Tag: legge

  • Inasprimento delle pene per la tratta di esseri umani

    Inasprimento delle pene per la tratta di esseri umani

    Il Parlamento romeno ha inasprito le pene per i trafficanti di esseri umani, in un contesto di aumento dell’incidenza di questo fenomeno. Il disegno di legge, adottato dalla Camera dei Deputati, prevede che determinare o agevolare la prostituzione oppure ottenere benefici patrimoniali dall’esercizio della prostituzione da parte di uno o più minorenni sarà punito con la reclusione da 7 a 15 anni. Il reato sarà punito con la reclusione da 10 a 20 anni se è stato compiuto da chi ha già commesso un delitto contro la libertà e l’integrità sessuale, un reato di pornografia infantile, tratta di esseri umani, tratta di minori o sfruttamento della prostituzione.

    Il Parlamento ha introdotto nel Codice Penale, nella categoria del reato di sfruttamento, anche la costrizione delle persone a commettere atti previsti dalla legge penale. Pertanto, la tratta di esseri umani commessa da un funzionario pubblico nell’esercizio delle sue funzioni o da una persona che ha commesso in precedenza un reato tra quelli sopra elencati, sarà punita con la reclusione da 7 a 15 anni. I promotori della legge hanno dimostrato che attualmente esiste una pratica non uniforme riguardo ai reati di tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione nella sua forma aggravata, perpetrata con la coercizione, e che il nuovo atto normativo elimina questa carenza e introduce un trattamento giuridico uniforme a persone che commettono atti antisociali di simile gravità.

    I deputati romeni hanno rivolto la loro attenzione anche alle vittime di questi crimini, adottando anche un disegno di legge in base al quale lo Stato concederà assistenza legale gratuita e risarcimento finanziario alle vittime di violenza domestica, stupro, privazione illegale di libertà, schiavitù, tratta di esseri umani, traffico di bambini e sottomissione a lavori forzati. Secondo la legge, l’assistenza legale gratuita è concessa, tra gli altri, alle persone che siano state bersaglio di tentato omicidio o omicidio qualificato, vittime di reati di lesioni personali, reati di maltrattamento di minori, violenza familiare, privazione illegale di libertà, schiavitù, tratta di esseri umani, tratta di minori, sottomissione al lavoro forzato o obbligato, stupro, stupro di minori, violenza sessuale, violenza sessuale di minori, corruzione sessuale di minori, raccolta di minori a fini sessuali e molestie sessuali, tortura e pornografia infantile.

    L’assistenza legale gratuita è concessa anche ai familiari delle persone decedute a seguito dei reati di omicidio, omicidio qualificato, nonché dei reati dolosi che hanno provocato la morte della persona. L’importo dell’aiuto è pari a 5 stipendi minimi lordi, stabiliti per l’anno in cui la vittima ha presentato la richiesta di assistenza. Nel 2022, la Romania occupava un preoccupante primo posto nell’Unione Europea per quanto riguarda la tratta di esseri umani. Secondo la Commissione Europea, su 7.000 donne sfruttate ogni anno nell’UE, circa 3.000 erano romene. Inoltre, l’Agenzia nazionale contro la tratta di esseri umani rileva che, dal 2005 alla fine del 2023, in Romania sono state registrate 19.000 vittime del traffico di persone.

  • Programma Radio Romania Internazionale 20.05.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 20.05.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti; 5G in Romania, via libera al ddl dalla Camera dei Deputati; Lavoro: dibattiti su disparità di genere; Attualità culturale: Biennale Venezia 2021, Romania porta Fading Borders, Società: Lettura come urgenza nazionale




  • Randagi: CC, legge è conforme

    Randagi: CC, legge è conforme

    La Corte Costituzionale romena ha deciso che la normativa sui cani senza padrone, nella forma adottata dal Parlamento il 10 settembre scorso, è conforme alla legge fondamentale.



    La normativa rileva senza equivoci le condizioni in cui si può arrivare alla soluzione dell’eutanasia, come ultima ed estrema misura, hanno deciso i giudici della Corte, dopo aver esaminato la contestazione che 29 senatori avevano inoltrato dopo la luce verde della Camera dei deputati, decisionale in questo caso.



    Si stima che solo per le strade di Bucarest ci fossero circa 65.000 randagi, e la legge che prevedeva la sterilizzazione si è dimostrata inefficace. L’argomento è tornato brutalmente alla ribalta dopo che, ai primi del mese, un bimbo di 4 anni è morto sbranato dai randagi nei pressi di un parco di Bucarest.



    L’indagine è in corso, e la tragedia ha provocato reazioni da tutte le parti. Da un lato sta chi sostiene che la situazione è sfuggita al controllo, e che un cane può essere considerato animale di compagnia solo se ha un padrone; dall’altro lato stanno gli oppositori dell’eutanasia, i quali spiegano che non per colpa dei cani si è arrivati a questa situazione.



    Dopo la tragedia del bimbo, la legge sui cani senza padrone è andata urgentemente al dibattito del Parlamento ed è stata subito adottata. La normativa consente l’eutanasia solo per i cani che non sono rivendicati o adottati entro 14 giorni lavorativi dal momento in cui arrivano nei canili pubblici.



    Gli attivisti per la protezione degli animali hanno aspettato la decisione della Corte Costituzionale davanti alla sede dell’istituzione e, nell’apprendere il verdetto, alcuni si sono sdraiati per terra in segno di protesta. Il presidente della Corte Costituzionale, Augustin Zegrean, ha precisato che i parlamentari hanno rispettato una decisione precedente dei giudici, i quali avevano sollecitato solo che la legge preveda chiaramente le condizioni per l’eutanasia.



    Uno dei giudici della Corte, Petre Lazaroiu, ha spiegato che neanche le decisioni precedenti della Corte vietavano l’eutanasia.



    “Gli argomenti di coloro che hanno votato erano che neanche lo scorso anno la Corte aveva vietato l’eutanasia, prevista e consentita come qualsiasi altra soluzione. Il Parlamento ha previsto delle tappe, quindi non c’è più nessun problema sulla decisione che avevamo pronunciato a gennaio 2012”, ha dichiarato il giudice.



    La segnalazione richiamava l’attenzione che la legge avrebbe violato principi internazionali sulla protezione degli animali e che l’eutanasia andava applicata solo in condizioni eccezionali e non come metodo corrente.