Tag: Guinness dei Primati

  • 24.06.2024 (aggiornamento)

    24.06.2024 (aggiornamento)

    Consiglio Affari Esteri – Riuniti in Lussemburgo, i ministri degli Esteri dell’UE hanno approvato oggi il 14° pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra avviata in Ucraina. La Romania è stata rappresentata alla riunione dal capo della diplomazia, Luminiţa Odobescu. I ministri hanno approvato un aiuto militare di 1,4 miliardi di euro (1,5 miliardi di dollari) all’Ucraina. Il pacchetto sarà finanziato per la prima volta con i ricavi provenienti dagli asset congelati della Banca Centrale della Russia. Il piano dell’UE sull’immediato utilizzo dei profitti derivanti dagli asset russi congelati è separato dalla decisione presa questo mese dai leader del G7 di impiegare le entrate future per finanziare prestiti da 50 miliardi di dollari all’Ucraina.

    Difesa – Il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Gheorghiţă Vlad, ha incontrato ieri a Lussemburgo il ministro della Difesa del Granducato, Yuriko Backes, e il capo della difesa lussemburghese, generale Steve Thull. Il Ministero della Difesa romeno precisa che l’agenda ha incluso aspetti riguardanti la situazione della sicurezza nella zona estesa del Mar Nero, l’evoluzione dell’architettura difensiva nello spazio euroatlantico, nonchè l’intensificazione della cooperazione attraverso esercitazioni multinazionali sul territorio della Romania. Il generale Gheorghiţă Vlad ha ricordato il notevole contributo delle forze armate lussemburghesi al Gruppo Tattico delle Forze Terrestri Avanzate, dispiegato in Romania per potenziare la postura alleata di deterrenza e difesa.

    UE – L’Unione Europea aprirà domani i negoziati di adesione con la Repubblica di Moldova e l’Ucraina. La presidenza belga del Consiglio dell’Unione ha precisato che, successivamente, i percorsi di adesione dei due Paesi verranno valutati separatamente. I capi di stato e di governo dell’UE hanno aperto la strada ai negoziati di adesione con l’Ucraina e la Repubblica di Moldova a dicembre 2023. All’inizio del corrente mese, la Commissione Europea ha annunciato che i due paesi hanno riunito tutti i requisiti per l’avvio dei negoziati.

    Fondi UE – Nell’ambito del Fondo per la modernizzazione, l’Unione Europea ha pagato oggi quasi tre miliardi di euro per sostenere 39 progetti energetici in dieci stati membri, la Romania compresa, indica l’Esecutivo comunitario in un comunicato. Si tratta del pagamento più elevato effettuato finora attraverso il Fondo per la modernizzazione. Questi investimenti aiutano gli stati membri ad adempiere agli obiettivi in materia di clima ed energia, e a contribuire al target comunitario a lungo termine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

    Giornata Universale della IE – Ogni anno, il 24 giugno si celebra la Giornata Universale della “ie”, la camicia tradizionale romena. Dal 22 al 23 giugno, la comunità romena e moldava del Belgio ha celebrato l’emblema del costume tradizionale con un convegno svoltosi al Castello della Solitudine di Auderghem, nella Regione di Bruxelles – Capitale. L’evento ha attirato un numeroso pubblico, interessato a meglio conoscere l’etnografia e il folclore romeno, l’arte della creazione della IE, nonchè la transizione dalla tradizione alla modernità. Il 24 giugno 2013, in occasione della Festa della Natività di San Giovanni Battista e di quella che ricorda gli antichi rituali delle fate chiamate Sanziene, la comunità virtuale La Blouse Roumaine istituiva e celebrava la prima Giornata universale della ie. Lanciata dalla connazionale Andreea Tănăsescu, la comunità è stata intitolata al famoso omonimo quadro del pittore francese Henri Matisse, che ha reso celebre la nostra camicia tradizionale.

    Guinness dei Primati – Doppia entrata nel Guinness dei primati per il Centro Culturale Romeno-Moldavo-Tedesco di Norimberga, grazie alla cintura tradizionale romena più lunga, di oltre 1.600 metri, fatta in tre mesi, e anche alla più pesante, con 70 chilogrammi. L’iniziativa è stata lanciata a fine febbraio e da allora più di 1.000 romeni da tutto il mondo hanno aderito al progetto e hanno realizzato pezzi della cintura, che poi sono stati uniti. In ogni segmento c’è un modello della zona di provenienza dei partecipanti, ha spiegato a Radio Romania la coordinatrice del Centro culturale romeno-moldo-tedesco di Norimberga, Ionela van Rees-Zota. “Abbiamo una persona o un’associazione da quasi ogni provincia della Romania. Abbiamo persone provenienti da tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda alla Repubblica di Moldova e dalla Norvegia all’Asia”, ha detto Ionela van Rees-Zota.

    FITS 2024 – A Sibiu, nella Romania centrale, prosegue il Festival Internazionale di Teatro, con 830 eventi e più di 5.000 artisti provenienti da 82 paesi. L’edizione 2024 è segnata dalla presenza di attori, direttori di teatri o scrittori di fama mondiale come John Malkovich, Tim Robbins, Pippo delBono o Neil LaBute. Nell’ambito del festival, oggi è stata aperta la “Borsa dello spettacolo”, un evento di portata giunto alla 27/a edizione, che si svolge anche quest’anno in formato fisico, ibrido e online. Per quattro giorni, più di 80 rappresentanti di istituzioni e organizzazioni culturali di oltre 30 paesi si incontrano a Sibiu per stabilire connessioni e realizzare dei progetti insieme.

  • La Croce di Caraiman nel Guinness dei Primati

    La Croce di Caraiman nel Guinness dei Primati

    Collocata sulla Vetta di Caraiman, nei Carpazi Meridionali, la Croce è stata eretta alla memoria degli Eroi del Popolo e inaugurata il 14 settembre del 1928. Costruita in acciaio su un basamento di cemento, è alta 39,37 metri ed ha un’apertura di quasi 15 metri. Nel 2013 il Guinness dei Primati l’ha dichiarata ufficialmente come la croce più alta del mondo, installata a oltre 2291 metri. Alexandru Bartoc è il presidente dell’omonima Fondazione culturale e figlio di uno dei volontari che hanno contribuito alla costruzione della Croce. Ci ha raccontato come sono giunti gli esperti del Guinness dei Primati da queste parti.



    L’idea mi è venuta nel 1995, dopo la morte di mio padre, il quale aveva voluto che si facesse qualcosa per consolidare la croce. Mio padre non ha voluto entrare nel Guinness dei Primati. Era comunque quasi sicuro che fosse la croce più grande del mondo, e io l’ho dimostrato ora con i materiali raccolti. Importante è far consolidare questa croce che ha 85 anni, ma purtroppo, nulla è stato fatto”, spiega Alexandru Bartoc.



    Dopo sei anni di lavoro e ricerche e tre grossi dossier raccolti da esperti accreditati, nell’estate del 2013 Alexandru Bartoc ha visto avverare il suo sogno: la Croce degli Eroi del Popolo è entrata nel Guinness dei Primati. Un record che al rispettivo momento è stato ignorato per mancanza di fondi e che ha destato l’interesse dell’opinione pubblica romena solo all’inizio di quest’anno.



    La promozione di questo record è stata casuale. Al Museo di Storia della Romania è stato lanciato a dicembre un libro sulla regina Maria. Ho pensato di donare al Museo una medaglia, una busta e una copia del certificato Guinness. Tutti mi chiedevano perchè avevo questa iniziativa e ho risposto a tutti che lo facevo per sensibilizzare il governo e il Ministero della Cultura e farli pensare che si dovrebbero stanziare dei fondi per consolidare questo monumento”, aggiunge Alexandru Baroc.



    Purtroppo, il Ministero della Cultura è tra i più poveri del Paese, afferma il sindaco di Buşteni, Emanoil Savin. Di conseguenza è stata decisa la sollecitazione di fondi europei nonrimborsabili, nel tentativo di salvare questo monumento emblematico per la Romania, che, nei due anni e quattro mesi quanto era durata la sua costruzione, ha mobilitato una impressionante folla di volontari. Emanoil Savin afferma che tutta quella gente era venuta soprattutto per patriottismo.



    Sapevano tutti che questa croce era stata l’idea della Regina Maria in seguito a un sogno in cui aveva visto i Monti Bucegi coperti di sangue. La regina era convinta che si trattava del sangue versato dagli eroi caduti durante la prima guerra mondiale. Raccontò il suo sogno a Re Ferdinando e, poco dopo, a maggio 1926, cominciarono i lavori”, spiega il sindaco.



    Alexandru Bartoc racconta che, sebbene impressionante, questa croce fu a un passo dall’essere distrutta dai comunisti. La cosa che non abbiamo trovato scritta da nessuna parte, ma che abbiamo appreso dagli anziani, è che si è tentato di bombardarla. Nel 1972, l’allora sindaco di Buşteni ha tentato di far tagliare i bracci della croce e di metterci sopra una stella, simbolo del comunismo. Ma si è ammalato ed ha rinunciato a questa idea. Avrà pensato che si trattasse di un brutto segno ed ha lasciato la croce come era”, aggiunge Alexandru Bartoc.



    Anche negli ultimi anni le autorità romene l’hanno lasciata come era, sebbene a 85 anni la Croce del Caraiman sia una veneranda signora che avrebbe bisogno di cure. La Fondazione culturale Bartoc non è l’unica organizzazione ad aver manifestato un grande interesse per la sua sorte. Nel 2009, la filiale provinciale di Prahova dell’organizzazione internazionale Rotary ha lanciato ufficialmente una campagna di raccolta di fondi per sostenere i futuri lavori di consolidamento e l’inserimento di questo simbolo romeno nei circuiti turistici internazionali.



    Vogliamo installare dei cartelli legati a questo record dalla città verso la funivia fino alla vetta Babele. Vogliamo affissi bilingui sulla storia del monumento, una lastra bilingue di spiegazione, e rifare il tragitto dallo chalet di Babele fino al monumento, che sia accessibile alle diverse categorie di turisti. Speriamo di allestire anche un minimuseo e una terrazza panoramica. Intendiamo costruire anche un ascensore interno, come previsto inzialmente e illumminare il monumento come la Torre Eiffel”, spiega Marian Ilie di Rotary Club della Vallata di Prahova.



    Attualmente, in mancanza di tutte queste dotazioni, la Croce, sebbene inserita nel Guinness dei Primati, è visitata solo da 10-20.000 turisti all’anno.

  • La Croce del Caraiman, nel Guinness dei Primati

    La Croce del Caraiman, nel Guinness dei Primati

    La Croce degli Eroi, collocata sulla Vetta Caraiman, nei Monti Bucegi, tra le località turistiche romene di Busteni e Sinaia, è stata inserita nel Guinness dei Primati come la più alta croce del mondo che si trova in cima a una montagna.



    Monumento storico costruito tra il 1926 e il 1928 a 2.291 metri di altezza, la croce in acciaio alta 39,5 metri, con un basamento di 8 metri, ricorda i soldati caduti nella zona durante la prima guerra mondiale.



    L’idea di costruirla è appartenuta a Re Ferdinando e alla Regina Maria, e la scelta della vetta di Caraiman non fu casuale, poichè essa domina la Valle del Prahova, anche se non ha la più grande altitudine. Nel 1916, da qui l’esercito romeno passò verso l’Impero Austro — Ungarico per liberare la Transilvania.



    La croce sarebbe apparsa nel sogno alla Regina Maria, che poi ha sorvegliato anche i lavori. Fu costruita dalla Direzione generale dei ponti delle Ferrovie romene. Il progetto è opera degli architetti romeni Georges Cristinel e Constantin Procopiu.



    I fondi furono ottenuti in gran parte da donazioni. Il progetto di resistenza fu concepito dagli ingegneri Alfred Pilder e Teofil Revici, specializzati nella costruzione di ponti metallici. Visibile da una distanza di oltre 35 chilometri, è stata inaugurata il 14 settembre 1928, in occasione della Festa dell’Esaltazione della Croce.



    All’epoca della sua costruzione, il monumento era il più alto del mondo. Tuttavia, il monte Caraiman (2.300 metri) non è il più alto del massiccio di Bucegi, essendo superato dalla vetta di Omu (oltre 2.500 metri). La croce è fatta in un acciaio simile a quello usato dall’ingenere Anghel Saligny per la costruzione del ponte sul Danubio a Cernavoda.



    Nel basamento si trovava un generatore elettrico che alimentava 120 lampadine di 500 watt ciascuna. Nel periodo interbellico, la croce era illuminata il 15 agosto, giorno dell’Assunzione della Vergine Maria, e per la celebrazione dell’Ascensione di Gesù, quando si festeggia, a tutt’oggi, anche la Giornata degli Eroi.



    Il regime comunista ha voluto tagliare i bracci della Croce, per collocare una stella, ma non ci è riuscito. Sotto il regime, era illuminata raramente e l’indifferenza delle autorità ha portato ad azioni di vandalismo.



    Oggi è una destinazione prediletta dei turisti romeni e stranieri. Attualmente, il monumento è dotato di 300 lampadine di 500 watt che sono accese ogni notte.