Tag: festa

  • Festa del Mărţişor con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Festa del Mărţişor con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

    Il 1 marzo, quando in Romania, ma anche nelle confinanti Repubblica di Moldova e Bulgaria e in altri paesi della zona si celebra la Festa del Mărțișor, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia invita il pubblico ad evento volto a valorizzare la ricchezza e la bellezza delle nostre tradizioni e artigianato.

    Mercoledì, a partire dalle ore 18:00, la prestigiosa istituzione inaugura la mostra URZELI între FĂURAR şi MĂRŢIŞOR delle artiste Vali Cioban e Ioana Palicica, che saranno presenti all’evento. Il pubblico potrà ammirare una collezione ispirata all’abbigliamento tradizionale romeno, firmata dalla stilista Vali Cioban, e accessori unici derivati dalle componenti del telaio, oltre a tessuti intrecciati e ricamati a mano, creazioni dell’artista Ioana Palicica.

    La mostra rimarrà aperta al pubblico nella Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia fino al 4 marzo, nei seguenti orari: 10:00-12:00 e 16:00-19:00.

  • Natale con le comunità romene di Arcore e Lugano

    Natale con le comunità romene di Arcore e Lugano

    I romeni all’estero si preparano con tutto il cuore ad accogliere la Natività del Rendentore. Grande attesa ed emozione anche nelle comunità dei connazionali che vivono in Italia e nel Canton Ticino, in Svizzera, ha spiegato a Radio Romania Internazionale padre Gabriel Popescu, che vive ad Arcore, nei pressi di Monza, ed è stato ordinato nel 2012 prete ortodosso a Lugano.



    La Natività porta la gioia della fede e delle tradizioni tramandate da una generazione all’altra, aggiunge padre Gabriel ricordando che, per la Grande Festa, ognuno di noi deve fare spazio a Gesù Cristo nel proprio cuore. Una gioia condivisa anche all’estero dai gruppi di auguratori e dai cori dei bambini e i loro canti natalizi, chiamati in romeno colinde, che risuonano nelle chiese.



    Il Natale ha portato alla comunità romena di Arcore un bellissimo regalo: dall’inizio del 2020, le messe ortodosse saranno celebrate anche in questa città, ha detto ancora a Radio Romania Internazionale padre Gabriel Popescu, che sarà il parroco della comunità romena di Arcore, rivolgendo i migliori auguri ai cristiani dell’intero mondo.


  • Festa del Martisor: Primavera dei Balcani in bianco e rosso a Milano

    Festa del Martisor: Primavera dei Balcani in bianco e rosso a Milano

    Il 24 febbraio, chi sarà di passaggio nel quartiere Brera di Milano, scoprirà presso CAM Garibaldi la bella tradizione romena e balcanica del Martisor, celebrata il 1 marzo.



    Segnando l’inizio calendaristico della primavera, il primo giorno del mese di marzo è anche occasione per portare avanti un’antica usanza: un amuleto portafortuna legato da un filo bianco intrecciato a uno rosso, offerto alle donne all’inizio di questa bella stagione, chiamato Martisor in Romania e Moldova, Marteniza in Bulgaria e Martinki nella Repubblica della Macedonia del Nord.



    Il nome deriva dal diminutivo del mese di marzo, che in romeno si chiama martie. A quanto pare, sul territorio della Romania l’usanza risale addirittura ai tempi dei daci che li confezionavano d’inverno per regalarli e metterli solo dopo l’inizio della primavera. Nel 2017, il Martisor è stato anche inserito nel patrimonio immateriale dell’UNESCO.



    Perciò, domenica 24 febbraio, dalle ore 13.00, il Centro linguistico e culturale Qui Bulgaria e la Scuola Bulgara di Milano, in collaborazione con il Centro Culturale Italo-Romeno, l’Associazione Culturale Vatra Neamului di Milano, l’Istituto Bulgaro di Cultura a Roma e l’Associazione macedone di volontariato Il Ponte di Pietra, con il patrocinio del Comune di Milano (Municipio 1) e dei Consolati Generali di Bulgaria, Romania e Moldova a Milano, invitano il pubblico a godersi il terzo appuntamento con la Primavera dei Balcani in bianco e rosso, che propone anche un laboratorio creativo di Marteniza/Martisor/Martinki in lana, ma anche spettacoli di danza.



    Un’iniziativa nata dal desiderio di condivisione e dalla volontà di favorire la conoscenza e l’incontro tra culture diverse, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Violeta Popescu.




  • La Festa degli Arcangeli Michele e Gabriele

    La Festa degli Arcangeli Michele e Gabriele

    Ogni anno, l’8 novembre, i cristiani ortodossi festeggiano i Santi Arcangeli Michele e Gabriele. La direttrice dell’Istituto di Etnografia e Folclore “Constantin Brailoiu” di Bucarest, Sabina Ispas, spiega il significato della festa.



    “In realtà, si tratta della celebrazione di un’autorità che ha fatto l’oggetto di un certo momento della Genesi. Fa parte del mondo invisibile, creato prima di Adamo. Gli angeli hanno un ruolo del tutto speciale nel rapporto di Dio con il creato, cioè con l’uomo. I Santi Arcangeli Michele e Gabriele ricoprono un posto speciale nella cultura tradizionale romena. Questa costituzione dell’esercito degli angeli è ideata secondo il modello terrestre delle strutture militari, che hanno dei capi. Michele e Gabriele sono due dei capi degli eserciti degli angeli, che nella storia della relazione tra uomo e Dio hanno avuto un ruolo speciale”, spiega Sabina Ispas.



    Nella tradizione popolare, il Santo Arcangelo Michele viene molto meglio rappresentato di Gabriele. Tuttavia, il Santo Arcangelo Gabriele è l’unico a cui viene rivelata la notizia della nascita di Gesù Cristo, ed è colui che porta l’Annunciazione alla Vergine Maria. L’Arcangelo Michele è noto, nella tradizione romena, come “guida delle anime”, che veglia sui malati e che conduce le anime verso il cielo, per il giudizio. Sentiamo di nuovo Sabina Ispas.



    “Ci sono leggende sulla presenza dell’arcangelo Michele tra la gente. Generalmente, i santi fanno da tramite tra Dio e uomo, trasmettono i comandamenti della Divinità agli esseri umani e li guidano sulla giusta strada. Secondo la tradizione, insieme al battesimo, ogni cristiano riceve un angelo custode. Vegliano su di noi senza essere visti, ci aiutano a non commettere errori troppo grandi e a non peccare. Soprattutto l’Arcangelo Michele risulta nella leggenda popolare come guida delle anime, come una personalità che mostra alla gente perchè la volontà di Dio deve essere rispettata e cosa succede quando questa volontà non viene ascoltata. Alcune leggende hanno valore di insegnamento, come il racconto medievale de “L’Arcangelo e il monaco”, aggiunge Sabina Ispas.



    Il Santo Michele accompagna verso il monastero l’eremita, il quale si ribella in quanto non capisce perchè succedono certe cose da lui ritenute ingiustizie. Ogni volta, l’arcangelo gli fa vedere cosa sarebbe successo più tardi, se quell’evento non fosse accaduto in quel momento. I due arcangeli hanno sempre un ruolo moraleggiante, in quanto sono i messaggeri di Dio.



    Nelle zone di montagna della Romania, i santi arcangeli venivano considerati, nella tradizione, i patroni delle pecore. Nella mattina dell’8 di novembre si facevano delle focacce al mais, chiamate “le focacce dei montoni”, che i pastori buttavano negli ovili. Se le focacce cadevano all’insù, significava che la primavera avrebbe portato ricchezza e molti agnelli.



    Mediatori tra uomo e Divinità, i santi arcangeli Michele e Gabriele sono, nella visione antica, coloro che cancellano i peccati e liberano le coscienze, occupando un posto molto importante nel calendario popolare.