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  • Centenario Puccini, convegno internazionale dedicato a Hariclea Darclée a Bucarest

    Centenario Puccini, convegno internazionale dedicato a Hariclea Darclée a Bucarest

    Inserito nella rosa di eventi dedicati in Romania al centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, il convegno, svoltosi presso l’Università Nazionale di Musica di Bucarest, è stato incentrato sulla personalità del soprano romeno Hariclea Darclée, “l’artista geniale, la mia prima e splendida Tosca”, come la definiva il grande compositore stesso. In effetti, Hariclea Darclée fu la prima interprete in assoluto di Floria Tosca, nell’opera presentata in prima il 14 gennaio 1900, al Teatro Costanzi di Roma.

    Il convegno internazionale ha riunito specialisti di spicco come Claudio Toscani dell’Università degli Studi di Milano, Massimo Zicari del Conservatorio di Lugano, Barbara Gentili dell’Università del Surrey, Oana Severin dell’Università Nazionale di Belle Arti “George Enescu” di Iași, Vjera Katalinić dell’Accademia di Musica di Zagabria, Marco Targa dell’Università della Calabria, Alessandra Palidda dell’Università di Manchester, Cristina Scuderi dell’Università degli Studi di Milano, Matthew Werley dell’Università di Salisburgo, Livio Aragona del Conservatorio di Milano e Cristian Mogoşan dell’Accademia Nazionale di Musica “Gheorghe Dima”, la musicologa Oltea Şerban Pârâu, consigliera artistica presso l’Opera Nazionale di Bucarest, i quali hanno esplorato vari aspetti dell’opera di Puccini, da stili interpretativi e registrazioni storiche all’estetica del teatro musicale e alle condizioni contrattuali dell’epoca.

    In apertura dei lavori sono intervenuti il Vicerettore per la Ricerca e le Relazioni Internazionali dell’Università Nazionale di Musica di Bucarest, Nicolae Gheorghiţă, l’ambasciatore d’Italia, Alfredo Durante Mangoni, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, Laura Napolitano, il presidente della Società Italiana di Musicologia, Claudio Toscani. Il direttore generale dell’Archivio Ricordi di Milano, Pierluigi Ledda, è intervenuto in videcollegamento.

    “A Puccini, quest’anno abbiamo dedicato un impegno particolare, come fanno anche le maggiori istituzioni italiane, gli enti di produzione, ma ho visto che anche Bucarest ha un posto assolutamente preminente, perchè l’organizzazione di un festival con una concentrazione così ampia, di così alta qualità di eventi nell’arco di poco meno di due settimane è un evento chiaramente raro e degno di nota”, ha detto il presidente della Società Italiana di Musicologia, Claudio Toscani, con riferimento al Bucharest Opera Festival – All Puccini Edition, organizzato dal 7 al 16 giugno dall’Opera Nazionale della Capitale.

    Dal canto suo, il direttore generale dell’Archivio Ricordi di Milano, Pierluigi Ledda, ha presentato due passaggi rintracciati nelle recensioni dell’epoca sulla Gazzetta Musicale di Milano.

     

  • La traduzione nei regimi totalitari, convegno internazionale a Bucarest

    La traduzione nei regimi totalitari, convegno internazionale a Bucarest

    La traduzione nei regimi totalitari. Aspetti aspetti linguistici, letterari e storici è il tema del primo Convegno internazionale Italianistica bucarestina, in programma dal 22 al 23 settembre nella capitale romena. L’evento, dedicato alle traduzioni dall’italiano e in italiano, è organizzato dal Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze, Classiche e Greco Moderno della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Bucarest, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, l’Accademia di Romania in Roma e il Centro di linguistica comparativa.



    In apertura del convegno, alla presenza dei dirigenti della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere e dell’équipe organizzativa, interveranno l’ambasciatore d’Italia, Alfredo Durante Mangoni, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Laura Napolitano, e Bogdan Murgescu, prorettore dell’Università di Bucarest, precisano gli organizzatori in un comunicato stampa. Le due conferenze in plenaria saranno tenute dal prof. Christopher Rundle dell’Università di Bologna, che parlerà di Italia fascista, traduzioni, politiche di censura, mercato del libro e propaganda, e dallo storico Cristian Vasile dell’Istituto Nicolae Iorga dell’Accademia Romena, con un approccio storiografico sulle traduzioni ai tempi del regime comunista.



    Il convegno riunirà numerosi esponenti della comunità scientifica e accademica di Romania, Italia e altri centri universitari europei. Nell’ambito del convegno, Smaranda Bratu Elian, Roberto Merlo, Angela Tarantino e Zeno Verlato presenteranno una rosa di volumi importanti per l’italianistica in Romania e per gli studi di lingua, letteratura e cultura romena in Italia: Leonardo Sciascia. Confessioni di un investigatore di Milly Curcio e Luigi Tassoni (Rubettino, 2023), il numero 35/2022 della rivista Romània Orientale, dedicato alla memoria del prof. Marco Cugno e curato da Dan Octavian Cepraga, Franca Cugno, Roberto Merlo e Angela Tarantino, nonchè i volumi con traduzioni di poesia di Milo de Angelis e Dinu Flămând, presentati al Festival Internazionale di Poesia, svoltosi dall’11 al 17 settembre a Bucarest, e le due antologie Pier Paolo Pasolini – Poesie e Saggi sulla letteratura e sull’arte, coordinate da Smaranda Bratu Elian (Tracus Arte, 2022).



    Radio Romania Internazionale ha anticipato i lavori del convegno in un collegamento con la ricercatrice Aurora Firţa-Marin, che fa parte della squadra organizzativa, assieme a Corina Anton e Anamaria Gebăilă.



  • Dante 700, convegno internazionale a Bucarest

    Dante 700, convegno internazionale a Bucarest

    Il valore universale del messaggio di Dante Alighieri è il filo conduttore del convegno internazionale dedicato al 700/o della sua scomparsa, che riunisce il 9 e il 10 settembre a Bucarest scrittori e studiosi romeni e italiani. Levento è organizzato dal Museo Nazionale della Letteratura Romena, in partenariato con lAccademia Romena e la sua Biblioteca, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno. Il convegno fa seguito alla mostra “Dante 700 – A riveder le stelle: illustratori romeni dellopera di Dante – Mac Constantinescu e Marcel Chirnoagă – incunaboli ed edizioni rare”, inaugurata nel primo giorno di settembre presso la Biblioteca dellAccademia Romena.



    Il messaggio di Dante si addice allanima umana in qualsiasi epoca, ha detto il presidente dellAccademia, Ioan Aurel Pop, in apertura dei lavori ospitati dalla Biblioteca della prestigiosa istituzione. “A 700 anni dalla sua morte, Dante continua a vivere. In realtà, solo dopo la moarte per lui è cominciata la vera vita”, ha detto laccademico, mentre il direttore generale del Museo Nazionale della Letteratura Romena, Ioan Cristescu, osservava che “per la cultura romena, Dante è diventato una chance che stiamo sfruttando. Rimarrà per sempre in questa cultura, grazie alle traduzioni, sia quelle più vecchie che quelle più recenti.”



    Presente allevento, lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, ha fatto riferimento alle iniziative messe in campo nellAnno dantesco dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, attraverso la rete delle Ambasciate e degli Istituti Italiani di Cultura. “In occasione del settimo centenario dalla scomparsa di Dante Alighieri, il MAECI ha elaborato un ampio programma, che comprende mostre di arti visive, concerti, spettacoli dal vivo, ma anche lutilizzo delle più avanzate tecnologie multimediali. Si tratta di oltre 500 iniziative, in più di 100 sedi”, ha spiegato lambasciatore Alfredo Durante Mangoni, rivolgendosi al pubblico in lingua romena.



    Il diplomatico ha sottolineato quanto sia attuale il messaggio di Dante. “Luomo e il suo mondo – così sembra Dante dire a noi, alla gente dei nostri tempi – sono salvati solo se riscopriamo la nostra dimensione politica e limpegno civile di proteggerci gli uni gli altri, e la natura. E sempre attuale lappello allimpegno di costruire una società più giusta, unumanità più solidale e più rispettosa nei confronti di quel valore inalienabile che è la libertà, che avvertiamo, purtroppo, solo nel momento in cui ci viene tolta”, ha detto lambasciatore Mangoni, ricordando la conferenza tenuta al Festival DANTE ASSOLUTO e cielo e terra 2021, svoltosi a luglio Roma, dalla poetessa romena Ana Blandiana, partendo dal verso “Libertà va cercando, chè sì cara” del Canto I del Purgatorio, noto anche come il Canto della libertà.



    Idea ripresa da Ana Blandiana anche stamattina nel corso del suo intervento al convegno dantesco, in cui ha fatto riferimento agli attacchi subiti nei nostri giorni dalla cultura europea. “Dante deve essere unarma contro la cancel culture”, ha detto la poetessa a Radio Romania Internazionale prima di parlare al convegno. “La ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante parla non solo della posterità del primo e probabilmente più specifico genio dellEuropa, ma anche della forza della nostra memoria sulla quale poggia questa posterità”, ha detto la poetessa, con un appello alla conservazione della memoria dei valori europei e delle radici cristiane del continente.



    “Senza la nostra forza di ricordare e lostinazione di non dimenticare, Dante non sarebbe stato più il contemporaneo di cui siamo stati orgogliosi in tutti questi secoli”, ha detto ancora Ana Blandiana. Opinione condivisa dal presidente dellIstituto Culturale Romeno, Mirel Taloş. “Unapice dellEuropa cristiana, Dante si annoverava tra i colossi al di fuori di qualsiasi possibilità di essere contestati. Così è stato considerato per secoli. Ma le cose sembrano cambiare”, ha detto Mirel Taloş.



    Parlando sempre dellattualità di Dante, il prof. Alexandru Laszlo, noto italianista di Cluj, autore della più recente traduzione della Divina Commedia in romeno, questa volta in prosa, ha incentrato il suo intervento sullempatia. “E affascinante che si può imparare da Dante non soltanto le cose passate della storia, della civiltà, delle realtà italiane medioevali, ma anche come interagire”, spiega il prof. Laszlo, ospite a Radio Romania Internazionale insieme al noto romenista e traduttore Bruno Mazzoni, già preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Pisa, che ha dedicato il suo intervento alla sintonia Dante-Fellini. “Un tema che sembra inedito, ma in realtà cè unampia bibliografia su questo connubio”, ha detto prima dellevento il prof. Mazzoni, che ha spiegato al pubblico in che misura il grande regista Fellini ha avuto anche delle suggestioni da parte della Divina Commedia in particolare.



    “Dante ha una storia molto lunga e molto profonda”, spiega, da parte sua, il prof. Marco Grimaldi, ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dellUniversità La Sapienza, che racconta, nel secondo giorno del convegno, nel suo intervento “Dante ieri e oggi” come un poeta fiorentino diventa un poeta del mondo, che può parlare di tutti a tutti, in tutte le lingue.



    Sempre nel secondo giorno interviene in videoconferenza anche il noto saggista, giornalista e critico letterario Filippo La Porta, con “Il bene e gli altri: Dante e una morale non moralistica”, mentre la pittrice Dalina Badescu presenta lInferno dantesco illustrato da Sandro Botticelli. A chiudere i lavori del convegno una rassegna delle traduzioni delle opere di Dante in romeno, presentata da Victor Ivanovici e Bruno Mazzoni. Il progetto Dante 700, promosso dal Museo Nazionale della Letteratura Romena, si conclude sabato con “Il viaggio di Dante” e la performance dellattore Emil Boroghină al Teatro Nottara di Bucarest.




  • Arte, propaganda e politica: convegno internazionale a Perugia

    Arte, propaganda e politica: convegno internazionale a Perugia

    “The Art of Power – The Power of Art” ovvero il rapporto tra artisti, propaganda e politica, dalla tarda Antichità alletà contemporanea. E il titolo del convegno internazionale ospitato dal 30 al 31 ottobre dallUniversità di Perugia. Un evento organizzato dal Dipartimento di Lettere dellUniversità di Perugia e la Facoltà di Storia dellUniversità di Bucarest, con il supporto dellIstituto Culturale Romeno attraverso lAccademia di Romania in Roma.



    Liniziativa che riunisce specialisti dei due atenei rientra nella serie di eventi proposti dallAccademia di Romania per promuovere la cultura romena allestero e in Italia, in particolare, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il suo direttore, prof.univ.dr. Rudolf Dinu, sottolineando la proficua collaborazione avviata dalle due università parecchi anni fa. Il convegno si propone di offrire una prospettiva pluridisciplinare con lapporto della ricerca storica, letteraria e artistica, ha aggiunto il direttore dellAccademia di Romania, che ha presieduto la sessione di oggi, nellambito della quale sono stati presentati aspetti riguardanti, ad esempio, la promozione dellarte contemporanea italiana nel nord-est europeo tra il 1934 e il 1938, oppure le influenze politiche sulla cultura in Romania nel periodo che va dal 1947 al 1965.





    Da parte sua, la professoressa Emanuela Costantini dellUniversità di Perugia, autrice del volume “La capitale immaginata. Levoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello Stato nazionale romeno (1830-1940)”, ha scelto di incentrare il suo intervento sul cambiamento della società romena e la trasformazione di Bucarest sotto il regime di Nicolae Ceauşescu. Prendendo come pretesto il terribile terremoto del 1977, il dittatore ha fatto scomparire nel giro di pochi anni uno spazio urbano di grandi dimensioni, per far posto ad una realtà diversa.



    “La cosa importante per Ceauşescu era che il passato non oscurasse la nuova Bucarest che lui intendeva costruire”, ha spiegato Emanuela Costantini a Radio Romania Internazionale, indicando come il Palazzo del Parlamento, visitato oggi da decine di migliaia di turisti dellintero mondo, sia diventato un caso molto interessante e significativo di come il passare del tempo fa cambiare la percezione su certe realtà.