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  • Dirigenti di TikTok in audizione al Parlamento Europeo

    Dirigenti di TikTok in audizione al Parlamento Europeo

    La piattaforma TikTok ha difeso martedì al Parlamento Europeo le misure adottate per combattere la disinformazione nel primo turno delle elezioni presidenziali in Romania e ha negato di aver favorito il candidato indipendente Călin Georgescu, classificato al primo posto. Di fronte alla Commissione per il Mercato interno e la tutela dei consumatori dell’Eurocamera, i rappresentanti dell’azienda hanno sottolineato che “tutti i candidati sono stati presi in considerazione nel sistema, senza fare distinzioni tra indipendenti e coloro che facevano parte di un partito”.

    La direttrice globale per Prodotto, Autenticità e Trasparenza della piattaforma, Brie Pegum, ha precisato che tra le reti bloccate negli ultimi mesi per contenuti politici illegali, solo una sosteneva Călin Georgescu e aveva molti meno follower di altre che sostenevano altri candidati. Ha inoltre sottolineato che la piattaforma ha rimosso in Romania più di 66.000 account falsi, circa sette milioni di “like” falsi, quasi dieci milioni di finti follower e 1.000 account che imitavano i profili dei candidati.

    Da parte sua, la direttrice delle Politiche Pubbliche e Relazioni Governative, Caroline Greer, ha spiegato che la piattaforma ha applicato le sue regole interne per i processi elettorali durante le politiche svoltesi in Romania. Allo stesso tempo, ha aggiunto che, nei mesi precedenti le elezioni, ha avuto incontri con autorità del paese, tra cui diversi partiti politici e l’Autorità Elettorale romena. Inoltre, ha aggiunto che TikTok ha 95 moderatori di contenuto romeni. “Il nostro sguardo è limitato strettamente a ciò che accade sulla piattaforma. Non sappiamo cosa succede al di fuori di essa, non conosciamo la capacità finanziaria dei candidati o cosa fanno altrove”, ha detto il rappresentante di TikTok.

    Gli eurodeputati precisano, invece, che le risposte fornite dall’azienda non chiariscono i punti interrogativi legati alla trasparenza del funzionamento della piattaforma o agli strumenti applicati per contrastare la manipolazione. L’eurodeputato romeno Dan Nica, leader della delegazione PSD al Parlamento Europeo, ha ribadito la richiesta di coinvolgimento della Commissione Europea nell’inchiesta. Dan Nica ritiene importante che le istituzioni europee intervengano per prevenire l’uso abusivo delle piattaforme online per scopi politici, che potrebbe incidere sul processo elettorale e sulla fiducia dei cittadini nella democrazia.

    D’altronde, dopo il primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, la Romania ha chiesto alla Commissione Europea di avviare un’indagine ufficiale sulla piattaforma TikTok, sulla base delle regole comunitarie sui social media, le quali prevedono che le aziende debbano valutare e mitigare i rischi per l’integrità delle elezioni. Accuse simili a quelle arrivate dalla Romania sono state lanciate contro la piattaforma TikTok anche in relazione alle recenti elezioni politiche in Irlanda.

  • Roxana Mânzatu, ascoltata dagli eurodeputati

    Roxana Mânzatu, ascoltata dagli eurodeputati

    “È stata un’udienza intensa, l’esame più complesso della mia vita: tre ore, una cinquantina di domande. Ma alla fine ho ricevuto abbracci, applausi. Ma dovremo aspettare il voto, per capire come è andata”, ha dichiarato Roxana Mînzatu ai media romeni, dopo l’audizione nelle Commissioni riunite per Occupazione-Affari sociali e Cultura-Istruzione del Parlamento Europeo.

    Nell’ultimo giorno della maratona di udienze a Bruxelles della possibile futura squadra di Ursula von der Leyen, è toccato a rispondere alle domande degli eurodeputati anche alla candidata della Romania alla carica di vicepresidente esecutivo incaricato a coordinare un portafoglio appena creato, quello delle politiche in campo sociale, dell’istruzione, delle competenze e della preparazione sociale sul mercato del lavoro, ma anche l’ambito più ampio della preparazione della società e dell’individuo ai momenti di crisi. Ciò nelle condizioni in cui nel termine “crisi” sono state incluse non solo le guerre o le catastrofi climatiche, ma anche la transizione verde, la digitalizzazione e le crisi sociali.

    Roxana Mînzatu afferma che l’Unione Europea possiede il modello sociale più equilibrato e performante del mondo, ma ha anche i suoi difetti, alcuni dei quali stanno diventando più profondi. Nel primo anno del suo mandato, Roxana Mînzatu vorrebbe organizzare un’ampia consultazione con tutti gli attori sociali degli stati membri, dai governi e sindacati, alle organizzazioni giovanili e ai cittadini, dalla quale dovrebbe emergere ciò che vuole la gente in termini di preparazione alle crisi, formazione professionale, istruzione o condizioni di lavoro.

    A seguito di questo dialogo, Roxana Mînzatu afferma di voler intraprendere azioni orientate su tre pilastri. Il primo sarebbe l’istruzione e la formazione professionale, con un accesso equo per tutti, ma anche con il continuo adattamento del sistema educativo e delle risorse alla realtà economica e sociale. Il secondo pilastro del programma proposto da Roxana Mînzatu mira a posti di lavoro di qualità, con salari adeguati e buone condizioni, e a questo punto vuole ridefinire il Patto europeo per i diritti sociali. Infine, il terzo pilastro è la giustizia sociale, con l’obiettivo generale di aiutare chi ne ha più bisogno.

    Le domande degli eurodeputati rivolte a Roxana Mînzatu non hanno riguardato solo le politiche e le idee che metterà in pratica dalla carica di vicepresidente della Commissione europea, ma anche alcune questioni abitative personali, che, in assenza di risposte convincenti, avrebbero potuto adombrare la sua candidatura alla futura Commissione Europea. Il prossimo passo, dopo l’audizione di Roxana Mînzatu e degli altri cinque proposti per gli incarichi di vicepresidente, sarà il parere favorevole, affinché, successivamente, a fine novembre, la plenaria dell’Eurocamera possa votare la nuova squadra della Commissione.

  • 03.11.2024 (aggiornamento)

    03.11.2024 (aggiornamento)

    Romania – Francia – Il premier Marcel Ciolacu effetuerà lunedì una visita di lavoro in Francia, dove incontrerà il suo omologo Michel Barnier ed esponenti della comunità romena. Secondo il programma annunciato oggi dal Governo, Marcel Ciolacu visiterà domani la Fiera Euronaval, giunta alla 29/a edizione. Della delegazione del Governo di Romania fanno parte il vicepremier Marian Neacşu, il capo della diplomazia, Luminiţa Odobescu, il ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, la ministra del Lavoro, Simona Bucura-Oprescu, nonchè Victor Negrescu, vicepresidente del Parlamento Europeo e consigliere onorario del primo ministro, e l’AD della compagnia Hidroelectrica, Borbely Karoly.

    Inondazioni Spagna – Sette persone con cittadinanza romena, delle 16 precedentemente indicate come disperse in Spagna, sono salve, informa il Ministero degli Affari Esteri a Bucarest. Inoltre, il MAE, attraverso l’Ambasciata di Romania a Madrid e il Consolato a Castellon de la Plana, sta accertando le informazioni riguardanti la scomparsa degli altri nove cittadini romeni, nel contesto dei recenti fenomeni meteorologici. I diplomatici romeni in Spagna seguono la situazione e sono in contatto permanente con le autorità spagnole competenti, nonchè con i cittadini romeni che hanno segnalato le persone scomparse, e sono pronti a fornire assistenza consolare, a seconda delle richieste. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha chiesto il sostegno dell’UE per aiutare il paese a riprendersi dopo quello che ha definito “le inondazioni più gravi che il nostro continente abbia mai visto finora in questo secolo”. Pedro Sánchez ha annunciato che migliaia di militari aiuteranno allo sblocco delle strade e alla distribuzione degli aiuti. Le devastanti alluvioni hanno causato finora la morte di almeno 217 persone, tra cui un romeno, e decine di altre persone risultano ancora disperse. La stampa spagnola ha scritto anche di una famiglia di romeni che ha perso la vita nell’alluvione di La Torre, un distretto vicino a Valencia.

    UE – Le commissioni specializzate del Parlamento Europeo iniziano lunedì le audizioni dei commissari europei designati. Gli eurodeputati valuteranno in che misura i futuri membri del Collegio dei Commissari hanno le competenze, l’indipendenza e l’attaccamento ai valori europei, elementi necessari per ricoprire l’incarico di membri della nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen. Secondo il calendario annunciato dall’Eurocamera, le audizioni dei commissari designati si concluderanno il 12 novembre, giorno in cui saranno ascoltati anche i sei vicepresidenti esecutivi della futura Commissione, tra cui la romena Roxana Mînzatu, che gestirà il dicastero Persone, Competenze e Preparazione. La Commissione dovrà ricevere l’approvazione del Parlamento Europeo, con il voto previsto nella sessione plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo. Una volta convalidata dal Parlamento, la Commissione Europea dovrà essere nominata ufficialmente dal Consiglio Europeo, con maggioranza qualificata (il voto favorevole del 55% degli stati membri, che rappresentano almeno il 65% della popolazione UE).