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  • ROASIT: Io parlo italiano e la solidarietà al Bel Paese

    ROASIT: Io parlo italiano e la solidarietà al Bel Paese

    L’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha lanciato dal 20 febbraio la seconda edizione del concorso Io parlo italiano, dedicato alla promozione della lingua del Bel Paese.

    Il concorso intende incoraggiare l’uso dell’italiano come lingua materna e si rivolge agli alunni di madrelingua italiana, a coloro che studiano l’italiano come lingua materna, ma anche ad allievi di origini italiane che conoscono la lingua italiana, pur non studiandola a scuola, e a giovani provenienti da famiglie miste. Quindi, un invito rivolto ai giovani, anche per meglio valorizzare e trasformare in un’utilissima e piacevolissima opportunità questi momenti di isolamento che stiamo vivendo.

    L’iniziativa è promossa con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca. Secondo quanto riferisce la ROASIT sul suo sito, gli autori dei saggi selezionati parteciperanno al campo Europolis – Olimpico, previsto dal 30 agosto al 4 settembre.

    A partire dal 2010, la ROASIT ha avviato il progetto Italiani in Romania. Le radici profonde di un’etnia, nell’ambito del quale ha premiato, in seguito ad un concorso, i migliori saggi sulla cultura e la storia della minoranza italiana in Romania. L’edizione 2019 è stata vinta dalla 17enne Ioana Miruna Poloboc della città di Piatra Neamț. Un’esperienza che la ROASIT intende valorizzare e portare avanti, anche col l’appoggio del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca.

    Il Regolamento del concorso e il modulo di iscrizione sono disponibili sul sito dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT.

    In questi momenti difficili, la ROASIT ribadisce la solidarietà al popolo italiano, in un periodo tragico della sua storia. Preghiamo che romeni, italiani e tutte le altre nazioni superino questa crisi mondiale nel più breve tempo possibile. Facciamo un appello di responsabilità. Non possiamo vincere senza mantenere la calma e senza rispettare esattamente le misure imposte dalle autorità. Che Dio di aiuti!, è il messaggio dell’Associazione degli Italiani di Romania.

  • Europolis Olimpica, “Io parlo italiano” con la ROASIT

    Europolis Olimpica, “Io parlo italiano” con la ROASIT

    Europolis Olimpica per imparare l’italiano ballando: un’iniziativa che l’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT ha promosso anche nel 2019, con campi estivi per i bambini a Tulcea e Suceava. A partire dal 2010, la ROASIT ha avviato il progetto Italiani in Romania. Le radici profonde di un’etnia, nell’ambito del quale ha premiato, in seguito ad un concorso, i migliori saggi sulla cultura e la storia della minoranza italiana in Romania.



    Con Europolis Olimpica, che deriva da questa esperienza ed è appoggiata anche dal Ministero dell’Istruzione Nazionale, la ROASIT ha invitato quest’anno i bambini della comunità a partecipare al concorso Io parlo italiano, il cui gran premio consiste in un soggiorno in Italia.



    Ad agosto, i migliori partecipanti a questa gara, provenienti dalle province di Neamț e Timiș, nonchè dalle città di Pitești, Bucarest, Iași e Suceava, affiancati dalla presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, hanno continuato ad approfondire le conoscenze di lingua italiana, abbinandole ad altre attività educative e di divertimento nel campo estivo organizzato a Tulcea: lezioni di danze tradizionali italiane, visite a musei e monumenti storici come il famoso Tropaeum Traiani.



    Tutto ha raggiunto l’apice con l’assegnazione dei premi del concorso Io parlo italiano. Il primo è stato aggiudicato dalla 17enne Ioana Miruna Poloboc di Piatra Neamț, il secondo è andato a Roberta Tassinari della provincia di Timiș, mentre il terzo a Emma Pita di Bucarest, come informa la ROASIT sul suo sito. Due menzioni sono state assegnate a George Adrian Chirilă della provincia di Neamț e Alecsandra Rotaru di Suceava.



    A questa bella esperienza si sono uniti due simpatizzanti liguri della ROASIT: su invito della presidente dell’Associazione, Pieralba Melo e il marito hanno accompagnato i bambini sia a Tulcea che a Suceava, aiutandoli ad arricchire le conoscenze sull’Italia: lingua, arte, storia o cucina. Nonna Alba, come teneramente l’hanno chiamata i bambini durante questo soggiorno, ha raccontato l’esperienza a Radio Romania Internazionale.