Tag: Biennale Venezia

  • Biennale di Venezia 2025, Romania porta “Human Scale”

    Biennale di Venezia 2025, Romania porta “Human Scale”

    Il tema della Biennale 2025 – “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, proposta dal curatore Carlo Ratti, esplora soluzioni intelligenti per le crisi del momento da una prospettiva transdisciplinare, precisa l’Istituto Culturale Romeno, che il 17 febbraio ha organizzato una conferenza stampa a Bucarest per presentare “Human Scale” al pubblico.

    Si tratta di un’installazione che invita alla riflessione sull’intersezione tra arti visive e architettura, in un dialogo tra i disegni degli architetti romeni del Novecento e l’opera dell’artista Vlad Nancă. Il Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale e la Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia offriranno ai visitatori l’opportunità di scoprire un’impressionante collezione di mappe storiche e disegni firmati da noti architetti romeni, moderni e contemporanei.

    Gli organizzatori della partecipazione romena alla 19/a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia sono il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istituto Culturale Romeno e l’Unione degli Architetti di Romania.

    Alla Biennale, “Human Scale” propone un consistente programma educativo e di mediazione culturale, che includerà stage professionali per studenti romeni, che saranno custodi alla mostra di Venezia, precisa inoltre l’Istituto Culturale Romeno.

  • Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    L’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, ha partecipato oggi, assieme al ministro della Cultura, Raluca Turcan, all’inaugurazione del Padiglione della Romania alla Biennale di Venezia, rappresentato dalla mostra “What Work Is” dell’artista Șerban Savu e curata da Ciprian Mureșan.

     

    All’inaugurazione erano presenti anche il presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liviu Jicman, il commissario della Romania alla Biennale, Ioana Ciocan, il segretario di stato per i rapporti con l’Istituto Culturale Romeno e politiche culturali al Ministero degli Esteri, Andrei Novac, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post sui social.

     

    “Stiamo vivendo con tanta gioia un periodo di massima intensità nella storia delle relazioni bilaterali tra la Romania e l’Italia. Alla luce del rilancio del Partenariato Strategico Consolidato Romania-Italia, con la firma della Dichiarazione Congiunta sullo svilippo del Partenariato Strategico Consolidato romeno-italiano a febbraio 2024, la dimensione culturale gode di un’attenzione particolare. La partecipazione della Romania alla 60/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia corona gli sforzi degli artisti romeni e delle autorità di continuare e approfondire il dialogo culturale tra i due stati”, ha dichiarato Gabriela Dancău.

     

    Nel suo discorso, l’ambasciatore ha ricordato le due mostre presentate a Roma quest’anno, che hanno preceduto la Biennale: “Reenactment. Ricostituire il passato” all’Accademia di Romania e “Doppia ombra” presso l’Istituto Centrale per la Grafica, entrambe firmate da Șerban Savu e Ciprian Mureșan, precisa la fonte.

     

    Nel suo intervento, il ministro della Cultura, Raluca Turcan, ha spiegato che “la partecipazione della Romania alla Biennale di Venezia è una dichiarazione costantemente rinnovata di appartenenza alla cultura europea e mondiale”. Inoltre, ha ringraziato l’ambasciatore di Romania per il contributo attivo allo sviluppo delle relazioni romeno-italiane, anche sotto profilo culturale, una testimonianza dell’impegno comune nella promozione dell’arte come strumento per consolidare i legami culturali tra la Romania e l’Italia.

     

    Intitolata “What Work Is”, la mostra presentata nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale esamina l’iconografia del lavoro, ispirandosi al realismo storico e all’arte di propaganda dei paesi appartenuti all’ex Blocco Orientale. Nel Padiglione della Romania, i visitatori potranno vedere 45 dipinti – uno sguardo sull’opera di Șerban Savu negli ultimi quindici anni, precisa ancora l’Ambasciata di Romania in Italia.

  • “Adesso – Qui – Là” dalla Romania alla Biennale di Venezia

    “Adesso – Qui – Là” dalla Romania alla Biennale di Venezia

    Si intitola “Now-Here-There”/ “Adesso – Qui – Là” il progetto portato dalla Romania alla 18/a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, che si svolge dal 20 maggio al 26 novembre, incentrata su “The Laboratory of the Future”, a cura di Lesley Lokko. Il progetto espositivo “Adesso – Qui – Là”, curato da Emil Ivanescu, Simina Filat, Cătălin Berescu e Anca Păsărin, ha due componenti complementari, ma diverse, e si presenta in due spazi espositivi romeni a Venezia, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il presidente dellIstituto Culturale Romeno, Liviu Jicman.



    “Invito i vostri ascoltatori a visitare questanno la Biennale di Venezia, se hanno lopportunità, poichè la Romania è lunico paese presente in due spazi espositivi, come negli anni precedenti: il Padiglione Romania ai Giardini della Biennale e lIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, la nostra rappresentanza a Venezia. Il progetto ha due componenti complementari, ma diverse, molto interessanti, con un forte valore simbolico, ma anche una notevole componente informativa, che passa per la storia della scienza. Penso sia uno tra i più interessanti padiglioni nazionali presenti e consiglio vivamente una visita”, ha detto Liviu Jicman.



    L«Instant Garden», esposto allIstituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, è un invito a immaginare esperimenti architettonici in cui orticoltura e giardinaggio sono finalizzati al recupero di aree in disuso, soprattutto nellambito dellemergere della crisi alimentare globale, precisano gli organizzatori. I semi provenienti dalla Banca di Risorse Genetiche Vegetali “Mihai Cristea” di Suceava sono il filo conduttore dellesperimento espositivo.



    Gli organizzatori della partecipazione del nostro Paese alla Biennale di Venezia sono il Ministero della Cultura, lIstituto Culturale Romeno, il Ministero degli Affari Esteri e lUnione degli Architetti di Romania. Il commissario del Padiglione Romania è Attila Kim. Il progetto si avvale della collaborazione di vari studiosi ed esperti, nonché di alcune istituzioni museali, tra cui il Museo Nazionale della Tecnica Prof. Ing. Dimitrie Leonida di Bucarest, che mette a disposizione le auto, gli oggetti e macchinari esposti nel Padiglione Romania dei Giardini della Biennale, precisa lIstituto Culturale Romeno.




  • Biennale Venezia: Unfinished Conversations on the Weight of Absence rappresenta la Romania

    Biennale Venezia: Unfinished Conversations on the Weight of Absence rappresenta la Romania

    Unfinished Conversations on the Weight of Absence è il progetto che rappresenta la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, che ha aperto i battenti nei giorni scorsi e che rimarrà aperta fino al 24 novembre. Il progetto espositivo che la Romania ha portato alla Biennale intitolata May You Live In Interesting Times, curato dal critico d’arte Cristian Nae, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.



    Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articola sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.



    Per l’Istituto Culturale Romeno, la Biennale di Venezia costituisce uno dei grandi eventi culturali mondiali, mentre per gli artisti è il posto incontestabile in cui devono arrivare per raggiungere il riconoscimento universale nell’arte, sottolinea la presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, nel suo messaggio in apertura dell’Esposizione.



    Sempre in occasione dell’inaugurazione della Biennale, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha ospitato, il 10 maggio, la tavola rotonda Sfide e soluzioni curatoriali per la partecipazione nazionale della Romania alla Biennale di Venezia – Esposizione Internazionale d’Arte. Erano presenti il prof. Adrian Guţă, critico d’arte e ordinario di Storia dell’arte universale presso l’Università Nazionale d’Arte di Bucarest, Ioana Ciocan, curatrice e Vicepresidente dell’Unione degli Artisti della Romania, Magda Radu, critica d’arte e curatrice, e l’architetto Attila Kim, Commissario nazionale della Romania alla Biennale di Venezia.



    In un collegamento con Radio Romania Internazionale, il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, ha fatto riferimento alla presenza del nostro Paese alla Biennale, ma anche al Salone Internazionale del Libro di Torino, che ha chiuso i battenti nei giorni scorsi.


  • Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Sarà il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence a rappresentare la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, in programma dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto espositivo è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa ospitata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, organizzatore della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, insieme al Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale e al Ministero degli Affari Esteri.



    La Biennale 2019 si intitola May You Live in Interesting Times, un’espressione della lingua inglese erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini, si legge sul sito della Biennale. Tempi interessanti appunto, come quelli che stiamo vivendo. Aprendo la conferenza stampa, la Presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liliana Ţuroiu, ha presentato brevemente la storia della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, sottolineando che l’arte romena esprime costantemente la sua vitalità a Venezia.



    La Presidente dell’ICR ha anche ricordato le parole con cui il curatore della Biennale 2019, Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, ha motivato la scelta di questo tema: In un’epoca nella quale la diffusione digitale di fake news e di fatti alternativi mina il dibattito politico e la fiducia su cui questo si fonda, vale la pena soffermarsi, se possibile, per rimettere in discussione i nostri punti di riferimento. In una dichiarazione a Radio Romania Internazionale, la Presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, ha rivolto i suoi migliori auguri ai partecipanti.



    Il progetto espositivo che la Romania porterà nella Serenissima, curato dal critico d’arte Cristian Nae e selezionato tra 14 partecipanti, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.



    Nato nel 1959 a Bucarest, Belu Simion Făinaru emigrò nel 1973 in Israele, dove ha svolto un’intesa attività artistica dedicata alla problematica specifica alla storia ebraica, all’identità e al territorio. A partire dal 1980, i suoi lavori – prevalentemente sculture, arte video e installazioni – concretizzano concetti metafisici in cui l’intervento testuale svolge un ruolo importante. E’, inoltre, direttore e cofondatore della Biennale Mediterranea d’Arte Contemporanea e direttore del Museo AMOCA d’arte contemporanea d’Israele.



    A sua volta, Dan Mihălţianu, che vive tra Bucarest, Bergen e Berlino, è confondatore del gruppo artistico subREAL. Ha partecipato a numerose mostre in Europa, Asia o Stati Uniti. Il suo discorso artistico include aspetti storici, politici, sociali e transculturali, attraverso fotografie, film, video, suoni, installazioni, disegni o grafica. L’installazione artistica abbinata al pensiero artistico post-concettuale segnano la creazione di Miklos Onucsan, che vive e lavora a Oradea, capoluogo della provincia di Bihor, nel nord-ovest della Romania. Anche lui vanta numerose presenze a mostre nazionali e internazionali.



    Il curatore del progetto romeno, Cristian Nae ha spiegato che sono stati selezionati i lavori ritenuti significativi per la pratica dei tre artisti. Però i lavori non verranno presentati nella forma in cui sono stati concepiti 10-20 anni fa: saranno rivisitati e riaggiustati alla specificità del Padiglione, ha detto ancora Cristian Nae.



    Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articolerà sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.



    La Romania è onorata di presentarsi con un tema estremamente incitante e si è posta non solo l’obiettivo di mettere in pratica un progetto artistico di grande pregio, ma anche quello di assumere un nuovo concetto, in grado di definire essenzialmente l’immaginario dei creatori romeni contemporanei – molto flessibile, denso, e proprio per questo provocatorio, ha detto, da parte sua, il segretario di stato al Ministero della Cultura, Alexandru Pugna, trasmettendo anche il messaggio del ministro Daniel Breaz.



    Alla conferenza stampa erano presenti anche il commissario responsabile della partecipazione romena alla Biennale 2019, Attila Kim, accanto a Ioana Ciocan e Magda Radu, che hanno fatto parte della giuria che ha selezionato il progetto vincitore.