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  • Rapporto sulla criminalità organizzata

    Rapporto sulla criminalità organizzata

    Insieme ad altri stati europei, la Romania è stata presa di mira nel 2024 da azioni di “sabotaggio” e attacchi ibridi specifici della Russia, con l’obiettivo di testare la preparazione alla difesa dei paesi della NATO e individuare debolezze nelle infrastrutture, afferma la Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT) nel suo rapporto per lo scorso anno. Secondo il documento, “a partire dal 2022, si sono verificati almeno 50 incidenti in 13 paesi in Europa, che potrebbero essere operazioni ibride russe”. Si tratta di casi di spionaggio, diversione, vandalismo, attacchi informatici, campagne di disinformazione e tre attacchi a infrastrutture sottomarine nel Mar Baltico.”

    Il rapporto evidenzia inoltre che lo scorso anno la Romania non si è confrontata con una minaccia terroristica concreta e non si sono verificati attacchi terroristici, il rischio restando, quindi, basso. Inoltre, secondo la DIICOT, i sostenitori di Romania di alcune organizzazioni terroristiche hanno continuato a svolgere solo alcune attività di supporto, prive, però, di consistenza e portata. D’altro canto, i dati della Direzione mostrano che il consumo di stupefacenti è costantemente aumentato, con la cannabis come droga più ricercata che, d’altronde, è anche quella più sequestrata dalle autorità.

    Per quanto riguarda le droghe ad alto rischio, la Romania è principalmente un paese di transito e i porti del Mar Nero possono rappresentare un’alternativa per l’introduzione di queste sostanze nell’Unione Europea. L’anno scorso, i procuratori della DIICOT hanno dovuto risolvere 33.000 casi di traffico di droga, quasi un quarto in più rispetto al 2023. Nel 2024, gli investigatori hanno sequestrato oltre una tonnellata di stupefacenti leggeri e ad alto rischio, oltre 7 tonnellate di sostanze dopanti proibite e circa 16 tonnellate di polpa di frutta contenente cocaina. Sono state sequestrate anche oltre 12.000 piante o raccolti di cannabis, quattro volte di più rispetto all’anno precedente.

    Il rapporto evidenzia inoltre che i sistemi di distribuzione tramite pacchi sono stati tra i metodi maggiormente utilizzati per introdurre piccole e medie quantità di droga nel paese. Un altro aspetto evidenziato dal rapporto della DIICOT è che, ultimamente, il numero di minorenni coinvolti nel traffico di droga è aumentato notevolmente e i trafficanti stanno utilizzando nuovi metodi per portare e vendere sostanze proibite in Romania, tra cui piattaforme online specializzate con pagamento in criptovalute. I dati dell’Agenzia Nazionale Antidroga indicano un aumento costante del consumo di droga in Romania. Il mercato interno è dominato dai consumatori di Bucarest, il cui numero è relativamente stabile, ed è alimentato da gruppi criminali della zona legati alla comunità turca nel segmento delle importazioni e ai clan rom nel segmento della distribuzione stradale – precisa inoltre l’Agenzia.

  • Leggi più severe al dibattito in Parlamento

    Leggi più severe al dibattito in Parlamento

    In Romania, il progetto di monitoraggio elettronico per gli ordini di protezione dovrebbe essere esteso a livello nazionale a partire dal 1° ottobre, tre mesi prima del previsto. Il Ministero dell’Interno intende dalla stessa data applicare il sistema di sorveglianza anche alle persone poste sotto controllo giudiziario o agli arresti domiciliari, con due anni di anticipo rispetto a quanto previsto.

    D’altro canto, il Parlamento di Bucarest sta lavorando per inasprire le pene in caso di reati molto gravi. Dopo aver eliminato la possibilità che i conducenti sotto l’effetto di alcol o droga che hanno causato incidenti stradali mortali possano cavarsela solo con la sospensione della pena detentiva, neanche le condanne per tratta di esseri umani, schiavitù o pornografia minorile potranno essere pronunciate con la sospensione. Si tratta di una delle modifiche alla normativa in materia, che attende il voto decisionale della Camera dei Deputati.

    Le nuove regolamentazioni prevedono anche un inasprimento delle pene per tali reati. Pertanto, per schiavitù, pornografia infantile e traffico di esseri umani, la pena detentiva può arrivare fino a 12 anni, e, se sono coinvolti minorenni, fino a 20 anni. I deputati dibattono anche il disegno di legge che introduce nuovi elementi di sicurezza nel Registro Nazionale Automatizzato delle persone che hanno commesso reati sessuali. Pertanto, è obbligatorio per gli iscritti nel registro degli autori di reati sessuali informare periodicamente le autorità in merito al posto di lavoro.

    Allo stesso tempo, le strutture specializzate della polizia devono avvisare immediatamente i datori di lavoro del sistema educativo, sanitario o di protezione sociale, nonché qualsiasi istituzione la cui attività comporta il contatto diretto con bambini o anziani. Un’altra disposizione prevede che i rapporti di lavoro o di volontariato cessino immediatamente al momento dell’iscrizione nel registro, se la persona in questione svolge l’attività in settori che comportano contatti con minori o persone vulnerabili.

    Il Governo ha lanciato la Strategia nazionale contro il traffico di persone, un documento che stabilisce meccanismi coordinati, a livello nazionale e internazionale, volti a ridurre la portata del fenomeno. La Romania ha acquisito una triste notorietà, essendo riconosciuta da quasi due decenni come uno dei paesi fonte di vittime sfruttate in Europa.

    Ogni anno, vengono identificati come vittime 500 romeni, ma la cifra reale potrebbe essere più elevata, poichè la tratta di esseri umani è un reato difficile da identificare direttamente. Lo scorso anno, abbiamo convinto 451 vittime della tratta di esseri umani a chiedere il nostro aiuto, ma serve di più, perché i grandi alleati dei trafficanti sono la paura e il silenzio, ha dichiarato la vicedirettrice dell’Agenzia nazionale contro la tratta di esseri umani, Maria Cristina Stepanescu.