Tag: comunità romena

  • Il premier romeno in visita di lavoro a Londra

    Il premier romeno in visita di lavoro a Londra

    Marcel Ciolacu ha effettuato martedì e mercoledì la prima visita negli ultimi 17 anni di un primo ministro romeno nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Opportunità di discutere con l’omologo Keir Starmer della cooperazione economica bilaterale, del campo dell’energia, delle questioni di sicurezza compreso il Mar Nero, nonché della buona collaborazione tra i servizi di informazioni dei due stati. Rilevata anche l’importanza della comunità romena in Gran Bretagna.

    ʺLa comunità romena è molto rispettata dalle autorità della Gran Bretagna ed è normale che abbiamo iniziato ad avere degli accordi anche per quanto riguarda l’importazione di prodotti tradizionali, così richiesti dalla comunità romena. Abbiamo discusso di energia – energia rinnovabile ed energia verde, perfino energia nucleare – ma anche del fatto che abbiamo bisogno di sicurezza nel Mar Nero. Abbiamo ottimi rapporti nel campo dell’intelligence, come ha affermato anche il signor primo ministro, rapporti che continueranno. In qualche modo, la Gran Bretagna si trova nel mezzo tra la NATO orientale e la NATO occidentale, quindi la Gran Bretagna ha un’importanza strategica all’interno della NATO”, ha affermato Marcel Ciolacu.

    L’agenda della visita del primo ministro romeno nella capitale britannica ha incluso anche un Forum economico nell’ambito del quale sono stati presentati i settori di interesse per gli investitori britannici nell’economia romena. Il forum è stato aperto dal sindaco di Londra, Alastair King, il quale ha sottolineato che la Romania è un mercato dinamico importante, dove sia gli inglesi che i romeni possono imparare e trarre vantaggi reciproci.

    Energia, progetti di sviluppo delle infrastrutture, difesa e industria alimentare sono stati i temi del Forum economico romeno-britannico. Dobbiamo essere molto più efficienti per quanto riguarda gli investimenti britannici in Romania, riducendo parallelamente il numero dei romeni che lasciano il paese, ha detto il primo ministro Ciolacu.

    ʺMi auguro che oggi riuscissimo insieme a convincere sempre più capi di grandi aziende britanniche che la Romania è un ottimo paese per gli investimenti. In questo modo, abbiamo un rapporto win-win: voi trovate nuove opportunità di sviluppo in Romania, mentre noi manteniamo la forza lavoro in patria e facciamo crescere l’economia locale”, ha sottolineato il premier.

    D’altronde, nel corso di un incontro con i rappresentanti della comunità romena di Londra, Marcel Ciolacu ha spiegato che lo Stato ha capito che deve proporre programmi a medio termine per coloro che vogliono rientrare nel Paese. Quest’anno, per la prima volta, sono tornati in Romania più romeni di quanti ne sono partiti, ha sottolineato il primo ministro.

  • Incontro del console generale di Romania a Trieste con l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

    Incontro del console generale di Romania a Trieste con l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi

    Il 5 aprile, il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu, ha incontrato il Vescovo di Trieste, Mons. Giampaolo Crepaldi.

    In questa occasione, sono stati discussi argomenti di attualità, riguardanti la numerosa presenza etnica, ma anche ecumenica romena nel Friuli Venezia Giulia, i rapporti interconfessionali, la collaborazione e il mutuo rispetto da sempre esistiti in una città che ha legiferato e posto i fondamenti del pluralismo etnico e religioso sin dall’emanazione dell’Editto di tolleranza del 1781, precisa il Consolato Generale di Romania in un post su Facebook.

    La visita rientra nell’impegno della missione consolare di Trieste di concedere un’attenzione prioritaria alla libertà di culto e alla vita spirituale dei romeni che vivino nella zona, in pieno rispetto e collaborazione con le istituzioni italiane competenti.

  • Programma Radio Romania Internazionale 29.04.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 29.04.2021

    Sommario: Giornale Radio e approfondimenti; Pasqua ortodossa con la comunità romena di Arcore – Lombardia: il messaggio del parroco Gabriel Popescu; Società




  • Il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, in visita ufficiale in Italia

    Il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, in visita ufficiale in Italia

    Il 7 aprile, il capo della diplomazia romena, Bogdan Aurescu, effettuerà una visita ufficiale in Italia, su invito del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio. Lo riferisce il MAE romeno in un comunicato diramato oggi, precisando che Bogdan Aurescu svolgerà consultazioni con l’omologo italiano e avrà un incontro con la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

    La visita darà spazio ad un dialogo approfondito, nello spirito del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia, firmato nel 2008. I due ministri passeranno in rassegna le priorità dell’agenda bilaterale di cooperazione e avranno uno scambio di vedute sulle evoluzioni europee, regionali e internazionali, anche dalla prospettiva di promuovere gli obiettivi di comune interesse, precisa ancora il comunicato.

    Il capo della diplomazia di Bucarest esaminerà con il collega di Roma le modalità concrete volte a consolidare la cooperazione tra la Romania e l’Italia sotto profilo politico, economico e settoriale, evidenziando l’importanza della comunità romena che vive nella Penisola nell’insieme delle relazioni bilaterali.

    Le consultazioni tra i ministri Bogdan Aurescu e Luigi Di Maio riguarderanno ugualmente le priorità dell’agenda europea, con particolare riguardo alla cooperazione in sede dell’UE nel combattere gli effetti della pandemia di COVID-19 e nel far crescere la resilienza dell’Unione, nonchè i prossimi dibattiti nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa, l’applicazione delle misure di ripresa economica, la politica di allargamento dell’Unione e la rivitalizzazione del Partenariato Orientale.

    Al termine delle consultazioni bilaterali, sulle pagine Facebook del Ministero degli Esteri romeno e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, verranno trasmesse in diretta le dichiarazioni congiunte dei capi delle due diplomazie.

    Nel corso della sua visita a Roma, Bogdan Aurescu discuterà in videoconferenza con i capi degli uffici consolari di Romania in Italia le priorità del MAE in materia di riforma dei servizi consolari e aspetti attuali riguardanti la comunità romena nella Penisola, indica ancora il comunicato. Inoltre, il ministro Bogdan Aurescu parteciperà ad una cerimonia nell’ambito della quale verranno consegnate le onorificenze conferite ad alcune persone impegnate in azioni caritatevoli a sostegno della comunità romena durante la crisi pandemica, informa ancora il Ministero degli Esteri di Bucarest.

  • Dossier statistico immigrazione 2020, i romeni restano la più numerosa comunità straniera in Italia

    Dossier statistico immigrazione 2020, i romeni restano la più numerosa comunità straniera in Italia

    Da alcuni anni, il numero dei romeni in Italia, cittadini comunitari in mobilità, è stazionario: circa 1,2 milioni di persone, che costituiscono la parte più importante della presenza straniera in Italia. Sono presenti nell’intera Penisola, con una prevalenza in regioni come il Lazio e la capitale. Lo spiega a Radio Romania Internazionale Antonio Ricci, il vicepresidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, che cura, in partenariato con il Centro Studi Confronti, il Dossier statistico immigrazione. Lanciata il 28 ottobre a Roma in un evento virtuale, l’edizione 2020 segna anche il 30/o anniversario del rapporto più esaustivo sull’immigrazione in Italia, che conosce anche la più ampia diffusione sul territorio nazionale. Infatti, è anche partita la campagna delle presentazioni territoriali.



    Attualmente, sono 5,3 milioni gli stranieri presenti in Italia, con i numeri dei non comunitari in calo, aggiunge Antonio Ricci, ricordando che 127.000 hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2019. Degli 860.000 bambini stranieri che studiano nelle scuole italiane, 550.000 sono nati nella Penisola. 2,5 milioni di stranieri lavorano regolarmente nel Paese, quasi l’11% della forza lavoro. Il loro tasso di occupazione è più alto rispetto agli italiani di circa il 2%, perchè sono più giovani e la motivazione della loro migrazione è legata all’inserimento del mercato del lavoro, osserva il nostro ospite.



    La comunità romena si caratterizza per una forte connotazione di stabilità. Attualmente sono quasi 160.000 gli studenti romeni nelle scuole italiane. 13.500 bambini romeni sono nati in Italia nel corso dell’ultimo anno, che ha visto anche oltre 3.300 matrimoni misti. Si tratta di una presenza che comincia ad essere storica, grazie ai suoi oltre 30 anni di permanenza, e che sempre più va a connotarsi per segnali di voglia di partecipazione, inserimento e di vedere riconosciuti i giusti meriti, nota ancora Antonio Ricci.



    In seguito alla pandemia di Covid-19, l’Italia ha scoperto che circa il 40% dei lavoratori stranieri erano essenziali. Abbiamo avuto delle difficoltà nel far rientrare gli stagionali che servivano alla nostra agricoltura, alle nostre famiglie, sottolinea Antonio Ricci, ricordando che tante persone hanno perso il lavoro, o si sono ritrovate all’improvviso in una situazione di grande fragilità. Si stima che, dall’inizio della pandemia, circa 150.000 assistenti familiari abbiamo perso il lavoro e con questo anche un tetto dove vivere in Italia.



    Naturalmente, anche la presenza dei romeni nella Penisola ha un significativo impatto nel mercato del lavoro, con un contributo indispensabile in alcuni settori. Nei servizi alla persona, un lavoratore straniero su quattro è romeno, mentre nell’agricoltura uno su tre, spiega Antonio Ricci. Il ruolo essenziale svolto dei romeni è stato evidenziato anche durante la pandemia.



    Siccome alcuni erano rientrati temporaneamente in Patria, si sono svolte discussioni con le autorità romene su come creare dei corridoi per permettere il ritorno in Italia, nel rispetto delle norme sanitarie. Si sono creati dei corridioi verdi per l’agricoltura, visto il loro notevole contributo al mercato del lavoro stagionale, ricorda il vicepresidente del Centro IDOS, aggiungendo che il Sistema Italia ha molto sofferto dal fatto che la chiusura dei confini, a causa della pandemia, ha impedito questo tipo di mobilità.



    Le conseguenze dell’attuale crisi pandemica comporteranno nei prossimi mesi e anni una ricaduta su tutti i lavoratori, ha detto ancora Antonio Ricci, auspicando che, anche attraverso i fondi comunitari, possano essere trovate le risorse per superare la crisi.



  • Coronavirus: lettera del ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, al collega italiano Luigi Di Maio

    Coronavirus: lettera del ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, al collega italiano Luigi Di Maio

    Nel contesto dell’emergenza coronavirus, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha trasmesso un messaggio di solidarietà al popolo italiano in una lettera rivolta al collega Luigi Di Maio, anche in considerazione delle misure prese dal Governo di Roma per combattere l’epidemia. Lo riferisce il Ministero degli Esteri romeno in un comunicato.

    Alla luce del costante interessamento del Governo di Romania nei confronti della comunità romena in Italia, il capo della diplomazia di Bucarest ha trasmesso all’omologo italiano che, anche in queste circostanze, è importante rispettare i diritti e i benefici previsti dalla legislazione UE e italiana per tutte le categorie di cittadini, compresa quella categoria di lavoratori romeni in Italia la cui attività è toccata dall’attuale contesto nella Penisola.

    Ricordando nel suo messaggio anche il contributo della comunità romena allo sviluppo economico dell’Italia, Bogdan Aurescu ha rivolto la richiesta che le autorità italiane concedano ai lavoratori romeni l’assistenza necessaria, nel pieno rispetto della legislazione europea in materia di mobilità e occupazione, precisa ancora il comunicato del MAE di Bucarest.

  • Coronavirus: lettera del ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, al collega italiano Luigi Di Maio

    Coronavirus: lettera del ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, al collega italiano Luigi Di Maio

    Nel contesto dell’emergenza coronavirus, il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, ha trasmesso un messaggio di solidarietà al popolo italiano in una lettera rivolta al collega Luigi Di Maio, anche in considerazione delle misure prese dal Governo di Roma per combattere l’epidemia. Lo riferisce il Ministero degli Esteri romeno in un comunicato.

    Alla luce del costante interessamento del Governo di Romania nei confronti della comunità romena in Italia, il capo della diplomazia di Bucarest ha trasmesso all’omologo italiano che, anche in queste circostanze, è importante rispettare i diritti e i benefici previsti dalla legislazione UE e italiana per tutte le categorie di cittadini, compresa quella categoria di lavoratori romeni in Italia la cui attività è toccata dall’attuale contesto nella Penisola.

    Ricordando nel suo messaggio anche il contributo della comunità romena allo sviluppo economico dell’Italia, Bogdan Aurescu ha rivolto la richiesta che le autorità italiane concedano ai lavoratori romeni l’assistenza necessaria, nel pieno rispetto della legislazione europea in materia di mobilità e occupazione, precisa ancora il comunicato del MAE di Bucarest.

  • I romeni – la più numerosa comunità straniera in Italia

    I romeni – la più numerosa comunità straniera in Italia

    Con oltre 900.000 presenze, i romeni si riconfermano la più numerosa comunità straniera in Italia. Lo rilevano i dati del Dossier Statistico Immigrazione UNAR-IDOS 2014, presentati il 29 ottobre a Roma.



    Il rapporto indica che, nel 2006, un anno prima dell’ingresso del Paese di origine nell’UE, che ha consentito la libera circolazione comunitaria, i romeni in Italia erano circa 342.000, secondo i dati ufficiali dei residenti. Una presenza aumentata negli anni successivi, quasi raddoppiata nel 2007 e triplicata a partire dal 2010, con l’inizio di una fase di stabilizzazione.



    Dai dati più aggiornati dell’ISTAT risulta che, alla fine del 2012, con 933.354 presenze ufficiali in Italia, i romeni si riconfermano la prima comunità straniera nella Penisola come numeri.



    Lo stesso Dossier UNAR — IDOS indica che il 60% dei romeni lavora nel settore dei servizi, il 34% nell’industria, e il 6,3% nell’agricoltura. Nel 2013, le imprese individuali romene si collocavano al secondo posto (dietro al Marocco, che ne conta 61.177), con 46.029 titolari, precedendo la Cina (45.043).



    Antonio Ricci, uno dei curatori del Dossier Statistico Immigrazione, ha spiegato a Radio Romania Internazionale che la comunità romena non solo si riconferma come la più numerosa, ma ha anche registrato un nuovo flusso lo scorso anno.