Tag: libro

  • I romeni visti da una prospettiva diversa

    I romeni visti da una prospettiva diversa

    Le tradizioni, i costumi e l’ospitalità dei romeni impressionano i visitatori stranieri, come anche le favolose zone pittoresche della Romania che attendono di essere scoperte. Di recente, è stato pubblicato un libro, prima in francese, e, dopo qualche anno, anche in romeno, in cui l’esperienza di Christine Colonna-Cesari, scrittrice francese stabilitasi in Romania, porta i lettori ad avere una conoscenza approfondita sul nostro Paese. “Ils sont fous ces roumains! L’Eldorado Roumain! – Mare de tot!”, oppure “Sono matti sti romeni! L’Eldorado romeno”, è il libro di cui abbiamo chiacchierato con l’autrice stessa. Si sa già anche a livello internazionale che la Romania è stata un Paese di rimpatrio per molti europei nel periodo tra le due guerre. Com’è vista dagli stranieri che decidono di stabilirsi qui, ce lo ha raccontato Christine Colonna-Cesari, stabilitasi nel nostro Paese dal 2018, l’anno in cui è andata in pensione: “Nel 2018 ho deciso di lasciare la Francia e di venire a vivere in Romania nel momento in cui mi sono pensionata, perché era un Paese con una cultura che apprezzavo e conoscevo da molto tempo. Avevo l’intenzione di continuare la mia vita di scrittrice e di editrice di libri in Francia e in Romania, perché ho dei libri venduti in Francia e da un po’ di tempo intendevo realizzare un bell’album in cui far vedere le bellezze della Romania, che è ancora poco conosciuta in Francia, dove continuano a persistere alcuni cliché stupidi, perciò ho scritto questo libro nel 2019, e poi sono riuscita a pubblicarlo anche in romeno.”

    Che cosa desta sorpresa per uno straniero quando arriva a Bucarest? “E’ sorprendente, in primo luogo. La prima cosa è che la segnaletica è completamente diversa da quella esistente in Francia. Perciò smarriamo spesso la strada. Non ci sono da nessuna parte nomi e numeri scritti con caratteri grandi. Noto però che per i romeni non è un problema. Sono abituati. Un’altra cosa che sorprende sono alcuni dettagli che fanno la differenza. Può sembrare un dettaglio. Si tratta del resto che il cliente deve ricevere quando fa degli acquisti. Se il venditore non ha monete per dare il resto, gli sembra normale non farlo. Confesso che in Francia non esiste una cosa del genere. Ad esempio, se vuoi comprare qualcosa e ti manca una parte delle monete che dovresti dare, al mercato, oppure i commercianti non ce le hanno, le monete non vengono date e tutto sembra normale. In Francia non accade una cosa del genere. La prima volta che mi è capitato di vedere che non mi davano il resto l’ho chiesto e il venditore mi è sembrato scocciato. Quindi mi ci è voluto un po’ di tempo per rendermi conto che fa parte dei costumi. Un altro aspetto è la gestione dello spazio e del tempo dei romeni, che è molto diversa da quella dei francesi. Qui, viviamo molto di più fuori dal tempo, quindi gli impegni presi, varie programmazioni, ore, giorni cambiano sempre all’ultimo minuto. E per i francesi, che non sono abituati a questo, è molto destabilizzante e irritante, ma arriviamo ad abituarci e ad accettare che qui succede così.”

    Tuttavia, una volta abituata a questi aspetti, la nostra interlocutrice non cessa di essere affascinata dal nostro Paese, per cui ha aggiunto: “Dopo, è molto facile adattarsi. Parlo l’inglese e i romeni lo parlano molto bene anche loro e ciò mi ha aiutato moltissimo. Poi sono brave persone, accoglienti. Non esiste la violenza sociale che c’è in Francia, quindi non ho avuto problemi ad adattarmi qui. Vorrei che le persone si ricordassero quello che ho cercato di trasmettere con questo libro: le profondità dell’anima romena, della sensibilità e della creatività romena. I romeni, per me, sono più propensi verso la spiritualità rispetto ai francesi. Sono anche un popolo molto artistico. Qui vediamo molti più colori che in Francia. Esiste un rapporto con la natura, con i fiori, i romeni hanno un rapporto fantastico con i fiori. Mi sorprende sempre imbattermi sulla strada in uomini con grossi mazzi di fiori, questo non succede quasi mai in Francia. Sono anche un popolo garbato, trovo nella vita quotidiana dei piccoli dettagli che potrebbero sembrare insignificanti, ma quando arrivi dalla Francia, ti rendi conto che le persone non ti spingono nella metropolitana, sulla strada, come accade in Francia. Gli spazi pubblici sono puliti, il che non è per niente così soprattutto a Parigi. Qui è come se tornassi nella Francia degli anni 60, quando c’erano una gentilezza, una qualità della vita, un rispetto e una civiltà che è andata persa in Francia, ma che ho ritrovato qui.”

    Abbiamo chiesto a Christine Colonna-Cesari come hanno accolto i lettori francofoni questo libro? “Con tanta meraviglia ed entusiasmo. Tutti mi dicono: non avremmo mai immaginato che la Romania fosse così. Grazie di averci fatto vedere la Romania da questa prospettiva. In generale, c’è molto entusiasmo, molta sorpresa e tanti complimenti. Vogliono venire e condividere le stesse esperienze, il che li ha anche determinati a venire qui e a scoprire. In più, ho degli amici francesi che mi hanno detto direttamente che sto parlando della Francia degli anni 60 in cui c’era ancora questo rispetto, questo modo di vivere mite e poi, se volete, tutti questi sono dettagli della vita quotidiana. Ma questo libro è molto più profondo. Sono una persona che osserva molto, pensa molto a quello che sta accadendo, alla storia. La gente dell’Europa Occidentale non si rende conto di quello che è l’Europa dell’Est e quali sono i suoi valori. Non si rende conto, quindi giudica in base ai propri criteri, e io vorrei far sì che questi valori superassero i confini, per far vedere alle persone quali sono le basi della cultura umana degli ultimi secoli.”

    Al di là delle esperienze romene dell’autrice, il libro contiene anche una seconda parte, dei reportage con fotografie bellissime, 220 foto che documentano incontri con persone eccezionali che fanno delle cose eccezionali.

  • “Dopo le nubi, il sole” di Giuliana Arena all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    “Dopo le nubi, il sole” di Giuliana Arena all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    “Dopo le nubi, il sole. Don Orione e il dottor Domenico Isola: unalleanza per il bene”: il libro di Giuliana Arena, pubblicato questanno dalleditrice San Paolo, è stato presentato il 5 maggio allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, in un dialogo tra lautrice e Simona Carobene, direttrice esecutiva dellAssociazione FDP – Protagoniști în educație.



    Lopera di Don Luigi Orione, canonizzato nel 2004 da Papa Giovanni Paolo II, è attiva anche a Bucarest, grazie al Centro di Voluntari. La Congregazione è entrata in Romania nel 1991, dopo il crollo del comunismo, aprendo il primo centro a Oradea, per arrivare nel 1994 a Bucarest, con don Belisario Lazzarin. Successivamente, lAssociazione Don Orione di Voluntari è stata guidata da Don Valeriano Giacomelli e, da qualche anno, da Don Marius Bereșoaie. Nel 1998 veniva aperta anche la terza comunità a Iasi.



    Lautrice presenta la figura di Don Orione attraverso la collaborazione con il medico Domenico Isola. Lidea di scrivere questo libro è nata a Bucarest, quando Giuliana Arena è venuta a contatto con lAssociazione Don Orione di Voluntari, che si occupa di bambini e ragazzi con disabilità e di anziani, come ha spiegato lautrice stessa a Radio Romania Internazionale. Anche il ricavato dalla vendita dei libri alla presentazione ospitata allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest andrà sempre al Centro Don Orione di Voluntari.



    Giuliana Arena, che vive da quattro anni a Bucarest con il marito e i due figli, è anche autrice dei volumi “Mamme no panic” e “Il nido di vetro, una piccola storia damore”. È ambientato a Bucarest il racconto “La casa azzurra”, nellantologia a cura di Mauro Ruggero “Voci in fuga, scritture italiane nel mondo”, come ricorda lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest nella sua scheda biografica.




  • Gaudeamus 2020: Un secolo di relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Romania

    Gaudeamus 2020: Un secolo di relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Romania

    Un libro scritto da cinque studiosi romeni – uomini e donne, ortodossi e cattolici latini e bizantini, eccesiastici e laici, per presentare i riferimenti delle relazioni diplomatiche tra la Romania e la Santa Sede nel loro centenario: dott.ssa Măriuca Vădan, Mons. Cornel Damian, Vescovo Ausiliare di Bucarest, dott. Cosmin Oprea, prof. Ovidiu Bozgan e dott. Bogdan Tătaru-Cazaban, ex ambasciatore di Romania presso la Santa Sede.



    “Un secolo di relazioni diplomatiche fra la Santa Sede e la Romania 1920-2020”, pubblicato questanno in lingua italiana presso la Libreria Editrice Vaticana e in romeno presso lEditrice dellArcidiocesi Cattolica di Bucarest (Editura ARCB), raggruppa in uno studio monografico gli approcci di ognuno dei cinque autori, diverso sia per il periodo che studia, sia per il metodo, sia per la propria personalità, ha spiegato a Radio Romania Internazionale S.E. Mons. Miguel Maury Buendía, il Nunzio Apostolico in Romania, che ha affidato ai cinque studiosi questa bella impresa. Ma tutti hanno in comune lamore per la verità e per i due protagonisti di questa storia: la Chiesa di Cristo e la Patria romena, sottolinea il Nunzio, lui stesso autore della presentazione del libro realizzato grazie alla Conferenza Episcopale Romena, che ha preso lincarico di coordinare la pubblicazione.



    Il libro sarà lanciato oggi, 19 novembre, alla Fiera del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania. Nelle attuali circostanze sanitarie, ledizione 2020 del prestigioso appuntamento letterario si svolge esclusivamente online, dal 16 al 22 novembre. Il volume sarà presentato in video dal Mons. Miguel Maury Buendía, e dal Mons. Cornel Damian, autore del capitolo dedicato al Concordato tra la Romania e la Santa Sede e al suo sviluppo nellulteriore Accordo firmato a Roma nel 1932. Lincontro, trasmesso oggi sul sito www.gaudeamus.ro e su Facebook Radio Romania Gaudeamus tra le ore 14.30 e 15.30 (le 13.30-14.30 in Italia), è moderato da Rev. Francisc Ungureanu, segretario generale della Conferenza Episcopale Romena, che ha curato la traduzione e ledizione del volume.



    Articolato in cinque capitoli, il libro si apre con gli “Esordi delle relazioni diplomatiche tra la Romania e la Santa Sede” di Măriuca Vădan. Le relazioni tra la Sede di Pietro e i principi delle terre romene risalgono ai tempi medioevali, come testimoniano parecchi documenti giacenti negli Archivi Vaticani. Ma i rapporti ufficiali vennero stabiliti dopo la Grande Guerra, quando la Romania diventava stato nazionale unitario, e il numero dei cattolici era notevolmente incrementato. Re Ferdinando, lui stesso cattolico, ha voluto avere un rapporto diretto con la Santa Sede anzichè con il Regno Apostolico dellUngheria, al quale appartenevano prima i cattolici della Transilvania. “Un momento doro per la diplomazia romena”, spiega il Nunzio nellintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale.



    Il secondo capitolo – “Il Concordato tra la Santa Sede e la Romania. Il suo sviluppo e lAccordo del 1932”, scritto da Mons. Cornel Damian, Vescovo Ausiliare di Bucarest, è seguito dalla presentazione del dott. Cosmin Oprea sulla difficile situazione affrontata dal 1945 al 1950 dalla Nunziatura Apostolica, che tentava di difendere i diritti umani dei cattolici conculcati dalle autorità comuniste appena insediate in Romania. Nel quarto capitolo, il prof. Ovidiu Bozgan si occupa degli aspetti riguardanti la Santa Sede e la Romania comunista, intitolato “Una corsa con troppi ostacoli”, mentre S.E. Bogdan Tătaru-Cazaban, ex ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, si è riferito allultimo trentennio come ad “Un tempo di speranza – 1990-2020”.



    Infatti, riprese nel 1990, dopo il crollo del regime comunista, le relazioni hanno raggiunto lapice nel 1999, con la storica visita di Papa Giovanni Paolo II, la prima compiuta da un Sommo Pontefice in un Paese e maggioranza ortodossa, seguita 20 anni dopo dal viaggio apostolico di Papa Francesco.



    “Questo volume contribuisce alla conoscenza e alla divulgazione di rilevanti elementi costitutivi dellidentità nazionale romena, perchè mette in luce la coincidenza o la divergenza di interessi, a seconda dei momenti storici. E un termometro per misurare il grado di democrazia e di libertà della Romania nei vari momenti della sua storia”, aggiunge il Nunzio. “Un libro che si legge con gusto, io lho devorato dallinizio alla fine”, dice ancora Mons. Miguel Maury Buendía sul volume presentato alla Fiera Gaudeamus proprio nel giorno del suo compleanno, per il quale Radio Romania Internazionale rivolge a Sua Eccellenza i migliori auguri!



    Il viaggio apostolico compiuto da Papa Francesco in Romania dal 31 maggio al 2 giugno 2019 rieccheggia in parecchi libri e iniziative la sua presenza nelle tre regioni storiche della Romania – Valacchia, Moldavia e Transilvania, segnata da momenti particolarmente commoventi, come quello di Iași, durante lIncontro Mariano con i giovani e le famiglie, con la nonna sorridente che tiene in braccio il nipotino. Un incontro che ricorda il rapporto tra giovani e anziani, impresso anche sui cartoncini raffiguranti questa immagine, che il Sommo Pontefice consegna alle persone che riceve in udienza.



    Le stesse immagini stampate sono state inviate dal Santo Padre anche al Nunzio Apostolico di Bucarest, che, in questi tempi di pandemia in cui riceve pochissime visite, tenterà di distribuirle alla gente attraverso diversi canali. “Dica a tutti che tengo un ricordo meraviglioso di quel Paese così bello e soprattutto di quella gente così buona”, ha detto Papa Francesco al Nunzio Miguel Maury Buendía nel corso della recente conversazione telefonica.



    Il Sommo Pontefice ha dimostrato la sua solidarietà alla Romania anche durante la pandemia di coronavirus, inviando lo scorso 23 aprile, proprio nel giorno di San Giorgio Martire – lonomastico di Jorge Mario Bergoglio – cinque respiratori e materiale sanitario allospedale provinciale della città di Suceava, in quel momento il più grande focolaio di cooronavirus nel Paese. E ha espresso la sua vicinanza e ha pregato per le vittime dellincendio avvenuto nei giorni scorsi nel reparto di terapia intensiva dellOspedale provinciale di Piatra Neamt.



    Sin dallinizio della pandemia il Papa ha voluto che il Vaticano si impegni in diversi modi per aiutare le persone colpite dalla pandemia, sottolinea il Nunzio Apostolico, ricordando le iniziative avviate in tal senso, come la creazione della Commissione Vaticana Covid-19, presso il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, articolata in cinque gruppi di lavoro, come mostra della sollecitudine della Chiesa per tutta la famiglia umana che si confronta con lepidemia. Ha fatto istituire il Fondo di emergenza Covid-19 presso le pontificie opere missionarie nellintero mondo, ha detto ancora Mons. Miguel Maury Buendía, riferendosi anche allofferta alla FAO e a tutte le iniziative pontificie a sostegno della popolazione colpita dalla pandemia.





  • Libro sugli ascoltatori di Radio Romania Internazionale

    Libro sugli ascoltatori di Radio Romania Internazionale

    L’11 ottobre 2014, Radio Romania Internazionale, l’emittente per l’estero di Radio Romania, il servizio pubblico, ha lanciato al Centro Culturale di Brebu, in provincia di Prahova, il volume bilingue (romeno-inglese) “Le distanze non ci separeranno mai” (il primo libro sugli ascoltatori che hanno visitato il nostro Paese)/ (“Distance will never come between us” (The first book about the RRI listeners who visited Romania).



    Il volume, pubblicato con il sostegno finanziario del Consiglio Provinciale Prahova, è uscito presso l’editrice Libertas di Ploiesti e raggruppa le interviste e le foto degli ascoltatori di Radio Romania Internazionale di 20 Paesi, vincitori dei Grandi Premi ai concorsi indetti dalla nostra emittente a partire dal 1995. I Grandi Premi sono consistiti in soggiorni in varie zone della Romania, rilevanti dal punto di vista storico, culturale, turistico, etnografico o economico.



    Il volume include anche articoli dedicati a queste iniziative, usciti su carta stampata o in edizione elettronica. Cinque artisti di Romania – Maxim Dumitraş, Ion Aurel Gârjoabă, Marcel Lupşe, Ştefan Orth e Aurel Tar – hanno offerto lavori originali (xilografie, incisioni su metallo, acquaforte/acquatinta, linografia, stencil), per un numero di 15 copie.



    Il volume sarà offerto in omaggio ad alte cariche dello Stato romeno, alle ambasciate e agli istituti culturali romeni all’estero, e, ovviamente, agli ascoltatori di Radio Romania Internazionale vincitori di soggiorni in Romania e ad amici di tutti gli angoli del mondo.



    Autori: coordinatore principale: Eugen Cojocariu; coordinatore: Alecu Marciuc; redattore: docente universitario Constantin Manolache (Centro Culturale Provinciale Prahova); visione e progetto grafico: Mircia Dumitrescu, membro corrispondente dell’Accademia Romena; tecnoredattore, immagini e copertina: docente universitario Ovidiu Croitoru dell’Università Nazionale di Belle Arti di Bucarest. Traduzione in inglese: Cristina Mateescu, Ana-Maria Popescu, Mihaela Ignătescu e Vlad Palcu, redattori della Sezione Inglese di Radio Romania Internazionale.



    All’evento ospitato dal Centro Culturale di Brebu, erano presenti il sindaco della località, Adrian Ungureanu, altri esponenti del Comune, il docente universitario Constantin Manolache (Centro Culturale Provinciale di Prahova), Eugen Cojocariu, capo di Radio Romania Internazionale, Alecu Marciuc, coordinatore del volume, accanto a un folto pubblico, accanto alla direzione, agli insegnanti e agli alunni della Scuola ginnasiale Matei Basarab.

  • RAI a Gaudeamus 2012

    RAI a Gaudeamus 2012


    La presenza dell’Italia come partner privilegiato alla Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania dal 21 al 25 novembre 2012, ha offerto al pubblico italiano un collegamento in diretta, condotto il 23 novembre dal ViceDirettore di Radio RAI, Sergio Valzania. Ospiti nello studio di Bucarest sono stati Iuliana Anghel, responsabile della redazione italiana di Radio Romania Internazionale, l’ambasciatore italiano a Bucarest, Mario Cospito, e lo scrittore Marcello Fois. Riprendiamo anche noi la trasmissione andata in onda su Fahrenheit il 23 novembre.


    La Fiera internazionale del libro Gaudeamus, organizzata da Radio Romania dal 21 al 25 novembre, ha proposto al pubblico anche un collegamento Radio Romania Internazionale — Radio Vaticana — la Comunità Radiotelevisiva Italofona.


    L’incontro, condotto da Bucarest da Iuliana Anghel, responsabile della redazione italiana di Radio Romania Internazionale, e dal giornalista Rosario Tronnolone di Radio Vaticana, ha avuto come ospiti nello studio di Radio Romania, la Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Loredana Cornero, che ha presentato anche il suo volume “La tigre e il violino”, il Vicedirettore di Radio RAI, Sergio Valzania, che, da parte sua, ha offerto al pubblico l’opportunità di conoscere il suo più recente libro, “La bolla d’oro”, l’ambasciatore italiano a Bucarest, Mario Cospito, e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro. Riprendiamo anche noi la trasmissione.