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  • 145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Due mesi più tardi, il 15 febbraio 1880, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Una variante simile della mostra è stata aperta a ottobre anche alla Camera dei Deputati a Roma.

    E’ organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dal Ministero degli Affari Esteri, in partenariato con la Banca Nazionale di Romania, che ha svolto un ruolo essenziale nella costruzione dell’Accademia di Romania in Roma, ha ricordato il governatore Mugur Isărescu. “Un secolo addietro, la Banca Nazionale di Romania ha finanziato la costruzione dell’Accademia di Romania in Roma. L’edificio è stato eretto secondo il progetto dell’architetto Petre Antonescu. Fu costruito sul terreno donato dal Comune di Roma nel 1921”, ha detto il governatore della Banca Nazionale. Sottolineando che i reperti esposti hanno rilevanza sia per i legami tra i due paesi che per il pubblico, Mugur Isărescu ha ricordato che all’inizio delle relazioni diplomatiche bilaterali, la lira italiana e il leu romeno avevano lo stesso valore.

    Presente all’inaugurazione, il ministro degli Esteri, Luminiţa Odobescu, ha parlato della relazione privilegiata tra i due paesi. “Quest’anno, celebriamo anche i 60 anni dell’elevazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri stati a livello di ambasciata, nel 1964. Inoltre, 35 anni addietro, la Romania è tornata nella famiglia delle nazioni democratiche”, ha detto il ministro, ricordando che “subito dopo la Rivoluzione, i nostri legami con l’Italia hanno cominciato a conoscere uno sviluppo senza precedenti sotto tutti i profili: politico, economico, culturale, diplomatico e, molto importante, nei contatti tra le persone”. “Siamo, inoltre, difensori pragmatici, ma imperniati su valori, di una visione e traiettoria nazionale. Sia gli interessi della Romania che gli interessi dell’Italia sono legati ad un’Europa forte e alla sicurezza garantita dalla NATO”, ha detto ancora Luminiţa Odobescu.

    Attualmente, le relazioni tra i due paesi sono più forti che mai, ha aggiunto il ministro, ricordando il terzo vertice intergovernativo Romania-Italia, svoltosi a febbraio a Roma e la visita effettuata sempre quest’anno a Bucarest dal presidente Sergio Mattarella. Luminiţa Odobescu ha fatto riferimento anche alla numerosa comunità romena in Italia, così come agli italiani che hanno scelto di vivere nel nostro paese. Il capo della diplomazia ha sottolineato che i 145 anni dimostrano, una volta in più, che i valori condivisi da Romania e Italia, inclusi anche nei due documenti di riferimento presentati in mostra – le Dichiarazioni congiunte sul Partenariato Strategico del 1997 e sul Partenariato Strategico Consolidato del 2008 – rivestono attualmente un significato ancora più forte nell’attuale contesto geopolitico.

    “Con quale altro paese condividiamo una simile straordinaria fratellanza, se non con i nostri amici italiani e latini?”, ha detto, a sua volta, il consigliere presidenziale Sandra Pralong, presentando il messaggio del capo dello stato. Lungo il tempo, la Romania ha inviato in Italia alcuni dei più grandi statisti. Nicolae Kretzulescu, Petre Carp, Dimitrie Ghica sono alcuni dei diplomatici che hanno contribuito a questi forti legami. “Sono diventati ministri degli Esteri o premier di questo paese, quindi si capisce l’enorme importanza concessa dalla Romania a questa fantastica relazione negli ultimi 145 anni”, ha puntualizzato Sandra Pralong.

    “Una mostra per celebrare 145 anni di relazioni diplomatiche tra due paesi – la Romania e l’Italia, che hanno degli straordinari legami linguistici e culturali, che affondano le radici nella storia. Ma celebrare non è sufficiente. Oggi dobbiamo guardare alle sfide del presente e soprattutto impegnarci insieme a lavorare per il futuro, per rafforzare la nostra sicurezza, la stabilità, la prosperità e far fronte insieme alle sfide di un mondo sempre più complesso e sempre più interconnesso”, ha detto a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.

    La mostra è stata elaborata dall’Archivio Diplomatico del MAE, in partenariato con l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la Banca Nazionale di Romania, l’Ambasciata di Romania in Italia e l’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE romeno, Doru Liciu, ha presentato al pubblico i punti di riferimento della storia delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, riflettuti nel concetto e nei pannelli espositivi.

    “Abbiamo tentato di segnare i momenti più importanti delle nostre relazioni – l’Unione dei Principati, il riconoscimento dell’indipendenza e l’allacciamento delle relazioni diplomatiche, la cooperazione e la collaborazione durante la prima Guerra Mondiale, quando l’Italia e la Romania hanno seguito lo stesso percorso, pur formalmente alleate delle Potenze Centrali. Per raggiungere gli ideali nazionali di unificazione, hanno scelto di andare assieme all’Intesa. L’Italia è entrata in guerra nel 1915, mentre la Romania nel 1916”, spiega Doru Liciu a Radio Romania Internazionale.

    Un’attenzione particolare è stata concessa alle relazioni culturali, che si sono fortemente sviluppate nel periodo compreso tra le due guerre, grazie all’apertura dell’Accademia di Romania in Roma negli anni ’20 e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia negli anni ’30, aggiunge Doru Liciu. “La fondazione di queste istituzioni è legata ai nomi di due grandi storici romeni – Vasile Pârvan e Nicolae Iorga. La Banca Nazionale di Romania ha svolto un ruolo particolare nella costruzione dell’Accademia di Romania, un edificio impressionante e bellissimo”, aggiunge il diplomatico.

  • 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche Romania – Italia, mostra al Parlamento di Bucarest

    140/o anniversario delle relazioni diplomatiche Romania – Italia, mostra al Parlamento di Bucarest

    I rapporti tra la Romania e l’Italia sono in continua crescita, sotto tutti i profili: politico-diplomatico, cooperazione nel campo della sicurezza, interscambio commerciale, legami culturali o collaborazione in sede europea ed euroatlantica. Così il presidente romeno, Klaus Iohannis, nel suo messaggio dedicato al 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia. Questo percorso è motivato dalla somiglianza degli interessi e degli obiettivi che la Romania e l’Italia hanno condiviso lungo il tempo, soprattutto negli ultimi decenni, sanciti anche dalla firma di un Partenariato Strategico nel 1997 e consolidato nel 2008, prosegue il messaggio del capo dello stato, presentato dal suo consigliere Sergiu Nistor, responsabile del Dipartimento Cultura, Culti e Centenario della Presidenza, alla mostra documentaria intitolata 140 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, inaugurata il 10 dicembre al Palazzo del Parlamento di Bucarest.



    La mostra è realizzata dall’Archivio Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri di Romania, in partenariato con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest e l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana. Accanto all’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, e al consigliere presidenziale Sergiu Nistor, sono intervenuti la vicepremier Raluca Turcan, il segretario di stato al Ministero degli Esteri, Dan Neculaescu, la presidente dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, Ioana Grosaru, e il capo dell’Archivio Diplomatico del Ministero degli Esteri romeno, Doru Liciu. Erano presenti il Nunzio Apostolico in Romania, Mons. Miguel Maury Buendia, accanto a numerosi ambasciatori e rappresentanti del corpo diplomatico, esponenti del Governo, del Parlamento e della comunità italiana, i presidenti della Camera di Commercio Italiana per la Romania e di Confindustria Romania, rispettivamente Roberto Musneci e Giovanni Villabruna, nonchè personalità culturali.



    19 pannelli raccontano attraverso copie di documenti questi 140 anni di relazioni diplomatiche Roma – Bucarest, a partire dal Decreto Reale n.172 del 5 dicembre 1879, tramite cui Umberto I nominava Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano a primo inviato straordinario e ministro plenipotenziario d’Italia a Bucarest. Successivamente, il 12 gennaio 1880, l’allora ministro degli Esteri, Benedetto Angelo Francesco Cairoli, inviava all’omologo romeno, Vasile Boerescu, la lettera sullo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Dieci giorni dopo, il 22 gennaio 1880, Re Carlo I firmava il Decreto n.177 riguardante la nomina di Nicolae Kretzulescu a inviato straordinario e ministro plenipotenziario di Romania a Roma.



    La rassegna prosegue con il Trattato di alleanza e la Convenzione militare, firmati ad agosto 1916 dalla Romania con le potenze della Triplice Intesa, l’Italia compresa, nonchè con documenti inediti, come il telegramma rivolto dalla Regina Maria di Romania alla Regina Elena durante la Grande Guerra, in cui faceva riferimento alle aspirazioni legittime delle due nazioni. Il visitatore scopre anche la Legione Romena d’Italia, documenti riguardanti i rappresentanti diplomatici romeni in Italia e italiani in Romania, le relazioni culturali bilaterali, l’Accademia di Romania in Roma, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, nonchè convenzioni e trattati tra i due Paesi.



    I legami spirituali e culturali tra i due popoli sono stati sempre speciali, sottolinea il presidente Klaus Iohannis nel suo messaggio presentato dal consigliere Sergiu Nistor. Mi avvalgo di questa opportunità per rivolgere i miei ringraziamenti al presidente della Repubblica Italiana, S.E. Sergio Mattarella, per l’eccellente cooperazione, per l’apertura e il pieno sostegno alla continua attuazione del Partenariato strategico consolidato tra i nostri due Paesi, nonchè per l’amicizia dimostrata sempre nei confronti del popolo romeno, soprattutto per la comunità romena in Italia. Le relazioni privilegiate romeno-italiane si basano su radici storiche. I legami spirituali e culturali tra i due popoli sono stati sempre speciali, e poggiano sull’eredità latina comune. La formazione dei nostri stati nazionali presenta numerose similitudini. Il Risorgimento italiano fu una fonte di ispirazione per i padri fondatori della Romania moderna. Inoltre, l’Italia si è annoverata tra i primi stati ad aver riconosciuto l’indipendenza della Romania e stabilito rapporti diplomatici con il giovane stato romeno. Gli ottimi rapporti storici sono stati riconfermati dopo il 1989, quando il popolo romeno ha riavuto la sua libertà, in seguito al crollo del regime comunista. La Romania è stata costantemente appoggiata dall’Italia per raggiungere i suoi grandi obiettivi riguardanti l’ingresso nella comunità europea ed euro-atlantica. Oggi, l’Italia ospita la più numerosa comunità romena all’estero. Gli oltre 1,2 milioni di romeni della Penisola, accanto alla cospicua comunità italiana di Romania, conferiscono una dimensione speciale alla nostra relazione bilaterale, creando dei ponti tra i due Paesi. In occasione della visita di stato effettuata in Italia a ottobre 2018, la prima di questo livello negli ultimi 45 anni, ho riconfermato la stretta relazione tra i nostri due Paesi, accanto alle autorità italiane, nonchè il fermo impegno di andare avanti sulla strada liberamente scelta, di continuare a difendere e promuovere insieme il sistema di valori al quale apparteniamo. In questo anniversario, confido che la Romania e l’Italia hanno davanti un futuro comune, sicuro e prospero, accanto agli altri membri della famiglia euro-atlantica, sottolinea ancora il capo dello stato.



    La particolarità delle relazioni che segnano un legame di cuore tra la Romania e l’Italia è stata sottolineata anche dalla vicepremier Raluca Turcan, che ha portato il messaggio di rispetto e apprezzamento del Governo di Bucarest, mettendo in risalto il fatto che va sviluppato il profilo imprenditoriale tra i due Paesi.



    Il legame tra la Romania e l’Italia è un legame umano, sociale e culturale. E’ un legame rafforzato a livello istituzionale, interstatale e credo che, in questo 140/o anniversario, possiamo parlare di forti rapporti tra la Romania e l’Italia. Gli oltre 1,2 milioni di romeni che vivono in Italia sono una forza. Rappresentano la più forte comunità romena all’estero e, in ugual misura, la più forte comunità straniera in Italia. Siamo particolarmente soddisfatti di notare che, lungo il tempo, la presenza dei nostri connazionali nella Penisola si verifica a tutti i livelli della società romena in vari settori di attività: medicina, IT, agricoltura, edilizia, servizi o imprenditoria. E potrei dire che negli ultimi anni, si è verificata una presenza imprenditoriale in forte crescita, che si tratti dei romeni in Italia o degli italiani in Romania. E oggi vi trasmetto il nostro messaggio chiaro che vogliamo sviluppare questo profilo imprenditoriale tra la Romania e l’Italia. Siamo in un momento in cui vogliamo aprire porte ai romeni che vivono all’estero e che desiderano fare investimenti nel Paese di origine, ma anche agli imprenditori stranieri che guardano alla Romania, questa volta con maggiore fiducia e con l’attesa della prevedibilità che vi vogliamo garantire. Vi saluto di tutto il cuore e sono felice di trasmettere il nostro apprezzamento alle autorità locali italiane, che hanno appoggiato l’integrazione dei nostri connazionali e, per i bambini, l’insegnamento del romeno anche nelle scuole italiane. Vi assicuro che la comunanza storica e culturale, i valori europei che condividiamo rendono la Romania e l’Italia un tandem che rafforzeremo nel tempo, un rapporto che vogliamo solido e durevole, per cui vi assicuro una volta in più che vorremmo rivederci sempre più spesso, in vari contesti, per apprezzare i successi dei romeni in Italia, l’integrazione degli italiani nello spirito e nell’economia romena e sviluppare nel futuro progetti comuni di successo, ha detto la vicepremier Raluca Turcan.



    La Romania ha fortemente voluto essere europea – in quanto latina – sin dalla sua graduale affermazione come Stato. Così l’Ambasciatore d’Italia, Marco Giungi, citando nel suo discorso le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella, in occasione della visita di stato che l’omologo romeno, Klaus Iohannis, ha effettuato in Italia a ottobre 2018. La nostra storia comune degli ultimi 140 anni rileva somiglianze e convergenze, interrotte dall’inclusione della Romania nel blocco sovietico, e la cui fine celebriamo questo mese, nel 30/o anniversario della caduta del regime. E’ stata la nostra storia a portarci oggi qui, a questa celebrazione, come anche all’attuale livello delle nostre relazioni bilaterali: un interscambio fiorente, una grande comunità imprenditoriale, investimenti notevoli, un solido impegno comune nell’Unione Europea e nella NATO, una grande solidarietà in sedi multilaterali su temi rilevanti e, generalmente, un’eccezionale fiducia reciproca e rispetto. E questa fiducia reciproca e il rispetto sono la valuta più forte nelle relazioni internazionali. La storia che stiamo celebrando oggi, le vicende che stiamo ricordando nei pannelli che abbiamo davanti, sono vere pietre miliari lungo il percorso che ci ha portato qui, contribuendo in grandissima misura alle eccellenti relazioni di oggi, ha detto l’Ambasciatore. La storia non è solo ciò che leggiamo nei libri, ma anche parte di quanto siamo noi oggi e, oso dire, il fondamento sul quale possiamo costruire il nostro futuro, ha detto ancora Marco Giungi. Un deciso impegno a proseguire il rafforzamento dei rapporti evidenziato anche dal messaggio del presidente Klaus Iohannis, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’Ambasciatore d’Italia.



    La mostra 140 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia è stata inaugurata in prossimità della data precisa alla quale vennero allacciati i rapporti, ha ricordato il segretario di stato al Ministero degli Esteri di Bucarest, Dan Neculaescu. Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Siamo particolarmente onorati di inaugurare questa mostra ad una data molto vicina a quella alla quale sono state allacciate le nostre relazioni diplomatiche. Due mesi più tardi, il 15 febbraio, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Questi momenti hanno segnato l’allacciamento ufficiale delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, ha detto Dan Neculaescu.



    Da parte sua, la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, ha presentato i progetti e l’attività dell’associazione, ricordando il contributo degli italiani emigrati più di un secolo fa alla costruzione della Romania moderna, mentre il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE, Doru Liciu, ha presentato brevemente la mostra. L’inaugurazione è stata aperta dagli inni nazionali di Romania e Italia, interpretati dal soprano Bianca Luigia Manoleanu, accompagnata dal figlio, il pianista Roman Manoleanu. I due membri della ROASIT si sono esibiti anche in un minirecital di brani operistici famosi e canti natalizi. E sempre i canti natalizi in romeno e italiano hanno concluso l’inaugurazione della mostra, grazie alla performance del coro dei bambini della Scuola Italiana Aldo Moro di Bucarest.