Radio Romania celebra oggi 95 anni di trasmissioni ininterrotte. In segno di riconoscimento del suo ruolo determinate nella storia della Romania, a dicembre 2019 il Parlamento ha istituito il 1 novembre come Giornata Nazionale della Radio. Oltre tre milioni di persone ascoltano ogni giorno Radio Romania. Questa sera, la sua Sala concerti ospita il Galà Radio Romania, che rende onore al momento della prima trasmissione della Società Romena di Radiodiffusione. A Timişoara, Capitale Europea della Cultura quest’anno, fino al 5 novembre si svolge la Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania. Venerdì, 3 novembre, è programmato il concerto anniversario dell’Orchestra Nazionale Radio. Dal 22 al 26 novembre, al Centro Romexpo di Bucarest sarà organizzata una nuova edizione della Fiera Gaudeamus Radio Romania, il più longevo progetto del genere nel paese.
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95/o anniversario di Radio Romania
Radio Romania celebra oggi 95 anni di trasmissioni ininterrotte. In segno di riconoscimento del suo ruolo determinate nella storia della Romania, a dicembre 2019 il Parlamento ha istituito il 1 novembre come Giornata Nazionale della Radio. Oltre tre milioni di persone ascoltano ogni giorno Radio Romania. Questa sera, la sua Sala concerti ospita il Galà Radio Romania, che rende onore al momento della prima trasmissione della Società Romena di Radiodiffusione. A Timişoara, Capitale Europea della Cultura quest’anno, fino al 5 novembre si svolge la Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania. Venerdì, 3 novembre, è programmato il concerto anniversario dell’Orchestra Nazionale Radio. Dal 22 al 26 novembre, al Centro Romexpo di Bucarest sarà organizzata una nuova edizione della Fiera Gaudeamus Radio Romania, il più longevo progetto del genere nel paese.
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93/o anniversario di Radio Romania
93 anni addietro, il 1 novembre del 1928, alle ore 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dell’emittente nazionale in Romania. L’allora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva l’intervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dell’istituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata La poesia popolare romena di Horia Furtuna.
Le prime emissioni sperimentali trasmesse dalla Romania all’estero erano programmi musicali. Era nel 1927, un anno prima della creazione della Società Nazionale di Radio. Un edificio ottocentesco di Bucarest ospitava negli anni ’20 l’Istituto Elettrotecnico Universitario. Lo storico Eugen Denize, ricercatore di eccezione dell’evoluzione della radiofonia romena, sostiene che nei laboratori di quell’istituto fu costruita nel 1927 un’emittente romena, dalla potenza di 200 W, che funzionava sulla lunghezza d’onda di 280 metri.
Era già la terza emittente sperimentale romena, ma nel suo caso l’annuncio iniziale dei programmi veniva fatto in quattro lingue: romeno, francese, tedesco e italiano. Avendo la capacità di trasmettere a circa 1000 km, poteva essere recepita anche all’estero, nell’Europa e nel Medio Oriente. Tramite questa emittente si sono fatti sentire per la prima volta al microfono gli artisti dell’Opera Romena, sono stati trasmessi i concerti dall’Auditorium Romeno e sono state trasmesse, nell’inverno dello stesso anno, le sinfonie di Beethoven, scriveva il prof. Eugen Denize nella sua Storia della Radiodiffusione Romena.
Negli anni ’30 cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano. Nello stesso 1939, veniva inaugurato anche un programma dedicato agli Stati Uniti, prima della partecipazione romena all’Esposizione Universale di New York. Sempre nel 1928 veniva fondata anche l’Orchestra Nazionale della Radio, su iniziativa del compositore Mihail Jora.
Quindi, la redazione italiana di Radio Romania Internazionale vanta una lunga e ricca esperienza. Oggi, da Bucarest vanno in onda tre programmi quotidiani di 26 minuti ognuno, in onde corte e via Internet, volti a presentare le realtà politiche, economiche, sociali e culturali romene, nonché l’andamento dei rapporti romeno-italiani.
Radio Romania Internazionale, membro della Comunità Radiotelevisiva Italofona, dedica ampi spazi ad argomenti concernenti la vita culturale e artistica, nonchè alla storia e alla civiltà del nostro Paese accomunato all’Italia dalle origini linguistiche, storiche e culturali. Vi ringraziamo di nuovo per la vostra amicizia e vi diamo appuntamento il 7 novembre, per la Giornata dell’Ascoltatore a Radio Romania Internazionale!
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Busto di Papa Francesco, inaugurato a Bucarest
Un ricordo del caloroso messaggio rivolto da Papa Francesco ai romeni e all’umanità, un appello di amore e fede. Così il presidente Klaus Iohannis, nel suo messaggio all’inaugurazione del busto di Papa Francesco, avvenuta oggi a Bucarest, nel primo anniversario del Viaggio apostolico del Sommo Pontefice in Romania. Il busto in bronzo su basamento in pietra, opera dello scultore romeno Darie Dup, è diventato realtà su iniziativa dell’Arcidiocesi Romano-Cattolica di Bucarest, insieme alla Nunziatura Apostolica in Romania e al Comune della Capitale.
Dal 31 maggio al 2 giugno 2019, Papa Francesco ha visitato Bucarest, Şumuleu-Ciuc, Iaşi e ha concluso il viaggio a Blaj, cuore dei cattolici di espressione bizantina di Romania, dove ha celebrato la beatificazione dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri durante il regime comunista. Il busto del Sommo Pontefice, con l’iscrizione in latino PAPA FRANCISCUS IN DACOROMANIA, è stato collocato al centro della Capitale, in prossimità della Nunziatura Apostolica e del busto di San Giovanni Paolo II, inaugurato ad agosto 2011, per ricordare il primo Vescovo di Roma che ha visitato un Paese a maggioranza ortodossa, dal 7 al 9 maggio 1999. Il busto di Papa Francesco è stato inaugurato dal Nunzio Apostolico in Romania, Mons. Miguel Maury Buendía, insieme all’Arcivescovo metropolita di Bucarest, Aurel Percă, che ha tenuto anche la preghiera di benedizione, al sindaco del settore 1 di Bucarest, Daniel Tudorache, e alla direttrice dell’Amministrazione dei Monumenti e del Patrimonio Turistico, Oana Zaharia.
La visita di stato, pastorale ed ecumenica del Sommo Pontefice in Romania, all’insegna dell’esortazione Camminiamo insieme!, riveste un grande significato per le relazioni tra la Romania e la Santa Sede, in quanto ha anticipato il loro 100/o anniversario nel 2020, ha sottolineato il capo dello stato nel messaggio presentato alla cerimonia da Sergiu Nistor, consigliere presidenziale responsabile del Dipartimento Cultura, Culti e Centenario della Presidenza, che ha diretto anche la Commissione nazionale incaricata all’organizzazione del viaggio di Papa Francesco nel nostro Paese.
Davanti alle sfide contemporanee, i cittadini romeni hanno accolto la visita di Sua Santità come un incoraggiamento a raggiungere i loro ideali attuando il bene comune, a contribuire ad una società della giustizia e a un mondo dell’amore tra la gente. La beatificazione dei Vescovi Martiri della Chiesa Greco-Cattolica, celebrata sullo storico Campo della Libertà di Blaj, ha sancito la vittoria della nostra società contro un sistema ideologico illiberale e coercitivo dei diritti fondamentali della persona umana. Nel contesto delle sfide e delle crisi del mondo contemporaneo, un anno fa, a Bucarest, Şumuleu-Ciuc, Iaşi e Blaj, Papa Francesco ha chiamato l’umanità alla solidarietà e al superamento delle frature economiche e sociali. La Romania, Giardino della Madre di Dio, come l’aveva battezzata due decenni prima il Santo Papa Giovanni Paolo II, è stato il posto scelto dal Santo Padre per arringare a favore di una società che includa tutti i suoi membri, ha detto ancora il consigliere presidenziale Sergiu Nistor, spiegando che il busto inaugurato oggi non è un monumento, in quanto non ricorda il passato. Siamo piuttosto in un luogo dell’incontro con noi stessi e con gli altri, per sentire e imparare che, come diceva il Santo Padre, apparteniamo gli uni agli altri e la felicità passa dal rendere felici gli altri, sottolinea ancora nel messaggio il capo dello stato romeno, salutando i promotori dell’iniziativa.
Quindi, un luogo dell’incontro per far memoria alla storica visita di Papa Francesco e lasciare un ricordo perenne, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il Nunzio Apostolico, Mons. Miguel Maury Buendia, in un’intervista rilasciata poco prima della cerimonia. Esprimendo la gioia e l’onore di rappresentare il Sommo Pontefice all’inaugurazione del nobile busto, il Nunzio ha espresso la gratitudine allo scultore Darie Dup, all’Arcidiocesi Cattolica e al Comune di Bucarest per aver promosso l’iniziativa.
Il viaggio di Papa Francesco in Romania si è svolto in un anno segnato da molteplici significati per il nostro Paese, ha ricordato, da parte sua, il segretario di stato per i Culti del Governo romeno, Victor Opaschi. Nel 2019 sono ricorsi tre decenni dalla Rivoluzione romena del 1989, che ha segnato in maniera fondamentale il destino dei culti religiosi nel nostro Paese, riportando istituzionalmente in vita anche la Chiesa Greco-Cattolica messa abusivamente al bando nel 1948. La Divina Liturgia di beatificazione dei 7 Vescovi greco-cattolici martiri sotto il regime comunista, presieduta da Papa Francesco, ha ricordato le sofferenze e il martirio dei tempi comunisti, ha aggiunto il segretario di stato per i Culti. Durante i tre giorni della sua visita, il Papa ha trasmesso un forte messaggio di pace, armonia, fratellanza, coesione e inclusione sociale. Il viaggio del Santo Padre è stato un successo non solo per la Chiesa Cattolica, ma anche per l’intera società romena, che ha accolto Papa Francesco come un messaggero di pace e dialogo spirituale, ha detto ancora Victor Opaschi.
Infatti, il Sommo Pontefice è venuto in Romania come pellegrino e fratello, in un Paese bello e accogliente, come ha detto l’Arcivescovo Metropolita di Bucarest, Aurel Percă, citando le parole del Santo Padre. Il ricordo della visita di Papa Francesco è ancora vivo, ha detto ancora l’Arcivescovo, spiegando che il Pontefice ha viaggiato in Romania per incontrare le vere realtà del Paese. Nel corso della cerimonia, il vescovo vicario del Patriarcato, Varlaam Ploieşteanul, ha trasmesso il messaggio del Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, Daniel, che ricorda la visita di Papa Giovanni Paolo II in Romania, due decenni prima, e il pellegrinaggio di Papa Francesco alla nuova Cattedrale ortodossa di Bucarest, consacrata all’Ascensione del Signore e a Sant’Andrea Apostolo, come espressioni solenni della cooperazione pratica tra le due Chiese e segni di speranza per il futuro, nella missione comune nella società contemporanea, profondamente segnata da secolarizzazione e individualismo.
Ricordarsi che bisogna camminare insieme è la realtà che il Papa ha già preso al cuore lo scorso anno: un messaggio perennamente autentico, ha detto a Radio Romania Internazionale il Vescovo greco-cattolico di Bucarest, Mihai Frățilă. Anche il deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest, Andi Grosaru, presente insieme alla presidente dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, Ioana Grosaru, e a membri della comunità italiana, ci ha raccontato le sue impressioni.
Particolarmente felice dopo quasi quattro mesi di lavoro, lo scultore Darie Dup spiega come ha vissuto questa esperienza. Ho lavorato secondo foto scattate a varie età di Papa Francesco e da angoli diversi. Ma ciò che le collega è l’espressione interiore. Il Santo Padre ha il senso dell’umorismo, e il suo viso svela sempre un’espressione allegra avvolta da bontà e comprensione per i simili. Era proprio quello che volevo cogliere, ha detto l’artista a Radio Romania. Nato nel 1959, Darie Dup è professore all’Università Nazionale d’Arte di Bucarest e uno dei più gettonati artisti contemporanei romeni. Ha partecipato a numerose mostre in Romania e all’estero. Nel 1995, è stato presente alla Biennale di Venezia. Alcuni dei suoi lavori si trovano nella collezione del Museo Nazionale d’Arte di Bucarest e di altre città romene, e in collezioni private nei Paesi Bassi, in Germania, Belgio, Italia, Francia, USA. Gli sono stati assegnati diversi premi e nel 2004 il presidente della Romania gli ha conferito l’Ordine al Merito Culturale.
All’inaugurazione del busto di Papa Francesco erano presenti anche l’Arcivescovo emerito di Bucarest, Mons. Ioan Robu, il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Romano-Cattolica di Bucarest, Cornel Damian, sacerdoti e fedeli, rappresentanti delle autorità dello Stato, del Governo, del Parlamento e della pubblica amministrazione, esponenti di altre Chiese e culti religiosi di Romania.
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Il romenista Bruno Mazzoni e la poesia di Ana Blandiana
Nel 2019, la Comunità Radiotelevisiva Italofona promuove la coproduzione Poesia ultim’ora, con puntate che le radio aderenti hanno dedicato a questo tema. Vi partecipano Rai Radio 3, Rai Sicilia, Rai Sardegna, Rai Alto Adige, Rai Friuli Venezia Giulia, Radio Vaticana Italia, Radio Svizzera Italiana, Radio Romania Internazionale, Radio Capodistria, Radio Atene.
Radio Romania Internazionale ha scelto un argomento che prende lo spunto dal 30/o anniversario del crollo della Cortina di ferro, celebrato nel 2019 in Romania, e negli altri Paesi dell’Europa centro-orientale. Siamo stati accompagnati dalla poetessa Ana Blandiana, grande oppositrice del comunismo in Romania, l’unico Paese dell’ex blocco sovietico in cui il regime fu rimosso col prezzo del sangue: quasi 1.100 morti e 3.300 feriti. Per quasi mezzo secolo, il comunismo ha voluto annientare qualsiasi forma di resistenza, compresa quella artistica e letteraria.
Nata il 25 marzo 1942 proprio a Timisoara, dove scoppiò la Rivoluzione del 1989, la poetessa Ana Blandiana, pseudonimo letterario di Otilia Valeria Coman-Rusan, fu perseguitata dal regime sin da giovane, in quanto suo padre – prete ortodosso – venne buttato nelle carceri comuniste.
Per il nostro contributo alla coproduzione, mandato in onda il 9 settembre, abbiamo selezionato il componimento I testimoni, scritto prima del 1989, ma vietato e pubblicato solo dopo la caduta del regime, nel volume L’architettura delle onde. Un atto d’accusa verso coloro che osservano e non prendono posizione, spiega a Radio Romania Internazionale il professore Bruno Mazzoni, noto romenista, che gentilmente ha tradotto anche questa poesia in italiano.
Dopo la caduta del comunismo, Ana Blandiana – Premio speciale per la poesia Giuseppe Acerbi nel 2005 per il volume Un tempo gli alberi avevano occhi, uscito in Italia, presso la Donzelli nel 2004, a cura di Biancamaria Frabotta e Bruno Mazzoni – fece accompagnare la fama letteraria, accanto al marito Romulus Rusan, anche lui scrittore, ad un forte impegno civile. A loro si deve la trasformazione del carcere di Sighet, nel nord della Romania, dove fu sterminata buona parte dell’élite, nel Memoriale delle Vittime del Comunismo e della Resistenza. I sette vescovi greco-cattolici martiri beatificati quest’anno da Papa Francesco in occasione della sua visita in Romania furono tutti imprigionati lì, e tre di loro si sono anche spenti in seguito alle orrende torture e al duro regime carcerario.
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Radio Romania 86: auguri da Radio Rai
86 anni addietro, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dellemittente nazionale in Romania. Lallora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva lintervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dellistituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata “La poesia popolare romena” di Horia Furtuna.
I primi programmi trasmessi dalla Romania allestero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano. Nello stesso 1939, veniva inaugurato anche un programma dedicato agli Stati Uniti, prima della partecipazione romena all’Esposizione Universale di New York.
Sempre nel 1928 veniva fondata anche l’Orchestra Nazionale della Radio, su iniziativa del compositore Mihai Jora, al quale è intitolata oggi anche la nostra sala concerti.
In tanti i messaggi di auguri giunti dall’estero a Radio Romania. In un collegamento telefonico, il ViceDirettore di Radio Rai, Sergio Valzania, ci ha trasmesso un commovente messaggio, in cui ha fatto riferimento ai progetti comuni con Radio Romania: la nostra partecipazione ai Radiopellegrinaggi di Radio Rai a partire dal 2012, “La Via dei faggi in Bucovina”, un cammino percorso insieme in Romania nel 2013, in occasione dell’85esimo anniversario di Radio Romania, o la presenza di Radio Rai alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. Unitamente agli auguri di portare avanti le iniziative comuni.
Tanti auguri anche da Loredana Cornero del Dipartimento Relazioni Internazionali della Rai e Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Romania è membro associato.
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Radio Romania 86: auguri da Radio Rai
86 anni addietro, il 1 novembre del 1928, alle 17.00, andava in onda il primo programma ufficiale dellemittente nazionale in Romania. Lallora Società di Diffusione Radiotelefonica trasmetteva lintervento inaugurale del prof. Dragomir Hurmuzescu, il primo presidente dellistituzione, poi notiziari, previsioni meteo, musica e la prima conferenza mandata in radio, intitolata “La poesia popolare romena” di Horia Furtuna.
I primi programmi trasmessi dalla Romania allestero erano programmi musicali. Negli anni successivi, cominciavano i notiziari in francese e tedesco e, dal 6 luglio 1939, quelli in italiano. Nello stesso 1939, veniva inaugurato anche un programma dedicato agli Stati Uniti, prima della partecipazione romena all’Esposizione Universale di New York.
Sempre nel 1928 veniva fondata anche l’Orchestra Nazionale della Radio, su iniziativa del compositore Mihai Jora, al quale è intitolata oggi anche la nostra sala concerti.
In tanti i messaggi di auguri giunti dall’estero a Radio Romania. In un collegamento telefonico, il ViceDirettore di Radio Rai, Sergio Valzania, ci ha trasmesso un commovente messaggio, in cui ha fatto riferimento ai progetti comuni con Radio Romania: la nostra partecipazione ai Radiopellegrinaggi di Radio Rai a partire dal 2012, “La Via dei faggi in Bucovina”, un cammino percorso insieme in Romania nel 2013, in occasione dell’85esimo anniversario di Radio Romania, o la presenza di Radio Rai alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. Unitamente agli auguri di portare avanti le iniziative comuni.
Tanti auguri anche da Loredana Cornero del Dipartimento Relazioni Internazionali della Rai e Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Romania è membro associato.
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Speciale WRD 2014: Radio Romania – Radio Rai
La Giornata Mondiale della Radio, celebrata il 13 febbraio, costituisce una nuova opportunità di riflettere insieme ai legami tra Radio Romania e Radio Rai, diventati molto stretti a partire dal 2012, che ha segnato anche l’inizio del progetti editoriali congiunti, coordinati dal Vice Direttore del servizio pubblico radiofonico italiano, Sergio Valzania.
“La Via Francigena del Sud: Roma — Gerusalemme” nel 2012, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, seguito nel 2013 dalla “Via Tolosana — verso Santiago, sulla strada dei trovatori” e la “Via dei faggi in Bucovina”, quest’ultimo cammino dedicato all’85esimo anniversario di Radio Romania, sono stati altrettanti progetti che hanno unito i due servizi pubblici.
Quindi, la Rai è stata al fianco dei colleghi di Bucarest nel 2013, per il loro 85esimo anniversario. E sempre la Rai ha voluto essere insieme a Radio Romania nel 2014, a Roma, in occasione delle proprie celebrazioni: il 90esimo anniversario della radio e il 60esimo della televisione.
Su invito della Presidente Anna Maria Tarantola, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, è stato presente all’udienza accordata da Papa Francesco ai giornalisti della Rai il 18 gennaio, in occasione del doppio anniversario, udienza alla quale hanno partecipato solo poche emittenti radiotelevisive dell’Europa.
Radio Romania è stata l’unica di un Paese a maggioranza ortodossa. Nel breve dialogo con il Sommo Pontefice, Ovidiu Miculescu ha sottolineato l’eccellente collaborazione tra Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana.
La Giornata Mondiale della Radio ha offerto un’ottima opportunità di ricordare insieme al Vice Direttore di Radio Rai, Sergio Valzania, i progetti comuni e il doppio anniversario del servizio pubblico radiotelevisivo italiano nel 2014.