, Dragus e Polovragi, di tre diverse province, che sono riconosciuti dalla Commissione Europea come destinazioni per il turismo di eccellenza. Sono villaggi con agriturismi, usanze, case costruite secondo l’architettura tradizionale, con danze e costumi popolari originali. Sono luoghi pieni di vitalità, che si conservano grazie all’eredità del passato”, spiega ancora Nicolae Marghiol.




    D’estate ci sono delle guide che parlano le lingue veicolari per i turisti stranieri che possono avere la sorpresa di essere accompagnati nel giro in carrozza da carrettieri che sono studenti in vacanza.