Tag: Ambasciata Italia

  • Maria Luisa Scolari, nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Maria Luisa Scolari, nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    La cultura rappresenta un terreno di collegamento tra la Romania e l’Italia. Lo dice a Radio Romania Internazionale il nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e addetto culturale presso l’Ambasciata d’Italia, Maria Luisa Scolari, che ha assunto l’incarico il 24 agosto. Storico d’arte come formazione, ha iniziato la carriera diplomatica nel 2008. Ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul dal 2009 al 2015, quando si è trasferita a Pechino come addetto culturale, incarico ricoperto fino al 2018.



    Dopo queste esperienze istituzionali in Paesi con realtà così diverse, dove ha promosso tante iniziative, è arrivata in Romania, un Paese fortemente legato all’Italia, soprattutto sotto profilo sociale e culturale, dove intende dar vita a numerosi progetti. Per il momento, a causa della crisi sanitaria, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest punterà sulle soluzioni alternative a quelle degli eventi in presenza, che verranno ripresi non appena l’emergenza sarà passata.



    Fra l’Italia e la Romania ci sono dei legami molto profondi. L’identità latina dei romeni gioca un ruolo particolare e questo è un grosso vantaggio per noi, spiega Maria Luisa Scolari a Radio Romania Internazionale. Le sue priorità sono quelle di rafforzare e approfondire la conoscenza reciproca tra italiani e romeni in tanti settori in cui il Bel Paese svolge un ruolo importante: musica, cinema, design, moda e, naturalmente, l’arte, che rappresenta il biglietto da visita dell’Italia nel mondo.



    L’arte fa parte di me ed è forse quello che rappresenta meglio il nostro Paese, dice ancora Maria Luisa Scolari, spiegando che, pur trattandosi di realtà conosciute generalmente dai romeni, ci sono sempre cose nuove da dire e da fare. Un’altra sua intenzione è quella di svolgere un dialogo intenso con le istituzioni locali come i teatri, gli organizzatori di festival e così via. Particolarmente importante sarà il rapporto con le università, per cercare di avvicinare i giovani alla cultura italiana in generale, e ad una visione moderna della cultura italiana degli ultimi decenni in particolare, aggiunge Maria Luisa Scolari.



    Ha trovato a Bucarest una città molto attiva culturalmente e molto attraente. Non appena arrivata nella capitale romena, è stata felicissima di partecipare la scorsa settimana all’inaugurazione della XVI edizione di Bucharest International Film Festival, aperto dalla proiezione della pellicola Pinocchio di Matteo Garrone. Il primo evento dal vivo al quale ha presenziato dopo tanti mesi, ci confessa.



    Bisogna pensare ad una gestione alternativa degli eventi. Ma ciò potrebbe diventare anche un’occasione per il futuro, per sfruttare alla meglio le nuove tecnologie. Gli eventi in streaming non possono del tutto sostituire la presenza del pubblico, però la possono affiancare e potenziare, aggiunge la nostra ospite, anticipando per il periodo immediatamente successivo concerti e proiezioni di film in questo formato all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, che raggiungeranno anche un pubblico maggiore. La mia sensazione è quella di sentirmi a casa. Mi è sembrato un luogo familiare, per cui credo che lavorerò molto bene, ha detto ancora il nuovo direttore dell’IIC Bucarest.





  • Capitale Europea della Cultura 2019: Una finestra su Matera a Bucarest

    Capitale Europea della Cultura 2019: Una finestra su Matera a Bucarest

    Una finestra su Matera aperta il 9 aprile anche allIstituto Italiano di Cultura Bucarest che, insieme allAmbasciata dItalia, celebra la bella città della Basilicata, Capitale Europea della Cultura nel 2019. A dare il via allevento patrocinato dalla Fondazione Matera 2019 – linaugurazione della mostra “I Paesaggi del Sud di Constantin Udroiu”, uno dei più grandi artisti della diaspora romena, vissuto in Italia dal 1971 fino alla scomparsa avvenuta nel 2014.



    Larte di Constantin Udroiu, definito dalla critica italiana “un espressionista bizantino” è molto legata alla Basilicata: il suo primo affresco monumentale è stato realizzato nel 1976 sulla facciata del Municipio di Accettura; altri bellissimi affreschi decorano le Basiliche di Satriano e Bernalda, nonchè la Chiesa di Santa Maria dei Greci di Matera. Allo stesso artista romeno è dovuto anche laffresco “I Cinque Misteri Gaudiosi” di Matera-Picciano.



    Linaugurazione della mostra è stata seguita da “Arte, storia e cultura in Basilicata”, un incontro con larcheologa Mihaela Adameşteanu, nipote del prof. Dinu Adameşteanu (1913 – 2004), il fondatore dellarcheologia in Basilicata. Dopo i primi scavi condotti in Romania, a partire dal 1935, nellarea archeologica collocata sul Mar Nero, sotto la guida del prof. Scarlat Lambrino, Dinu Adamesteanu andò a Roma, come borsista e successivamente bibliotecario dellAccademia di Romania. In seguito allinsediamento del comunismo in Romania, dopo la seconda Guerra Mondiale, rimase in Italia, dove fondò lAerofototeca nazionale a Roma.



    Nel 1964, gli venne affidata la guida della Sovrintendenza archeologica della Basilicata, dove si dedicò in particolare agli scavi di Metaponto, Policoro, Matera o Melfi. “Ha cercato di dare allItalia tutto quello che non poteva dare alla Romania”, ha detto a Radio Romania Internazionale Mihaela Adamesteanu, la nipote del grande archeologo il cui nome rimarrà per sempre legato al patrimonio artistico e culturale della Lucania.



    “Chi arriva a Policoro e vede tutta la bellezza archeologica, sa di doverla e dover essere grato a questo straordinario uomo della Romania, che ha portato questo contributo straordinario di valorizzazione e scoperta”, ha spiegato, da parte sua, a Radio Romania Internazionale il presidente della Società Dante Alighieri di Matera, prof. Pino Suriano, presente allevento ospitato dallIstituto Italiano di Cultura di Bucarest con lintervento “Matera e i parchi letterari della Basilicata”. I Sassi di Matera sono unici in quanto esprimono un rapporto unico tra luomo e il territorio che lo ospita in diverse epoche, aggiunge Pino Suriano.



    La serata dedicata a Matera ha voluto mettere in risalto anche gli ottimi legami con la Romania, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Serafina Pastore della Scuola Italiana “Aldo Moro” di Bucarest, impegnata nellorganizzazione dellevento insieme alla collega Ida Valicenti.



    E siccome la cucina di tutte le regioni italiane è stata da sempre anche un veicolo culturale, chef Federico Valicenti, autore dei volumi “Gli Atlanti della Tavola” e “Dalla tavola lucana al Paradiso”, ha invitato il pubblico ad un viaggio tra gusto e antropologia. A chiudere la serata il regista Franco Palmieri, con un recital – omaggio alla poesia e ai suoni di Matera. Il regista è il direttore artistico del progetto “Matera inCanta Dante”, in cui 400 cantori tra i sassi hanno recitato la Divina Commedia.




  • Puccini in chiave jazz con Fabrizio Mocata Trio a Bucarest

    Puccini in chiave jazz con Fabrizio Mocata Trio a Bucarest

    Una rilettura in chiave jazz di arie dopera di Giacomo Puccini, con Fabrizio Mocata Trio, in un concerto di alta tenuta che sarà ospitato stasera dalla Sala Auditorium del Museo Nazionale dArte di Romania, grazie allinvito invito rivolto al pubblico di Bucarest dallAmbasciata dItalia e dallIstituto Italiano di Cultura. Un progetto nato diversi anni fa da un incontro avvenuto in terre pucciniane tra il pianista siciliano Fabrizio Mocata e un giornalista…



    Unesperienza in seguito alla quale Fabrizio ha “convocato” Gianmarco Scaglia al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria, per registrare il suo primo lavoro da solista “Puccini Moods”, che ha riscosso successo in Europa, Sudamerica e Africa.



    Il pianista ha raccontato tutto a Radio Romania Internazionale appena atterrato stamattina a Bucarest. Oltre agli arrangiamenti di arie dopera pucciniane, il concerto propone anche composizioni firmate da Gianmarco Scaglia e dallo stesso Fabrizio Mocata, che aspetta con tanto interesse lincontro con il pubblico romeno.