Tag: Galleria Rotenberg Uzunov

  • Disegno, quindi esisto, Horaţiu Mălăele in mostra alla Galleria Rotenberg – Uzunov

    Disegno, quindi esisto, Horaţiu Mălăele in mostra alla Galleria Rotenberg – Uzunov

    Attore, regista, ma anche grafico, Horaţiu Mălăele presenta al pubblico una selezione dei suoi disegni e dipinti, nell’ambito della mostra Disegno, quindi esisto!, aperta alla Galleria Rotenberg – Uzunov di Bucarest. Riconosciuto come grafico professionista dall’Unione degli Artisti Figurativi, Sezione Grafica, l’artista ha presentato oltre 50 mostre personali sia nel Paese che all’estero. Le sue opere sono arrivate a Parigi, Monaco di Baviera, Buenos Aires, Toronto o New York. Horaţiu Mălăele ci ha spiegato perchè ha scelto di intitolare la mostra Disegno, quindi esisto!

    Io esisto da quando mi conosco e continuerò così. E anche disegno da quando mi conosco. Alla Galleria Uzunov incontriamo alcuni disegni e dipinti, in una mostra controllatamente eclettica, perché si tratta di disegni di periodi e stili diversi: oli, acrilici, china e tecnica digitale. È una mostra che amo molto e probabilmente la capisco alla meglio. Come dicevo una volta, molti guardano, ma pochi vedono. Però sono anche lusingato dal pensiero che forse un giorno mi farò capire, spiega l’artista.

    Una mostra priva di un vernissage propriamente detto, dal momento che il compianto attore Ion Caramitru era intervenuto al precedente. Horaţiu Mălăele ha deciso che nessuno parla più dopo di lui e ci spiega anche perchè. Ho sentito il bisogno di ricordarlo e lo faccio ogni volta che posso, perché era prima di tutto un mio grande amico, una persona di squisitissime doti, che ha aiutato tante persone. È scomparso all’improvviso. È vero che a 80 anni le persone posso anche andar via, ma lui era un tipo estremamente vivace e ho avvertito la sua partenza improvvisa come un grande dolore, dice Horaţiu Mălăele.

    La mostra preferita? Rimango con la mia prima mostra, che ho presentato quando avevo 16 anni e mezzo, a Târgu Jiu, nell’attuale sede del Teatro Elvira Godeanu, all’epoca la Casa della Cultura. E’ una mostra che amo ancora, perchè è stata bella, presentava anche qualche caricatura, ma soprattutto molti acquerelli. Sono in un certo qual modo soffocato da ciò che sta accadendo nella mia Galleria Horaţiu, nel Centro Storico di Bucarest, in Via Smârdan 37. Non ho avuto l’ispirazione di un altro nome e c’è qualcosa che mi entusiasma di nuovo, perché fa parte della mia casa. Ora ricado con grande piacere a Uzunov, perché è una galleria chic, situata nel cuore di Bucarest e lì sono cose che mi commuovono, perché conosco abbastanza bene la storia di questa strada, Calea Victoriei, che si chiamava Uliţa cea Mare, Calea lui Mogoş e così via, aggiunge Horaţiu Mălăele.

    E nonostante dichiari che il tempo è un nemico permanente, il Maestro riesce a dividersi tra tutti i progetti artistici, che ha voluto anche passare in rassegna insieme a noi. Stavamo parlando di Caramitru, quindi sempre in memoriam vogliamo riprendere lo spettacolo La cena dei cretini, proviamo una nuova versione di Una lettera smarrita, ho messo in scena uno spettacolo al Teatro Bulandra, di cui sono molto orgoglioso e vi invito a vederelo, Tache, Ianche e Kadîr, un adattamento a sé stante ed è uno spettacolo che tiene il cartellone a Bulandra. Vorrei riprendere la volontà di Caramitru al Teatro Nazionale, con lo spettacolo con La lezione di Eugène Ionesco. Continuo il mio ruolo nell’adattamento del Canto del cigno di Cechov , un autore che amo da sempre. Ho finito un film – il terzo come regista, dopo Funerali felici e Matrimonio silenzioso. Si tratta di Luca, purtroppo nato nell’epicentro di questa pandemia, ma che potete vedere su Netflix. Non ho avuto l’opportunità di presentarlo in prima, lo farò il 13 dicembre al Teatro Nazionale, dietro lo spettacolo Tache, Ianche e Kadir. Ho preparato qualcosa che amo enormemente, perché mi rappresenta, si chiama Tehomir. E’ un libro che amo molto, tradotto in Israele e ora anche in francese. Finora non ho avuto modo di organizzare una presentazione, che probabilmente farò appena questo morbo passerà, ha concluso Horaţiu Mălăele.

  • La Cinemagia dell’artista Nicola D’Arco, in mostra a Bucarest

    La Cinemagia dell’artista Nicola D’Arco, in mostra a Bucarest

    Celebrità leggendarie come Elvis Presley, Claudia Cardinale, Monica Bellucci, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman o Sophia Loren in Cinemagia – una mostra di manifesti e locandine di film altrettanto celebri, plasmati dall’artista italiano Nicola D’Arco, che vive in Romania da quasi 12 anni. Una vera pinacoteca hollywoodiana inaugurata il 14 novembre presso la Galleria Rotenberg Uzunov di Bucarest dall’artista napoletano che predilige la tecnica del décollage, ricreando l’atmosfera degli anni in cui sono stati girati film come Casablanca, Il Gattopardo o King Creole, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale Eduard Uzunov, uno dei fondatori della galleria, in un’intervista rilasciata a Eugen Cojocariu.


    Ho accolto subito l’idea, in quanto si tratta della tecnica artistica del décollage, che è, praticamente, l’opposto del collage. Quindi, una tecnica speciale, e vi invitiamo a scoprire questa mostra alla nostra galleria (Via Constantin Esarcu 1) fino al 25 novembre. I lavori sono speciali: si tratta di manifesti e locandine di film, che ci riportano nell’atmosfera degli anni in cui sono stati girati. Un’altra cosa speciale, messa in risalto dal critico cinematografico Irina Margareta Nistor, è che la mostra si articola come un’archeologia del cinema degli anni ’70-’80. Vediamo manifesti con Elvis Presley, Humphrey Bogart, Elizabeth Taylor, Monica Bellucci e tanti altri. La mostra è come una macchia di colore e di bellissimi ricordi del cinema mondiale. Quando l’artista Nicola D’Arco, che conosco da un anno e mezzo, è venuto da me per farmi vedere a cosa stava lavorando, mi è sembrato di aver scoperto una nicchia difficilmente ripetibile nel paesaggio artistico romeno ed europeo, ha spiegato Eduard Uzunov.


    Dopo aver adoperato la tecnica del collage su tela, dal 2003 Nicola D’Arco ha cominciato a sperimentare anche il décollage, attratto dalla corrente del Neorealismo degli anni ’60, fondato da artisti francesi e italiani, tra cui anche Mimmo Rotella, dal quale ha imparato il senso del linguaggio espressivo, come spiega lui stesso. E’ stato attratto dalla creatività e dallo spazio che la galleria che ospita la mostra Cinemagia dà ai giovani emergenti come artisti, ha detto l’artista in un’intervista rilasciata sempre a Eugen Cojocariu di Radio Romania Internazionale.


    Nicola D’Arco ha definito anche la sua tecnica: si incollano diversi manifesti sovrapposti e si va fino in fondo, alla scoperta di un’immagine dimenticata. Quei manifesti rieccheggiano nella nostra memoria un film o qualcosa che noi abbiamo già vissuto, spiega l’artista. D’altronde, come ricordato anche da Eduard Uzunov, Irina Margareta Nistor, rinomata critica cinematografica romena, ha paragonato questo tipo di lavoro ad una vera archeologia artistica per la memoria dei cinefili mondiali. Nicola D’Arco sceglie sempre dei personaggi che hanno dato uno stile.


    L’artista ha anche passato in rassegna alcune delle sue mostre personali e collettive. E siccome si tratta di mostre che toccano il cuore e trasmettono certi messaggi, questi lavori riescono sempre a commuovere la gente fino alle lacrime. I prossimi lavori saranno dedicati sempre al cinema, ha svelato l’artista Nicola D’Arco nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale. Intanto, per dirla con Irina Margareta Nistor, buon viaggio nell’universo dei sogni ricomposti da Nicola D’Arco!