Il premier liberale Florin Cîţu e i ministri del nuovo Governo di Bucarest hanno prestato giuramento stasera davanti al capo
dello stato, Klaus Iohannis. La cerimonia ospitata dal Palazzo Cotroceni di Bucarest, sede della Presidenza, si è svolta nel rispetto delle norme anti-Covid. Con 260 voti
favorevoli e 186 contrari, il Parlamento di Bucarest aveva dato oggi la fiducia
al Governo di coalizione di centro-destra, formato dal Partito Nazionale
Liberale, l’Unione Salvate Romania – PLUS e l’Unione Democratica Magiari di
Romania. La nuova squadra, che include 18 dicasteri e due vicepremier senza
portafoglio, ha promesso la modernizzazione del Paese e un partenariato con il
capo dello stato per attuare le riforme. Il premier Florin Cîţu ha precisato
che il programma governativo prevede sostegno agli investimenti, ma anche
un ampio processo di riforme strutturali, in grado di assicurare il
consolidamento di una crescita economica sostenibile. Il primo ministro ha
sottolineato che tutti gli obiettivi della sua squadra avranno scadenze precise,
che dovranno essere rispettate. Il Partito Socialdemocratico, che si è piazzato
al primo posto alle politiche del 6 dicembre, senza riuscire a formare un’alleanza
necessaria ad una maggioranza parlamentare, ha annunciato opposizione totale
nei confronti del nuovo Governo. L’AUR, quarto partito nel Parlamento, aveva espresso
prima della fiducia di essere contrario al nuovo governo.
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Governo: giuramento della nuova squadra davanti al presidente Klaus Iohannis
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Governo: giuramento della nuova squadra davanti al presidente Klaus Iohannis
Il premier liberale Florin Cîţu e i ministri del nuovo Governo di Bucarest hanno prestato giuramento stasera davanti al capo
dello stato, Klaus Iohannis. La cerimonia ospitata dal Palazzo Cotroceni di Bucarest, sede della Presidenza, si è svolta nel rispetto delle norme anti-Covid. Con 260 voti
favorevoli e 186 contrari, il Parlamento di Bucarest aveva dato oggi la fiducia
al Governo di coalizione di centro-destra, formato dal Partito Nazionale
Liberale, l’Unione Salvate Romania – PLUS e l’Unione Democratica Magiari di
Romania. La nuova squadra, che include 18 dicasteri e due vicepremier senza
portafoglio, ha promesso la modernizzazione del Paese e un partenariato con il
capo dello stato per attuare le riforme. Il premier Florin Cîţu ha precisato
che il programma governativo prevede sostegno agli investimenti, ma anche
un ampio processo di riforme strutturali, in grado di assicurare il
consolidamento di una crescita economica sostenibile. Il primo ministro ha
sottolineato che tutti gli obiettivi della sua squadra avranno scadenze precise,
che dovranno essere rispettate. Il Partito Socialdemocratico, che si è piazzato
al primo posto alle politiche del 6 dicembre, senza riuscire a formare un’alleanza
necessaria ad una maggioranza parlamentare, ha annunciato opposizione totale
nei confronti del nuovo Governo. L’AUR, quarto partito nel Parlamento, aveva espresso
prima della fiducia di essere contrario al nuovo governo. -
Istruzione: Governo, preparativi per il nuovo anno scolastico in Romania
Il Governo di Bucarest ha stanziato 175 milioni di euro dai fondi europei per preparare il nuovo anno scolastico che inizierà il 14 settembre. Le autorità locali impiegheranno questi soldi per acquistare tablet, mascherine protettive e contenitori sanitari. Oltre la metà della somma – 100 milioni di euro – sarà spesa pe tablet e dispositivi elettronici per l’insegnamento online di circa 500.000 alunni, come ha spiegato il capo della Cancelleria del primo ministro, Ionel Dancă. 50 milioni di euro copriranno le spese per l’acquisto dei materiali di protezione sanitaria e medica, cioè mascherine e disinfettanti per le scuole, mentre 25 milioni di euro saranno destinati ai contenitori sanitari mobili.
L’esperienza del secondo semestre del precedente anno scolastico, quando il rischio di trasmissione accelerata del nuovo coronavirus ha imposto la chiusura delle scuole, ha obbligato il Governo e le autorità locali a tenere in considerazione tutti gli scenari, compreso quello rosso – indesiderato e applicabile in situazioni estreme – in cui in una località vengono accertati tre casi positivi per mille abitanti negli ultimi 14 giorni. In questo caso, la scuola viene chiusa e si passa alla lezioni online.
All’inizio di agosto, quando il numero dei contagi quotidiani non è sceso sotto i 1000, solo 50 località rientravano nello scenario rosso. In diverse centinaia di località sarebbe stato applicato lo scenario giallo, che presuppone un rischio medio, con un numero compreso tra una e tre persone su mille abitanti rilevate positive negli ultimi 14 giorni. In una simile situazione, avranno la priorità di tornare in classe i bambini di età prescolare, gli alunni di scuola elementare, nonchè quelli che dovranno sostenere degli esami. Gli altri faranno le lezioni online, ma andranno anche a scuola a turno.
Gli scenari saranno aggiornati costantemente, a seconda della situazione epidemiologica locale. Per ogni provincia, il Comitato per le Situazioni di Emergenza, dietro proposta della scuola e dell’Ispettorato Scolastico, deciderà se gli alunni torneranno in classe o faranno le lezioni online.
Abbiamo lasciato alle autorità locali, agli ispettorati scolastici provinciali, alle direzioni di pubblica sanità la libertà – tra virgolette – di adattare gli scenari e le regole imposte ad ogni singola scuola. Dove sarà possibile farlo, ci pronunciamo a favore dell’istruzione faccia a faccia, però laddove il rischio è alto applichiamo anche gli altri due scenari. La scuola deve cominciare, in quanto i bambini devono andare a scuola. Sono già rimasti a casa per mezz’anno e credo che la socializzazione e l’interazione faccia a faccia tra l’alunno e l’insegnante debbano esistere, ha detto il ministro della Salute, Nelu Tătaru.
D’altra parte, il più ottimista scenario – quello verde – con una persona al massimo per mille abitanti rilevata positiva al COVID-19 negli ultimi 14 giorni, richiede la presenza obbligatoria degli allievi nelle scuole, sottolineava il ministro dell’Istruzione, Monica Anisie.
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Incontro del premier Ludovic Orban con la Camera di Commercio Italiana per la Romania
“Metteremo in campo delle risorse straordinarie per finanziare progetti di investimento in infrastrutture di trasporti, energia, sanità e istruzione, condizione essenziale per lo sviluppo della Romania”. Lo ha dichiarato il premier romeno, Ludovic Orban, nel corso delle recenti consultazioni svolte insieme al ministro delle Finanze, Florin Cîțu, con i rappresentanti della Camera di Commercio Italiana per la Romania, presieduta da Roberto Musneci, sulle misure di ripresa economica preparate dal Governo di Bucarest.
Allincontro svoltosi il 24 giugno scorso, che ha dato spazio ad un dialogo in videoconferenza con esponenti di grandi imprese italiane attive in Romania, ha partecipato anche lambasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi. “Sosterremo e stimoleremo gli investimenti privati attraverso regimi di aiuti di Stato, garanzie statali, assegnazione di sovvenzioni, e in tal senso punteremo sui fondi resi disponibili attraverso i programmi dellUnione europea”, ha detto Ludovic Orban, citato da un comunicato diramato sulla pagina Facebook del Governo romeno.
Ludovic Orban ha sottolineato che il rapido intervento dellEsecutivo ha puntato, nella prima fase, a proteggere la salute e la vita dei cittadini. Allo stesso tempo, il Governo di Bucarest ha agito per ridurre gli effetti economici generati dalla crisi del COVID-19, sostenendo lavoratori e aziende, ha detto ancora il premier, evidenziando il piano di ripresa economica da applicare nel successivo periodo, che avrà gli investimenti come elemento chiave.
Inoltre, il primo ministro ha spiegato che il Governo svolgerà consultazioni con gli esponenti dellambiente imprenditoriale per adattare il sistema dellistruzione alle esigenze del mercato del lavoro, tenendo presente limportanza di unalta qualifica professionale per lo sviluppo economico, indica ancora il comunicato, rilevando che le consultazioni tra lEsecutivo e la comunità imprenditoriale italiana di Romania proseguiranno.
La fonte precisa che i rappresentanti della Camera di Commercio Italiana per la Romania hanno sottolineato che la crisi economica causata dalla pandemia sanitaria ha bisogno di una risposta internazionale coordinata. Allo stesso tempo, gli imprenditori italiani in Romania hanno apprezzato il modo efficiente in cui il Governo di Bucarest ha gestito la crisi del COVID-19, nonchè la volontà di collaborare con lambiente daffari, precisa ancora lEsecutivo.
Infatti, limportantissimo incontro del 24 giugno ha dato spazio ad un dialogo attivo con le autorità governative di Bucarest, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, Roberto Musneci. In seguito al lockdown generato dalla crisi sanitaria, la Camera di Commercio Italiana per la Romania ha svolto incontri con il capo del Dipartimento per le Situazioni di Emergenza e viceministro dellInterno, Raed Arafat, con il viceministro della Salute, Andrei Baciu, nonchè con il viceministro delle Finanze, Sebastian Burduja. A seguito di questi incontri e di quello dedicato ai sistemi di finanziamento alle aziende con il presidente della SIMEST, Pasquale Salzano, la Camera di Commercio Italiana per la Romania ha riassunto le prorità, presentandole al primo ministro Ludovic Orban e al ministro delle Finanze, Florin Cîțu, ha detto ancora Roberto Musneci.
“Le priorità sono abbastanza chiare: dobbiamo combinare crescita economica e salute, e far sì che, nel tempo, laccesso ai servizi sanitari sia più agevole, pensando ad un sistema digitalizzato – nel quale lItalia ha grandissima esperienza – che comporti la crescita delle risorse finanziarie dedicate alla sanità, ma in modo sostenibile per il budget di stato”, ha detto il presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, ricordando che un altro aspetto affrontato ha riguardato il sistema delle infrastrutture e la necessità di allineare la ricezione di determinate direttive europee in modo tale che non penalizzino lindustria dei trasporti romena che al momento è competitiva, nonostante le carenze infrastrutturali.
Nel corso dellincontro con il premier e con il ministro delle Finanze, altri aspetti discussi hanno riguardato il settore HORECA, il sistema bancario, ma anche le organizzazioni non governative – “una caratteristica della nostra cultura e della nostra presenza in Romania”, ha aggiunto Roberto Musneci. Il presidente della CCIR ha spiegato che è stata sottolineata la necessità di mantenere anche nel futuro un sistema fiscale sostenibile per le aziende e un mercato del lavoro sufficientemente flessibile, perchè questi sono stati, di fatto, due dei punti vincenti nellattrarre investimenti stranieri e italiani, in particolare, in Romania.
LItalia è tra i principali partner economici della Romania, sia in termini di scambi commerciali che di investimenti, piazzandosi al primo posto come numero di imprese registrate nel nostro Paese, con oltre 23.200 aziende attive. I dati del 30 aprile 2020 indicano che lItalia occupa la quinta posizione nella classifica degli investitori stranieri come capitale investito, con un valore di 2,88 miliardi di euro, precisa ancora il Governo di Bucarest.
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Coronavirus: Governo, pacchetto di misure a sostegno dell’economia
Il Governo romeno ha adottato ieri sera un pacchetto di misure volte a sostenere le compagnie e le attività imprenditoriali, per limitare gli effetti della pandemia di coronavirus. Le misure interessano sia le compagnie colpite direttamente dalle restrizioni imposte dalla situazione, che le imprese che risentono gli effetti generati indirettamente dal cambiamento temporaneo dello stile di vita.
Abbiamo deciso tramite un’ordinanza d’urgenza di aumentare il tetto di garanzia dei crediti per le piccole e medie imprese tramite il Fondo di garanzia. In una prima tappa, questo tetto aumenta di cinque miliardi di lei. Siamo preparati per un ulteriore incremento di altri cinque miliardi, se necessario. In ugual misura, sempre in caso di necessità, il tetto di garanzia salirà di altri 15 miliardi. Praticamente, garantiamo i crediti per gli investimenti e per il capitale di lavoro. L’interesse per entrambi è sovvenzionato al 100%, ha annunciato il premier Ludovic Orban.
Il premier ha spiegato che la garanzia sarà del 90% per i crediti pari a un valore che va fino un milione di lei e dell’80% per quelli che superano questo importo. Il Governo ha inoltre deciso di assicurare il rimborso dell’IVA entro il valore di nove miliardi di lei, destinati all’iniezione di capitale alle compagnie. La manovra finanziaria aumenterà anche gli stanziamenti al rimborso delle indennità di malattia laddove si verificano dei ritardi di fino a un anno, rimasti dal precedente governo, ha detto ancora Ludovic Orban. Il Governo ha inoltre deciso di coprire dal budget del Ministero del Lavoro il pagamento dei dipendenti che andranno in disoccupazione tecnica.
Abbiamo preso questa decisione in quanto risulta chiaramente che moltissime compagnie sono colpite direttamente o indirettamente dall’epidemia. In seguito alla riduzione dei redditi, degli incassi e del fatturato, molte imprese non hanno i fondi necessari per pagare i salari dei dipendenti, che rischiano la disoccupazione o il licenziamento per forza maggiore, oppure la sospensione dei contratti di lavoro. La decisione è quella di pagare dal fondo disoccupazione il 75% del salario lordo, praticamente l’equivalente dell’indennità mensile per la dissocupazione, ma non più del 75% del salario medio lordo, ha detto ancora il primo ministro.
La misura interessa due categorie di lavoratori: la prima è quella intaccata direttamente dalle misure restrittive disposte dalle autorità nella situazione di emergenza, ad esempio la sospensione delle attività di ristoranti, bar o istituzioni del mondo dello spettacolo. Nella seconda categoria rientrano le compagnie non colpite direttamente da queste misure, bensì dalle conseguenze della pandemia. Le rispettive imprese dovranno inoltrare una dichiarazione di responsabilità, e la condizione per beneficiare di queste agevolazioni è di aver registrato diminuzioni dei redditi o del fatturato di almeno il 25%, ha precisato il premier. Ludovic Orban ha spiegato che, se il Governo avesse sostenuto il pagamento del dipendente per una certa percentuale, sarebbe stato istituito l’obbligo dei dipendenti di andare al lavoro, il che avrebbe aumentato il rischio del contagio.
Le misure sono state adottate in seguito alla decisione di grandi compagnie di Romania di sospendere temporaneamente l’attività per proteggere i dipendenti dal contagio dal nuovo coronavirus. L’azienda Dacia, che fa parte del gruppo Renault, sospende da oggi la produzione nello stabilimento di Mioveni (sud) fino al 5 aprile, per cui 13.500 dipendenti andranno in disoccupazione tecnica. La produzione sarà gravemente colpita e tutti i dipendenti ne sono consapevoli, ma la cosa più importante è la loro salute, ha dichiarato un rappresentante dell’azienda.
Anche gli americani del Gruppo Ford hanno annunciato che i dipendenti del loro stabilimento di Craiova (sud della Romania) vanno in disoccupazione tecnica sempre a partire da oggi, e beneficieranno di un’indennità del 78% del salario. La misura fa seguito alla decisione della compagnia di sospendere temporaneamente la produzione nei suoi principali stabilimenti in Europa, dato l’impatto drammatico della crisi sul mercato automotive europeo e sull’industria dei fornitori. Anche il Gruppo Pirelli sospende temporaneamente l’attività della sua azienda di Slatina (sud della Romania), che conta 4000 dipendenti.
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Coronavirus: incarico premier, consultazioni tra presidente e partiti in audioconferenza
Il presidente Klaus Iohannis ha deciso di tenere oggi in audioconferenza le consultazioni con i partiti parlamentari sulla designazione del candidato alla carica di premier. Lo ha annunciato oggi la Presidenza, indicando che la decisione è stata presa in seguito alla positività al coronavirus di un senatore liberale, successivamente entrato in contatto con tutti i dirigenti del Partito Nazionale Liberale.
Ieri, il liberale Florin Cîţu ha rimesso nelle mani del capo dello stato il suo mandato di primo ministro incaricato.
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29.12.2019
Governo – Dal 7 al 9 gennaio, il premier Ludovic Orban sarà a Bruxelles, per una visita di lavoro alle istituzioni dell’UE e della NATO. Il Governo riferisce in un comunicato che il premier romeno avrà colloqui con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg. Il programma include anche incontri con il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, e con il capo dell’Europarlamento, David Sassoli.
Pensioni – Il sistema pensionistico in Romania è in pericolo imminente, derivante dal significativo calo del numero delle persone attive, per cui la popolazione va incoraggiata a risparmiare soldi tramite il sistema pensionistico privato. Lo dichiara la ministra del Lavoro, Violeta Alexandru, in un’intervista all’agenzia stampa Agerpres, precisando che il sistema privato conferisce maggiore sicurezza ai contribuenti grazie alla tracciabilità del denaro e alla trasparenza. La ministra ha inoltre richiamato l’attenzione che nell’intera Europa si verifica la tendenza a prolungare l’età pensionabile, senza indicare alcuna intenzione del Governo di prendere delle misure in tal senso nel mandato attuale. Violeta Alexandru ha inoltre espresso la preoccupazione per l’impatto che avranno sul bilancio gli incrementi pensionistici del 40% a partire da settembre 2020. La misura era stata decisa dal precedente governo socialdemocratico, sfiduciato a ottobre, però la ministra del Lavoro ha sottolineato che applicherà la legge quanto tempo ricopre questo incarico.
Tasso di cambio – La maggioranza degli analisti dell’Associazione CFA Romania anticipano un deprezzamento del tasso di cambio leu-euro nei prossimi 12 mesi, fino al valore di 4,86 lei per un euro, nonchè un tasso medio dell’inflazione pari al 3,52%. Lo rilevano i dati relativi all’Indice di fiducia macroeconomica nel mese di novembre. L’Associazione CFA Romania, che conta oltre 240 membri, è l’organizzazione dei professionisti negli investimenti del Paese, nella maggior parte in possesso del titolo di Chartered Financial Analyst (CFA), conferito dall’Istituto CFA degli Stati Uniti. Lanciato a maggio 2011 dall’Associazione CFA Romania, l’Indice di fiducia macroeconomica quantifica le stime degli analisti finanziari sull’attività economica del Paese per un periodo di un anno.
Romania – Moldova – Gli uffici doganali del confine tra la Romania e la Moldova saranno modernizzati nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE. Sono previsti dei lavori alle dogane di Albiţa, Sculeni e Giurgiuleşti – punti strategici che svolgono un ruolo importante nella politica di sicurezza dell’Unione. Il progetto, che si svolgerà per 36 mesi e ammonta ad un valore complessivo di 10 milioni di euro, è finalizzato ad aumentare l’efficienza istituzionale e operativa degli uffici doganali tramite la modernizzazione dell’infrastruttura, al fine di snellire il traffico legale di merci e persone. 347 impiegati delle dogane beneficieranno di formazione per l’utilizzo dell’equipaggiamento di controllo, in vista di contrastare la criminalità organizzata transfrontaliera.
Migrazione illegale – La Polizia di confine romena ha fermato 31 cittadini stranieri che tentavano di passare illegalmente in Ungheria. Un comunicato dell’istituzione indica che i 20 richiedenti asilo in Romania, provenienti da Iraq, Iran, Siria e Afghanistan, sono stati fermati in un’azione congiunta con i colleghi ungheresi. Inoltre, gli impiegati di un altro passaggio di confine con l’Ungheria hanno individuato in due auto guidate da cittadini romeni in servizio taxi, 11 cittadini provenienti dalla Siria, i quali hanno dichiarato l’intento di passare illegalmente nello stato confinante per dirgersi verso un Paese dell’Europa occidentale.
Pallamano – La nazionale di pallamano maschile romena si contende oggi con la squadra della Macedonia del Nord la finale del Trofeo Carpazi. I giocatori romeni, sotto la guida del tecnico Rareş Fortuneanu, che allena anche la squadra Saint Raphael della prima lega francese, hanno sconfitto ieri i Paesi Bassi (27-25). Nell’altra semifinale, la Macedonia del Nord ha superato l’Algeria per 25-24. La finale per il terzo e il quarto posto sarà, quindi, contesa, tra i Paesi Bassi e l’Algeria. Le partite rientrano nei preparativi per la prima tappa delle qualificazioni ai Mondiali che si terranno nel 2021 in Egitto, il primo campionato che riunirà 32 squadre. Al torneo preliminare, in programma il mese prossimo in Italia, i romeni affronteranno la squadra del Paese ospitante, e quelle della Georgia e del Kosovo.
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Lavoro: nuove misure del Governo romeno
A partire dall’inizio dell’anno prossimo, le pensioni statali in Romania aumenteranno del 5%. Lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Rovana Plumb, incontrando a Cluj, accanto al ministro per il Dialogo sociale, Aurelia Cristea, i rappresentanti dei sindacati e dei pensionati. I colloqui hanno interessato gli incrementi dei salari e delle pensioni a partire dal 2015.
“Continueremo ad applicare le misure riparatorie, ma soprattutto a rispettare la legislazione, di modo che dal 1 gennaio 2015 le pensioni aumentino del 5%”, ha detto Rovana Plumb. Il ministro ha spiegato che, al momento, il numero dei pensionati romeni è quasi uguale a quello dei dipendenti, cosicchè la base imponibile degli stipendi è in grado di reggere le pensioni.
Rovana Plumb ha sottolineato che tutte le azioni riguardanti le pensioni rientrano in un pacchetto di misure riparatorie tramite cui il Governo vuole riequilibrare certe decisioni ritenute ingiuste, prese dall’esecutivo presieduto dal democratico-liberale Emil Boc durante gli anni di crisi.
Il ministro del Lavoro ha aggiunto che dal 2015 tutti i dipendenti incasseranno un salario almeno pari a quello minimo di 900 lei, dal momento che, a causa delle griglie salariali differenziate, alcuni guadagnano meno. Rovana Plumb ha spiegato che, nel successivo periodo, una delle priorità del Governo sarà quella di creare 70.000 nuovi posti di lavoro per i giovani.
D’altra parte, rappresentanti del Governo e della Banca Centrale andranno la prossima settimana a Bruxelles per discutere con il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Europea il secondo aggiustamento di bilancio del 2014, che includerà anche la riduzione del 5% dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro. La legge è stata adottata dal Parlamento di Bucarest, dopo che il capo dello stato l’aveva rinviata al riesame, ritenendola insostenibile.
Il premier Victor Ponta ha precisato che i ministri che andranno la prossima settimana a Bruxelles discuteranno con i rappresentanti del FMI e della CE solo gli aspetti tecnici. I negoziati ufficiali sulla valutazione dell’accordo di tipo preventivo firmato con il FMI, la CE e la Banca Mondiale si terranno a fine novembre a Bucarest. -
Fiscalità: ministro Petrescu, flat tax resta 16% nel 2014
In Romania, la flat tax del 16% sarà mantenuta nel 2014, però dal 2015 potrebbe interessare solo le compagnie, mentre per i contribuenti sarà applicata la tassazione progressiva. Lo ha dichiarato il nuovo ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, la cui nomina è stata guardata con certi riserbi, data la sua età di 33 anni. Eppure, il giovane ministro vanta un dottorato ad Harvard, il che ha avuto probabilmente peso nella sua nomina in un incarico di massima responsabilità.
Ospite a una tv privata, il ministro ha presentato in dettaglio le misure fiscali contemplate dal nuovo governo presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta. In riferimento alle strategie di rilassamento fiscale, il ministro si è pronunciato per la riduzione dei contributi alla previdenza del 5% per il datore di lavoro, obiettivo del programma del Governo, che darà una boccata d’ossigeno sia agli imprenditori che ai dipendenti.
La misura è volta anche a “schiarire” il mercato nero del lavoro. Un’altra misura volta a stimolare gli investimenti e a generare capitale sarà la non tassazione sul reinvestimento del profitto. Inoltre, l’Iva dovrebbe scendere dall’attuale livello del 24% al 19%, valido fino all’estate del 2010, mentre si contempla una quota ancora inferiore per i generi agroalimentari di base, se il quadro fiscale lo consentirà.
E sempre se il budget sarà generoso, sarà possibile anche il passaggio, il più probabilmente dal 2015, alla tassazione progressiva dei contribuenti, con livelli pari all’8, al 12 e al 16%. L’attuale livello del 16% della flat tax sarà mantenuto solo per le compagnie.
Ospite nello stesso programma televisivo, il direttore esecutivo della compagnia Ernst&Young, Gabriel Sincu, si è pronunciato per il mantenimento dell’attuale livello di tassazione, argomentando che la realtà degli ultimi 9 anni ha indicato che la flat tax ha costituito la chiave di volta della fiscalità romena, sulla quale è stato costruito un sistema funzionale, che è riuscito a mantenere attraente la Romania sulla mappa degli imprenditori.
Il passaggio alla tassazione progressiva rappresenta una soluzione di rilassamento fiscale, ha sottolineato il ministro, ricordando che, a tale meta, si contempla anche la riduzione del numero di tasse, che al momento si aggirano su 200. Il ministro sta esaminando l’impatto di bilancio, per vedere in che misura alcune potrebbero essere eliminate.
Ioana Petrescu boccia assolutamente possibili misure simili all’amnistia fiscale, che, a suo avviso, altro non farebbero che aumentare temporaneamente la raccolta delle tasse. Invece, il ministro si pronuncia per lo sradicamento dell’evasione fiscale, con una crescita delle entrate in modo sostenibile.