Tag: bilancio

  • Promulgata Finanziaria 2025

    Promulgata Finanziaria 2025

    I due ddl sono stati approvati velocemente la scorsa settimana dalla plenaria del Parlamento. Dall’opposizione, i parlamentari di AUR, USR, SOS Romania e POT hanno presentato migliaia di emendamenti, bocciati, però, dalla maggioranza PSD-PNL-UDMR. Le opposizioni hanno accusato che, a causa della rapidità, molti emendamenti sono stati respinti senza essere stati attentamente verificati.

    D’altro canto, i bilanci dei ministeri sono stati adottati nella forma arrivata dalle commissioni e uno dei pochi emendamenti ammessi riguarda fondi aggiuntivi per il Ministero della Salute. Contemporaneamente, attraverso un altro emendamento, è stato eliminato lo stanziamento dell’importo di 700.000 lei (circa 140.000 euro), inizialmente previsto nel bilancio della Corte Costituzionale, per il rimborso dei medicinali per i dipendenti dell’istituzione e per gli ex giudici andati in pensione.

    La bozza della Finanziaria per il 2025 è stata approvata dal Governo il 1° febbraio e si basa su una crescita economica del 2,5% e un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Il bilancio 2025 consentirà di proseguire il processo di sviluppo del paese, ha detto il primo ministro Marcel Ciolacu. Sono aumentati gli importi destinati al Ministero della Salute, alle autostrade e alle ferrovie, ma anche all’istruzione, ha sottolineato il premier, respingendo l’idea di un bilancio di austerità.

    Da parte sua, il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, ha dichiarato che il bilancio dello stato per il 2025 è “moderato” e si basa su un prudente aumento delle entrate, “senza esagerazioni”. Il ministro ha precisato che ci sono “sufficienti soldi per stipendi, pensioni e aiuti sociali”. Il bilancio è stato criticato non solo dall’opposizione, ma anche dai patronati e dai sindacati, mentre gli esperti del Consiglio Fiscale hanno detto che le entrate sono state sopravvalutate.

    Il bilancio 2025 arriva dopo che, alla fine della scorsa settimana, una delegazione del FMI ha concluso i colloqui svolti a Bucarest con i rappresentanti delle principali istituzioni responsabili delle politiche monetarie e fiscali in Romania. Non si è trattato di una missione di valutazione, ma solo informativa, e il primo ministro Marcel Ciolacu ha trasmesso agli esperti l’impegno a rispettare il deficit di bilancio concordato con la CE e ad attuare le riforme assunte attraverso il PNRR.

    Il FMI ha pubblicato le sue ultime previsioni sull’evoluzione dell’economia romena lo scorso autunno, stimando per il 2025 un deficit del 7%, pari a quello fissato dal Governo. Le stime del FMI sono, però, più ottimistiche, sia per quanto riguarda la crescita economica, pari al 3,3%, rispetto al 2,5% previsto dalle autorità di Bucarest, sia per l’inflazione, calcolata al 3,6%, al di sotto dell’obiettivo del 4,4 stabilito dal Governo.

  • Finanziaria 2025 senza nuove tasse

    Finanziaria 2025 senza nuove tasse

    In ritardo a causa della formazione del governo, l’approvazione della Finanziaria per il corrente anno è la priorità numero uno. E non una Finanziaria qualsiasi, ma una costruita con cautela, senza spesa eccessiva che ha caratterizzato il precedente e che ha generato un deficit preoccupante, salito al 9% del PIL. Nel loro incontro dedicato al budget, il premier Marcel Ciolacu e il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, hanno concluso che la Romania non può più permettersi di aumentare la spesa per beni e servizi.

    L’obiettivo del deficit del 7% di quest’anno, assunto nei colloqui con la Commissione Europea, non può essere raggiunto, d’altro canto, senza congelare i fondi salariali e pensionistici e senza esercitare un’ulteriore pressione sull’Agenzia delle entrate affinché migliori la riscossione dell’IVA. Tuttavia, nel caso delle pensioni basse e medie, il Governo cercherà delle soluzioni per un aumento, promette Marcel Ciolacu. Tánczos Barna si è pronunciato per un rigoroso controllo delle spese, affinché la Romania rispetti gli impegni presi con i partner europei, e ha insistito sul fatto che, per quanto riguarda le entrate, dovrebbero essere incluse solo quelle realizzabili.

    “Il piano fiscale di bilancio strutturale a medio termine assunto dalla Romania prevede il 7% quest’anno e una progressiva riduzione del deficit di bilancio fino al 3% nei prossimi sette anni. E questo impegno non va rispettato solo ora: quello che costruiamo oggi, quello che costruiamo per il 2025 deve avere un impatto anche per gli anni a venire, per non ridurre gli importi stanziati agli investimenti, bensì aumentarli costantemente. D’altra parte, non dobbiamo esagerare sul versante dei redditi irraggiungibili, e non dobbiamo finire nella situazione in cui la differenza sia coperta dai prestiti”, ha dichiarato Tánczos Barna.

    In mezzo agli scenari che circolano nei media secondo cui le autorità aumenteranno alcune tasse, il premier e il ministro delle Finanze hanno assicurato che l’Imposta sul Valore Aggiunto rimarrà invariata.

    “Non aumenteremo l’IVA. Perché non aumentiamo l’IVA? Rappresento un partito socialdemocratico. Innanzitutto, lo sforzo verrebbe trasferito ugualmente a tutti i romeni, indipendentemente dal reddito, il che comporterebbe una diminuzione del potere d’acquisto. Io non lo faccio e sono molto contento che anche il ministro dica la stessa cosa. In questo momento, i consumi diminuiranno e automaticamente, vedrete, raggiungeremo una diminuzione dell’inflazione”, ha detto Marcel Ciolacu.

    L’ordinanza adottata dal nuovo governo PSD – PNL – UDMR a fine anno prevede la riduzione della spesa pubblica, l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali nei settori dell’informatica, dell’edilizia e dell’industria agroalimentare, nonché la riorganizzazione e l’accorpamento delle agenzie del Segretariato Generale del Governo. Un approccio simile interesserà anche l’apparato operativo dell’Esecutivo stesso, poiché la Romania ha bisogno di una riforma strutturale, ha aggiunto Marcel Ciolacu.

  • Manovra correttiva in Romania

    Manovra correttiva in Romania

    La prima manovra correttiva del 2024, adottata ieri dal Governo di Bucarest, porta il deficit di bilancio al 6,9% e rivede al ribasso la crescita economica, al 2,8% rispetto al 3,4% precedentemente stimato. La correzione è positiva, spiega il primo ministro Marcel Ciolacu, perché stanzia risorse aggiuntive per grandi progetti di investimento, e il deficit è sostenibile, tenendo conto che 8,5 lei su 10 spesi vanno ad autostrade, ospedali, scuole, reti di gas, acqua e altri obiettivi di interesse locale. Il bilancio per il 2024 è stato costruito fin dall’inizio attorno a investimenti essenziali nelle infrastrutture, a grandi progetti strategici e al miglioramento dei servizi pubblici per i romeni, afferma anche il ministro delle Finanze, Marcel Boloș.

    Ora il sostegno agli investimenti è uno dei quattro pilastri importanti di questa manovra correttiva, oltre ad appoggiare l’istruzione, la sanità e i programmi sociali per la popolazione. Il ministro ha menzionato che, per portare avanti i progetti di investimento con fondi europei, è stata stanziata la somma di 25,2 miliardi di lei, così distribuita: “2 miliardi di lei al Ministero dello Sviluppo Regionale, 3,2 miliardi di lei al Ministero degli Investimenti e dei Progetti Europei, 5 miliardi di lei al Ministero dei Trasporti, 4 miliardi di lei al Ministero dell’Agricoltura e 11 miliardi di lei al livello del Ministero delle Finanze”, ha spiegato Marcel Boloș, precisando che 10,4 miliardi di lei sono stati stanziati a incrementi salariali nel settore dell’istruzione e della sanità.

    Anche la Cassa Sanitaria Nazionale ha ricevuto altri 11,3 miliardi di lei, per il funzionamento di ospedali e studi medici individuali. Le autorità pubbliche locali hanno inoltre ricevuto denaro extra per coprire le spese di trasporto degli studenti, per pagare gli assistenti che si prendono cura dei disabili e per saldare i debiti con i fornitori di servizi. “Il Governo ha approvato la manovra correttiva per il bilancio dello stato, per quello della previdenza e per quello delle assicurazioni contro la disoccupazione, tenendo conto delle previsioni macroeconomiche elaborate dalla Commissione Nazionale di Prognosi, ha spiegato il ministro delle Finanze.

    Marcel Boloș ha precisato che l’aggiustamento del bilancio in materia di entrate ha tenuto presenti due importanti influenze: la prima, determinata da una migliore riscossione delle entrate al bilancio dello stato, con l’importo di 10,4 miliardi di lei e, la seconda componente, che risulta dall’approvazione dell’ordinanza sull’amnistia fiscale, dove le influenze valgono 7,9 miliardi di lei. Inoltre, la manovra correttiva avviene in conseguenza dell’aumento delle entrate di bilancio a seguito della digitalizzazione dell’Agenzia delle Entrate (ANAF) e dell’implementazione dei moduli antifrode (e-IVA, e-trasporto, indicatori di rischio fiscale).

  • Moniti sulle finanze pubbliche in Romania

    Moniti sulle finanze pubbliche in Romania

    Sin dall’insediamento nell’incarico, il nuovo ministro delle Finanze, Florin Cîţu, ha annunciato che la situazione del budget è preoccupante e che la settimana prossima presenterà le cifre aggiornate sull’esecuzione del bilancio. L’esecuzione del bilancio è preoccupante. Dopo 9 mesi, il deficit supera il 2,6%. E dico che dopo 10 mesi cresce ancora e la situazione conferma i nostri maggiori timori espressi negli ultimi due anni. La rettifica deve avvenire entro il 30 novembre. Quindi, molto presto, e il budget va presentato il più possibile entro fine anno. Il ridimensionamento del Governo dai 28 ai 16 ministeri comporta anche l’aggiornamento della bozza di bilancio, ha spiegato il ministro delle Finanze.

    Preoccupato, a sua volta, di un peggioramento del deficit di bilancio in Romania, il governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, auspica, però, che ciò non accada. Sappiamo quanto sia difficile uscire da una politica pro-ciclica di tre anni, cioè una crescita pari al 4%, 5%, 7% abbiamo registrato anche con deficit al limite – al limite del 3%, mentre il livello doveva essere inferiore. E’ difficile uscirne, ma non impossibile, e ne discuteremo con il Governo. Il fatto che abbiamo detto di essere preoccupati non significa che siamo spaventati, ha detto il governatore.

    Intanto, alcune istituzioni finanziarie internazionali esprimono ottimismo sull’andamento dell’economia romena. La Banca Europa per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha migliorato le stime sull’economia romena per il corrente anno e mantiene le previsioni sul PIL del 2020. Un rapporto pubblicato dalla BERS indica che l’economia romena dovrebbe registrare nel 2019 una crescita del 4% rispetto al 3,2% indicato a maggio. Per il 2020, la BERS riconferma le stime di crescita al 3,2% del PIL. Dal 3,3% a dicembre 2018, l’inflazione è salita ad un tasso medio del 3,9% nel primo semestre del corrente anno, superando il target della Banca Centrale, indica ancora il rapporto.

    Dal canto suo, il Fondo Monetario Internazionale raccomanda alla Romania di mantenere una politica monetaria restrittiva. In un rapporto economico regionale sull’Europa, il FMI nota che una politica del genere è necessaria per tenere sotto controllo le pressioni inflazionistiche. Lo scorso mese, il Fondo aveva rivisto al rialzo – dal 3,1 al 4% – le stime sull’evoluzione dell’economia romena nel 2019.