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  • Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Parlamento, via libera alla Finanziaria 2025

    Al termine di dibattiti-maratona, durati più di otto ore, la plenaria del Parlamento romeno ha adottato mercoledì sera i ddl sul bilancio dello stato per il 2025 e sulla previdenza sociale. Il voto è avvenuto dopo numerosi momenti tesi. La coalizione di maggioranza PSD-PNL-UDMR ha bocciato quasi tutte le migliaia di emendamenti presentati dall’opposizione. Il bilancio si basa su una crescita economica del 2,5% e su un deficit di bilancio pari al 7% del PIL. Il ministro delle Finanze, Tanczos Barna, ha sottolineato che il budget per il 2025 è moderato, basato su un aumento prudente delle entrate, senza esagerazioni.

    Per quanto riguarda la legge sulla previdenza, essa prevede “innanzitutto il pagamento delle pensioni”, ha sottolineato il competente ministro. “Indipendentemente da chi sarà al governo e al Ministero delle Finanze tra tre, quattro o cinque anni, l’impegno della Romania nei confronti della Commissione Europea deve essere rispettato. Dobbiamo ridurre passo per passo il deficit di bilancio, mantenendo al contempo gli investimenti. Gli investimenti sono il motore dell’economia e sono mantenuti anche in questo bilancio”, ha detto Tanczos Barna.

    Il budget per il 2025 permetterà di proseguire il processo di sviluppo del paese, ha dichiarato anche il premier Marcel Ciolacu, precisando che i fondi destinati al Ministero della Salute sono aumentati di oltre il 30%, gli importi stanziati per autostrade e ferrovie del 20% e il bilancio dell’istruzione di quasi il 10%.

    “Non toccheremo i redditi attualmente incassati dai romeni, né nelle pensioni, che lo scorso anno hanno visto un incremento medio del 40%, né negli stipendi, che hanno registrato un aumento annuale di quasi il 25%, non aumentiamo l’IVA e non abbiamo bisogno dei soldi del FMI. In questo bilancio abbiamo il più grande stanziamento di risorse provenienti da finanziamenti europei da quando siamo entrati nell’Unione Europea”, ha detto il premier.

    Dall’opposizione, i parlamentari dell’USR e quelli dei partiti sovranisti – AUR, SOS Romania e POT (Partito della Gente Giovane) – hanno accusato la mancanza di prevedibilità, la sopravvalutazione delle entrate, l’indebitamento dei romeni attraverso le misure previste e l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali.

    “Le stesse bugie, le stesse entrate gonfiate solo per giustificare spese più elevate. Perché il lato delle entrate vi interessa, in realtà, solo per giustificare queste spese che fate anno dopo anno e che dite di voler ridurre. Questo bilancio nasconde la stessa menzogna di Marcel Ciolacu, smascherata anno dopo anno”, ha detto il deputato dell’USR, Claudiu Năsui.

    Alla fine, le due leggi sono state inviate al presidente per la promulgazione nella forma proposta dal Governo, con pochissime modifiche.

  • Ridurre il deficit di bilancio

    Ridurre il deficit di bilancio

    Secondo i dati del Ministero delle Finanze, la Romania chiude il 2024 con un deficit dell’8,6%. Gli esperti sottolineano che si tratta di una cifra enorme, tra le più alte nell’UE. La crescita economica non è solida, poiché si basa su grandi squilibri, sia interni che esterni, e il Governo deve cercare di tenere la spesa sotto stretto controllo, spiegano gli esperti. Il deficit deve diminuire quest’anno, il che rappresenta una vera sfida, precisa anche il ministro delle Finanze, Tánczos Barna, spiegando che l’obiettivo per il 2025 è la moderazione nella gestione del denaro pubblico, dato che il 2024 è stato un anno difficile per la Romania, sotto tutti i punti di vista.

    “È stato un anno elettorale con molte elezioni, è stato un anno in cui sono state ricalcolate le pensioni, sono aumentati gli stipendi in diversi settori e sono stati sostenuti gli investimenti con importi senza precedenti. E penso che questo sia l’elemento più importante del bilancio 2024, anche se l’anno si è concluso con un deficit dell’8,6%. L’anno 2025 significherà un deficit del 7% e, in effetti, è una sfida, nelle condizioni in cui vogliamo mantenere gli importi stanziati agli investimenti, pagare gli stipendi e le pensioni al livello di novembre 2024. Dobbiamo sostenere il sistema educativo, il sistema sanitario, tutte le istituzioni pubbliche, per rientrare in questo deficit, ma allo stesso tempo deve essere anche l’anno in cui iniziamo a creare quello stato snello, che non riscuote tasse per diventare obesi, assumere ancora più persone e fornire gli stessi servizi con un numero maggiore di dipendenti, a costi molto, molto alti”, ha detto Tánczos Barna.

    Il ministro ha ricordato che, nel 2024, la Romania ha concluso un impegno di 7 anni con la Commissione Europea e alla fine del periodo dovrà raggiungere un deficit del 3%, aggiungendo che, nell’elaborazione della Finanziaria per il 2025, le autorità non stanno prendendo in considerazione l’aumento dell’IVA o alcuna modifica alle imposte salariali. Tánczos Barna ha spiegato che la bozza della Finanziaria sarà presentata alla coalizione governativa entro il 27 gennaio, per essere adottata dal Parlamento nella prima settimana di febbraio.

    Il Governo presieduto dal socialdemocratico Marcel Ciolacu ha recentemente approvato un’ordinanza d’urgenza riguardante alcune misure fiscali e di bilancio nel campo della spesa pubblica, per stabilire le coordinate del bilancio generale per il 2025. Le misure hanno suscitato l’insoddisfazione nel settore privato, che lamenta l’imprevedibilità legislativa e la modifica delle leggi fiscali da un giorno all’altro.

    Da parte loro, i sindacati avvertono che nel prossimo periodo seguiranno proteste e hanno chiesto al Difensore Civico di contestare presso la Corte Costituzionale l’articolo che prevede il congelamento dell’indicizzazione delle pensioni. Entrata in vigore dal 1° gennaio, l’ordinanza prevede anche il congelamento degli stipendi, l’eliminazione di alcune agevolazioni fiscali e la limitazione di determinati benefici.