Tag: conferenza

  • 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni, conferenza a Padova

    La lotta per l’unione dei Principati Romeni e il Piemonte di Cavour è il titolo della conferenza che sarà tenuta a Padova dal prof. Antonio D’Alessandri dell’Università degli Studi Roma Tre, nel 165° anniversario dell’Unione dei Principati Romeni. Lo riferisce l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’evento, che si terrà il 24 gennaio, dalle ore 16:00, presso il Complesso Universitario Beato Pellegrino dell’Università di Padova, è organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari del prestigioso ateneo, assieme all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia e alla Società di Studi Romeni Miron Costin. Alla conferenza, che sarà introdotta dal prof. Dan Octavian Cepraga, ordinario di Lingua e Letteratura Romena presso l’Università di Padova, interverranno con un breve indirizzo di saluto il direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università, prof. Gabriele Bizzarri, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Prof. Cristian Luca.

    Aperta al pubblico, la conferenza analizzerà, sulla base delle fonti d’epoca e della storiografia dell’argomento, il sostegno italiano al progetto di unificazione dei Principati Romeni. L’unione di Moldavia e Valacchia avvenne, con il voto dei delegati nelle Assemblee ad hoc, durante le prime settimane del 1859, periodo in cui il Piemonte di Cavour stava preparando la guerra contro l’Austria, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. La politica cavouriana verso i Principati Romeni fu parte di una strategia volta a creare le condizioni politiche e diplomatiche per indebolire l’influenza austriaca a Ovest e a Est e contribuire a risolvere il problema dell’indipendenza italiana. Inoltre, la doppia elezione del principe Alexandru Ioan Cuza fornì un precedente importante per l’affermazione in Europa del principio di nazionalità, idea fondante del futuro Stato unitario italiano.

    Camillo Benso, conte di Cavour, primo ministro e ministro degli Esteri del Piemonte, era un forte sostenitore dell’Unione, ritenendo che i Principati Romeni si sarebbero naturalmente orientati verso la politica piemontese di alleanze contro l’Austria. Nella corrispondenza di Cavour con Vittorio Emanuele Taparelli d’Azeglio, ambasciatore del Piemonte a Londra, si chiedeva al diplomatico accreditato nella capitale inglese di ottenere l’accordo di Lord Palmerston, primo ministro della Gran Bretagna, per il sostegno dell’Unione dei Principati Romeni, ritenendo che questo fosse l’indiscusso desiderio del popolo di Moldavia e Valacchia, ricorda ancora l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

  • Giornata Unione dei Principati Romeni, eventi a Udine e Roma

    Giornata Unione dei Principati Romeni, eventi a Udine e Roma

    Ogni anno, il 24 gennaio, la Romania celebra l’Unione dei Principati Romeni della Moldavia e della Valacchia nel 1859, il primo passo verso la creazione dello Stato unitario romeno, portata a compimento nel 1918. Investito principe della Moldavia il 5 gennaio 1859 a Iasi (est), il colonnello Alexandru Ioan Cuza, appartenente alla generazione del Risorgimento, venne eletto nella stessa carica il 24 gennaio anche a Bucarest, capitale della Valacchia.

    Le rappresentanze dell’Istituto Culturale Romeno a Chişinău, Venezia, Roma, Varsavia, Istanbul, Londra e Vienna dedicano una rosa di eventi al 164/o anniversario dell’Unione dei Principati.

    Il 24 gennaio, dalle ore 17.00, il Palazzo Garzolini di Toppo-Wassermann a Udine (Via Gemona 92) ospiterà una conferenza aperta al pubblico, incentrata sulle relazioni italo-romene sotto il regno del principe Alexandru Ioan Cuza e sul percorso simmetrico seguito dai due popoli nel conseguire l’unità nazionale. L’evento è organizzato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, assieme al Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine e al Consolato Generale di Romania a Trieste. In apertura interverranno le autorità dell’Università degli Studi di Udine, il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Victor Lotreanu, e il prof. Cristian Luca, rappresentante dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.

    Dopo una breve introduzione di Alessandro Zuliani, docente di Lingua e Letteratura Romena del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine, Raluca Tomi, ricercatrice presso l’Istituto di Storia Nicolae Iorga di Bucarest dell’Accademia Romena delle Scienze, terrà una conferenza in lingua italiana intitolata Alexandru Ioan Cuza e l’Italia, che ripercorrerà l’evoluzione dei rapporti di Cuza, nella sua veste di principe eletto dei Principati Uniti di Moldavia e Valacchia e, successivamente, nel periodo dell’esilio, con l’Italia, al tempo ancora in fase di unificazione sotto lo scettro di Casa Savoia, precisa l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia in un comunicato. La fonte ricorda che, nel 2023, ricorrono anche 150 anni dalla prematura scomparsa, all’età di 53 anni, del principe Alexandru Ioan Cuza (1820-1873).

    A sua volta, l’Accademia di Romania in Roma celebra la Giornata dell’Unione dei Principati in collaborazione con il Museo Nazionale di Storia della Romania, presentando su Facebook un film dedicato al ritratto ufficiale del principe Alexandru Ioan Cuza, realizzato dal pittore e fotografo Carol Popp di Szatmari nel periodo 1863-1865. Il ritratto fa parte della collezione di pittura moderna romena del Museo Nazionale di Storia della Romania, precisa l’Istituto Culturale Romeno.

  • Raffaello Sanzio, il giovane favoloso: conferenza di Costantino d’Orazio a Bucarest

    Raffaello Sanzio, il giovane favoloso: conferenza di Costantino d’Orazio a Bucarest

    Raffaello Sanzio ha saputo fondere la perfezione geometrica e la freddezza di Perugino con lenigma sensuale di Leonardo e la potenza fisica di Michelangelo. Così il noto storico dellarte e conduttore di Radio Rai e Rainews, Costantino dOrazio, in unintervista a Radio Romania Internazionale, in occasione della conferenza “Raffaello, il giovane favoloso”, tenuta il 5 febbraio allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, nel cinquecentenario della scomparsa del grande artista.



    Raffaello aveva due fondamentali qualità: il talento e la straordinaria sensibilità umana, spiega Costantino dOrazio che, tra i numerosi scritti, ha dedicato al genio rinascimentale il libro “Raffello segreto”, in cui ripercorre la vita e le opere del grande artista vissuto per soli 37 anni. Affabile, raffinato, furbissimo, non dava mai a vedere quanto fosse ambizioso e desideroso di successo e di ottenere committenze: ma tutto gli arrivava, spiega ancora il nostro ospite, che definisce lUrbinate un “camaleonte”: si muoveva allinterno del mondo dellarte adattando il suo stile a quello che il mercato stava chiedendo, non copiando, ma rielaborando.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, Costantino dOrazio ha fatto riferimento anche al modo in cui Raffaello si relazionava agli altri due geni del Rinascimento: Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarotti. Daltronde, “Raffaello e Leonardo, due geni a confronto” danno anche il titolo alla conferenza che Costantino dOrazio tiene oggi, dalle ore 17.00, alla Facoltà di Lettere dellUniversità Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca. Nel 2018, aveva presentato allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest la versione romena del suo “Leonardo segreto”.



    Leonardo era luomo rinascimentale per eccellenza – artista, ingegnere, scienziato; Raffaello era un grande artista – pittore, architettore, incisore, ha ricordato lAmbasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi, aprendo la conferenza di Costantino dOrazio, che ha attirato un folto pubblico allIstituto Italiano di Cultura. Insieme ai grandi personaggi del Rinascimento, Raffaello ha annunciato una nuova energia vitale nel campo artistico, fonte dispirazione dei secoli a venire, ha aggiunto lAmbasciatore.


  • Settimana Lingua Italiana: l’italiano sul palcoscenico anche a Bucarest

    Settimana Lingua Italiana: l’italiano sul palcoscenico anche a Bucarest

    L’opera lirica continua ad essere un potentissimo veicolo per l’italianità e la diffusione della cultura italiana nel mondo. Così il professore Fabio Rossi dell’Università di Messina, in un’intervista rilasciata a Radio Romania Internazionale in occasione della XIX edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo, dedicata quest’anno a L’italiano sul palcoscenico. Ospite dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest per questa occasione, il prof. Rossi sta tenendo in questi giorni, nella capitale romena, una rosa di conferenze dedicate a questo tema. Quella tenuta il 17 ottobre alla sede dell’Istituto Italiano di Cultura è stata incentrata sulla lingua italiana attraverso il melodramma. Oggi è ospite della Cattedra di Italiano dell’Università di Bucarest, per presentare agli studenti L’opera italiana: lingua e linguaggio, argomento che prende lo spunto dal suo omonimo libro pubblicato nel 2018. Per rivolgersi poi, il 19 ottobre, ai docenti di italiano, nel seminario intitolato Insegnare l’italiano con l’opera lirica, che sarà ospitato sempre dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Professore ordinario di Linguistica italiana presso l’Università di Messina, Fabio Rossi si è laureato a Roma e nel 1998 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Linguistica italiana presso l’Università di Firenze. Dal 1999 al 2002 ha lavorato come assegnista di ricerca presso l’Università di Ferrara. È stato coordinatore didattico e docente del curriculum internazionale Transatlantic Degree Cinema and Language nelle università di Messina, Cordoba e Virginia Commonwealth University di Richmond. Sempre nell’ateneo messinese è membro del Collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in Scienze storiche, archeologiche e filologiche e responsabile del programma Socrates per la collaborazione con le università di Augsburg, Halle, Varsavia, Cordoba e altre, come ha spiegato la responsabile dell’Ufficio Affari Europei, Sociali e Culturali dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, Maria Luisa Lapresa, nell’introduzione alla conferenza. Dal 2015, dirige il sito web di linguistica italiana DICO ̶ Dubbi sull’Italiano Consulenza Online. Dal 2013, è responsabile scientifico della certificazione di italiano L2 PLIDA, nell’ente certificatore di Messina, per conto della Società Dante Alighieri.



    Nell’ambito della storia della lingua italiana, Fabio Rossi è interessato soprattutto alla lingua della musica, al parlato dei media – specialmente del cinema italiano e doppiato, all’analisi sintattica e pragmatica della lingua parlata, nonchè alla didattica dell’italiano e alle ideologie linguistiche. Fa parte del gruppo di ricerca internazionale Circula: Circulation et transmission d’idéologies linguistiques dans les médias de langues romanes, in collaborazione con le università di Augsburg e di Sherbrooke. Su questi e su altri argomenti ha pubblicato numerosi contributi in volume, in periodici scientifici e in quotidiani.



    Ha partecipato a numerosi convegni internazionali (Amsterdam, Innsbruck, Bamberg, Melbourne ecc.) e collabora con prestigiose istituzioni culturali (quali l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, l’Accademia della Crusca e l’Accademia Nazionale dei Lincei) e con università italiane e straniere (Cile, Danimarca, Germania ecc.). In seno all’Academia dei Lincei, coordina i corsi di formazione per insegnanti di Messina in seno alla Fondazione I Lincei per la Scuola. È da anni coinvolto nelle attività della Settimana della Lingua Italiana nel mondo. Tra i suoi libri più recenti si annoverano L’italiano scritto: usi, regole e dubbi (con Fabio Ruggiano), uscito quest’anno presso Carocci, L’opera italiana: lingua e linguaggio (Roma, Carocci, 2018), L’italiano e la rete, le reti per l’italiano (con Giuseppe Patota – Firenze, Accademia della Crusca – goWare, 2018) e L’italiano al cinema, l’italiano nel cinema (Firenze, Accademia della Crusca – goWare, 2017).



    Nell’intervista a Radio Romania Internazionale, il prof. Fabio Rossi ha raccontato anche l’esperienza di Uno sguardo sul caos. Analisi linguistica della Dolce vita con la trascrizione integrale dei dialoghi, pubblicata presso Le Lettere a Firenze nel 2010, proprio nel cinquantenario del capolavoro di Federico Fellini. E ha rivolto a tutti il suo messaggio in occasione della Settimana della Lingua Italiana: Andate a teatro! Andate a vedere il grande teatro italiano – sia di parola che d’opera!



    L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest ricorda che la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo viene promossa dalla rete culturale e diplomatica ogni anno a ottobre, tramite un vasto programma culturale focalizzato intorno alla diffusione della lingua italiana. L’iniziativa nasce nel 2001 da un’intesa tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l’Accademia della Crusca, cui si affiancò in seguito la Confederazione Svizzera, Paese in cui l’italiano è una delle lingue ufficiali. Durante questa settimana, gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo organizzano eventi volti a promuovere la lingua e la cultura italiana: conferenze, convegni, letture, corsi di aggiornamento, dando vita a un dialogo culturale e interculturale con altri scrittori, artisti, intellettuali e sezioni della società civile in tantissimi Paesi, precisa ancora l’IIC Bucarest.




  • La fratellanza italo-romena: nuova dimensione e valori comuni, conferenza a Cluj

    La fratellanza italo-romena: nuova dimensione e valori comuni, conferenza a Cluj

    La numerosa presenza dei romeni in Italia e degli italiani in Romania conferisce una dimensione del tutto particolare ai rapporti sociali, economici e culturali tra i due Paesi. La nuova dinamica delle relazioni romeno-italiane, con particolare riguardo agli ultimi 12 anni, da quando la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea, sarà approfondita nel corso della conferenza La fratellanza italo-romena, che verrà organizzata il 24 marzo a Cluj-Napoca dall’Italian Business Club, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest e con il sostegno del Comune della città capoluogo della provincia di Cluj.



    L’evento riunirà un rosa di personalità del mondo politico, economico e religioso dei due Paesi, tra cui l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, la Commissaria europea per la Politica regionale, Corina Creţu, il Metropolita di Cluj, Maramureş e Sălaj, Andrei Andreicuţ, il sindaco di Cluj-Napoca, Emil Boc, il console onorario d’Italia a Cluj, Massimo Novali, il vicepresidente del Consiglio provinciale di Cluj, István Vákár, il Presidente dell’Istituto Nazionale Assistenza Sociale (INAS), Gianluigi Petteni, l’iniziatore del progetto RePatriot di Romanian Business Leaders, Marius Bostan.



    L’evento si articola in una conferenza pubblica e in un workshop che si rivolge agli interessati della problematica specifica alla migrazione in e dall’Italia, il Paese in cui vive la più numerosa comunità romena all’estero. Italian Business Club ricorda in un comunicato che le cifre sono impressionanti quando ai romeni che si trovano nella Penisola si aggiunge la terza generazione, che include i giovani romeni cresciuti in Italia, ma giunti a studiare o a lavorare in Romania, le famiglie miste italo-romene in entrambi i Paesi, nonchè gli italiani che vivono lavorano in Romania oppure i pensionati che hanno scelto questo Paese. Si stima che la nuova comunità italo-romena abbia superato 2,5 milioni di persone, precisa ancora Italian Business Club.



    Nel corso dello stesso evento del 24 marzo, sarà presentato – per la prima volta in Romania – il volume Come fratelli. La Fratellanza italo-romena a 10 anni dall’adesione all’Unione Europea, firmato da Marian Mocanu e Irina Niculescu, che vivono da oltre 20 anni in Italia, lanciato in prima a febbraio 2018 all’Accademia di Romania in Roma. Il volume Come fratelli offre un’ampia prospettiva sui rapporti romeno-italiani, in 30 interviste in esclusiva con personalità di spicco italiane e romene, tra cui Franco Frattini, ex ministro degli Esteri ed ex commissario UE per la Giustizia, la Libertà e la Sicurezza, la commissaria UE Corina Cretu, o Mons. Siluan, vescovo della Chiesa Ortodossa Romena d’Italia, lo scrittore e giornalista Maurizio Molinari e l’attrice Ileana Popovici.



    D’altronde, il volume ha anche ispirato il titolo della conferenza, ha spiegato in un’intervista a Radio Romania Internazionale l’iniziatore e l’organizzatore dell’evento del 24 marzo, Antonio Patanè, Presidente di Italian Business Club, Presidente di Cluj International Committee e membro del Consiglio della Camera di Commercio Italiana per la Romania. Antonio Patanè ha anche fatto riferimento alle prospettive del progetto riguardante l’apertura di una scuola per i figli dei romeni che tornano dall’Italia e degli italiani di Cluj, di cui si è parlato in occasione della recente inagurazione del Consolato onorario d’Italia a Cluj, nonchè all’accordo tra l’INAS, che ha già aperto uno sportello a Bucarest, e l’Associazione Italo-Romena Futura, che chiuderà l’evento del 24 marzo.


    (foto Soundcloud: Antonio Patanè, Presidente di Italian Business Club, Presidente di Cluj International Committee e membro del Consiglio della Camera di Commercio Italiana per la Romania – archivio personale)


  • Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dell’Asia-Pacific Broadcasting Union (ABU) e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia si riuniranno a Bucarest dal 30 giugno al 1 luglio, alla conferenza Media 2020 – Bringing Media to the Future, organizzata da Radio Romania e ABU. La conferenza sarà aperta alla presenza del ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu.

    Si tratta del primo evento che l’ABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, accetta di organizzare fuori dallo spazio geografico dell’Asia – Pacifico.

    La conferenza, che punterà sull’evoluzione dei mass-media nei prossimi cinque anni, coprirà argomenti di prima importanza affrontati da questo campo in piena riconfigurazione: il paesaggio media nel 2020 – tendenze nello sviluppo dei mass-media, il consumo di radio e contenuti televisivi tramite i new media, telefonini, internet (OTT), piattaforme ibride, la creazione di contenuti attraenti, interattivi, in grado di generare audience, media per i bambini, produzioni tv UHD.

    A Bucarest, partecipanti di quattro continenti affronteranno i mutamenti fondamentali che già stanno avvenendo nell’industria dei media e le sfide del futuro. Questo evento di portata costituisce una straordinaria opportunità per la Romania, Paese europeo che diventa in questo contesto un ponte tra i media audiovisivi dell’Europa e dell’Asia.

    Il programma dell’evento e tutti i dettagli sono disponibili alla pagina http://abumedia2020.radioromania.ro/

  • Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Radio Romania – ABU: Media 2020 – Bringing Media to the Future

    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dellAsia-Pacific Broadcasting Union (ABU) e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia si riuniranno a Bucarest dal 30 giugno al 1 luglio, alla conferenza “Media 2020 – Bringing Media to the Future”, organizzata da Radio Romania e ABU. La conferenza sarà aperta alla presenza del ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu.



    Si tratta del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, accetta di organizzare fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    La conferenza, che punterà sullevoluzione dei mass-media nei prossimi cinque anni, coprirà argomenti di prima importanza affrontati da questo campo in piena riconfigurazione: il paesaggio media nel 2020 – tendenze nello sviluppo dei mass-media, il consumo di radio e contenuti televisivi tramite i new media, telefonini, internet (OTT), piattaforme ibride, la creazione di contenuti attraenti, interattivi, in grado di generare audience, media per i bambini, produzioni tv UHD.



    A Bucarest, partecipanti di quattro continenti affronteranno i mutamenti fondamentali che già stanno avvenendo nellindustria dei media e le sfide del futuro. Questo evento di portata costituisce una straordinaria opportunità per la Romania, Paese europeo che diventa in questo contesto un ponte tra i media audiovisivi dellEuropa e dellAsia.



    Il programma dellevento e tutti i dettagli sono disponibili alla pagina http://abumedia2020.radioromania.ro/