Tag: energia

  • La Romania e le industrie strategiche

    La Romania e le industrie strategiche

    Visitando la Romania nell’ambito di un tour europeo, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Stéphane Séjourné, responsabile per la prosperità e la strategia industriale, ha promesso di sostenere importanti settori dell’industria locale, dalla produzione di batterie al settore dell’acciaio. Stéphane Séjourné ha annunciato che il mese prossimo la Commissione pubblicherà un piano strategico che semplificherà il quadro normativo nel campo della reindustrializzazione e includerà tutte le questioni del settore delle batterie, tra cui la decarbonizzazione e la competitività delle aziende. Ha visitato, insieme al ministro dell’Economia, Bogdan Ivan, l’azienda romena Prime Batteries Technology, che produce accumulatori agli ioni di litio all’avanguardia e sistemi di stoccaggio di energia personalizzati.

    Il commissario europeo ha incontrato le autorità di Bucarest e ha visitato anche l’Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo Aerospaziale, il principale centro di ricerca nel campo delle scienze aerospaziali del Paese. Stéphane Séjourné ha apprezzato il fatto che la Romania è uno degli stati più industrializzati dell’Europa e ha affermato che sosterrà il proseguimento di questo processo. “Abbiamo bisogno della Romania in questi momenti di incertezza economica e di reindustrializzazione”, ha dichiarato il vicepresidente della CE.

    Da parte sua, il ministro Bogdan Ivan ha sottolineato l’importanza di questa visita, come un messaggio chiaro che l’Unione sostiene la Romania nel diventare un attore chiave nei nuovi settori industriali. “Quando parliamo dello sviluppo industriale dell’Europa e della riduzione della dipendenza da altri continenti, parliamo di sfruttare al meglio le risorse che abbiamo qui, e la Romania ha enormi risorse di materiali critici. D’altro canto, ha una posizione geostrategica estremamente importante”, ha dichiarato Bogdan Ivan, aggiungendo che si punterà su progetti complementari tra gli stati membri dell’Unione, evitando la concorrenza interna e allineando gli obiettivi nazionali alla visione europea.

    Si stima che il valore del mercato globale delle batterie raddoppierà nei prossimi anni, alla luce della crescente domanda di accumulatori agli ioni di litio, considerati le soluzioni di stoccaggio di energia più efficienti per l’industria automobilistica ed energetica. Attualmente l’Europa dipende in larga misura dalle importazioni di metalli rari e produce molte meno batterie del necessario richiesto dal mercato. Per ridurre questa dipendenza, l’Unione Europea punta a diventare il secondo più grande produttore di batterie al mondo, dopo la Cina. Per quanto riguarda l’industria dell’acciaio in Romania, il commissario europeo ha affermato che si tratta di un settore essenziale per batterie, automobili ed energia eolica, motivo per cui sarà un argomento prioritario nella sua prossima visita a Bucarest.

  • Scommessa sul gas naturale

    Scommessa sul gas naturale

    Martedì, la Borsa Valori di Bucarest ha lanciato la prima emissione di obbligazioni sul mercato locale, del valore di 500 milioni di euro, della compagnia Romgaz, il più grande produttore e principale fornitore di gas naturale della Romania, il cui azionista di maggioranza, con il 70%, è la Stato romeno, attraverso il Ministero dell’Energia.

    Romgaz partecipa, insieme a OMV Petrom, al progetto strategico nazionale Neptun Deep nel Mar Nero, che prevede investimenti complessivi di 4 miliardi di euro, di cui la compagnia romena dovrà garantire il 50%. La produzione totale è stimata in circa 100 miliardi di metri cubi di gas naturale. Recentemente, la Transocean Barents, l’enorme piattaforma di trivellazione commissionata per il progetto Neptun Deep, è arrivata sulla costa, a Costanza. Le trivellazioni inizieranno nel 2025, e il primo gas sarà sfruttato nel 2027.

    Intanto, con i soldi ricavati dall’emissione di obbligazioni, la Romgaz finanzierà Neptun Deep, ma anche gli altri obiettivi del programma di investimenti della società, che aspira inoltre ad entrare sul mercato della fornitura di energia elettrica. In ugual misura, l’azienda mira a realizzare la transizione verso un’entità economica a basse emissioni di carbonio. Le obbligazioni, quotate anche alla Borsa Valori di Lussemburgo dall’inizio di ottobre, rappresentano solo la prima tranche di un programma a medio termine di Romgaz che le consentirà di emettere obbligazioni per un valore complessivo fino a 1,5 miliardi di euro.

    L’interesse degli investitori internazionali per questi strumenti finanziari è già grande, dichiara il direttore generale della società, Răzvan Popescu. Va detto però che, oltre a importanti investitori stranieri, anche fondi pensione e altri enti attivi in ​​Romania hanno investito nell’emissione di obbligazioni di Romgaz in una percentuale pari a circa il 20%.

    L’emissione è stata sottoscritta in eccesso circa 12 volte, con ordini per circa 6 miliardi di euro, un successo sottolineato dal segretario di stato presso la Cancelleria del primo ministro, Mihai Precup. “Non conosco un’emissione di obbligazioni più grande emessa a livello dell’Europa dell’Est da parte di una società statale. Qui, negli ultimi due anni, dopo Hidroelectrica, anche Romgaz ci pone oggi di fronte a una giornata storica: la più grande quotazione di obbligazioni nella storia dell’Europa dell’Est da parte di una società statale”, ha detto Mihai Precup.

    Da parte sua, il presidente dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria, Alexandru Petrescu, spiega che l’emissione di Romgaz contribuisce al raggiungimento degli obiettivi strategici dello Stato romeno nel campo dell’energia. ʺNon è solo un altro strumento a reddito fisso. Penso che sia un messaggio: stiamo compiendo, come Paese, un passo importante in termini di resilienza del settore energetico, con un impatto positivo non solo sulla Romania, ma sulla geografia dell’Europa centro-orientale”, ha precisato Alexandru Petrescu. Le obbligazioni hanno una maturità di 5 anni e un tasso di interesse fisso del 4,75% annuo.

  • Investimenti giapponesi in energia e tecnologia

    Investimenti giapponesi in energia e tecnologia

    Importanti aziende giapponesi hanno manifestato in questi giorni a Bucarest il loro interesse ad investire in Romania, nelle infrastrutture di trasporto, nell’energia, nella digitalizzazione e nell’alta tecnologia. Il premier Marcel Ciolacu ha incontrato martedì una delegazione di investitori giapponesi dai settori dell’energia, della ricerca e della tecnologia, dell’industria, delle infrastrutture e del settore bancario, guidata dal viceministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Shinji Takeuchi.

    Il Governo precisa in un comunicato che il primo ministro ha espresso apprezzamenti per il livello delle relazioni bilaterali sviluppate sulla base del Partenariato strategico, dei valori comuni promossi dai due stati e delle opportunità economiche offerte dall’attuale contesto internazionale. Marcel Ciolacu ha dichiarato che il ruolo della Romania come fattore di stabilità in Europa e nella regione, così come i suoi vantaggi geostrategici, economici e politici qualificano il paese come una destinazione per gli investitori.

    Il premier ha menzionato anche gli aiuti statali, così come gli investimenti nelle nuove tecnologie, affinché la Romania diventi un polo tecnologico nel centro e nel sud-est dell’Europa. Marcel Ciolacu ha ricordato l’interesse della Romania di sviluppare il porto di Costanza sul Mar Nero, nonchè di appoggiare i progetti di interconnessione regionale.

    Da parte sua, la delegazione economica giapponese ha mostrato il suo interesse a rafforzare il sostegno finanziario alla Romania in progetti delle infrastrutture dei trasporti, dell’energia, della digitalizzazione e dell’alta tecnologia. “Le opportunità di investimento offerte dalla Romania sono particolarmente importanti e offrono nuove prospettive per lo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”, ha dichiarato il viceministro giapponese.

    In precedenza, durante la prima edizione del Forum dell’Energia Romania-Giappone, svoltosi lunedì e martedì a Bucarest, il Ministero dell’Energia ha firmato un Memorandum d’intesa con la compagnia giapponese Itochu per il progetto della centrale idroelettrica di Tarniţa-Lăpuşteşti, in provincia di Cluj (Romania nord-occidentale). Stando al Ministero, si tratta di un progetto di importanza strategica per l’equilibrio del sistema energetico nazionale.

    L’azienda giapponese parteciperà, precisa il competente ministro, Sebastian Burduja, alla revisione della documentazione tecnica per lo sviluppo della centrale idroelettrica in Romania, ma anche alle fasi seguenti: studio di fattibilità, progettazione tecnica ed esecuzione del progetto. Inoltre, ELCEN (Compania Statale Electrocentrale Bucarest) e Panasonic stanno lavorando a un progetto congiunto riguardante un complesso sistema di pannelli fotovoltaici, stoccaggio di batterie e produzione di idrogeno verde, un passo simbolico in quella che chiamiamo transizione verde del settore energetico, ha dichiarato Sebastian Burduja.

    Inoltre, il programma nucleare civile romeno beneficerà del sostegno del Giappone, ha assicurato il ministro, che ha discusso con gli imprenditori nipponici anche di una possibile collaborazione nella produzione dell’ammoniaca blu. “Attraverso i nostri partenariati, la Romania assume il ruolo di leader regionale nell’energia rinnovabile e nucleare. Abbiamo fatto un passo concreto nella direzione di una Romania più sicura, più competitiva e più sostenibile dal punto di vista energetico”, ha aggiunto Sebastian Burduja.

  • Gas per l’inverno, depositi pieni in Romania

    Gas per l’inverno, depositi pieni in Romania

    Il ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, ha assicurato che i depositi di gas sono strapieni e che la Romania potrà superare l’inverno senza ricorrere alle importazioni. Il ministro ha aggiunto che il paese non importa affatto il gas russo e, quando necessario, si rivolge alla Turchia e all’Azerbaigian. La Romania, infatti, segue l’andamento dell’intera Unione Europea. Un rapporto della Commissione Europea indicava recentemente che la dipendenza dell’Unione dal gas russo è scesa dal 45% nel 2021 a solo il 15% nel 2023. E la tendenza al ribasso di questa dipendenza è continuata anche quest’anno.

    Per quanto riguarda la situazione nel paese, Sebastian Burduja ha spiegato a Radio Romania che “oggi abbiamo scorte di 3,280 miliardi di metri cubi di gas nei nostri depositi, il che significa un grado di riempimento del 103,29%. Disponiamo quindi di tutta la capacità necessaria per poter superare l’inverno senza ricorrere al gas importato. Anche in condizioni di un inverno più severo, sono convinto che siamo preparati ad avere abbastanza gas e a fornirlo ai romeni”, ha detto il ministro, aggiungendo che le persone che hanno difficoltà a pagare le bollette continueranno ad essere protette. “I romeni non dovranno temere quest’inverno né la paura delle bollette, né il freddo, né la temperatura. Avranno il gas e il price cap per le bollette continuerà, esattamente come lo scorso inverno”, ha aggiunto il ministro.

    Intanto, l’Associazione Energia Intelligente (AEI) ha lanciato mercoledì, in partenariato con il Ministero dell’Energia, la seconda edizione del progetto “Case riscaldate”, attraverso il quale mira a distribuire durante l’inverno legna da ardere alle famiglie in difficoltà. In Romania 3,5 milioni di famiglie utilizzano la legna per il riscaldamento. A Bucarest e nella confinante provincia di Ilfov si trovano 80.000 simili case, di cui oltre 7.000 abitate da famiglie vulnerabili, secondo i dati del Registro delle case senza calore, elaborato dall’Associazione Energia Intelligente.

    Il direttore generale della Croce Rossa Romena, Adrian Halpert, ritiene che questo programma sia tanto più importante in quanto i prezzi dell’energia e delle risorse energetiche sono saliti. “Il comfort energetico non deve essere un lusso per nessuno. Un minimo di comfort energetico è una questione basilare, che tutti dobbiamo avere e che, alla fine, se non lo si ha, lede la dignità umana. I prezzi dell’energia hanno continuato a salire anche per le risorse, come il legno. Spero di raggiungere diverse migliaia di famiglie quest’inverno”, ha detto Adrian Halpert.

    Secondo le statistiche ufficiali, il 39% dei romeni rientra nella categoria della povertà dal punto di vista energetico. Le autorità assicurano che, anche dopo il 1 aprile 2025, fino a quando sono in vigore i price cap per il gas naturale e l’elettricità, ci saranno misure di sostegno per le persone vulnerabili.

  • Eurobarometro sull’energia

    Eurobarometro sull’energia

    L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha costretto l’Unione Europea nel suo complesso e la maggior parte degli stati membri a rinunciare gradualmente al gas russo per non alimentare la macchina da guerra di Mosca. Tutto ciò, unito all’aspirazione di rinunciare, entro un periodo di tempo ragionevole, ai combustibili fossili inquinanti, ha portato la questione energetica ai primi posti nell’agenda dell’Unione.

    Più di tre quarti degli europei affermano che l’Unione dovrebbe avere un ruolo di coordinamento più forte nel campo dell’energia e, secondo un Eurobarometro su questo tema pubblicato ieri, i cittadini europei sostengono la politica energetica comunitaria. Otto europei su dieci concordano sul fatto che gli obiettivi climatici dell’UE stimoleranno la creazione di nuovi posti di lavoro e attireranno investimenti nel settore dell’energia pulita, e tre quarti credono che le politiche europee ridurranno la dipendenza dalle importazioni di energia.

    L’Europa, sostiene la maggioranza degli intervistati, dovrebbe diversificare le fonti energetiche, anche attraverso investimenti nel rinnovabile, mentre oltre il 50% afferma che dovremmo risparmiare energia tutte le volte che è possibile. Il 40% degli intervistati ritiene che la politica energetica dell’UE dovrebbe garantire prezzi dell’energia più accessibili per i consumatori, mentre il 33% dichiara che l’UE dovrebbe investire in tecnologie energetiche innovative.

    Allo stesso tempo, il 30% afferma che le misure dovrebbero concentrarsi sulla riduzione del consumo energetico. Più di tre quarti degli intervistati affermano di aver cambiato radicalmente le proprie abitudini al fine di consumare meno energia.

    Quando è stato chiesto di scegliere da un elenco di opzioni per raggiungere la neutralità climatica, la maggior parte degli intervistati ha affermato che l’UE dovrebbe incoraggiare gli stati membri a concentrarsi su misure a sostegno delle famiglie in condizioni di povertà energetica, per ridurre il consumo di energia o misure che aiutino i cittadini a produrre o consumare energia da fonti rinnovabili.

    In pochi anni, l’UE ha ridisegnato quasi ogni parte della sua legislazione energetica in linea con il Green Deal europeo e in risposta all’aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina e all’utilizzo delle sue risorse energetiche come arma. È stata stimolata la ristrutturazione degli edifici ed è stato riformato il funzionamento dei mercati dell’elettricità e del gas.

    Grazie a nuovi strumenti di finanziamento a livello dell’UE, sono stati compiuti progressi impressionanti per sostenere i cittadini e l’economia nel percorso verso la decarbonizzazione, con l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. Negli ultimi anni, i costi energetici record sostenuti da famiglie e imprese, generati dall’aumento della domanda a seguito della pandemia di COVID-19 e della guerra in Ucraina, hanno esercitato pressioni sui bilanci nazionali e hanno contribuito all’aumento dell’inflazione, indica l’Eurobarometro.

  • 14.09.2024 (aggiornamento)

    14.09.2024 (aggiornamento)

    Difesa – Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’approvazione della vendita alla Romania di 32 aerei F-35A Lightning II, nonché di motori e altre attrezzature, per un contratto stimato a circa sette miliardi di dollari, ha riferito il Pentagono. A Bucarest, il Ministero della Difesa ha accolto con favore questa decisione e ha precisato che, oltre agli aerei, la prima fase del programma di dotazione comprende, tra l’altro, anche il supporto logistico iniziale, servizi di addestramento, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e terra-terra, conformemente alla previa approvazione del Parlamento romeno. Il programma di acquisizione comprende anche un pacchetto di cooperazione industriale. “La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e non solo. Gli aerei F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea impareggiabili e aumenteranno l’interoperabilità tra le forze aeree della NATO”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli USA a Bucarest, Kathleen Kavalec. Fino all’arrivo degli aerei, la Romania avrà, a partire dalla fine del prossimo anno, tre squadroni completi di F-16 Fighting Falcon a seguito dell’acquisto in corso di 32 aerei norvegesi di questo tipo, di cui i 9 già arrivati in Romania sono schierati a Câmpia Turzii (centro).

    Inondazioni – Più di 5.000 abitazioni in diverse località della provincia di Galaţi (Romania orientale) sono state colpite dalle inondazioni, ha annunciato oggi l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza. Almeno quattro persone sono morte e diverse centinaia sono state evacuate. Anche nella provincia di Vaslui (est) si sono verificate inondazioni in diverse località, decine di persone sono state evacuate e diverse abitazioni sono state colpite dall’acqua. In alcune province dell’est il traffico stradale e ferroviario ha subito dei disagi, e l’erogazione di energia elettrica è stata interrotta. Secondo l’Ispettorato Generale per le Situazioni di Emergenza, nelle province colpite dalle inondazioni agiscono vigili del fuoco, poliziotti, gendarmi e mezzi di intervento. Le autorità hanno annunciato che saranno allestiti campi per i cittadini evacuati a causa delle alluvioni. Il Governo ha precisato che gli abitanti delle zone alluvionate nella provincia di Galaţi, la più colpita dal maltempo, riceveranno acqua e alimenti di prima necessità per un periodo di sette giorni. Il presidente Klaus Iohannis ha dichiarato di essere in contatto permanente con i responsabili degli interventi nelle zone alluvionate del Paese per assicurarsi che i disastrati ricevano il prima possibile l’assistenza necessaria, vitto, alloggio e cure mediche. Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ha annunciato che la priorità, in questo periodo, è salvare vite umane nelle zone pesantemente colpite dalle inondazioni nelle province di Galaţi e Vaslui. Accompagnato dal ministro della Difesa, Angel Tîlvăr, dal ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, dal ministro dell’Ambiente, Mircea Fechet, e dal capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, Raed Arafat, il premier si è recato nelle località colpite per valutare gli effetti delle forti alluvioni delle ultime ore.

    Meteo – In Romania le temperature saranno inferiori alla norma per questo periodo, soprattutto nell’ovest, nel sud-ovest e nel centro. Il cielo sarà nuvoloso e pioverà quasi ininterrottamente nella metà sud-occidentale del Paese, dove, a causa degli accumuli, le quantità d’acqua saranno di 20…25 l/mq e isolatamente superiori a 30 l/mq. Localmente nel nord e nel nord-est, la quantità di acqua supererà i 25 l/mq. Ad altitudini superiori ai 2000 metri e nella parte occidentale dei Carpazi meridionali sono possibili nevischio e neve. Le temperature massime saranno generalmente comprese tra 12 e 22 gradi, e quelle minime tra 6 e 16 gradi. Dopo che oggi la metà settentrionale del paese era sotto codice giallo e arancione di piogge quantitativamente significative, un’allerta gialla di piogge interessa quattro province occidentali fino a domenica sera.

    Maltempo – Le forti piogge hanno creato dei disagi anche nella Repubblica di Moldova, in diversi rioni vicini al confine con la Romania, ma anche a Chişinău. Nella capitale, diverse strade principali del centro sono state allagate, costringendo le autorità a sospendere la circolazione di alcune linee di trasporto pubblico. Problemi anche in altri stati dell’Europa centro-orientale, dopo giorni di piogge abbondanti. A Praga, colpita da una catastrofica inondazione nel 2002, sono state erette barriere contro le alluvioni. Anche a Bratislava c’è stato di emergenza a seguito delle forti piogge. In Polonia, a causa dello straripamento di un fiume, le autorità hanno deciso di chiudere un valico di frontiera con la Repubblica Ceca e su più strade nazionali non è possibile circolare. In Austria si sono verificate forti raffiche di vento, fino a 146 chilometri orari, mentre al nord la quantità d’acqua ha raggiunto persino i 170 litri/ mq.

    Gas – La Romania ha riempito i suoi depositi di gas naturale, e le scorte di carbone e il livello di riempimento dei bacini rientrano nel grafico. E’ la conclusione della riunione del Comando Energetico Nazionale, convocata ieri dal competente ministro, Sebastian Burduja, il quale ha precisato che il problema consiste nella grande fluttuazione dei prezzi dell’energia a breve termine, e una delle cause è la mancanza di interconnettività tra l’Austria e l’Ungheria. I ministri dell’Energia di Romania, Bulgaria e Grecia presenteranno tra circa 10 giorni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, un piano preliminare per accelerare gli investimenti nelle interconnessioni, in modo che quando l’energia sarà più economica in una zona d’Europa, l’altra possa beneficiare di prezzi simili. La Romania rimane il secondo grande produttore di gas nell’UE.

    Debito estero – Il debito estero della Romania è aumentato nei primi sette mesi dell’anno di oltre 10 miliardi di euro, fino a 180 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023, annuncia la Banca Centrale. La maggior parte di questo denaro è rappresentata dal debito estero a lungo termine, in aumento di oltre l’8%. I dati della Banca Centrale di Romania indicano inoltre che, nello stesso periodo, anche il deficit di conto corrente è aumentato di quasi il 34%, mentre sono diminuiti gli investimenti diretti esteri. La Banca Centrale ha rivisto al ribasso al 4%, dal precedente 4,9%, la previsione di inflazione per la fine del 2024 e stima il 3,4% per la fine del 2025.

     

     

  • 14.09.2024

    14.09.2024

    Difesa – Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato l’approvazione della vendita alla Romania di 32 aerei F-35A Lightning II, nonché di motori e altre attrezzature, per un contratto stimato a circa sette miliardi di dollari, ha riferito il Pentagono. A Bucarest, il Ministero della Difesa ha accolto con favore questa decisione e ha precisato che, oltre agli aerei, la prima fase del programma di dotazione comprende, tra l’altro, anche il supporto logistico iniziale, servizi di addestramento, simulatori di volo, nonché munizioni aria-aria e terra-terra, conformemente alla previa approvazione del Parlamento romeno. Il programma di acquisizione comprende anche un pacchetto di cooperazione industriale. “La Romania è un alleato chiave della NATO nel promuovere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Nero e non solo. Gli aerei F-35 forniranno alla Romania capacità di difesa aerea impareggiabili e aumenteranno l’interoperabilità tra le forze aeree della NATO”, ha dichiarato l’ambasciatrice degli USA a Bucarest, Kathleen Kavalec. Fino all’arrivo degli aerei, la Romania avrà, a partire dalla fine del prossimo anno, tre squadroni completi di F-16 Fighting Falcon a seguito dell’acquisto in corso di 32 aerei norvegesi di questo tipo, di cui i 9 già arrivati in Romania sono schierati a Câmpia Turzii (centro).

    Inondazioni – Cinque persone hanno perso la vita a Galaţi (est) la notte scorsa e centinaia sono state evacuate in seguito alle inondazioni causate dalle fortissime piogge. In alcune situazioni, i vigili del fuoco sono intervenuti con imbarcazioni pneumatiche, poiché in alcuni punti l’acqua raggiungeva una profondità di 1,5 m. Le inondazioni hanno portato al blocco temporaneo di alcune strade provinciali e nazionali. Oggi le temperature massime sono comprese tra 13 e 25 gradi, con 17 gradi a Bucarest a mezzogiorno.

    Gas – La Romania ha riempito i suoi depositi di gas naturale, e le scorte di carbone e il livello di riempimento dei bacini rientrano nel grafico. E’ la conclusione della riunione del Comando Energetico Nazionale, convocata ieri dal competente ministro, Sebastian Burduja, il quale ha precisato che il problema consiste nella grande fluttuazione dei prezzi dell’energia a breve termine, e una delle cause è la mancanza di interconnettività tra l’Austria e l’Ungheria. I ministri dell’Energia di Romania, Bulgaria e Grecia presenteranno tra circa 10 giorni al Consiglio dei ministri dell’Unione Europea, un piano preliminare per accelerare gli investimenti nelle interconnessioni, in modo che quando l’energia sarà più economica in una zona d’Europa, l’altra possa beneficiare di prezzi simili. La Romania rimane il secondo grande produttore di gas nell’UE.

    Debito estero – Il debito estero della Romania è aumentato nei primi sette mesi dell’anno di oltre 10 miliardi di euro, fino a 180 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2023, annuncia la Banca Centrale. La maggior parte di questo denaro è rappresentata dal debito estero a lungo termine, in aumento di oltre l’8%. I dati della Banca Centrale di Romania indicano inoltre che, nello stesso periodo, anche il deficit di conto corrente è aumentato di quasi il 34%, mentre sono diminuiti gli investimenti diretti esteri. La Banca Centrale ha rivisto al ribasso al 4%, dal precedente 4,9%, la previsione di inflazione per la fine del 2024 e stima il 3,4% per la fine del 2025.

    Agricoltura – Gli agricoltori romeni riceveranno un maggiore anticipo dai fondi europei. Lo ha annunciato il Ministero dell’Agricoltura a Bucarest, precisando che saranno stanziati anticipi del 70% dal Fondo europeo agricolo di garanzia per i pagamenti diretti e dell’85% dal Fondo europeo per lo sviluppo rurale, grazie a una deroga approvata dalla Commissione Europea. Il ministro dell’Agricoltura romeno, Florin Barbu, ha precisato che in questo modo i farmers potranno superare più facilmente i problemi di liquidità, per preparare il nuovo anno agricolo. L’Agenzia per i pagamenti e gli interventi in agricoltura ha precisato che, per coprire le somme, è stato stanziato un budget di circa un miliardo di euro e che sta compiendo degli sforzi affinchè il pagamento abbia inizio dal 16 ottobre.

    Germania – Il Ministero degli Affari Esteri di Bucarest informa i cittadini romeni in viaggio verso la Germania di prendere in considerazione tempi di attesa più lunghi, a seguito della decisione del governo di Berlino di estendere i controlli in tutti i valichi di confine terrestri per ridurre l’immigrazione clandestina. Dalla prossima settimana, per un periodo di sei mesi, oltre ai controlli temporanei già in corso alle frontiere terrestri con Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e Polonia, ci saranno controlli anche ai confini con Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Belgio e Danimarca. I cittadini che si trovano in situazioni speciali possono chiamare il numero verde dell’Ambasciata di Romania a Berlino e i consolati romeni operativi in Germania.

    Droga – Tre trafficanti di droga albanesi e tre romeni sono stati fermati dai procuratori della Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT), dopo essere stati catturati con circa 4,5 kg di eroina. La droga veniva preparata in una casa nella provincia di Ialomiţa (sud) ed era destinata al mercato romeno. Il valore dell’eroina sequestrata è di quasi 250.000 lei (50.000 euro). Secondo la Polizia Romena, le indagini sono iniziate dopo che due cittadini albanesi sono entrati nel Paese il 9 settembre, con lo scopo di trafficare una grossa quantità di eroina. Si sono poi incontrati con altri membri del gruppo in una casa a Ialomiţa, dove gli stupefacenti venivano mescolati con additivi, porzionati e imballati. Successivamente la droga è stata distribuita tra i membri del gruppo, precisa la DIICOT.

    Tennis – Pareggio 2-2 tra le squadre di Romania e Cina, nel Gruppo Mondiale II della Coppa Davis, dopo che il tennista romeno Gabi Adrian Boitan è stato sconfitto oggi da Yunchaokete Bu per 6-3, 7-6 (7/3), a Craiova (sud). Sempre oggi, Victor Cornea e Bogdan Pavel sono stati sconfitti dalla coppia Fajing Sun/Rigele Te per 6-4, 6-4, nel match di doppio. Venerdì, nella prima partita di singolare, Cezar Creţu (292 ATP) ha sconfitto Yunchaokete Bu (113 ATP) 3-6, 6-4, 7-6 (7/4), mentre Gabi Adrian Boitan (364 ATP) ha superato Yi Zhou (527 ATP) 7-6 (7/4), 6-2. L’ultima partita decisiva si svolge tra Creţu e Yi Zhou. La Romania e la Cina non si erano mai incontrate prima in Coppa Davis.

     

     

     

  • Sostegno della Romania alla Repubblica di Moldova e all’Ucraina

    Sostegno della Romania alla Repubblica di Moldova e all’Ucraina

    Considerato un importante evento in materia di sicurezza, difesa e politica estera, il Forum di Bucarest dedicato al Mar Nero e ai Balcani ha offerto l’opportunità della riaffermazione di alcune costanti della diplomazia romena. La Romania continuerà ad appoggiare con tutte le sue forze l’Ucraina invasa dalle truppe russe – è stato il messaggio rivolto ieri al Forum dal primo ministro Marcel Ciolacu.

    La Romania è uno dei principali fornitori di energia al paese confinante e sta investendo per diventare il principale hub logistico delle merci ucraine, ha sottolineato il premier. “Stiamo attuando lavori massicci, del valore di oltre 1,5 miliardi di euro, nel porto di Costanza, perché l’esportazione del grano ucraino, attraverso Costanza, in tutto il mondo, ha fatto fallire un altro piano odioso della Russia”, ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu.

    Questa settimana, l’Ispettorato Generale della Polizia di Frontiera ha annunciato che, da febbraio 2022, quando l’esercito russo ha invaso il loro paese, fino al 21 maggio 2024, ore 24:00, più di otto milioni di cittadini ucraini sono entrati in Romania. La maggior parte ha proseguito il viaggio verso paesi dell’Europa occidentale, ma circa 84.000, ovvero l’1% del totale, hanno scelto di restare qui. La settimana scorsa, sempre il premier Marcel Ciolacu ha assicurato che la Romania manterrà gli aiuti forniti ai profughi ucraini.

    La vittoria dell’Ucraina contro la Federazione Russa significa la vittoria di tutte le democrazie, ha detto il premier ucraino, Denys Shmyhal nel suo intervento al Forum di Bucarest. “È importante impedire ai russi di distruggere ancora di più!”, ha affermato Shmyhal, che, come tutti i leader politici ucraini, il presidente Volodymyr Zelensky in primis, chiede ai partner, compresi quelli romeni, più armi e più sofisticate.

    Nel suo messaggio, il primo ministro della Repubblica di Moldova (ex sovietica, a maggioranza romenofona), il filo-occidentale Dorin Recean, afferma che è essenziale combattere la disinformazione e la propaganda russa, che minano la pace e la stabilità nella regione. Servono istituzioni mediatiche credibili e forti, che informino in modo corretto e obiettivo, aggiunge il premier Dorin Recean.

    Sempre ieri, il Governo di Romania ha adottato un nuovo pacchetto di sostegno per la Repubblica di Moldova, che mira alla continuazione delle esportazioni di energia, alla ricostruzione di un dormitorio studentesco e alla dotazione delle strutture di ordine e sicurezza pubblica.

    Secondo il portavoce del Governo, Mihai Constantin, “l’atto normativo prevede che, nei casi in cui la Repubblica di Moldova non possa coprire il consumo nazionale di elettricità attraverso la propria produzione, i produttori di elettricità di Romania possono vendere energia a commercianti o fornitori designati dal Governo della Repubblica di Moldova”. L’elettricità venduta a queste condizioni coprirà esclusivamente il fabbisogno dei consumatori finali nella Repubblica di Moldova, ha spiegato Mihai Constantin.