Tag: Ambasciata d’Italia a Bucarest

  • 145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Due mesi più tardi, il 15 febbraio 1880, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Una variante simile della mostra è stata aperta a ottobre anche alla Camera dei Deputati a Roma.

    E’ organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dal Ministero degli Affari Esteri, in partenariato con la Banca Nazionale di Romania, che ha svolto un ruolo essenziale nella costruzione dell’Accademia di Romania in Roma, ha ricordato il governatore Mugur Isărescu. “Un secolo addietro, la Banca Nazionale di Romania ha finanziato la costruzione dell’Accademia di Romania in Roma. L’edificio è stato eretto secondo il progetto dell’architetto Petre Antonescu. Fu costruito sul terreno donato dal Comune di Roma nel 1921”, ha detto il governatore della Banca Nazionale. Sottolineando che i reperti esposti hanno rilevanza sia per i legami tra i due paesi che per il pubblico, Mugur Isărescu ha ricordato che all’inizio delle relazioni diplomatiche bilaterali, la lira italiana e il leu romeno avevano lo stesso valore.

    Presente all’inaugurazione, il ministro degli Esteri, Luminiţa Odobescu, ha parlato della relazione privilegiata tra i due paesi. “Quest’anno, celebriamo anche i 60 anni dell’elevazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri stati a livello di ambasciata, nel 1964. Inoltre, 35 anni addietro, la Romania è tornata nella famiglia delle nazioni democratiche”, ha detto il ministro, ricordando che “subito dopo la Rivoluzione, i nostri legami con l’Italia hanno cominciato a conoscere uno sviluppo senza precedenti sotto tutti i profili: politico, economico, culturale, diplomatico e, molto importante, nei contatti tra le persone”. “Siamo, inoltre, difensori pragmatici, ma imperniati su valori, di una visione e traiettoria nazionale. Sia gli interessi della Romania che gli interessi dell’Italia sono legati ad un’Europa forte e alla sicurezza garantita dalla NATO”, ha detto ancora Luminiţa Odobescu.

    Attualmente, le relazioni tra i due paesi sono più forti che mai, ha aggiunto il ministro, ricordando il terzo vertice intergovernativo Romania-Italia, svoltosi a febbraio a Roma e la visita effettuata sempre quest’anno a Bucarest dal presidente Sergio Mattarella. Luminiţa Odobescu ha fatto riferimento anche alla numerosa comunità romena in Italia, così come agli italiani che hanno scelto di vivere nel nostro paese. Il capo della diplomazia ha sottolineato che i 145 anni dimostrano, una volta in più, che i valori condivisi da Romania e Italia, inclusi anche nei due documenti di riferimento presentati in mostra – le Dichiarazioni congiunte sul Partenariato Strategico del 1997 e sul Partenariato Strategico Consolidato del 2008 – rivestono attualmente un significato ancora più forte nell’attuale contesto geopolitico.

    “Con quale altro paese condividiamo una simile straordinaria fratellanza, se non con i nostri amici italiani e latini?”, ha detto, a sua volta, il consigliere presidenziale Sandra Pralong, presentando il messaggio del capo dello stato. Lungo il tempo, la Romania ha inviato in Italia alcuni dei più grandi statisti. Nicolae Kretzulescu, Petre Carp, Dimitrie Ghica sono alcuni dei diplomatici che hanno contribuito a questi forti legami. “Sono diventati ministri degli Esteri o premier di questo paese, quindi si capisce l’enorme importanza concessa dalla Romania a questa fantastica relazione negli ultimi 145 anni”, ha puntualizzato Sandra Pralong.

    “Una mostra per celebrare 145 anni di relazioni diplomatiche tra due paesi – la Romania e l’Italia, che hanno degli straordinari legami linguistici e culturali, che affondano le radici nella storia. Ma celebrare non è sufficiente. Oggi dobbiamo guardare alle sfide del presente e soprattutto impegnarci insieme a lavorare per il futuro, per rafforzare la nostra sicurezza, la stabilità, la prosperità e far fronte insieme alle sfide di un mondo sempre più complesso e sempre più interconnesso”, ha detto a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.

    La mostra è stata elaborata dall’Archivio Diplomatico del MAE, in partenariato con l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la Banca Nazionale di Romania, l’Ambasciata di Romania in Italia e l’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE romeno, Doru Liciu, ha presentato al pubblico i punti di riferimento della storia delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, riflettuti nel concetto e nei pannelli espositivi.

    “Abbiamo tentato di segnare i momenti più importanti delle nostre relazioni – l’Unione dei Principati, il riconoscimento dell’indipendenza e l’allacciamento delle relazioni diplomatiche, la cooperazione e la collaborazione durante la prima Guerra Mondiale, quando l’Italia e la Romania hanno seguito lo stesso percorso, pur formalmente alleate delle Potenze Centrali. Per raggiungere gli ideali nazionali di unificazione, hanno scelto di andare assieme all’Intesa. L’Italia è entrata in guerra nel 1915, mentre la Romania nel 1916”, spiega Doru Liciu a Radio Romania Internazionale.

    Un’attenzione particolare è stata concessa alle relazioni culturali, che si sono fortemente sviluppate nel periodo compreso tra le due guerre, grazie all’apertura dell’Accademia di Romania in Roma negli anni ’20 e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia negli anni ’30, aggiunge Doru Liciu. “La fondazione di queste istituzioni è legata ai nomi di due grandi storici romeni – Vasile Pârvan e Nicolae Iorga. La Banca Nazionale di Romania ha svolto un ruolo particolare nella costruzione dell’Accademia di Romania, un edificio impressionante e bellissimo”, aggiunge il diplomatico.

  • Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, celebrata anche in Romania

    Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, celebrata anche in Romania

    L’Ambasciata d’Italia in Romania, ICE-Agenzia Bucarest e l’Istituto Italiano di Cultura della Capitale celebrano questa rassegna tematica con un ricco programma di eventi, incentrato sulle radici tradizionali della cucina italiana e sul riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile, precisa l’Ambasciata.

    In Romania, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2024 è stata lanciata il 16 novembre nell’ambito della Fiera “FoodService & Hospitality Expo” con uno show cooking di chef Antonio Passarelli, organizzato dall’Ambasciata d’Italia e da ICE Agenzia Bucarest. 20 aziende italiane hanno presentato i loro prodotti nell’ambito della stessa fiera, svoltasi dal 16 al 18 novembre.

    Circa 50 di prodotti italiani sono messi in vendita da una grande rete di ipermercati in Romania, in collaborazione con ICE Agenzia Bucarest. Il programma prevede anche eventi organizzati dall’Accademia Italiana della Cucina – delegazioni di Bucarest e Cluj-Napoca, in collaborazione con il Consolato Onorario d’Italia a Cluj, Confindustria Romania, la Camera di Commercio Italiana per la Romania, nonchè da Palazzo Italia Bucarest.

    Il 20 novembre, l’Ambasciata ha organizzato presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest una conferenza sui sistemi di etichettatura dei prodotti e sulla cucina italiana dal punto di vista scientifico e salutare. Un aspetto su cui il governo italiano è impegnato a livello internazionale è l’obiettivo della sicurezza alimentare, ha detto l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, in apertura dell’evento.

    Per la stessa occasione è stato presentato anche il libro “Scienza e sapori mediterranei” di Michele O. Carruba, presidente onorario del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano. Presente all’evento, il prof. Carruba ha ricordato che l’obesità è un problema che riguarda tutto il mondo nei nostri giorni, e ha parlato della dieta mediterranea come soluzione per vivere di più.

    Quindi, la dieta non è quello che mangiamo, ma è uno stile di vita sin dall’Antichità, ha detto, da parte sua, il moderatore dell’incontro, Pietro Paganini, presidente di Competere.eu. A sua volta, l’ambasciatore Raffaele de Lutio, consulente affari europei e internazionali presso Federalimentare, ha fatto riferimento al significato della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.

     

  • Impatto di investimenti italiani e commercio con l’Italia sull’economia romena

    Impatto di investimenti italiani e commercio con l’Italia sull’economia romena

    Partendo da dati ufficiali e da fonti proprie, lo studio mette in luce una fotografia positiva della presenza italiana in Romania, con investimenti e interscambio in crescita costante nel corso del decennio. Nonostante la frammentazione tipica del tessuto imprenditoriale italiano, che caratterizza anche le imprese in Romania, le aziende italiane hanno generato un impatto significativo sull’economia romena: basti pensare che quasi l’1.5% della forza lavoro locale è impiegata direttamente dalle principali imprese italiane (237 società con fatturato sopra i 5 Milioni di Euro, una piccola parte del totale di quelle operanti nel Paese), precisa la fonte.

    Gli investimenti italiani in Romania sono cresciuti costantemente, rappresentando il 7,55% del totale nel 2022, nonostante una recente diminuzione del tasso di crescita dovuta all’aumento dei costi della manodopera. Gli investimenti provengono principalmente dalle regioni settentrionali italiane, come Lombardia e Veneto. L’Italia si conferma quindi il quarto investitore in Romania, grazie alla presenza nel Paese di oltre 50.000 imprese con una partecipazione italiana al capitale, indica ancora la fonte.

    Anche il commercio bilaterale è cresciuto significativamente, soprattutto nello scambio di beni (che ammonta all’83% dell’interscambio), ma c’è ampio potenziale di crescita nel settore dei servizi. L’Italia è il secondo partner commerciale della Romania, sia in termini di importazioni sia di esportazioni, con circa 20 miliardi di interscambio.

    I settori chiave in cui le aziende italiane hanno dato un contributo maggiore allo sviluppo economico romeno includono energia, costruzioni e infrastrutture e manifattura, mentre l’industria agro-alimentare e i servizi bancari e finanziari rappresentano aree di crescita futura.

    Lo studio non fornisce un quadro esaustivo della fitta rete di connessioni economico-commerciali esistenti fra Italia e Romania: si propone invece di fornire, in maniera organica e basata su una rigorosa analisi scientifica, una fotografia della strada percorsa, individuando nuove traiettorie per chiunque sia interessato alle relazioni economiche e commerciali fra i due Paesi.

    La ricerca, disponibile sul sito dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, è stata presentata il 28 giugno all’Università Babeş-Bolyai di Cluj-Napoca, con la partecipazione dell’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni, del rettore dell’Ateneo, Daniel David, e del coordinatore del gruppo di ricerca di Romanian Economic Monitor, prof. Levente Szasz, alla presenza delle autorità locali.

  • Ileana Sonnabend & Arte Povera, in mostra al Museo Nazionale d’Arte della Romania

    Ileana Sonnabend & Arte Povera, in mostra al Museo Nazionale d’Arte della Romania

    Curata da Ilaria Bernardi, la mostra punta sul rapporto della gallerista con gli esponenti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, accogliendo in ugual misura un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta, precisano gli organizzatori.

    La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai diventate icone della storia dell’arte: i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo, fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini.

    “Una mostra importante non solo per la Romania e non solo per l’Italia, ma proprio a livello internazionale, perchè mostre su Ileana Sonnabend sono state fatte al Museum of Modern Art (MoMA) di New York”, spiega a Radio Romania Internazionale la storica dell’arte, Ilaria Bernardi, la curatrice della mostra. Specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli esponenti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra a Wits Art Museum Johannesburg, nell’ottobre 2023, Ilaria Bernardi ha lavorato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. “Questa mostra, oltre ad essere fondamentale da un punto di vista artistico, è anche importante come veicolo di interculturalità, perchè mette insieme tre nazioni – Romania, USA e Italia”, ha concluso Ilaria Bernardi.

    “Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MoMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri”, dichiara, a sua volta, il direttore generale del MNAR, Călin Stegerean.

    “E’ una mostra dal contenuto fortemente innovativo, che vuole aiutare i nostri amici e partner romeni a scoprire o a riscoprire una figura straordinaria come quella di Ileana Sonnabend – nata a Bucarest, sposata inizialmente a un italiano – che intraprende uno straordinario viaggio nell’arte contemporanea e scopre tanti talenti italiani, esponenti della corrente dell’Arte Povera e ne favorisce la conoscenza e la presentazione a livello internazionale”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.

    “Il lavoro che Ileana Sonnabend ha fatto è stato in qualche modo di canonizzare l’Arte Povera negli Stati Uniti, di farla conoscere, di rendere accessibili questi nostri artisti italiani”, precisa, da parte sua, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Laura Napolitano, parlando del ruolo di ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti svolto dalla celebre gallerista. “Ci piace quest’idea di poter creare, a nostra volta, un ponte tra l’Italia e la Romania attraverso questa figura internazionale”, aggiunge Laura Napolitano.

    Nata il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, Ileana Sonnabend fu aperta fin da piccola all’arte e alla cultura. Conobbe a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposò nel 1933. Alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, partirono per New York, dove fondarono una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana tornò in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria che aprì a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend, e successivamente anche a New York.

    Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo. Si è spenta a New York il 21 ottobre 2007.

     

  • Romania – Italia, un partenariato strategico sempre più forte

    Romania – Italia, un partenariato strategico sempre più forte

    L’ambasciatore ha annunciato la visita che il presidente Sergio Mattarella effettuerà a breve a Bucarest. “La sua visita dimostra la forza del legame che unisce i nostri paesi, un filo che attraversa i secoli, dalle comuni radici latine alle tante dimensioni della nostra relazione privilegiata che quest’anno ha visto una forte accelerazione sul piano politico”, ha detto Alfredo Durante Mangoni. L’ambasciatore ha ricordato “l’attiva collaborazione anche nei fori internazionali di riferimento: dall’Unione Europea, con la convergenza su tanti dossier cruciali, alla NATO, nella cui cornice l’Italia resta impegnata ad assicurare il proprio contributo ad una sicurezza a 360 gradi, anche in Romania e sul Fianco Est, in generale, all’OCSE”.

    Alfredo Durante Mangoni ha fatto riferimento anche al forte partenariato economico tra i due paesi, spiegando che, con un interscambio di circa 20 miliardi di euro, l’Italia è il secondo partner commerciale della Romania. Prossimamente sarà presentato anche uno studio condotto dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest con l’Università Babeș Bolyai di Cluj-Napoca, per spiegare come negli anni la presenza italiana ha contribuito a far crescere l’economia romena. Alfredo Durante Mangoni ha evidenziato, in ugual misura, il ruolo della comunità romena in Italia e di quella italiana in Romania, nel consolidamento dei legami tra i due paesi.

    Dal canto suo, il capo della diplomazia romena, Luminiţa Odobescu, ha ricordato il terzo vertice tra i Governi di Bucarest e Roma, svoltosi a febbraio nella Capitale italiana, nel corso del quale sono stati firmati la Dichiarazione aggiornata sul Partenariato Strategico Consolidato e numerosi accordi bilaterali. “Lungo i 145 anni di relazioni bilaterali, l’Italia è diventata un’amica stretta della Romania e un partner strategico, con cui condividiamo legami storici profondi e affinità culturali. Lungo gli anni, abbiamo costruito una relazione fondata su una solida cooperazione, fiducia reciproca e intesa”, ha dichiarato Luminiţa Odobescu.

    Il ministro ha sottolineato, a sua volta, le intense relazioni economiche e il ruolo delle comunità romena in Italia e di quella italiana in Romania nel rafforzamento dei rapporti bilaterali. Il ministro ha sottolineato anche l’importanza degli scambi culturali tra i due paesi, ricordando la mostra “Dacia. L’ultima frontiera della Romanità”, aperta da novembre 2023 ad aprile 2024 alle Terme di Diocleziano a Roma.

    In ugual misura, il capo della diplomazia romena ha ricordato le grandi sfide alla sicurezza dei nostri giorni. “Da stati membri dell’UE e alleati all’interno della NATO, la Romania e l’Italia condividono molti obiettivi comuni nel contesto di sfide creato dall’aggressione russa illegale e non provocata contro l’Ucraina. I nostri paesi hanno compiuto degli sforzi congiunti per sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina e il diritto di questo paese di scegliere il proprio futuro”, ha detto inoltre Luminiţa Odobescu.

     

  • Festa della Repubblica Italiana, concerti a Bucarest

    Festa della Repubblica Italiana, concerti a Bucarest

    Si intitola “Da Monteverdi a Puccini” il recital in programma il 2 giugno all’Auditorium di Bucarest (Ateneul Român). Dedicato al Centenario pucciniano e alla Festa Nazionale della Repubblica Italiana, l’evento vedrà protagonisti gli studenti del Collegio Nazionale di Musica “George Enescu” della Capitale e dell’Ensemble vocale del Liceo “Sandro Pertini” di Genova, con Denis Flueraş, Diana Spânu e Marta-Claudia Tudor al pianoforte, sotto la direzione di Luca Franco Ferrari. In programma musiche di C. Monteverdi, A. Vivaldi, D. Scarlatti, G. Battista Pergolesi, W. A. Mozart, G. Rossini, G. Donizetti, V. Bellini, P. Tosti, W. Ferrari, G. Puccini, precisa l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. Il recital si svolge su iniziativa del Comitato di Bucarest della Società “Dante Alighieri”, in collaborazione con l’Ispettorato Scolastico della Capitale romena e l’Istituto Italiano di Cultura.

    Inoltre, dall’1 al 4 giugno, il soprano Barbara Frittoli terrà una masterclass presso l’Opera Nazionale di Bucarest, seguita da un concerto lirico con i solisti partecipanti, come riferisce sempre l’Istituto Italiano di Cultura. L’evento, che si terrà il 4 giugno nel Foyer Giallo, è organizzato dall’Opera Nazionale di Bucarest in collaborazione con l’Associazione Culturale Concetto Armonico APS e l’Istituto Italiano di Cultura.

    Sempre in occasione della Festa della Repubblica, l’Ambasciata d’Italia a Bucarest invita il pubblico a scoprire la musica napoletana: i NeaCo’ – Neapolitan Contamination si esibiranno il 2 giugno in una delle location più gettonate della Capitale, con melodie mediterranee, ritmi vibranti di Africa, America e Centroamerica, dal blues al tango al reggae al rap, precisa l’Ambasciata d’Italia a Bucarest in un post su Facebook.

     

  • Gala Puccini all’Ateneo Romeno di Bucarest

    Gala Puccini all’Ateneo Romeno di Bucarest

    I protagonisti del concerto sono l’Orchestra Camerata Regală, diretta dal maestro Tito Ceccherini, il soprano romeno Cellia Costea e il tenore italiano Leonardo Caimi. Il programma include arie e duetti celebri delle opere pucciniane più amate – “Manon Lescaut”, “Tosca”, “Madama Butterfly”, “Turandot”, con il soprano romeno Cellia Costea e il tenore Leonardo Caimi, nonchè brani della creazione sinfonica e vocale-sinfonica del grande compositore. La Camerata Regala eseguirà, per la prima volta in Romania, il “Preludio sinfonico”, mentre il coro da camera “Preludiu-Voicu Enăchescu”, preparato da Andrei Stănculescu, presenterà brani della creazione vocale-sinfonica “Messa di Gloria”, precisa ancora ARTEXIM.

     

     

  • Centenario Giacomo Puccini in Romania

    Centenario Giacomo Puccini in Romania

    Spettacoli di opera, concerti, recital, conferenze e masterclass ricordano per tutta la durata del 2024 il centenario Giacomo Puccini in Romania. Gli eventi, organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in collaborazione con Artexim e con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, si svolgeranno in teatri, istituzioni e università dei principali centri culturali della Romania. Il programma Puccini 100 è stato presentato il 22 aprile in una conferenza stampa ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.

     

    Sono intervenuti l’ambasciatore d’Italia, Alfredo Durante Mangoni, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Laura Napolitano, la manager ad interim di Artexim, Cristina Uruc, il direttore generale dell’Opera Nazionale di Bucarest, Daniel Jinga, il direttore generale ad interim dell’Opera Nazionale Romena di Iași, Andrei Fermeșanu, e il direttore marketing dell’Opera Nazionale Romena di Cluj-Napoca, Cristian Avram.

     

    “E’ un’occasione straordinaria poter celebrare in Romania il centenario della morte di Giacomo Puccini, amatissimo compositore italiano, e il centenario dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, attraverso un programma straordinario che comprende un festival diffuso, con diverse rappresentazioni di opera, tutti i principali titoli di Puccini, con degli apporti artistici italiani, che siano direttori, che siano solisti, cantanti, scenografi, costumisti”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni. Oltre alla capitale Bucarest, gli eventi si svolgeranno anche in altre città del paese – Iaşi, Timişoara, Cluj-Napoca, Sibiu, Piteşti, Ploieşti o Râmnicu Valcea. “Dall’altro lato, vogliamo anche ricordare la figua di Hariclea Darclée, grande soprano romeno a cui Giacomo Puccini affidò il ruolo di Tosca nella prima rappresentazione in assoluto nel 1900”, ha detto ancora l’ambasciatore.

     

    L’Opera Nazionale di Bucarest ama Puccini, spiega, a sua volta, a Radio Romania Internazionale, il suo direttore generale Daniel Jinga, sottolineando che, nel 2024, il repertorio abbonda di creazioni del grande compositore italiano. “Abbiamo inoltre Bucharest Opera Festival, intitolato quest’anno “All Puccini Edition”, poichè è interamente dedicato all’opera pucciniana. In questo festival, abbiamo invitato moltissimi teatri dell’opera di Romania e di paesi confinanti, come il Teatro dell’Opera di Stato di Budapest. Per una decina di giorni, presenteremo quasi tutta la creazione operistica pucciniana e credo sia un evento unico da questo punto di vista. Il 1 ottobre, apriremo la stagione con lo spettacolo “Manon Lescaut”, che organizziamo in partenariato con il Teatro Regio di Parma e con il Festival di Torre del Lago. Infine, in occasione della Festa Nazionale della Romania, celebrata il 1 dicembre, saremo al Teatro La Fenice di Venezia con un galà dedicato a Puccini. Vorrei ricordare anche un masterclass che sarà tenuto a giugno da Barbara Frittoli. Viva Puccini!”, ha concluso il direttore generale dell’Opera Nazionale di Bucarest, Daniel Jinga, il quale ha anche diretto “La Bohème” che ha aperto il 2024 all’Opera Nazionale di Iaşi.

     

    Il direttore ad interim, Andrei Fermeșanu, ha parlato a Radio Romania Internazionale di questo spettacolo. “Abbiamo iniziato quest’anno in cui celebriamo la creazione pucciniana con una produzione “La Bohème” diretta dal maestro Daniel Jinga, avendo come protagonisti Celia Costea e Stefan Pop, per continuare con una rosa di tre “Tosca” a Iaşi e Bucarest. Penso sia per la prima volta che due teatri dell’Opera Nazionale collaborano in ottime condizioni, riscuotendo applausi con spettacoli di altissima qualità. Chiudiamo la stagione con “Turandot”, una produzione monumentale. E’ importante per l’Opera di Iaşi, poichè non è mai stata presentata. L’abbiamo portata al pubblico come opera in concerto, ma ora abbiamo l’occasione di presentarla con tutti gli elementi costitutivi di uno spettacolo lirico. Una produzione monumentale, che rimarrà per anni nel repertorio dell’Opera di Iaşi, ci auguriamo con successo!”, ha concluso il manager ad interim Andrei Fermeșanu.

     

    Alla conferenza stampa ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura era presente anche il direttore generale della Filarmonica George Enescu di Bucarest, Marin Cazacu, il quale ha anticipato a Radio Romania Internazionale il Gala Puccini che si svolgerà all’Ateneo Romeno il 13 maggio, con l’Orchestra Camerata Regală, diretta da Tito Ceccherini, e con il tenore Leonardo Caimi.

     

  • Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, seminario al Politecnico di Bucarest

    Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, seminario al Politecnico di Bucarest

    In occasione della Giornata Nazionale Italiana dello Spazio, celebrata l11 dicembre, lAmbasciata dItalia in Romania e lUniversità Politecnica di Bucarest hanno organizzato un evento dedicato alla ricerca nel campo delle onde gravitazionali.



    Ospitato nello stesso giorno dal prestigioso ateneo, il seminario dal tema “Onde gravitazionali: la frontiera della ricerca sul cosmo. Il contributo scientifico e tecnologico italiano”, moderato dallastrofisico e divulgatore scientifico Luca Perri, ha riunito esperti e scienziati dei due paesi: Marica Branchesi del Gran Sasso Science Institute, in collegamento da remoto, Alessandro Cardini, direttore della Sezione di Cagliari dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fulvio De Persio dellAgenzia Spaziale Italiana, Laurențiu-Ioan Caramete, capo del Laboratorio di Cosmologia e Fisica delle Astroparticelle dellIstituto di Scienze Spaziali di Măgurele, e Andrea Possenti dellINAF – Osservatorio Astronomico di Cagliari.



    Levento, patrocinato dal Ministero della Ricerca, dellInnovazione e della Digitalizzazione di Romania, è stato aperto dallambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, e dal prorettore dellUniversità Politecnica, prof.univ.dr. Horia Iovu.



    “Anzitutto partiamo dalla consapevolezza del livello, dellalta qualità della ricerca in Romania e quindi dellinteresse dellAmbasciata dItalia e delle istituzioni italiane a collaborare con le controparti romene”, ha spiegato a Radio Romania Interanzionale lambasciatore Alfredo Durante Mangoni. Alliniziativa dedicata questanno in Romania alla Giornata Nazionale dello Spazio è stato dato un taglio scientifico e divulgativo, essendo dedicata allo studio sulle onde gravitazionali e al contributo italiano alla ricerca internazionale in questo campo, ha aggiunto il diplomatico.



    “Allo stesso tempo, vogliamo segnalare la candidatura dellItalia ad ospitare in Sardegna il cosiddetto Einstein Telescope, che sarà una grandissima infrastruttura di ricerca e osservazione dello spazio, per la quale lItalia compete con altri paesi”, ha detto ancora Alfredo Durante Mangoni.



    A sua volta, il direttore della Sezione di Cagliari dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare, Alessandro Cardini, ha presentato a Radio Romania Internazionale le particolarità del progetto Einstein Telescope, mentre Laurențiu-Ioan Caramete, capo del Laboratorio di Cosmologia e Fisica delle Astroparticelle dellIstituto di Scienze Spaziali di Măgurele ha parlato del contributo della Romania allAgenzia Spaziale Europea e della sua partecipazione alla missione LISA (Laser Interferometer Space Antenna).



    Sempre in occasione della Giornata Nazionale dello Spazio, allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest è stata inaugurata l11 dicembre la mostra di immagini satellitari “Looking Beyond”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con lAgenzia Spaziale Italiana e Telespazio/e-GEOS, a cura di Filippo Maggia. Attraverso un percorso di immagini acquisite dalla costellazione satellitare italiana COSMO-SkyMed di proprietà dellASI e del Ministero della Difesa, il progetto offre unopportunità di riflessione sul contributo delle tecnologie satellitari allosservazione della Terra, alla promozione dello sviluppo sostenibile e alla tutela del patrimonio naturale e culturale.




  • A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto anche in Romania

    A tavola con la cucina italiana: il benessere con gusto anche in Romania

    Leccellenza culinaria del Bel Paese, come espressione di cultura, tradizione, innovazione e sostenibilità, si presenta anche questanno in Romania, in occasione dellottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, in programma dal 13 al 19 novembre e promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La rosa di iniziative è organizzata dallAmbasciata dItalia a Bucarest, insieme allAgenzia ICE (ITA – Italian Trade Agency), in collaborazione con Confindustria Romania, lAccademia Italiana della Cucina, la Camera di Commercio Italiana per la Romania e Comites Romania.



    Il ricco e diversificato programma, che va dall8 al 23 novembre tra cooking shows, attività formative con grandi chef, menu speciali, degustazioni e sconti, ma anche un musical – è stato presentato ai media romeni dallAmbasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, e dalla direttrice dellUfficio ICE Bucarest, Micaela Soldini, nel corso di un evento ospitato l8 novembre da uno dei più gettonati ristoranti di Bucarest, fondato da chef Radu Ionescu.



    Lambasciatore ha spiegato a Radio Romania Internazionale cosa porta di nuovo lottava edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. Levento di presentazione è stato “condito” dal famoso “risotto Regina Vittoria” creato dal celebre chef Enrico Derflingher, invitato per loccasione dallambasciatore Alfredo Durante Mangoni, per conoscere Radu Ionescu, con il quale ha, tra laltro in comune, unesperienza lavorativa a Londra.



    Uno dei più grandi chef al mondo, Commendatore della Repubblica Italiana e Ambasciatore della Cucina italiana, Enrico Derflingher stesso ha raccontato la sua esperienza a Radio Romania Internazionale, ma anche come si prepara lo squisitissimo risotto Regina Vittoria, preferito da Elisabetta II.



    La cucina del Bel Paese, i prodotti alimentari e i vini italiani sono molto apprezzati in Romania, spiega, a sua volta, a Radio Romania Internazionale, la direttrice dellAgenzia ICE Bucarest, Micaela Soldini.



  • Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del 4 novembre è stata ricordata in Romania con una cerimonia organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dall’Ufficio dell’Addetto per la Difesa. Erano presenti il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, autorità civili e militari romene e italiane, addetti militari, esponenti della comunità italiana di Romania.



    Abbiamo ricordato i caduti italiani sepolti in Romania, che hanno contribuito con il sacrificio della loro vita a completare il disegno dell’Unità Nazionale, ha dichiarato a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, dopo la cerimonia svoltasi il 6 novembre al Cimitero Militare Italiano – Ghencea della Capitale romena. Al tempo stesso, il ricordo del loro sacirifico deve aiutarci oggi a comprendere quali sono le sfide del presente, come costruire una pace basata sul rispetto, sui diritti umani, sulla difesa dei valori in cui crediamo e in cui abbiamo ricostruito l’Europa dopo la seconda Guerra Mondiale: la libertà e la democrazia, ha puntualizzato l’ambasciatore.



    Il diplomatico ha aggiunto che il ministro della Difesa romeno ha dimostrato anche quest’anno la sua particolare vicinanza al nostro paese, la sua amicizia e apprezzamento, e ha ricordato la visita effettuata a fine settembre a Roma da Angel Tîlvăr, su invito dell’omologo Guido Crosetto. Abbiamo posto le basi per un ulteriore rafforzamento della collaborazione bilaterale nel settore della difesa e in quella della cooperazione industriale, ha precisato inoltre l’ambasciatore.



    Sono convinto che i 1.750 militari italiani sepolti in questo cimitero hanno condiviso gli stessi ideali con i militari romeni. I romeni e gli italiani, uniti da una vecchia amicizia storica, hanno avuto una visione comune sullo stato nazionale e, nella Prima Guerra Mondiale, hanno combattuto nella stessa alleanza, al fianco delle grandi potenze occidentali, ha dichiarato il ministro Angel Tîlvăr nel discorso alla cerimonia dedicata alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate Italiane, rendendo il suo omaggio ai caduti dei due paesi.



    La commemorazione dei militari italiani è un atto di riconoscenza per una generazione che ha capito la necessità del sacrificio nel servizio del paese. Il modo in cui guardiamo ai nostri eroi ci definisce come popolo, rende onore al nostro passato e ci incute fiducia nel futuro. Attualmente Bucarest e Roma si ritrovano nelle stesse strutture di sicurezza, parte dell’Alleanza Nord-Atlantica e dell’Unione Europea, condividendo i valori che stanno alla base del funzionamento di queste organizzazioni. La memoria degli eroi delle nostre nazioni è onorata dai militari romeni e italiani in servizio in vari teatri operativi per difendere la pace e garantire un clima prevedibile di sicurezza, ha detto inoltre il ministro.



    L’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e l’addetto per la Difesa, il colonnello Vincenzo Ingrosso, nonchè il ministro Angel Tîlvăr hanno deposto corone ai monumenti dei caduti, per ricordare tutti i militari immolatisi per l’onore della Patria. Deposte corone anche da parte di autorità e organizzazioni presenti.



    Il Capo dello Stato Maggiore della Difesa romeno, generale Daniel Petrescu, e rappresentanti del Parlamento e del Governo romeno erano presenti al ricevimento ospitato la sera del 6 novembre alla Residenza d’Italia dall’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni e dall’addetto per la Difesa, col. Vincenzo Ingrosso.



  • Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    Expo 2030, la candidatura di Roma promossa anche a Bucarest

    “Una candidatura con forti connotati e sostegni europei, una candidatura che, per valori e contenuti, si ispira a molti dei progetti europei sulla transizione energetica, sulla transizione digitale e sul rapporto tra uomo e le comunità con i loro territori”. Così il ministro plenipotenziario Sem Fabrizi, Special Ambassador per il Comitato Promotore Expo 2030 Roma, presentando a Radio Romania Internazionale i punti forti della candidatura della Città Eterna ad ospitare il prestigioso evento.



    Lambasciatore Fabrizi si trova in questi giorni a Bucarest, alla guida di una delegazione di cui fanno parte il direttore tecnico del progetto, architetto Matteo Gatto, e il direttore generale del consorzio Rome Technopole, Dott. Ruben Sacerdoti, per incontrare le autorità e presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma e richiedere il sostegno della Romania. La scelta finale della sede di EXPO 2030 avverrà il 28 novembre al Bureau International des Expositions a Parigi.



    In vista di tale decisione, e alla luce del sostegno, tra gli altri, di Business Europe alla candidatura di Roma, lAmbasciata dItalia a Bucarest ha organizzato il 23 ottobre un incontro aperto a rappresentanti di vertice delle associazioni dimpresa romene ed italiane, esponenti della stampa e personalità politiche amiche dellItalia, per presentare le opportunità legate alla candidatura di Roma. Lintroduzione dellambasciatore dItalia, Alfredo Durante Mangoni, è stata seguita da un briefing e un video di presentazione della candidatura, a cura della delegazione italiana.



    “Questa visita è parte di una campagna che lItalia e il Comitato promotore dellExpo stanno conducendo da quasi due anni”, spiega lambasciatore Sem Fabrizi, ricordando che la candidatura di Roma ad ospitare lEsposizione Universale nel 2030 è stata presentata al Bureau International des Expositions a novembre 2021, passando per selezioni ed esami molto intensi. Nellintervista a Radio Romania Intenazionale, il diplomatico ha parlato anche delle ricadute positive che lExpo 2030 ospitata da Roma possa avere per la Romania e per la comunità romena in Italia.






  • “Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania”, intervista alla regista Tizza Covi

    “Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania”, intervista alla regista Tizza Covi

    Il festival “Visuali Italiane – Nuovo Cinema Italiano in Romania” prosegue oggi a Bucarest con le proiezioni delle pellicole “Vera” di Tizza Covi e Rainer Frimmel e “A Chiara” di Jonas Carpignano. “Siamo molto contenti di avere la possibilità di presentare il film al pubblico romeno, perchè è un film che funziona ovunque, parla di cose universali”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la regista Tizza Covi, che sarà presente alla proiezione, assieme a Rainer Frimmel.



    Nel cast della pellicola che ha come protagonista Vera Gemma, la figlia del famoso attore, il pubblico scoprirà anche il giovanissimo attore romeno Sebastian Dascalu. Di genitori romeni, nato e cresciuto a Roma, è un bambino molto dotato, ha aggiunto Tizza Covi, esprimendo la soddisfazione per il lavoro con Sebastian Dascalu e lapprezzamento per il cinema romeno.



    La rassegna “Visuali Italiane” è organizzata dallIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, dallAmbasciata dItalia e da ICE Romania, con il sostegno di Italian Screens e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.



    Il programma integrale del festival, che si svolge al Cinema del Museo Nazionale del Contadino Romeno, è disponibile sulla pagina Facebook dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest.






  • 4 novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    4 novembre: Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, cerimonia a Bucarest

    “La celebrazione del 4 novembre è per gli Italiani da più di cento anni un momento di raccoglimento, in cui tributiamo ai nostri caduti in guerra il doveroso omaggio della memoria e celebriamo la giornata dellUnità Nazionale e delle Forze Armate.” Così lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, nel suo intervento alla cerimonia dedicata al 4 novembre, organizzata oggi al Cimitero Italiano della Capitale romena dallAmbasciata e dallUfficio dellAddetto per la Difesa. Erano presenti il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, autorità civili e militari romene e italiane, addetti militari, esponenti della comunità italiana di Romania.



    “Questanno la partecipazione non è più ridotta a causa della pandemia e la presenza nutrita dei partecipanti consente di dare oggi il giusto tributo di gratitudine ai caduti che riposano in questo luogo sacro”, ha detto lambasciatore, ricordando che “nel cimitero di Ghencea riposano i resti di coloro che hanno combattuto la Grande Guerra: più di 1700 soldati italiani che come tutti i militari che hanno combattuto per la propria Patria, hanno scritto una pagina di quella Storia che ci ha condotti tutti qui, oggi: perché se oggi apparteniamo a una società che ripudia la guerra e dove è possibile esprimersi in piena libertà è certamente anche grazie a chi sacrificato la propria vita nel nome della Patria”, ha sottolineato Aldredo Durante Mangoni.



    “In questo periodo in cui lEuropa si confronta con il più grande conflitto degli ultimi 70 anni, il sacrificio dei soldati morti per la Patria sia un monito per tutti, per evitare che il futuro delle prossime generazioni sia macchiato ancora dalla guerra”, ha detto ancora lAmbasciatore.



    “Il popolo romeno ha attraversato, accanto alle altre nazioni dellEuropa, periodi molto difficili, con tragedie e sofferenze generate dai due conflitti mondiali”, ha detto nel suo intervento il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, rendendo omaggio agli eroi immolatisi sui campi di battaglia. Purtroppo, a otto decenni dalla Seconda Guerra Mondiale, lEuropa si confronta nuovamente con gli orrori del passato. “Linvasione non provocata e profondamente illegale avviata il 24 febbraio dalla Federazione russa contro lUcraina, rappresenta una flagrante violazione del diritto internazionale”, ha sottolineato il ministro della Difesa.



    “La Romania, accanto allItalia e allintero mondo, ha condannato nei termini più fermi laggressione ingiustificata e brutale della Russia contro lUcraina e sostiene, accanto alla NATO, allUE e alla comunità internazionale, la sovranità e lintegrità territoriale dellUcraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”, ha detto ancora Angel Tîlvăr. Sottolineando la lunga e durevole amicizia tra gli Eserciti dei due Paesi, il ministro ha rivolto i migliori auguri allItalia in occasione della Giornata dellUnità Nazionale e delle Forze Armate.



    Gli interventi sono stati seguiti dal servizio religioso officiato da padre Marius Bereşoaie, il direttore dellAssociazione Don Orione di Voluntari. LAmbasciatore Alfredo Durante Mangoni e lAddetto per la Difesa, il colonnello Ivano Antonio Romano, nonchè il ministro Angel Tîlvăr, a nome del Ministero della Difesa, hanno deposto corone ai monumenti dei caduti – italiani e romeni. Deposte corone anche da parte della Camera dei Deputati del Parlamento di Bucarest, rappresentata dallesponente della minoranza italiana, Andi Gabriel Grosaru, di addetti militari di altri Paesi e di organizzazioni civili di Romania.




  • Ricevimento di benvenuto per la nuova Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura

    Ricevimento di benvenuto per la nuova Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura

    Alla presenza del Ministro della Cultura, Lucian Romaşcanu, del Consigliere Presidenziale Sergiu Nistor e di numerosi esponenti del mondo artistico, culturale e istituzionale di Bucarest, il 12 settembre si è svolto presso la Residenza d’Italia un ricevimento di benvenuto per la nuova Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Laura Napolitano.

    L’Ambasciatore d’Italia, Alfredo Durante Mangoni, ha salutato l’arrivo della dott.ssa Napolitano, che imprime nuovo slancio alle relazioni culturali tra i due Paesi e rilancia la valorizzazione della lingua e della cultura italiana in Romania. L’Istituto di Cultura potrà lavorare con rinnovato vigore – così l’Ambasciatore – per offrire al pubblico romeno, anche fuori Bucarest, il meglio della produzione letteraria, artistica, cinematografica e musicale italiana, coinvolgendo tutte le fasce d’età, in particolare i più giovani, in iniziative che restituiscano un’immagine dell’Italia autentica, non stereotipata e al passo con le trasformazioni che entrambi i Paesi stanno attraversando.

    Laura Napolitano si è laureata in lingue e letterature straniere all’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Entrata al Ministero degli Affari Esteri nel 2008 come Addetta alla promozione culturale, si è occupata fino al 2011 di cooperazione culturale e scientifica e scambio di ricercatori. Dal 2011 al 2017 ha svolto le funzioni di Addetta culturale all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, gestendo il coordinamento delle manifestazioni culturali e il settore corsi di lingua. Dal novembre 2017 è stata Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura a Melbourne, dove è rimasta fino al dicembre 2020. Da allora si è occupata al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della gestione amministrativa e contabile della rete degli Istituti Italiani di Cultura. Dal 22 agosto 2022 dirige l’Istituto Italiano di Cultura Vito Grasso di Bucarest.

    Comunicato stampa Ambasciata d’Italia a Bucarest