Tag: capitale europea della cultura 2021

  • Timişoara – un’Europa in miniatura

    Timişoara – un’Europa in miniatura

    Capoluogo della provincia di Timiş, la città di Timişoara, che sarà capitale europea della cultura nel 2021, è stata soprannominata un’Europa in miniatura, in quanto abitata da romeni, tedeschi, serbi, ungheresi, italiani, croati, slovacchi o bulgari. Diversità e cultura, ecco i tratti che la rendono una destinazione ideale per gli appassionati di turismo culturale. La sua storia è impressionante e onnipresente, spiega Lucia Solomon, la responsabile del Centro Informazione e Promozione Turistica del Comune di Timişoara.

    Le antiche vestigia risalgono a oltre 7000 anni addietro, però quello che vede oggi il turista risale ai secoli XVI-XVII, quando venne occupata dagli ottomani. Sono ancora visibili le fondamenta di una moschea e il piedistallo di un minareto che attestano quell’epoca. Ma Timişoara diventò una città moderna nel XVIII secolo. La conquista degli Asburgo, avvenuta nel 1716, portò anche una svolta nel suo sviluppo. Fu demolita la vecchia cittadella dell’epoca ottomana, per far posto alla più ampia fortificazione a bastioni sul territorio attuale della Romania. Una fortezza di stile Vauban, simile a quella di Alba Iulia, che ospitava al suo centro l’amministrazione della città. Dall’epoca si sono conservati solo il bastione Teresia e il vecchio centro città, particolarmente interessante. Erano i tempi del barocco, per cui vennero costruiti numerosi edifici in questo stile, culminando con il Duomo Cattolico, la Chiesa Serba o il Palazzo Barocco stesso che oggi custodisce il Museo d’Arte, spiega Lucia Solomon.

    Seguì il periodo dell’appartenenza al Regno d’Ungheria, dopo l’insediamento della monarchia duale dell’Austria-Ungheria, prosegue la nostra interlocutrice. La città assunse funzioni prevalentemente economiche, per cui si sviluppò tantissimo. E’ a quel periodo che risalgono i numerosi primati di Timişoara: il primo tram trainato da cavalli nel 1869 e la prima città a illuminazione elettrica in Europa, nel 1884. Alla stessa epoca risalgono anche i numerosi parchi che a tutt’oggi sono un emblema, per cui Timisoara è nota anche come la Città dei fiori. Siamo orgogliosi del Parco delle Rose, del Parco della Giustizia, ma anche del centro città, con il tappeto verde a Piazza della Vittoria e bellissimi arredamenti floreali in tutte le stagioni, aggiunge Lucia Solomon.

    Timişoara vanta anche il maggior numero di edifici storici del Paese, di cui oltre 14.000 sono stati dichiarati monumenti. La città è definita principalmente dagli edifici in stile Liberty, costruiti a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento. Bellissimi palazzi che delimitano la Piazza della Vittoria. Tutti i turisti ne rimangono impressionati. Simili edifici si ritrovano anche nei quartieri storici. Timişoara rassomiglia a Budapest e Vienna. Anche se a scala minore, lo stile architettonico riscontrabile nell’intera Europa è a casa sua anche a Timişoara, il che fa una forte impressione’, aggiunge la responsabile del Centro Informazione e Promozione Turistica del Comune.

    Una particolarità della provincia di Timis sono i concerti ospitati dalla grotta di Romaneşti, che attirano ogni anno turisti romeni e stranieri, provenienti da Israele, Stati Uniti, Canada, Ungheria o Austria. Lucia Solomon vi spiega come divertirvi a Timişoara. Il centro città è cosparso di tanti ristoranti. Nelle cantine dei palazzi vecchi sono stati allestiti tanti bar, ristoranti e club. Sicuramente vi piacerà tanto una passeggiata nei parchi in riva al fiume Bega, dove ci sono anche delle piste ciclabili. Oppure godervi il fiume dal vaporetto che attraversa l’intera città come servizio pubblico di mobilità. Bello anche un tour col tram turistico in servizio ogni domenica. E poi tanti musei da visitare e molti spettacoli e festival ospitati dalla nostra città, dice ancora la nostra interlocutrice.

    Una semplice visita al Centro Informazione e Promozione Turistica vi svelerà le destinazioni da scoprire nei dintorni di Timişoara. Vi consigliamo di visitare le città di Buzias o Recas, per assaggiare i vini del Banato. Una bella area di svago si trova a Herneacova, nei pressi di Recas, ma anche sul lago Surduc. Ovviamente, i turisti hanno la possibilità di visitare Arad e Oradea, Baile Herculane (Le terme di Ercole) o fare delle gite nei Monti del Banato. In tanti scelgono anche il Castello degli Hunyad che si trova a Hunedoara. Ne hanno sentito e ci chiedono come arrivarci. Cosicchè invitiamo i turisti a scoprire Timişoara, la sua cultura e il suo fascino. Vi aspettiamo a braccia aperte, con l’augurio di trovarvi benissimo nella nostra città, conclude Lucia Solomon, la responsabile del Centro Informazione e Promozione Turistica del Comune di Timişoara.

  • Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Multiculturalismo e multiconfessionalità sono le parole che definiscono alla meglio la bella città di Arad, capoluogo dell’omonima provincia dell’estremità occidentale della Romania.



    Una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, con tanti luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    Alla scoperta di questa zona sono andate quest’anno, dal 28 agosto al 4 settembre, anche Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana, per percorere La Via di Arad – un cammino in una terra di confine.



    Il progetto è stato organizzato da Radio Romania, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    L’iniziativa è stata anche citata come esempio di diplomazia culturale in occasione della visita che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto a luglio a Bucarest.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino.



    A presentare ai giornalisti camminatori le bellezze di Arad proprio il sindaco della città, Gheorghe Falca, accogliendoli nel Palazzo del Comune, un vero gioiello architettonico. Tanti palazzi, tra cui spicca quello della Cultura, accanto all’edificio del Teatro Ioan Slavici, la Chiesa Cattolica intitolata a Sant’Antonio di Padova, la Chiesa Rossa (luterana), accanto alle Cattedrali ortodosse – vecchia e nuova, la Chiesa serba, sinagoghe e tanti altri monumenti rappresentativi, in un mix di stile barocco, neo-rinascimentale, neo-gotico oppure seccession.



    Il forte in stile Vauban fu costruito nella seconda metà del Settecento, per volontà di Maria Teresa stessa. Una volta prigione imperiale – ospitò persino Gavrilo Princip, l’assassino dell’arciduca Francesco Ferdinando – il forte è oggi caserma. Tanta effervescenza in questa città attraversata dal fiume Mures, confine settentrionale della regione storica del Banato.



    I 5.000 italiani stanno bene ad Arad, ci spiega il console onorario d’Italia, Roberto Sperandio. Bella la serata ecumenica, tra la messa alla Cattedrale ortodossa e quella (in ungherese) alla Chiesa Cattolica di Sant’Antonio di Padova.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, e percorsa da Radio Romania e Radio Rai nel 2013, anche La Via di Arad ha avuto come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.