Tag: elezioni politiche

  • Elezioni politiche, inizia ripartizione seggi

    Elezioni politiche, inizia ripartizione seggi

    Il nuovo Parlamento bicamerale della Romania, risultato dalle elezioni del 1 dicembre, sta per chiarire la sua struttura. In lizza ci sono stati 331 seggi di deputati e 136 di senatori. Proporzionalmente al numero dei voti ricevuti, il Partito Socialdemocratico (PSD), numero uno dell’attuale Governo, dovrebbe avere 86 deputati e 36 senatori. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR, opposizione nazionalista) – 63 e 28, il doppio dei mandati conquistati quattro anni fa. Il Partito Nazionale Liberale (PNL), associato al governo con i socialdemocratici – 49 e 22.

    L’Unione Salvate Romania (all’opposizione) – 40 e 19. Compaiono, per la prima volta, nelle aule del Parlamento persone elette dalle due formazioni populiste, neocreate, che hanno superato la soglia del 5%. SOS Romania avrà 28 deputati e 12 senatori, mentre POT (il Partito della Gente Giovane) – 24 e 9.

    Presente ininterrottamente, dal 1990, nel Parlamento della Romania post-comunista, l’Unione Democratica Magiari di Romania (UDMR) conta oggi 22 deputati e 10 senatori. Le minoranze diverse da quella ungherese restano – praticamente d’ufficio – rappresentate alla Camera da 19 politici, uno per ciascuna comunità etnica. Come dettaglio quasi aneddotico, il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, ha precisato che, se nella ridistribuzione dei voti il Partito della Gente Giovane avesse un mandato in più, questo sarebbe sorteggiato tra tutte le altre formazioni entrate nel Parlamento, poichè il nuovo partito non ha designato sufficienti candidati.

    Tutto sommato, riassume la stampa, ci sono sette formazioni parlamentari, nessuna di grande peso e molte incompatibili tra loro. Si tratta di un Parlamento più frammentato che mai negli ultimi due decenni, dal quale è difficile che risulti una maggioranza governativa funzionale. Senza prestare molta attenzione alle sfumature che li differenziano, la stampa riunisce AUR, SOS e POT sotto l’etichetta generale di “polo sovranista” e prevede che è altamente improbabile che qualcuno di loro venga cooptato in una coalizione di governo. Rimangono, con un peso di circa il 60% in Parlamento, i partiti dichiaratamente filoeuropei.

    L’aritmetica elementare suggerirebbe un’ampia coalizione PSD-PNL-USR-UDMR-minoranze. Le vertenze tra di loro sono difficilmente superabili. Dopo aver governato insieme per tre anni, in nome della stabilità e del contenimento dell’estremismo, i socialdemocratici e i liberali si sono attaccati a vicenda nella campagna elettorale e ora sembrano non supportarsi più. Tra USR e PSD, in quasi un decennio, si sono accumulati tanti rancori e risentimenti.

    Mentre l’UDMR è molto infastidita da un disegno di legge dell’USR riguardante la riorganizzazione amministrativa del paese, che ridurrebbe l’influenza politica degli ungheresi nel territorio. Adesso tutti sembrano attendere il turno decisivo delle elezioni presidenziali, alle quali domenica 8 dicembre si sfideranno l’indipendente Călin Georgescu e la leader dell’USR, Elena Lasconi. Secondo la Costituzione, il capo dello stato designa il futuro primo ministro.

  • Romania, elezioni dopo elezioni

    Romania, elezioni dopo elezioni

    L’8 dicembre, alle ore 21 locali, in Romania si concluderà la maratona dei quattro possibili tipi di elezioni organizzate, per la prima volta, in un solo anno: europee e amministrative accorpate a giugno, seguite da presidenziali e politiche. Le tre domeniche consecutive – 24 novembre, 1 e 8 dicembre – dedicate all’elezione del presidente e del Parlamento, rappresentavano, anche se solo teoricamente, un test per le autorità e la società nel suo insieme.

     

    Dopo il primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, alle sfide di carattere logistico si sono, però, sovrapposti una sorpresa di grandi proporzioni e uno scandalo politico e sociale. Contrariamente a ogni previsione, l’indipendente Călin Georgescu e la candidata dell’USR (opposizione), Elena Lasconi, si sono classificati al primo posto nelle opzioni di voto dei romeni. Notificata su possibili frodi, la Corte Costituzionale ha chiesto, giovedì scorso, all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio delle schede valide e nulle.

     

    Terminate le elezioni politiche del 1° dicembre, i giudici della Corte si sono riuniti nuovamente lunedì e hanno respinto la richiesta relativa all’annullamento del primo turno presidenziale. Di conseguenza, il secondo turno avrà luogo come previsto fin dall’inizio, l’8 dicembre. Sarà conteso da Călin Georgescu ed Elena Valerica Lasconi, come ha annunciato il presidente della Corte Costituzionale.

     

    Laureato in agronomia, il 62enne Călin Georgescu, è stato, lungo il tempo, direttore del Centro Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, presidente del Centro Europeo di Ricerca del Club di Roma, direttore al Ministero degli Affari Esteri, segretario generale al Ministero dell’Ambiente e relatore presso un Ufficio delle Nazioni Unite. Considerato da una parte dell’elettorato romeno un patriota e difensore dei valori cristiani, da altri un filorusso antisemita, critico nei confronti dell’UE e della NATO, Călin Georgescu è stato classificato come “e altri” prima del primo turno delle presidenziali. Ha generato stupore, ricevendo quasi il 23% delle opzioni di voto.

     

    Sempre con sorpresa quasi generale, lo segue, con poco più del 19%, Elena Lasconi. È nata nel 1972. Dopo oltre 20 anni di attività come reporter, produttrice o conduttrice di telegiornali, è entrata in politica nel 2020, quando è diventata sindaca di Câmpulung, nella provincia di Argeș (sud). E’ stata rieletta alle amministrative svoltesi a giugno. L’ascesa nella politica nazionale è stata velocissima. Sempre a giugno, Elena Lasconi è stata eletta presidente dell’USR, posizione dalla quale ora corre per la carica suprema dello stato.

     

    Anche Elena Lasconi è stata coinvolta in controversie nel corso della sua carriera. Una delle più notevoli è legata alla sua posizione favorevole alla famiglia tradizionale, che ha generato tensioni sia all’interno del suo stesso partito che, pubblicamente, nel suo rapporto con sua figlia, che fa parte della comunità LGBTQ+. La finale elettorale dell’8 dicembre tra Călin Georgescu ed Elena Lasconi si delinea come molto tesa.

  • PSD, primo posto alle elezioni politiche

    PSD, primo posto alle elezioni politiche

    Dopo la centralizzazione dei verbali in oltre il 98% dei seggi elettorali, il PSD ha vinto alla Camera dei Deputati il 22,54% dei voti, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni – 17,75%, il Partito Nazionale Liberale – 13,60%, l’Unione Salvate Romania – 11,99%. Ai successivi posti si piazzano il partito SOS Romania – 7,10%, l’Unione Democratica Magiari di Romania – 6,49% e il Partito della Gente Giovane – 6,24%. Gli altri partiti e alleanze hanno raccolto meno del 5%.

     

    La stessa classifica anche al Senato. Il PSD ha ottenuto il 22,90% dei voti, l’AUR– 18,07%, il PNL – 14,49%, l’USR – 11,91%. Seguono SOS Romania – 7,51%, l’UDMR – 6,54% e il Partito della Gente Giovane – 6,18%, mentre gli altri partiti e alleanze non hanno superato il 5%.

     

    All’estero, all’81% dei risultati scrutinati, al Senato l’AUR ha ottenuto il 25,66% dei voti, USR – 21,43%, SOS Romania – 16,23%, il Partito della Gente Giovane – 13,68% e il PNL – 7,46%. Alla Camera dei Deputati, AUR ha ottenuto il 26,15% dei voti, USR – 23,76%, SOS Romania – 15,90% e il Partito della Gente Giovane – 13,69%.

     

    In Romania, alle urne sono andati 7.981.120 cittadini (affluenza 52,50%), all’estero più di 771.000 persone, mentre altre 4.343 hanno scelto il voto per corrispondenza.

     

  • Elezioni: exit-poll ore 21:00, PSD, AUR, USR e PNL ai primi posti (aggiornamento)

    Elezioni: exit-poll ore 21:00, PSD, AUR, USR e PNL ai primi posti (aggiornamento)

    Gli exit poll condotti dal Centro di Sociologia Urbana e Regionale – CURS indicano che, alla Camera dei Deputati, il PSD ha ottenuto il 25,50% dei voti, l’AUR – il 19,30%, l’USR – il 15,70%, il PNL – il 15,30%. Ai successivi posti si piazzano SOS România – 5,50%, il Partito della Gente Giovane – 5,50%, l’Unione Democratica Magiari di Romania – 5%, SENS – 3,40%.

     

    Lo stesso sondaggio CURS indica il PSD al primo posto anche al Senato, con il 25,70% dei voti, seguito da AUR – 19,50%, USR – 15,70%, PNL – 15,60%. Ai successivi posti si trovano SOS Romania – 5,50%, il Partito della Gente Giovane– 5,30%, l’UDMR – 5%, SENS – 3,10%.

     

    L’affluenza alle urne fino alle 21:00 è stata del 52.33% degli aventi diritto – il 51.01% donne e il 48.99% uomini, il 54.66% negli ambienti urbani e il 49.32% in quelli rurali. Per fasce di età, l’affluenza alle urne si presenta così: il 7.31% – elettori in età tra 18 – 24 anni, il 12.36% – elettori in età tra 25 – 34 anni, il 18.6% – elettori in età tra 35 – 44 anni, il 39.6% – elettori in età tra 45 – 64 anni, il 22.13% – elettori ultra 65enni.

     

     

  • Elezioni politiche: exit poll indicano il PSD al primo posto

    Elezioni politiche: exit poll indicano il PSD al primo posto

    Il PSD è indicato al 26% dei voti. Al secondo posto si trova l’AUR (opposizione nazionalista), con il 19%. L’USR (all’opposizione) e il PNL (al governo insieme al PSD) avrebbero riunito ciascuno circa il 15,5% dei voti. L’UDMR è, come al solito, alla soglia elettorale di cinque punti percentuali. La soglia sarebbe stata superata anche dalle formazioni populiste SOS Romania e il Partito della Gente Giovane. L’affluenza alle urne ha superato il 52%.

  • 01.12.2024 (aggiornamento)

    01.12.2024 (aggiornamento)

    Elezioni politiche – Oltre 9,2 milioni di romeni, ovvero circa il 51% dei 18 milioni aventi diritto di voto, erano andati alle urne fino alle 20:00 locali, per le elezioni politiche che si svolgono oggi. All’estero, dove i romeni hanno avuto a disposizione anche il sabato per andare alle urne, hanno votato oltre 700.000. Sono in lizza 31 partiti e alleanze, nonchè 19 organizzazioni delle minoranze nazionali. Il 9 giugno scorso, in Romania si sono svolte in contemporanea le amministrative e le europee.

    Dichiarazioni – Il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha dichiarato di aver votato per un paese europeo alle elezioni politiche svoltesi oggi. “E’ un voto molto importante, poichè nel Parlamento si votano le leggi in Romania, nel Parlamento si vota il Governo”, ha detto Iohannis, il cui secondo e ultimo mandato scade questo mese. In questo 1 Dicembre si deve scegliere tra stabilità e caos, tra sviluppo e austerità, scrive in un post su Facebook anche il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu, pronunciandosi per un Parlamento che “tenesse le cose sotto controllo”, per non slittare “su una discesa pericolosa”. Anche il presidente del Senato, Nicolae Ciucă (PNL, al governo insieme al PSD), ha parlato del dovere di mettere la stabilità, il dialogo e il rispetto per i cittadini al primo posto, in un periodo segnato da sfide e decisioni importanti. Dall’opposizione, la leader dell’USR, Elena Lasconi, ha affermato di aver votato con la fiducia che i romeni resteranno liberi e che il futuro Parlamento adotterà leggi importanti per la prosperità della gente. George Simion, il presidente dell’AUR (opposizione nazionalista), ha dichiarato di aver votato per i figli del paese, per i romeni emigrati e per gli anziani della Romania. Il candidato indipendente alle elezioni presidenziali Călin Georgescu, nazionalista dichiarato, ma accusato di essere filorusso, ha detto di aver votato “per la Romania, per rispetto, per responsabilità politica totale dedicata alla stirpe romena”. Kelemen Hunor, il presidente dell’UDMR, che, lungo gli anni, ha fatto parte dei vari governi di coalizione a Bucarest, di destra o di sinistra, ha dichiarato di aver votato per il futuro della comunità ungherese di Romania e per una sua forte rappresentanza nel Parlamento.

    Riconteggio schede – Il Ministero degli Esteri ha riferito che tutte le schede elettorali registrate nei seggi all’estero al primo turno delle presidenziali, svoltosi il 24 novembre, sono state spedite nel paese. Le missioni diplomatiche e gli uffici consolari di Romania hanno utilizzato le più veloci e sicure soluzioni di trasporto identificate, a seconda delle aree geografiche e del fuso orario, indica il MAE, precisando che domani arriverà a Bucarest oltre il 97% dei voti espressi all’estero. La Corte Costituzionale ha sollecitato giovedì all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio di tutte le schede validamente espresse e di quelle nulle del primo turno presidenziale, a seguito della notifica relativa a possibili frodi, presentata da uno dei candidati. I giudici costituzionali decideranno domani se convalidano o annullano il primo turno. Se verrà convalidato, il ballottaggio si terrà l’8 dicembre.

    Festa Nazionale – La Festa Nazionale della Romania del 1 dicembre è stata celebrata in tutto il paese con parate, cerimonie militari e religiose. Nella Capitale si è svolta in mattinata la tradizionale parata alla quale hanno partecipato oltre 2.500 militari romeni e stranieri. Diventata festività ufficiale dopo la Rivoluzione anticomunista del 1989, la data del 1 dicembre segna il completamento, alla fine della Prima Guerra Mondiale, nel 1918, del processo di costituzione dello stato nazionale unitario romeno, quando passarono sotto l’autorità di Bucarest tutte le province con popolazione a maggioranza romena fino allora sotto il dominio degli imperi multinazionali confinanti – zarista e austro-ungarico: Bessarabia (est), Bucovina (nord-est), Transilvania (centro), Banato, Crişana e Maramureş (ovest).

    Messaggi auguri – Il 1 dicembre, rappresentanti delle ambasciate straniere a Bucarest hanno rivolto auguri alla Romania, chiamandola amica e partner affidabile. L’ambasciatore della Germania, Peer Gebauer, ha scritto sulla pagina Facebook della missione diplomatica, che il suo paese e la Romania sono uniti da una meravigliosa amicizia. Giles Portman, l’ambasciatore di Gran Bretagna a Bucarest, ha definito la Romania come un alleato vicino. Da parte sua, l’ambasciatore d’Israele, Lior Ben Dor, ha ricordato che i suoi genitori e nonni provengono dalla Romania. „La Romania ha una ricca storia, paesaggi bellissimi e gente ospitale. Per Israele, la Romania sarà sempre un amico vicino, al quale ci lega una relazione speciale. Sono grato di avere la chance di poter contribuire al consolidamento dei rapporti tra i nostri paesi”, ha detto Lior Ben Dor. Un messaggio di auguri ha rivolto, tramite l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Bucarest, anche il segretario di stato Antony Blinken, il quale ha indicato che „l’impegno della Romania per la sicurezza e la democrazia in Europa rappresenta un modello da seguire per tutte le nazioni”. Il capo della diplomazia americana ha affermato che il suo paese è orgoglioso di collaborare con la Romania, per far fronte alle sfide globali e garantire la prosperità e il benessere dei nostri popoli.

     

     

  • 01.12.2024 (aggiornamento)

    01.12.2024 (aggiornamento)

    Elezioni politiche – Circa 7 milioni di romeni, ovvero più del 38% dei 18 milioni aventi diritto di voto, erano andati alle urne fino alle 16:00 locali, per le elezioni politiche che si svolgono oggi. L’affluenza è notevolmente superiore rispetto a quella registrata alla stessa ora alle elezioni del 2020. All’estero, dove i romeni hanno avuto a disposizione anche il sabato per andare alle urne, hanno votato circa 500.000. Il numero dei votanti negli ambienti urbani supera di circa un milione quello degli ambienti rurali. Sono in lizza 31 partiti e alleanze, nonchè 19 organizzazioni delle minoranze nazionali. Il voto è proporzionale, su liste. Il 9 giugno scorso, in Romania si sono svolte in contemporanea le amministrative e le europee.

    Riconteggio schede – Il Ministero degli Esteri ha riferito che tutte le schede elettorali registrate nei seggi all’estero al primo turno delle presidenziali, svoltosi il 24 novembre, sono state spedite nel paese. Le missioni diplomatiche e gli uffici consolari di Romania hanno utilizzato le più veloci e sicure soluzioni di trasporto identificate, a seconda delle aree geografiche e del fuso orario, indica il MAE, precisando che domani arriverà a Bucarest oltre il 97% dei voti espressi all’estero. La Corte Costituzionale ha sollecitato giovedì all’Ufficio Elettorale Centrale il riconteggio di tutte le schede validamente espresse e di quelle nulle del primo turno presidenziale, a seguito della notifica relativa a possibili frodi, presentata da uno dei candidati. I giudici costituzionali decideranno domani se convalidano o annullano il primo turno. Se verrà convalidato, il ballottaggio si terrà l’8 dicembre.

    Festa Nazionale –  La Festa Nazionale della Romania del 1 dicembre è stata celebrata in tutto il paese con parate, cerimonie militari e religiose e spettacoli. Migliaia di persone hanno assistito alla parata svoltasi al centro di Bucarest, alla quale hanno partecipato oltre 2.500 militari romeni dell’esercito e di altre forze. Accanto ai militari romeni, hanno sfilato 240 colleghi stranieri in distaccamenti provenienti da paesi alleati: Albania, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia. Il presidente Klaus Iohannis ha ospitato ieri l’ultimo ricevimento dedicato alla Festa Nazionale in veste di capo dello stato. Dopo 10 anni di mandato, Iohannis ha trasmesso un messaggio di unità e solidarietà, per superare le crisi e andare avanti dignitosamente. L’Istituto Culturale Romeno ha organizzato all’estero una rosa di eventi dedicati alla Festa Nazionale. Il 1 dicembre 1918 segna la creazione dello stato nazionale unitario romeno. Al termine della Prima Guerra Mondiale, sono entrate a far parte del Regno di Romania tutte le province abitate a maggioranza dai romeni, fino allora sotto l’autorità degli imperi austro-ungarico e zarista: Transilvania, Banato, Bucovina e Besssarabia.

    Romania – USA – L’impegno della Romania per la sicurezza e la democrazia in Europa rappresenta un modello da seguire per tutte le nazioni. Lo dichiara il segretario di stato americano, Antony Blinken, in un messaggio in occasione della Festa Nazionale del 1 dicembre e pubblicato sul sito della missione diplomatica degli USA a Bucarest. Rivolgendo auguri ai romeni, Blinken afferma che gli Stati Uniti sono orgogliosi di collaborare accanto alla Romania nel processo di modernizzazione dell’esercito e nel consolidamento del fianco orientale della NATO. “Il sostegno concesso dalla Romania all’Ucraina, tramite l’accoglienza dei rifugiati e l’assistenza in materia di sicurezza, è stato essenziale per difendere la libertà contro l’aggressione della Russia. Allo stesso tempo, il vostro ruolo di leader nel facilitare l’accesso dei cereali ucraini sui mercati globali ha contribuito in maniera significativa a nutrire il mondo”, ha ricordato Blinken. Il segretario di stato americano ha aggiunto che il suo paese è orgoglioso di collaborare con la Romania, per far fronte alle sfide globali e garantire la prosperità e il benessere dei nostri popoli.

    Pallamano – La Nazionale femminile di pallamano della Romania incontra, oggi, a Debrecen, in Ungheria, la squadra del Montenegro, nella seconda partita del girone B del Campionato Europeo. La competizione si svolge in Austria, Ungheria e Svizzera. Nella prima partita, le romene hanno sconfitto la Repubblica Ceca, mentre la squadra montenegrina ha superato la Serbia. Le prime due classificati si qualificheranno per i gironi principali. Si tratta della prima fase finale continentale con 24 squadre partecipanti.

     

  • 01.12.2024

    01.12.2024

    Elezioni politiche – Oltre 18 milioni di cittadini romeni aventi diritto di voto sono attesi oggi alle urne per eleggere i senatori e i deputati per i prossimi quattro anni. La posta in gioco sono 330 seggi alla Camera dei Deputati e 136 al Senato. In lizza sono 31 partiti e alleanze, nonchè 19 organizzazioni delle minoranze nazionali. Fino alle 12.00 locali, oltre 3 milioni di cittadini erano andati alle urne, cioè circa il 17% degli aventi diritto. All’estero, il voto iniziato ieri prosegue oggi, in 950 seggi. Sabato, all’estero hanno votato circa 170.000 connazionali, di cui più di 4.000 hanno scelto il voto per corrispondenza. Il 9 giugno scorso, in Romania si sono svolte in contemporanea le amministrative e le europee.

    Corte Costituzionale – La Corte Costituzionale di Romania deciderà il 2 dicembre se convalida o annulla il primo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi il 24 novembre. L’Ufficio Elettorale Centrale potrebbe concludere oggi il riconteggio dei voti sollecitato dalla CCR a seguito della notifica su possibili frodi, presentata da una dei candidati. La spedizione delle schede elettorali dall’estero, iniziata venerdì, proseguirà fino al 3 dicembre, ha annunciato il Ministero degli Esteri. Secondo i risultati del primo turno, ai primi posti si sono piazzati l’estremista filorusso Calin Georgescu, indipendente, e la candidata pro-europea Elena Lasconi. La decisione della CCR relativa al riconteggio dei voti è stata criticata dalla maggioranza delle forze politiche, con il motivo che diminuirebbe la fiducia della popolazione nella corretteza del processo elettorale e nelle istituzioni dello stato. Il ballottaggio è previsto per l’8 dicembre.

    Festa Nazionale – Il 1 dicembre, la Festa Nazionale della Romania, si celebra in tutto il paese con parate, cerimonie militari e religiose e spettacoli. Migliaia di persone hanno assistito alla parata svoltasi al centro di Bucarest, alla quale hanno partecipato oltre 2.500 militari romeni dell’esercito e di altre forze. Accanto ai militari romeni, hanno sfilato 240 colleghi stranieri in distaccamenti provenienti da paesi alleati: Albania, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Turchia. Il presidente Klaus Iohannis ha ospitato ieri l’ultimo ricevimento dedicato alla Festa Nazionale in veste di capo dello stato. Dopo 10 anni di mandato, Iohannis ha trasmesso un messaggio di unità e solidarietà, per superare le crisi e andare avanti dignitosamente. L’Istituto Culturale Romeno ha organizzato all’estero una rosa di eventi dedicati alla Festa Nazionale. Il 1 dicembre 1918 segna la creazione dello stato nazionale unitario romeno. Al termine della Prima Guerra Mondiale, sono entrate a far parte del Regno di Romania tutte le province abitate a maggioranza dai romeni, fino allora sotto l’autorità degli imperi austro-ungarico e zarista: Transilvania, Banato, Bucovina e Besssarabia.

    Romania – USA – L’impegno della Romania per la sicurezza e la democrazia in Europa rappresenta un modello da seguire per tutte le nazioni. Lo dichiara il segretario di stato americano, Antony Blinken, in un messaggio in occasione della Festa Nazionale del 1 dicembre e pubblicato sul sito della missione diplomatica degli USA a Bucarest. Rivolgendo auguri ai romeni, Blinken afferma che gli Stati Uniti sono orgogliosi di collaborare accanto alla Romania nel processo di modernizzazione dell’esercito e nel consolidamento del fianco orientale della NATO. “Il sostegno concesso dalla Romania all’Ucraina, tramite l’accoglienza dei rifugiati e l’assistenza in materia di sicurezza, è stato essenziale per difendere la libertà contro l’aggressione della Russia. Allo stesso tempo, il vostro ruolo di leader nel facilitare l’accesso dei cereali ucraini sui mercati globali ha contribuito in maniera significativa a nutrire il mondo”, ha ricordato Blinken. Il segretario di stato americano ha aggiunto che il suo paese è orgoglioso di collaborare con la Romania, per far fronte alle sfide globali e garantire la prosperità e il benessere dei nostri popoli.

    Pallamano – La Nazionale femminile di pallamano della Romania incontra, oggi, a Debrecen, in Ungheria, la squadra del Montenegro, nella seconda partita del girone B del Campionato Europeo. La competizione si svolge in Austria, Ungheria e Svizzera. Nella prima partita, le romene hanno sconfitto la Repubblica Ceca, mentre la squadra montenegrina ha superato la Serbia. Le prime due classificati si qualificheranno per i gironi principali. Si tratta della prima fase finale continentale con 24 squadre partecipanti.

  • Romania prima delle elezioni presidenziali

    Romania prima delle elezioni presidenziali

    Il mese prossimo, scadrà il secondo e ultimo mandato quinquennale al quale la Costituzione dava diritto al presidente Klaus Iohannis. Il cosiddetto decennio Iohannis è già oggetto di ricapitolazione, in editoriali di stampa o in docufilm, e il bilancio non è affatto brillante. Il coordinamento della politica estera del paese è una prerogativa presidenziale, ed è anche il settore in cui si sono accumulati i maggiori arretrati. Molti romeni si sentono ancora cittadini di seconda classe dell’Unione Europea, perché il loro paese è stato ammesso nell’Area Schengen solo con le frontiere aeree e marittime, non anche con quelle terrestri.

    Anche se il partenariato strategico tra Bucarest e Washington sembra, secondo le dichiarazioni delle autorità, aver raggiunto il suo apice, la Romania non è stata ancora inclusa nel programma Visa Waiver, che permette l’ingresso senza visto negli Stati Uniti. Il coerente sostegno fornito dalla Romania alla confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, ha creato notevoli disagi ad alcune categorie socio-professionali nel paese, dai farmers ai trasportatori, che sono scesi in piazza per esprimere la propria insoddisfazione.

    A livello interno, sono innumerevoli i rimproveri al presidente Iohannis, tra cui quello di aver completamente ignorato il suo ruolo di mediatore nella società, previsto dalla Costituzione. Dopo Iohannis, resta la sensazione che chiunque possa essere presidente, scriveva recentemente un editorialista.

    Nella gara per la sua successione si erano iscritti inizialmente 14 aspiranti: leader di partiti parlamentari, rappresentanti di formazioni politiche marginali o candidati indipendenti. Uno di loro, l’ex primo ministro Ludovic Orban, candidato di Forza della Destra, ha annunciato lunedì di ritirarsi e di sostenere il capo dell’USR, Elena Lasconi. Le squadre dei restanti 13 hanno acceso i motori al massimo negli ultimi giorni di campagna elettorale, che si concluderà alla vigilia del voto, il 23 novembre, alle ore 7:00.

    La votazione nel Paese si svolgerà domenica, tra le 7:00 e le 21:00. Se al momento della chiusura delle urne ci saranno elettori in fila o in seggio, il presidente del seggio elettorale può disporre la proroga delle votazioni fino alle 23:59, quando il sistema si chiuderà automaticamente. Gli elettori possono votare solo nella località in cui hanno il domicilio o la residenza e, a Bucarest, solo nel rione in cui sono iscritti nelle liste permanenti. L’indirizzo del seggio al quale appartiene l’elettore può essere trovato sul sito web dell’Autorità Elettorale Permanente.

    Gli elettori che si trovano in un’altra località possono esprimere la propria opzione elettorale in qualsiasi seggio, essendo iscritti nelle liste aggiuntive. I cittadini romeni con domicilio o residenza fuori confine possono votare sia per corrispondenza sia in qualsiasi seggio organizzato nel paese o all’estero. Il turno decisivo si terrà l’8 dicembre, una settimana dopo che, nel primo giorno del mese, quello della Festa Nazionale, i romeni avranno eletto anche il nuovo Parlamento.

  • Preparativi per le elezioni all’estero

    Preparativi per le elezioni all’estero

    Dopo le amministrative e le europee, svoltesi contemporaneamente il 9 giugno, i romeni si preparano ad una maratona elettorale. Voteranno tre domeniche di seguito, il 24 novembre e l’8 dicembre per le presidenziali e il 1° dicembre, Giornata Nazionale della Romania, per le politiche. Leader di partiti parlamentari, rappresentanti di formazioni marginali o indipendenti, sono 14 gli aspiranti alla successione dell’attuale capo dello stato, Klaus Iohannis, il cui secondo e ultimo mandato presidenziale a cui la Costituzione gli dava diritto scade il mese prossimo. Al Parlamento, migliaia di candidati si contendono 330 seggi di deputati e 136 di senatori.

    Circa 200 buste con i voti per corrispondenza per le politiche e le presidenziali sono già arrivate e sono “in attesa” del momento in cui verranno conteggiati i voti espressi alle urne. Lo ha annunciato il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente (AEP), Toni Greblă, precisando che 6.650 cittadini hanno ricevuto le buste per votare per corrispondenza e devono inviare la loro opzione entro e non oltre due giorni prima dell’inizio delle votazioni fisiche, per essere ricevute in tempo. Se segnalano di aver votato in modo errato per corrispondenza, i rispettivi cittadini possono votare alle urne, nel seggio elettorale più vicino nel loro paese di residenza.

    Il presidente dell’AEP ha tenuto, insieme alla ministra degli Affari Esteri, Luminiţa Odobescu, una conferenza stampa sul tema delle elezioni all’estero. Greblă ha ricordato che la Romania conta un numero record di 950 seggi elettorali organizzati per i milioni di connazionali che vivono oltre confine. Il capo della diplomazia di Bucarest ha precisato che ci sono 11 seggi elettorali con indirizzi diversi nei tre round elettorali, in Finlandia, Francia, Spagna, Gran Bretagna. Luminiţa Odobescu ha anche detto che in Spagna è cambiato l’indirizzo di alcuni seggi elettorali a causa delle recenti inondazioni catastrofiche. La Odobescu ha invitato i cittadini romeni all’estero a consultare gli elenchi dei seggi elettorali e a portare i documenti necessari per esprimere la propria opzione elettorale – carta d’identità o passaporto, validi nel giorno della votazione. Tutti i seggi all’estero saranno sotto videosorveglianza permanente, ha aggiunto il ministro.

    Questa settimana si conclude la distribuzione delle schede elettorali per il primo turno presidenziale e per le politiche, nonché del resto del materiale necessario: timbri di controllo, timbri con la parola “VOTATO”, timbri autoadesivi, verbali per i risultati del voto. Le votazioni all’estero per il primo turno delle presidenziali si svolgeranno in tre giorni: venerdì 22 novembre dalle 12:00 alle 21:00 locali, sabato 23 e domenica 24 novembre dalle 7:00 alle 21.00 locali.

  • Campagne elettorali in Romania

    Campagne elettorali in Romania

    La campagna elettorale per le politiche è iniziata la scorsa settimana, a mezzanotte tra giovedì e venerdì, e si concluderà il 30 novembre. Durante questo periodo, i partiti, le alleanze o gli indipendenti in gara per un seggio nel nuovo Parlamento bicamerale devono convincere l’elettorato a concedere loro il voto il 1° dicembre. Attualmente, la Camera dei Deputati conta 330 membri, mentre il Senato 136. Anche nei prossimi quattro anni, i seggi parlamentari da occupare dovrebbero essere sempre 466.

    Nel Paese, il voto per le politiche si terrà proprio nel giorno della Festa Nazionale, tra le 7:00 e le 21:00 locali. Si potrà votare al seggio dove gli elettori sono iscritti nelle liste permanenti. Se al momento della chiusura delle urne ci saranno elettori in fila o all’interno, il presidente del seggio elettorale può disporre la proroga della votazione fino alle 23:59, quando il sistema si chiuderà automaticamente. I cittadini romeni con domicilio o residenza all’estero possono votare sia per corrispondenza, se hanno scelto questa opzione, sia in qualsiasi seggio organizzato fuori confine.

    Il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, ha offerto maggiori dettagli. ʺSono stati istituiti 950 seggi, affinché i romeni che si trovano fuori del territorio della Romania possano esercitare il loro diritto di voto. All’estero, il periodo di voto è più lungo, cioè sabato e domenica, dalle ore 7:00 alle 21.00, con la stessa possibilità che domenica, ripeto, solo la domenica, se ci sono ancora cittadini all’interno del seggio elettorale, possano esercitare il loro diritto di voto fino alle 23:59 locali”, ha spiegato Toni Greblă.

    Sempre 950 seggi elettorali saranno allestiti all’estero anche per le presidenziali, il cui primo turno si svolgerà il 24 novembre, seguito l’8 dicembre dal secondo. Questo calendario elettorale fa sì che, attualmente, le due campagne per il Parlamento e per la carica più alta dello Stato si sovrappongano.

    Iniziata il 24 ottobre, la campagna per il primo turno delle elezioni presidenziali si concluderà il 23 novembre. I 14 candidati – 10 proposti dai partiti politici e 4 indipendenti – cercheranno di massimizzare le loro chances di accedere al secondo turno. Alla fine della giornata dell’8 dicembre, dopo tre domeniche consecutive di chiamate alle urne, i romeni chiuderanno la serie di tutti i tipi di elezioni che hanno segnato il 2024. A giugno, in Romania si sono svolte in contemporanea anche le amministrative e le europee.

  • Candidati alle elezioni politiche in Romania

    Candidati alle elezioni politiche in Romania

    21 partiti e formazioni politiche hanno presentato le liste di candidati per le elezioni politiche dalle quali risulterà il futuro Parlamento di Bucarest. Il 17 ottobre è stato l’ultimo giorno in cui sono state accettate le registrazioni. La competizione più agguerrita è per i seggi di senatori e deputati nella Capitale, dove nelle liste figurano nomi di politici noti. La lista dei socialdemocratici al Senato viene aperta dal medico Adrian Streinu-Cercel, mentre alla Camera dei Deputati dal ​​capo della Cancelleria del primo ministro, Mihai Ghigiu.

    I liberali aprono le liste a Bucarest con l’ex ministro dell’Istruzione, Sorin Câmpeanu, al Senato, e con il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, alla Camera. L’Unione Salvate Romania vede in prima posizione al Senato la sindaca uscente del Rione 1 della Capitale, Clotilde Armand, e l’ex ministro dell’Economia, Claudiu Năsui, alla Camera dei Deputati. Per Forza della Destra, l’ex primo ministro Ludovic Orban apre la lista per la Camera dei Deputati, mentre il presidente del Partito del Movimento Popolare, Eugen Tomac, è il primo in gara per il Senato.

    Anche l’ex ministro dello Sport, Eduard Novak, si candida nella Capitale per l’Unione Democratica Magiari di Romania. L’Alleanza per l’Unione dei Romeni si presenta con il coordinatore del Dipartimento Analisi Economiche della Fondazione Universitaria del Mar Nero, Petrişor Peiu, in prima posizione al Senato, mentre il leader del partito, George Simion, e l’imprenditore Gigi Becali aprono la lista per la Camera dei Deputati.

    L’ex capo della Guardia Ambientale, Octavian Berceanu, apre la lista del partito REPER al Senato, mentre il parlamentare Cătălin Teniță è il primo alla Camera dei Deputati. L’ex giornalista Sanda Nicola è capolista del Partito Romania in Azione, che sostiene l’ex vicesegretario della NATO, Mircea Geoană, nella competizione presidenziale.

    Per quanto riguarda i seggi parlamentari per la diaspora, sono in lizza 18 partiti e due indipendenti. I liberali avranno candidati solo al Senato e Forza della Destra solo alla Camera dei Deputati, dopo che la giustizia ha respinto alcune candidature in seguito alle contestazioni.

    L’ordine nelle schede elettorali per i romeni all’estero, deciso dall’Ufficio Elettorale Centrale, vede ai primi posti i candidati di USR, Forza della Destra e UDMR. Per quanto riguarda il voto per corrispondenza, l’Autorità Elettorale Permanente ha riferito che 6.839 romeni all’estero hanno optato per questa modalità, la maggior parte provenienti da Gran Bretagna, Germania e Svizzera.

    Le elezioni politiche si terranno quest’anno il 1° dicembre, Festa Nazionale della Romania, e saranno affiancate dalle due tornate presidenziali, rispettivamente il 24 novembre e l’8 dicembre. All’estero, il voto per le elezioni politiche si svolgerà nell’arco di due giorni, rispettivamente il 30 novembre e il 1° dicembre.

  • Guida al voto per corrispondenza

    Guida al voto per corrispondenza

    A Bucarest, il Ministero degli Esteri ha pubblicato sul suo sito web la guida al voto per corrispondenza alle elezioni presidenziali e politiche di quest’anno. Secondo il documento, la scadenza entro la quale i romeni con domicilio o residenza all’estero potranno iscriversi nel Registro elettorale per questo tipo di voto è il 10 ottobre per le presidenziali e il 17 ottobre per le politiche. Il Ministero ricorda che l’esercizio del diritto di voto per corrispondenza è alternativo al voto al seggio elettorale e si effettua tramite i servizi postali.

    Secondo il MAE, possono votare per corrispondenza i cittadini romeni aventi diritto di voto con domicilio o residenza legale all’estero, iscritti nel Registro elettorale (www.votstrainatate.ro) indicando l’opzione del voto per corrispondenza. Il Ministero ricorda che la registrazione avviene compilando un modulo online sul sito votstrainatate.ro. Tutte le informazioni necessarie sono disponibili anche sul sito www.mae.ro, nelle sezioni Elezioni per il Presidente della Romania, Elezioni per il Senato e per la Camera dei Deputati. Finora sono state registrate circa 4.300 domande di voto per corrispondenza alle presidenziali e circa 4.000 per le politiche. Per quanto riguarda il voto in un seggio elettorale all’estero, per i due turni si sono registrati poco più di 6.000 elettori per ciascuno.

    Secondo il presidente dell’Autorità Elettorale Permanente, Toni Greblă, all’estero saranno organizzati circa 900 seggi elettorali, per i quali verranno stampate circa 5 milioni di schede. “Il fatto che un cittadino romeno con domicilio o residenza all’estero non si sia registrato per votare in un determinato seggio elettorale non gli impedisce di votare ovunque si trovasse nel giorno delle elezioni”, ha sottolineato il capo dell’AEP. Inoltre, alle elezioni presidenziali, i cittadini romeni in visita o in transito all’estero potranno votare in qualsiasi seggio elettorale.

    L’elenco definitivo dei seggi elettorali all’estero per le presidenziali sarà reso pubblico il 28 settembre, sul sito delle ambasciate e su quello dell’AEP. All’estero, la votazione al primo turno delle presidenziali durerà tre giorni, dal 22 al 24 novembre, data alla quale saranno chiamati alle urne i cittadini con domicilio o residenza nel Paese. All’estero, il secondo turno si svolgerà dal 6 all’8 dicembre.

    Nel Paese, i romeni voteranno l’8 dicembre, mentre il 1 dicembre andranno alle urne per le politiche. I connazionali all’estero voteranno per il Senato e la Camera dei Deputati il 30 novembre e il 1 dicembre. Secondo l’Autorità Elettorale Permanente, il numero totale dei cittadini aventi diritto di voto iscritti nel Registro elettorale è di quasi 19 milioni, di cui circa 960.000 hanno domicilio o residenza all’estero.

  • 15.09.2024 (aggiornamento)

    15.09.2024 (aggiornamento)

    Alluvioni in Romania – Un’unità di crisi è stata istituita presso il Ministero della Salute per fornire l’assistenza medica necessaria agli abitanti delle province di Galaţi e Vaslui (Romania orientale) colpite dalle inondazioni. I membri dell’unità saranno in contatto permanente con le autorità locali e i dipartimenti di pubblica sanità delle due province. Il Ministero degli Interni e il Ministero della Difesa hanno mobilitato centinaia di vigili del fuoco, gendarmi, militari, nonché attrezzature per contribuire all’evacuazione dei disastrati e per intervenire nel ripristino delle infrastrutture distrutte dalle acque. Decine di case modulari sono già state inviate e altre sono in preparazione. Nelle località più colpite sono stati allestiti campi con una capienza di centinaia di posti. Oltre 5.000 abitazioni sono state allagate, 300 persone evacuate e altre cinque sono morte, indica il più recente bilancio delle autorità. Inoltre, una persona è data per dispersa. Intanto, il Ministero della Difesa trasporta aiuti dalle riserve statali approvati dal Comitato Nazionale per le Situazioni di Emergenza. Un comando energetico è stato convocato dal competente ministro Sebastian Burduja, dopo che oltre 24.000 abitazioni sono rimaste senza elettricità. Diversi tratti di strade nazionali e provinciali sono stati chiusi a causa delle inondazioni.

    Maltempo – Negli ultimi giorni, piogge torrenziali hanno colpito l’Europa centro-orientale, causando piene dei fiumi e innescando allerte di inondazioni nella Repubblica Ceca, in Polonia, Austria, Slovacchia e Ungheria. A Praga sono state erette dighe e decine di migliaia di abitazioni nel nord della Repubblica Ceca sono state colpite da interruzioni di corrente. In Polonia, una persona è morta e migliaia di abitanti delle zone devastate dalle alluvioni sono rimaste senza energia elettrica. Il premier polacco Donald Tusk ha esortato la popolazione di collaborare con le squadre di salvataggio. Le precipitazioni estreme stanno diventando sempre più frequenti in Europa, come nella maggior parte del mondo, a causa dei cambiamenti climatici. Un’atmosfera più calda può trattenere una maggiore umidità, il che può portare a precipitazioni più abbondanti.

    Agricoltura – Gli agricoltori dell’Unione Europea beneficeranno di pagamenti in anticipo più rapidi per far fronte alla siccità di quest’anno e ad altri fenomeni meteorologici estremi. La Commissione Europea annuncia di aver autorizzato tali pagamenti sulla base delle richieste pervenute da più stati membri. Pertanto, a partire dal 16 ottobre, gli agricoltori potranno ricevere fino al 70% dei pagamenti diretti in anticipo, rispetto al 50% attuale. Secondo la Commissione Europea, gli agricoltori dell’Unione si trovano ad affrontare problemi di liquidità a causa dei fenomeni meteorologici estremi degli ultimi anni, della siccità, ma anche delle inondazioni, degli alti tassi di interesse sui mercati finanziari e degli alti costi di produzione. A Bucarest, il ministro dell’Agricoltura, Florin Barbu, ha assicurato che gli agricoltori i cui raccolti sono stati colpiti dalla siccità quest’anno riceveranno un risarcimento entro il 15 ottobre. Dati ufficiali indicano che oltre due milioni di ettari di coltivazioni di mais e girasole sono stati compromessi dalla mancanza di precipitazioni in Romania.

    Politica – Il Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Liberale, che fa parte della coalizione governativa, ha convalidato oggi a Bucarest la candidatura di Nicolae Ciucă alle elezioni presidenziali. In precedenza, è stato necessario un voto dell’Ufficio Esecutivo Centrale, riguardo ad una deroga per la candidatura del presidente del partito, perché non aveva 5 anni di membership, come previsto dallo statuto del PNL. Ex generale e capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Nicolae Ciucă è attualmente presidente del Senato. Anche Mircea Geoană (66 anni), ex presidente del PSD, ed ex vicesegretario generale della NATO, ha recentemente annunciato la sua candidatura come indipendente. In lizza per la massima carica anche il primo ministro Marcel Ciolacu, presidente del Partito Socialdemocratico (PSD, al governo) e la sindaca di Câmpulung Muscel, Elena Lasconi, leader dell’USR (opposizione). Il primo turno delle elezioni presidenziali si svolgerà il 24 novembre, mentre il secondo l’8 dicembre. Le politiche si terranno il 1 dicembre, Festa Nazionale della Romania.

    Elezioni – I cittadini romeni con domicilio o residenza all’estero potranno esprimere la loro opzione elettorale per corrispondenza alle presidenziali e politiche che si terranno a novembre e dicembre. La scadenza per presentare domanda è il 24 settembre. Finora sono state registrate sul sito web dell’Autorità Elettorale Permanente circa 2.800 richieste di voto per corrispondenza alle elezioni politiche e poco più di 3.000 per le presidenziali.

    Germania – A Bucarest, il Ministero degli Affari Esteri informa i cittadini romeni in viaggio verso la Germania di prendere in considerazione tempi di attesa più lunghi, a seguito della decisione del governo di Berlino di estendere i controlli in tutti i valichi di confine terrestri per ridurre la migrazione clandestina. Da domani, per un periodo di sei mesi, oltre ai controlli temporanei già in corso alle frontiere terrestri con Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia, ci saranno controlli anche ai confini con Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio e Danimarca. Di principio, non solo l’identità, ma anche le autovetture possono essere sottoposti ai controlli. Per i cittadini che si trovano in situazioni speciali sono disponibili i telefoni di reperibilità dell’Ambasciata di Romania a Berlino e dei consolati romeni in Germania. La politica relativa alla migrazione è diventata un argomento di primo piano in Germania, alla luce dell’aumento dei reati commessi dai richiedenti asilo, ma anche dell’ascesa dell’estrema destra, soprattutto nei länder orientali del paese.

    Tennis – La Romania ha superato la Cina per 3-2 nel Gruppo Mondiale II della Coppa Davis, dopo la vittoria del tennista Cezar Creţu contro Rigele Te, 3-6, 6-3, 6-3 nel match svoltosi ieri a Craiova (sud). Sempre ieri, il tennista romeno Gabi Adrian Boitan è stato sconfitto da Yunchaokete Bu per 6-3, 7-6 (7/3), mentre nel doppio Victor Cornea e Bogdan Pavel sono stati superati dalla coppia Fajing Sun/Rigele Te (6-4, 6-4). Venerdì, nella prima partita di singolare, Cezar Creţu (292 ATP) ha sconfitto Yunchaokete Bu (113 ATP) per 3-6, 6-4, 7-6 (7/4), mentre Gabi Adrian Boitan (364 ATP) ha superato Yi Zhou (527 ATP) per 7-6 (7/4), 6-2. La Romania e la Cina non si erano mai incontrate prima in Coppa Davis.

     

     

     

  • Il calendario delle elezioni presidenziali in Romania

    Il calendario delle elezioni presidenziali in Romania

    Il Governo romeno ha adottato ieri il calendario delle elezioni presidenziali di quest’anno, una settimana dopo aver stabilito anche quello per le politiche. Il primo turno delle presidenziali si svolgerà il 24 novembre. La legge prevede che, per essere eletto, un candidato debba ottenere, al primo turno, i voti della metà più uno del totale degli elettori, quindi oltre 9 milioni, il che è praticamente impossibile, quindi un secondo turno è previsto per l’8 dicembre.

    Tra i due turni presidenziali si terranno le elezioni politiche, cioè il 1 dicembre, Festa Nazionale della Romania. Gli elettori romeni residenti all’estero potranno votare per tre giorni – venerdì, sabato e domenica – alle elezioni presidenziali, rispetto ai due giorni in cui potranno esprimere la loro opzione per le politiche.

    Se l’ultima competizione per la massima carica ha avuto una fine prevista, e il candidato liberale alla propria successione, Klaus Iohannis, ha confermato i sondaggi e ha superato, nel 2019, la candidata socialdemocratica, Viorica Dăncilă, completamente diversa si delinea la gara per la poltrona presidenziale nel 2024. Questo perché la dose di imprevedibilità è più alta che mai, cosa che si riflette anche nei sondaggi.

    L’ex leader del PSD, Mircea Geoană, attualmente vicesegretario generale della NATO, e l’attuale capo dei socialdemocratici, il primo ministro Marcel Ciolacu, hanno buone chance di entrare nella fase decisiva. Secondo le sue stesse parole, Geoană annuncerà ufficialmente la sua candidatura quando scadrà il suo mandato alla NATO. Ricordiamo che nel 2009 è stato il controcandidato di Traian Băsescu e ha perso a meno dell’1%, il che ha sollevato sospetti di frode e ha portato il PSD a contestare, anche se senza successo, il risultato delle elezioni.

    D’altronde, la sinistra politica non dà un presidente dal 2000, quando la figura tutelare della socialdemocrazia, Ion Iliescu, ha vinto un secondo mandato. Marcel Ciolacu, confermato al recente congresso dei Socialdemocratici come candidato presidenziale del partito, è fiducioso che sarà lui a rompere il monopolio della destra sulla massima carica.

    Il contesto gli è favorevole: il candidato del PNL, Nicolae Ciucă, ex capo di Stato Maggiore dell’Esercito, propulsato, con l’ampio sostegno di Klaus Iohannis, nella carica di leader dei liberali, è al di sotto del partito nei sondaggi demoscopici. Il PSD e il PNL sono partner di governo, ma le tensioni pre-elettorali e i discorsi accesi perturbano la loro cooperazione.

    Sempre dalla destra arriverebbe, nonostante l’ambiguità ideologica, anche la nuova presidente dell’USR, Elena Lasconi, il cui unico vantaggio è, in questo momento, l’elemento di freschezza sul mercato politico. Nella gara presidenziale entreranno anche gli esponenti della corrente sovranista e nazionalista, il leader dell’AUR, George Simion, e Diana Șoșoacă (partito SOS Romania).

    Il secondo turno delle presidenziali metterà fine alla maratona elettorale del 2024 in Romania. Il 9 giugno si sono svolte le elezioni amministrative ed europee.