Tag: cinema

  • Italia, paese ospite al Festival ANIMEST

    Italia, paese ospite al Festival ANIMEST

    Il focus “Ciao, Italia” presenta una carrellata di quello che è l’animazione italiana, in una rassegna curata dall’artista, sound designer e storico dell’animazione, Andrea Martignoni direttore artistico del Festival ANIMAPHIX, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Laura Napolitano, partner di ANIMEST 2024.

    “L’idea è di presentare un po’ tutta la ricchezza dell’animazione italiana, che va abbastanza indietro negli anni. Comincia nel dopoguerra e ha il suo apogeo nella grande figura di Bruno Bozzetto, omaggiato nel festival”, spiega Laura Napolitano.

    In effetti, il famosissimo “Allegro non troppo”, già proiettato il 4 ottobre, avrà un bis anche nel giorno di chiusura del festival. “Ciao, Italia”, presenta anche produzioni delle ultime generazioni, come “L’Arte della Felicità” di Alessandro Rak e “Invelle”/“Nowhere” di Simone Massi, premiati al Festival di Venezia.

     

  • Musica, cinema, arte, letteratura: ricco ventaglio italiano in Romania

    Musica, cinema, arte, letteratura: ricco ventaglio italiano in Romania

    Nell’ambito di F-SIDED, il primo cineclub romeno dedicato esclusivamente ai film realizzati da donne e alle modalità alternative di guardare e rappresentare femminilità nel cinema e nella società, il 26 settembre a Cluj-Napoca e Timișoara sarà proiettato il film “Pasqualino Settebellezze” di Lina Wertmüller. Inoltre, il 28 settembre, al Teatro Masca di Bucarest sarà proiettato il film “Cesare deve morire” di Paolo & Vittorio Taviani, vincitore dell’Orso d’Oro al 62esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Le proiezioni sono organizzate in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.

    Inoltre, la scrittrice Lorenza Pieri arriva a Cluj, come ospite speciale del Festival Internazionale del Libro Transilvania. Il 27 settembre verrà presentata la versione romena del suo libro “Isole minori” (O insulă mai mică), tradotto da Gabriela Lungu e pubblicato presso l’editrice Casa Cărții de Știință. Anche questo evento è organizzato con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, che invita il pubblico ugualmente il pubblico alla mostra fotografica “Kochan” di Alessandra Calò, curata da Simone Azzoni, che resterà aperta dal 27 settembre al 19 ottobre presso Switch Lab di Bucarest.

    Lo stesso Istituto Italiano di Cultura di Bucarest apre il mese di ottobre con il recital di trombone solo di Filippo Vignato “All About Dreaming”, una performance concepita per adattarsi ed interagire con le diverse dimensioni acustiche degli spazi che la ospitano. L’evento sarà ospitato dall’Istituto il 1 ottobre, dalle ore 19.00, mentre il giorno dopo arrivano la grande regina del jazz italiano, Rita Marcotulli, e Thomas Enhco, il “nuovo eroe del pianoforte francese”. I due grandi artisti terranno il 2 e il 3 ottobre a Bucarest e a Cluj-Napoca due concerti dei tutto speciali. Entrambi esplorano territori oltre il jazz, come la musica da film o i grandi successi rock, pop o la musica tradizionale e sono sempre volti all’inaspettato e al desiderio di dare forma a concerti unici.

    Il cinema italiano arriva a Bucarest anche nel mese di ottobre: la commedia “Romeo è Giulietta” di Giovanni Veronesi verrà proiettata nell’ambito del Bucharest Best Comedy Film Festival il 3 e il 4 ottobre su Cinemaraton e il 4 ottobre al Cinema Muzeul Țăranului.

     

  • Film romeni a Cannes

    Film romeni a Cannes

    Pellicole romene sono presenti quest’anno al celebre Festival di Cannes, uno degli eventi cinematografici più importanti del mondo, che sta per chiudere i battenti. Il lungometraggio “Tre chilometri alla fine del mondo”, diretto da Emanuel Pârvu, presentato in prima mondiale nel concorso ufficiale, racconta la storia di Adi, un’adolescente 17enne originario di un villaggio del Delta del Danubio, che, grazie agli sforzi dei suoi genitori, studia nella città di Tulcea. Quando i genitori si confrontano con una verità che non riescono a comprendere, l’amore incondizionato che Adi dovrebbe ricevere da loro scompare improvvisamente e al giovane resta un’unica soluzione. Al termine della proiezione, il film è stato già “premiato” con i generosi applausi del pubblico. Anche le recensioni pubblicate successivamente elogiano il film romeno e il suo regista.

    “Tre chilometri alla fine del mondo” è il terzo lungometraggio del regista Emanuel Pârvu, dopo il debutto con “Meda or the Not So Bright Side of Things” (2017) e “Marocco”, presentato in prima internazionale al Festival di San Sebastian nel 2021. “Il Concorso ufficiale di Cannes è qualcosa che, come regista, probabilmente sogni per tutta la vita, il luogo dove vuoi che siano visti i tuoi film, dove vuoi essere. Sono così tanti i “sentieri” che, ad un certo momento, puoi prendere – dall’idea del film alla sceneggiatura, dalle location alle riprese vere e proprie, dalla recitazione al montaggio, che non sai nemmeno esattamente da dove ha preso lo spunto tutto. Sicuramente da Dio. Un grande ringraziamento a tutti quanti sono coinvolti, abbiamo fatto insieme una grande squadra ed ecco il nostro primo riconoscimento”, ha detto Emanuel Pârvu.

    Un’altra pellicola romena – “NASTY”, diretta da Cristian Pascariu, Tudor D. Popescu e Tudor Giurgiu, è stata presentata nella sezione “Proiezioni Speciali”. Il documentario offre al pubblico un’affascinante viaggio nella vita del leggendario Ilie Năstase, il primo ribelle nella storia del tennis. Ha dominato la scena del tennis romeno e mondiale negli anni ’70, essendo il primo leader della classifica ATP dopo la sua creazione. Ilie Năstase ha riscosso standing ovations alla fine della proiezione a Cannes.

    Il regista del documentario, Tudor Giurgiu, dice che la selezione della produzione a Cannes è una cosa straordinaria. “In Francia, Ilie Năstase è amato tanto quanto in Romania. L’inclusione del documentario nella selezione del festival è un riconoscimento del nostro lavoro di squadra e la prova che si può essere selezionati a Cannes anche con un film che non rientra necessariamente nell’area del cinema d’autore”, ha detto Tudor Giurgiu.

    Il Festival di Cannes presenta quest’anno, per la prima volta, una “competizione immersiva”. Si tratta di creazioni VR e tra gli otto progetti ce n’è anche uno romeno – “Human Violins: Prelude”. Realizzato dall’artista Ioana Mischie, è tratto da una struggente vicenda realmente accaduta: durante l’Olocausto, a molti ebrei fu permesso di scegliere un unico oggetto prima di essere portati nei campi di concentramento, e alcuni volevano il violino.