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  • Film romeni a Cannes

    Film romeni a Cannes

    Pellicole romene sono presenti quest’anno al celebre Festival di Cannes, uno degli eventi cinematografici più importanti del mondo, che sta per chiudere i battenti. Il lungometraggio “Tre chilometri alla fine del mondo”, diretto da Emanuel Pârvu, presentato in prima mondiale nel concorso ufficiale, racconta la storia di Adi, un’adolescente 17enne originario di un villaggio del Delta del Danubio, che, grazie agli sforzi dei suoi genitori, studia nella città di Tulcea. Quando i genitori si confrontano con una verità che non riescono a comprendere, l’amore incondizionato che Adi dovrebbe ricevere da loro scompare improvvisamente e al giovane resta un’unica soluzione. Al termine della proiezione, il film è stato già “premiato” con i generosi applausi del pubblico. Anche le recensioni pubblicate successivamente elogiano il film romeno e il suo regista.

    “Tre chilometri alla fine del mondo” è il terzo lungometraggio del regista Emanuel Pârvu, dopo il debutto con “Meda or the Not So Bright Side of Things” (2017) e “Marocco”, presentato in prima internazionale al Festival di San Sebastian nel 2021. “Il Concorso ufficiale di Cannes è qualcosa che, come regista, probabilmente sogni per tutta la vita, il luogo dove vuoi che siano visti i tuoi film, dove vuoi essere. Sono così tanti i “sentieri” che, ad un certo momento, puoi prendere – dall’idea del film alla sceneggiatura, dalle location alle riprese vere e proprie, dalla recitazione al montaggio, che non sai nemmeno esattamente da dove ha preso lo spunto tutto. Sicuramente da Dio. Un grande ringraziamento a tutti quanti sono coinvolti, abbiamo fatto insieme una grande squadra ed ecco il nostro primo riconoscimento”, ha detto Emanuel Pârvu.

    Un’altra pellicola romena – “NASTY”, diretta da Cristian Pascariu, Tudor D. Popescu e Tudor Giurgiu, è stata presentata nella sezione “Proiezioni Speciali”. Il documentario offre al pubblico un’affascinante viaggio nella vita del leggendario Ilie Năstase, il primo ribelle nella storia del tennis. Ha dominato la scena del tennis romeno e mondiale negli anni ’70, essendo il primo leader della classifica ATP dopo la sua creazione. Ilie Năstase ha riscosso standing ovations alla fine della proiezione a Cannes.

    Il regista del documentario, Tudor Giurgiu, dice che la selezione della produzione a Cannes è una cosa straordinaria. “In Francia, Ilie Năstase è amato tanto quanto in Romania. L’inclusione del documentario nella selezione del festival è un riconoscimento del nostro lavoro di squadra e la prova che si può essere selezionati a Cannes anche con un film che non rientra necessariamente nell’area del cinema d’autore”, ha detto Tudor Giurgiu.

    Il Festival di Cannes presenta quest’anno, per la prima volta, una “competizione immersiva”. Si tratta di creazioni VR e tra gli otto progetti ce n’è anche uno romeno – “Human Violins: Prelude”. Realizzato dall’artista Ioana Mischie, è tratto da una struggente vicenda realmente accaduta: durante l’Olocausto, a molti ebrei fu permesso di scegliere un unico oggetto prima di essere portati nei campi di concentramento, e alcuni volevano il violino.

  • Presenze romene al Festival di Cannes

    Presenze romene al Festival di Cannes

    In questa rassegna d’élite è presente anche la Romania. Si tratta del lungometraggio “Three Kilometres to the End of The World”, del regista Emanuel Pârvu, incluso nel concorso ufficiale, e del documentario “NASTY”, diretto da Cristian Pascariu, Tudor D. Popescu e Tudor Giurgiu.

    In lizza per il grande trofeo, il dramma “Three Kilometres to the End of The World” porta in primo piano Adi, un adolescente 17enne di un villaggio del Delta del Danubio, che, grazie agli sforzi dei suoi genitori, studia nella città di Tulcea. Tornato a casa durante le vacanze estive, il giovane si sente bene con la sua famiglia e con la sua migliore amica, Ilinca. Quando la famiglia si trova di fronte a una verità che non riesce né a comprendere né ad accettare, l’amore incondizionato che Adi dovrebbe ricevere dai suoi genitori scompare improvvisamente e al giovane resta un’unica soluzione.

    I protagonisti del film sono Bogdan Dumitrache, Laura Vasiliu, Ciprian Chiujdea, Ingrid Micu-Berescu e Valeriu Andriuţă. Del cast fanno parte anche gli attori Adrian Titieni, Richard Bovnoczki, Alina Berzunțeanu, Vlad Brumaru e Radu Gabriel. Il lungometraggio è stato proiettato venerdì scorso, riscuotendo i fragorosi applausi del pubblico, ma anche recensioni positive.

    Giovedì, nella sezione “Proiezioni Speciali” del programma ufficiale, sarà presentato il documentario “NASTY”. Il film offre al pubblico un’affascinante viaggio nella vita del leggendario Ilie Năstase, il primo ribelle nella storia del tennis. Dominò la scena tennistica romena e mondiale negli anni ’70 e, oltre al talento puro, si affermò con uno stile di gioco elettrizzante. La sua personalità eccentrica e il temperamento vulcanico, spesso controverso, gli hanno portato una fama speciale.

    Non in ultimo, la proiezione di “Human Violins: Prelude”, una creazione diretta e prodotta da Ioana Mischie, evoca la forza trasformatrice della musica in tempi bui. È la storia immaginaria di Alma, una giovane donna che ama il violino, ma che vive in un mondo di terrore. La voce della protagonista appartiene a Cabiria Morgernstern.

    Un attore di origine romena, ma che non recita in un film romeno, è Sebastian Stan. Incarna il giovane Donald Trump nel film “The Apprentice”, diretto da Ali Abbasi, che presenta l’ascesa di Trump in America negli anni ’80. Anche l’attrice franco-romena Anamaria Vartolomei recita in due film. E’ protagonista in quello intitolato “Maria”, diretto da Jessica Palud e dedicato alla vita dell’attrice Maria Schneider. Invece, nella pellicola “Il conte di Monte-Cristo” di Matthieu Delaporte e Alexandre de la Patellière, Anamaria Vartolomei ha un ruolo secondario.