Tag: elezioni

  • La Commissione Europea e la tutela delle elezioni nazionali

    La Commissione Europea e la tutela delle elezioni nazionali

    Alla luce dell’intensificazione degli sforzi per influenzare le elezioni negli stati membri, diversi paesi dell’Unione Europea, tra cui Francia, Germania e Romania, hanno chiesto alla Commissione di adottare misure per proteggere le elezioni nello spazio comunitario da interferenze da parte di attori stranieri. “I recenti incidenti richiedono l’adozione urgente di azioni comuni volte a proteggere le prossime elezioni nell’Unione Europea”, si legge nella lettera firmata dai 12 stati membri.

    I paesi firmatari richiamano l’attenzione sulla crescente minaccia che le interferenze esterne nel processo elettorale e nei dibattiti pubblici rappresentano per la stabilità e la sovranità dei paesi dell’UE. Invitano l’Esecutivo europeo a utilizzare le proprie attribuzioni ai sensi del Digital Services Act per proteggere i processi elettorali nei paesi membri. Questo documento obbliga le piattaforme dei social media a moderare e rimuovere i contenuti dannosi che includono incitamento all’odio, razzismo e xenofobia.

    Secondo quanto riportato dalla Reuters, i diplomatici europei hanno affermato che l’appello si riferisce in particolare a paesi come Russia e Cina, ma anche ad altri attori. A dicembre, la Commissione Europea ha avviato un’indagine nei confronti della piattaforma cinese TikTok, sospettata di non aver adottato misure per limitare le interferenze straniere nelle elezioni presidenziali svoltesi a novembre in Romania. D’altro canto, al termine del Consiglio Affari Generali di Bruxelles, il commissario europeo per la democrazia, la giustizia, lo stato di diritto e la tutela dei consumatori, Michael McGrath, ha sottolineato l’importanza di proteggere l’integrità delle elezioni, in particolare dalle ingerenze straniere.

    L’Esecutivo comunitario ritiene che affrontare questo problema sia una questione urgente e si impegna a rafforzare la resilienza dell’Europa di fronte alle minacce esterne ai processi democratici negli stati membri. Inoltre, ha aggiunto il commissario, l’Esecutivo comunitario terrà conto della questione dell’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania quando redigerà il rapporto del 2025 sullo stato di diritto.

    Di recente, la Commissione di Venezia ha pubblicato il rapporto sull’annullamento delle elezioni presidenziali in Romania da parte della Corte Costituzionale alla fine dello scorso anno. Le raccomandazioni affermano che tale decisione non dovrebbe basarsi esclusivamente su informazioni classificate, che non garantiscono la necessaria trasparenza, ma dovrebbe indicare con precisione le violazioni e le prove. Inoltre, indica la Commissione di Venezia, il potere della Corte Costituzionale di invalidare le elezioni dovrebbe essere limitato a circostanze eccezionali e chiaramente regolamentato.

    Intanto, a Bucarest, il Governo ha adottato la decisione che stabilisce il calendario elettorale per le prossime presidenziali. Pertanto, il primo turno in Romania avrà luogo il 4 maggio 2025, mentre il voto all’estero si svolgerà nell’arco di tre giorni, dal 2 al 4 maggio. Se nessun candidato otterrà il sostegno di più della metà degli elettori, il 18 maggio si terrà il ballottaggio.

  • Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Russia, preoccupazioni e sanzioni

    Quattro senatori americani, repubblicani e democratici, condannano l’ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali in Romania ed esprimono il loro sostegno per Bucarest nella lotta per l’integrità del processo elettorale. Tra i firmatari del messaggio ci sono Ben Cardin, presidente della Commissione per la politica estera del Senato, e Jeanne Shaheen, presidente della Sottocommissione per l’Europa e la cooperazione regionale. In una dichiarazione pubblicata sul sito del Senato degli USA, essi affermano che l’attacco del presidente Vladimir Putin contro le elezioni romene è un nuovo esempio della guerra ibrida condotta dalla Russia contro gli alleati europei e partner degli Stati Uniti.

     

    I senatori assicurano che gli Stati Uniti sono al fianco della Romania mentre il paese sta adottando urgentemente misure per elezioni presidenziali libere e corrette. Il primo turno delle elezioni presidenziali in Romania del 24 novembre è stato annullato dopo che è stato rivelato che il voto non è stato corretto a causa di pratiche illegali sostenute da Mosca sui social network, in particolare su TikTok. I senatori americani dichiarano di sostenere la Romania, in quanto membro della NATO, nella lotta per l’integrità delle elezioni e condannano la manipolazione da parte di Vladimir Putin della rete TikTok, controllata dal Partito Comunista Cinese, al fine di minare il processo democratico romeno.

     

    Il mondo deve risvegliarsi e rendersi conto della grave minaccia alla democrazia che la manipolazione russa di TikTok rappresenta, in modo tale da minare le nostre società libere, aggiungono i senatori. Essi menzionano che il Governo romeno ha scoperto questo attacco alla democrazia del paese ed esprimono il plauso per la decisione delle autorità romene di declassificare i documenti relativi alle indagini del caso e di informare gli Stati Uniti e la comunità internazionale.

     

    Da parte sua, l’Unione Europea ha annunciato lunedì di aver adottato le prime sanzioni in risposta ad “azioni ibride” sul suo territorio, contro agenti russi accusati di azioni “destabilizzanti” nell’UE. Gli europei accusano Mosca anche di attacchi informatici e disinformazione, soprattutto durante le elezioni nell’UE. Secondo il Consiglio dell’Unione Europea, i soggetti colpiti dalle sanzioni “minano i valori fondamentali dell’UE e dei suoi stati membri, la loro sicurezza, stabilità, indipendenza e integrità, nonché quelli delle organizzazioni internazionali e dei paesi terzi attraverso varie attività ibride”.

     

    In totale, secondo questo testo, sono 16 le persone e tre le entità colpite da sanzioni. Queste misure, vale a dire il congelamento degli assets nell’UE, l’interdizione di viaggiare all’interno dell’UE e il divieto di essere finanziati da aziende europee, sono state decise nell’ambito di un nuovo regime di sanzioni adottato a ottobre. Questo è diverso da quello utilizzato contro la Russia come ritorsione per l’invasione dell’Ucraina a febbraio 2022.

  • Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Verso una maggioranza governativa e parlamentare

    Il 4 dicembre, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e il gruppo delle minoranze nazionali hanno firmato un documento come patto per una coalizione pro-europea ed euroatlantica. È successo poco dopo le elezioni politiche e la convalida del primo turno delle presidenziali da parte della Corte Costituzionale e prima di quello che avrebbe dovuto essere il secondo turno, l’8 dicembre. Il patto mirava a bloccare l’accesso alla massima carica dello stato dell’indipendente Călin Georgescu, il candidato estremista filorusso e antioccidentale, la cui vittoria al primo turno aveva stupito e preoccupato i partner strategici della Romania.

    Il patto del 4 dicembre parlava della formazione di una coalizione per la stabilità e la modernizzazione, dell’impegno per lo sviluppo e le riforme, della riaffermazione del cammino europeo ed euroatlantico della Romania. I firmatari lanciavano ai cittadini l’appello di votare al secondo turno in modo informato e razionale, per scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e per respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    Il 6 dicembre, la CCR ha annullato le elezioni presidenziali, sulla base del fatto che l’intero processo elettorale era stato viziato e il beneficiario era Călin Georgescu. Anche se lui sembra fuori competizione, i partiti che lo avrebbero sostenuto al ballottaggio e che condividono, almeno in parte, le sue idee, cioè i sovranisti AUR, SOS Romania e POT, sono in Parlamento, dove detengono un terzo dei seggi.

    In questo contesto, il PSD, il PNL, l’USR, l’UDMR e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno rinnovato i loro impegni antecedenti la decisione della Corte Costituzionale. Dopo nuovi colloqui, hanno promesso di formare una maggioranza nel Parlamento e un governo pro-europeo e di sostenere un possibile candidato comune pro-europeo alle elezioni presidenziali.

    In virtù di questo impegno, i quattro partiti e i rappresentanti delle minoranze nazionali lavoreranno ad un programma governativo comune, basato sullo sviluppo e sulle riforme e che terrà presenti le priorità dei cittadini romeni. I firmatari hanno convenuto che è necessario un piano concreto per rendere efficiente e ridurre la spesa pubblica e la burocrazia nella pubblica amministrazione. Hanno inoltre convenuto di aumentare il ritmo attuale degli investimenti e delle riforme nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    Le formazioni pro-europee si impegnano anche ad aumentare la fiducia nelle istituzioni e nella classe politica, a portare trasparenza nella spesa del denaro pubblico e rispetto per il cittadino. George Simion, leader dell’AUR, partito portabandiera dello schieramento sovranista nel Parlamento, ha attaccato duramente le formazioni pro-europee, accusandole di aggrapparsi al potere. Il futuro Governo si conoscerà solo dopo l’investitura del nuovo Parlamento, il 21 dicembre. Tra le sue priorità ci sarà la costruzione del bilancio per il prossimo anno e la definizione del calendario delle elezioni presidenziali.

  • 08.12.2024

    08.12.2024

    Elezioni – Il Patriarcato Romeno esorta le parrocchie, i monasteri e i fedeli a non coinvolgersi e a non partecipare ad azioni contrarie alla legge e alla pace sociale. Un comunicato dell’Ufficio Stampa del Patriarcato precisa che all’interno di gruppi di rappresentanti di alcuni partiti politici della Romania è stato deciso che essi si rechino oggi nelle parrocchie, per mobilitare i fedeli, al fine di organizzare proteste e movimenti di piazza contro la Corte Costituzionale della Romania e altre istituzioni statali. I rappresentanti della Chiesa Ortodossa Romena richiamano l’attenzione che tali incitamenti possono avere conseguenze negative sia per il clero che per i fedeli, e ricordano che la Chiesa promuove la preghiera e la tranquillità dell’anima per il bene della società. La reazione della Chiesa Ortodossa Romena arriva anche dopo che l’ex candidato indipendente alle presidenziali Călin Georgescu (estremista, sovranista, al centro di uno scandalo per l’ingerenza della Russia nelle elezioni) ha esortato la gente a recarsi oggi alle urne, anche se non è aperto nessun seggio elettorale. Le elezioni sono state annullate dalla Corte Costituzionale. Anche i membri dell’AUR (sovranista), che ha ugualmente contestato l’annullamento del voto, sono stati chiamati dalla direzione del partito davanti agli ex seggi elettorali per accendere delle candele. Venerdì la CCR ha deciso la ripresa integrale delle elezioni presidenziali. Nella motivazione la decisione, i giudici costituzionali affermano che il processo elettorale è stato viziato per tutta la sua durata. Inoltre, è stato leso il carattere trasparente ed equo della campagna elettorale e non sono state rispettate le norme legali relative al suo finanziamento.

     

    Inchiesta – Sette persone sono sotto controllo giudiziario in un’inchiesta penale aperta in Romania dopo che la scorsa settimana più di 100 persone hanno partecipato alla commemorazione di Corneliu Zelea Codreanu, il leader dell’ex movimento dei legionari (i fascisti romeni del periodo compreso tra le due guerre), dove hanno esposto simboli fascisti e legionari, atti vietati dalla legge. Secondo la Procura, le persone prese di mira dalle indagini hanno utilizzato bandiere, simboli dei legionari, e hanno distribuito su TikTok dei video sull’evento. D’altra parte, il Pubblico Ministero ha reso noto che cinque persone sono state poste sotto controllo giudiziario in un fascicolo legato all’espressione di minacce di morte nei confronti di alcuni sostenitori dell’ex candidata alle presidenziali, Elena Lasconi. Un altro fascicolo riguarda il finanziamento della campagna elettorale presidenziale e, secondo alcune fonti giudiziarie, le perquisizioni avvenute a Brasov (centro) hanno riguardato Bogdan Peşchir, possessore di un account TikTok, sospettato dalla procura di aver corrotto gli elettori, nonchè di riciclaggio di denaro e frode informatica. I documenti declassificati dal Consiglio Supremo di Difesa del Paese indicano che Peşchir ha contribuito al finanziamento della campagna elettorale di Călin Georgescu.

     

    Giorno della Costituzione – L’8 dicembre si celebra il Giorno della Costituzione della Romania. La legge fondamentale è stata adottata dall’Assemblea Costituente il 21 novembre 1991 e approvata con referendum nazionale l’8 dicembre dello stesso anno, con una maggioranza di oltre il 77%. La Costituzione romena, modificata nel 2003, comprende 156 articoli suddivisi in 8 titoli e regola, tra le altre cose, i principi generali dell’organizzazione statale, i diritti, le libertà e i doveri fondamentali dei cittadini e delle autorità pubbliche. Nel messaggio inviato oggi, il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato che la legge fondamentale è un impegno per la democrazia, la libertà e la difesa dei diritti dei cittadini. “La legge fondamentale resta il garante della stabilità della vita politica e istituzionale, dell’equilibrio della pace sociale della nazione e del mantenimento del nostro cammino europeo ed euro-atlantico”, afferma nel suo messaggio il premier Marcel Ciolacu.

     

    Siria – Il Ministero degli Affari Esteri romeno raccomanda ai connazionali di lasciare immediatamente la Siria, su qualsiasi rotta sicura esistente, alla luce dell’escalation della situazione in questo paese. Il MAE sottolinea in un comunicato che attualmente non ci sono voli diretti verso la Romania e suggerisce una rotta via terra per Beirut, in Libano, attraverso il valico di frontiera di Masnaa. Si consiglia ai romeni di annunciare la propria presenza nella zona e di comunicare i riferimenti all’Ambasciata a Damasco in modo da poter essere contattati in situazioni di emergenza.

     

    Gaudeamus – È l’ultimo giorno della Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania a Bucarest dal 4 all’8 dicembre. I visitatori sono attesi ad acquistare novità editoriali a prezzi attraenti e a partecipare a numerose presentazioni di libri e dibattiti. Sabato si sono svolti quasi 200 eventi tra lanci editoriali, incontri con gli scrittori, dibattiti o laboratori di lettura e illustrazione di libri. Presidente onorario di questa edizione è stato nominato lo scrittore Mircea Cărtărescu, uno dei più conosciuti e apprezzati autori romeni contemporanei, pluripremiato in Romania e all’estero.

     

    Notre Dame – Una grandiosa festività, alla presenza di numerosi capi di stato e reali, ha segnato sabato sera, a Parigi, la riapertura della cattedrale Notre-Dame de Paris, completamente restaurata dopo il devastante incendio di cinque anni fa. Migliaia di esperti e artigiani hanno riportato all’antico splendore il monumento del XII secolo, uno dei più amati e visitati della capitale francese. In occasione delle cerimonie, il presidente francese Emmanuel Macron ha organizzato un dialogo strategico tra il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e il futuro presidente degli USA, Donald Trump, al suo primo viaggio all’estero dopo la vittoria alle elezioni di novembre. In un post sui social, il leader di Kiev ha definito “buoni e fruttuosi” i colloqui tripartiti, aggiungendo che hanno concordato di continuare a lavorare insieme. Donald Trump ha rivolto oggi un appello al cessate il fuoco immediato in Ucraina e a negoziati per la fine del conflitto.

     

     

  • Alleanza pro-europea nel futuro Parlamento

    Alleanza pro-europea nel futuro Parlamento

    Il Partito Socialdemocratico, il Partito Nazionale Liberale, l’Unione Salvate Romania, l’Unione Democratica Magiari di Romania e le minoranze nazionali diverse da quella ungherese, hanno firmato mercoledì una risoluzione comune in cui si impegnano a formare una coalizione nel futuro Parlamento risultato dalle elezioni del 1° dicembre.

    “Dobbiamo superare l’ondata di odio che ci tormenta da 20 anni e concentrarci, insieme, su un grande obiettivo nazionale – la continuazione del percorso di sviluppo europeo della Romania! E’ quello che aspettano da noi sia i romeni che vivono nel paese che quelli che vivono nell’Occidente e che ci hanno trasmesso, attraverso il loro recente voto, che dobbiamo continuare a costruire uno Stato forte e dignitoso, capace di lottare per i diritti dei romeni, ovunque vivano nel mondo”, ha dichiarato il leader socialdemocratico e primo ministro in carica, Marcel Ciolacu.

    La coalizione è per la stabilità e la modernizzazione della Romania, per il bene di tutti i cittadini, ha sottolineato anche il leader liberale ad interim Ilie Bolojan, ribadendo, a nome di tutti i partiti firmatari, che manterranno e rafforzeranno l’impegno della Romania verso i valori e i partenariati europei ed euroatlantici, come pilastri della sicurezza e della prosperità nazionale.

    A sua volta, il presidente dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che questa coalizione mira anche a isolare quelle forze considerate estremiste, che hanno un’ideologia inadatta alla società romena. È rallegrante che nessun partito voglia associarsi con AUR e SOS, ha aggiunto Kelemen Hunor.

    Tutti gli occhi, ovviamente, sono ora puntati sul secondo turno delle presidenziali dell’8 dicembre, estremamente teso. Il capo dello stato è colui che, dopo aver consultato tutti i partiti parlamentari, designa la persona che formerà un governo. Il leader liberale ad interim, Ilie Bolojan, ha invitato tutti i cittadini romeni a votare in modo informato e razionale al secondo turno, a scegliere una Romania pro-europea, democratica e sicura e a respingere l’isolazionismo, l’estremismo e il populismo.

    “Andando avanti, facendo una radiografia dell’attuale situazione politica, vanno trovate quelle formule e, naturalmente, quei progetti pubblici attraverso i quali possiamo rispondere alle aspettative della società. Voglio credere che sia il PNL che il PSD abbiano capito il messaggio della gente e non vogliano continuare quello che hanno fatto nell’ultimo anno e mezzo”, ha aggiunto, a sua volta, il leader dell’UDMR, Kelemen Hunor.

    Partner del governo, sembrando di aver finalmente trovato quell’elemento comune che li univa, a scapito di quello che li aveva profondamente divisi nel passato, i due partiti, però, hanno messo in funzione il loro arsenale di battaglia politica accanita prima delle elezioni presidenziali e politiche. Anche tra USR e PSD persistono da anni molto rancore e risentimento. Ma attraverso la coalizione parlamentare concordata, tutte queste forze politiche affermano di voler inviare ora un messaggio importante alla società.

  • 15.09.2024

    15.09.2024

    Alluvioni in Romania – Un’unità di crisi è stata istituita presso il Ministero della Salute per fornire l’assistenza medica necessaria agli abitanti delle province di Galaţi e Vaslui (Romania orientale) colpite dalle inondazioni. I membri dell’unità saranno in contatto permanente con le autorità locali e i dipartimenti di pubblica sanità delle due province. Il Ministero degli Interni e il Ministero della Difesa hanno mobilitato centinaia di vigili del fuoco, gendarmi, militari, nonché attrezzature per contribuire all’evacuazione dei disastrati e per intervenire nel ripristino delle infrastrutture distrutte dalle acque. Decine di case modulari sono già state inviate e altre sono in preparazione. Nelle località più colpite sono stati allestiti campi con una capienza di centinaia di posti. Almeno cinque persone sono morte e migliaia di case sono state distrutte in seguito alle inondazioni degli ultimi giorni. Inoltre, il Ministero della Difesa trasporta aiuti dalle riserve statali approvati dal Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza. Il competente ministro Sebastian Burduja ha convocato oggi un comando energetico e ha spiegato che tutte le squadre di intervento dell’operatore della distribuzione locale sono mobilitate nella provincia di Galaţi. Oltre 24.000 persone erano rimaste ieri senza elettricità. Diversi tratti di strade nazionali e provinciali a Galaţi e Vaslui erano ancora chiusi oggi a causa delle inondazioni.

    Maltempo – Negli ultimi giorni, piogge torrenziali hanno colpito l’Europa centro-orientale, causando piene dei fiumi e innescando allerte di inondazioni nella Repubblica Ceca, in Polonia, Austria, Slovacchia e Ungheria. Nella capitale ceca Praga sono state erette dighe, le inondazioni hanno portato all’evacuazione della popolazione e 51.000 abitazioni nel nord del paese sono state colpite da interruzioni di corrente, secondo la compagnia elettrica CEZ. La Polonia ha evacuato gli abitanti di Glucholazy, città vicina al confine con la Repubblica Ceca, dopo che un fiume ha rotto gli argini. In Polonia e Austria sono state registrate delle vittime.

    Agricoltura – Gli agricoltori dell’Unione Europea beneficeranno di pagamenti in anticipo più rapidi per far fronte alla siccità di quest’anno e ad altri fenomeni meteorologici estremi. La Commissione Europea annuncia di aver autorizzato tali pagamenti sulla base delle richieste pervenute da più stati membri. Pertanto, a partire dal 16 ottobre, gli agricoltori potranno ricevere fino al 70% dei pagamenti diretti in anticipo, rispetto al 50% attuale. Secondo la Commissione Europea, gli agricoltori dell’Unione si trovano ad affrontare problemi di liquidità a causa dei fenomeni meteorologici estremi degli ultimi anni, della siccità, ma anche delle inondazioni, degli alti tassi di interesse sui mercati finanziari e degli alti costi di produzione. A Bucarest, il ministro dell’Agricoltura, Florin Barbu, ha assicurato che gli agricoltori i cui raccolti sono stati colpiti dalla siccità quest’anno riceveranno un risarcimento entro il 15 ottobre. Dati ufficiali indicano che oltre due milioni di ettari di coltivazioni di mais e girasole sono stati compromessi dalla mancanza di precipitazioni in Romania.

    Elezioni – I cittadini romeni con domicilio o residenza all’estero potranno esprimere la loro opzione elettorale per corrispondenza alle presidenziali e politiche che si terranno a novembre e dicembre. La scadenza per presentare domanda è il 24 settembre. Finora sono state registrate sul sito web dell’Autorità Elettorale Permanente circa 2.800 richieste di voto per corrispondenza alle elezioni politiche. Poco più di 3.000 cittadini romeni con domicilio o residenza all’estero si sono registrati per le presidenziali. Il primo turno delle elezioni presidenziali si svolgerà il 24 novembre, mentre il secondo l’8 dicembre. La votazione per l’elezione del futuro Parlamento avrà luogo il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania.

    Tennis – La Romania ha superato la Cina per 3-2 nel Gruppo Mondiale II della Coppa Davis, dopo la vittoria del tennista Cezar Creţu contro Rigele Te, 3-6, 6-3, 6-3 nel match svoltosi ieri a Craiova (sud). Sempre ieri, il tennista romeno Gabi Adrian Boitan è stato sconfitto da Yunchaokete Bu per 6-3, 7-6 (7/3), mentre nel doppio Victor Cornea e Bogdan Pavel sono stati superati dalla coppia Fajing Sun/Rigele Te (6-4, 6-4). Venerdì, nella prima partita di singolare, Cezar Creţu (292 ATP) ha sconfitto Yunchaokete Bu (113 ATP) per 3-6, 6-4, 7-6 (7/4), mentre Gabi Adrian Boitan (364 ATP) ha superato Yi Zhou (527 ATP) per 7-6 (7/4), 6-2. La Romania e la Cina non si erano mai incontrate prima in Coppa Davis.