Tag: mercato del lavoro

  • Disoccupazione, foto del momento in Romania

    Disoccupazione, foto del momento in Romania

    Il numero delle persone di età compresa tra 15 e 74 anni senza lavoro è stato stimato in 452.300, in aumento anche rispetto ad agosto 2023. Per gli adulti, cioè quelli nella fascia di età 25-74 anni, il tasso di disoccupazione è stato stimato al 4,4% ad agosto. Anche se questo indicatore rappresenta più di tre quarti del numero totale dei disoccupati, la Romania non si trova ancora in una situazione urgente come quelle attraversate alcuni anni fa, sottolinea l’analista economico Aurelian Dochia, ritenendo, però, che si tratta di un avvertimento, perché i dati annunciano un rallentamento dell’attività economica.

    “Anche se tutti si aspettano che l’abbassamento dei tassi di interesse, avviato da qualche tempo dalla Banca Centrale, porti ad una ripresa dell’attività economica, ci sono molti fattori, direi soprattutto di carattere esterno, ciò che accade nelle economie europee, innanzitutto, ciò che accade nel mondo, le tensioni geopolitiche e le guerre, che hanno un impatto fortissimo sull’economia. Penso che tutte queste cose possano causare preoccupazione per l’economia. Vediamo che già in Romania ci sono varie aziende e compagnie straniere o nazionali che annunciano di rinunciare ai loro piani di investimento o di rinviarli, il che conferma questa tendenza dell’economia a rallentare e questa preoccupazione per la prospettiva di fine anno e del 2025”, ha precisato Aurelian Dochia.

    Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, ad agosto ha raggiunto il 23,2%, quasi il 2% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. L’analista economico ha evidenziato che una delle cause è il fatto che molti giovani si concedono un periodo di inattività, in cui valutare le proprie prospettive, che tipo di lavoro dovrebbero intraprendere e quali attività sono compatibili con i loro talenti.

    “È qualcosa che riguarda, purtroppo, anche la qualità della formazione professionale dei giovani. Non sempre c’è adeguatezza della struttura formativa professionale dei giovani con quanto richiesto dal mercato del lavoro, e allora sono molti i giovani che terminano un percorso formativo e, di fatto, non trovano lavoro per la rispettiva formazione. Anche qui occorre impegnarsi e migliorare la situazione, sia a livello del sistema educativo, ma anche dell’orientamento dei giovani, perché bisogna aiutarli ad orientarsi verso i mestieri e le professioni che il mercato richiede”, aggiunge Aurelian Dochia.

    I dati sulla disoccupazione registrati in Romania sono sensibilmente influenzati anche dall’elevato numero di romeni che scelgono di lavorare all’estero. Il vuoto da loro creato sul mercato del lavoro viene colmato da stranieri, soprattutto da paesi extracomunitari, come Nepal, Turchia, Repubblica di Moldova, Sri Lanka e India. Secondo uno studio condotto dalla Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile, nel 2023 oltre 200.000 stranieri lavoravano in Romania. Circa l’80% svolgeva lavori non qualificati nell’edilizia, nei servizi, nel settore alberghiero-ristorazione e nel commercio al dettaglio.

  • Romania, sempre più attraente per gli immigrati

    Romania, sempre più attraente per gli immigrati

    La Romania sta diventando sempre più attraente per i lavoratori stranieri, secondo uno studio condotto dalla Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile. Negli ultimi anni, il mercato del lavoro ha visto un aumento significativo del numero di dipendenti stranieri, superando la soglia dei 200.000 nel 2023. Questa tendenza riflette una crescente diversificazione della forza lavoro, in un momento in cui il Paese sta affrontando una crisi di risorse umane in determinati settori.

    Ci sono diversi motivi per cui la Romania sta diventando una destinazione preferita per i lavoratori stranieri. Innanzitutto, i salari offerti sono spesso più alti rispetto a quelli dei paesi di origine, soprattutto per i lavoratori asiatici. Inoltre, molte aziende romene e internazionali che operano in Romania si trovano ad affrontare una carenza di manodopera qualificata e l’arrivo di lavoratori dall’estero diventa una soluzione attraente.

    Sebbene i lavoratori stranieri contribuiscano alla crescita economica, devono anche affrontare alcuni problemi, come gli abusi da parte dei datori di lavoro. Secondo lo studio, i paesi di origine dai quali proviene la maggior parte dei lavoratori stranieri sono Nepal, Turchia, Italia, Repubblica di Moldova, Sri Lanka e India. Gli stranieri lavorano nel settore edile, alberghiero-ristorazione e vendita al dettaglio. I dati dell’Ispettorato Generale per le Immigrazioni indicano che l’80% svolge lavori non qualificati.

    L’integrazione dei lavoratori stranieri non è facile, ma è importante per la crescita economica della Romania, ha dichiarato il capo della Rappresentanza della Commissione Europea in Romania, Ramona Chiriac. “Lo studio condotto dalla Fondazione per lo Sviluppo della Società Civile metterà in luce le barriere linguistiche, la legislazione inadeguata in materia di previdenza sociale, in alcuni casi un accesso limitato dei lavoratori a servizi pubblici di qualità, i vari abusi da parte dei datori di lavoro. Tutto ciò richiede nuove politiche pubbliche adeguate per trasformare questo fenomeno in una storia di successo, sia per la Romania che per coloro che vengono in Romania”, ha detto Ramona Chiriac.

    Da parte sua, Victoria Stoiciu, consigliere di stato presso la Cancelleria del Primo Ministro, ha precisato che i rappresentanti di diversi ministeri stanno lavorando insieme su un quadro legislativo per aiutare gli immigrati. Ciò significherebbe rafforzare le istituzioni di controllo statale, come l’Ispettorato del Lavoro, per garantire agli immigrati condizioni di lavoro dignitose, buoni stipendi e protezione contro la tratta di esseri umani.

    Assumere lavoratori stranieri è una situazione vantaggiosa per entrambe le parti, poiché aumenta l’efficienza e la produttività delle aziende, mentre i lavoratori godono di migliori condizioni di lavoro e di vita. Le differenze culturali e linguistiche possono, tuttavia, creare barriere di comunicazione e le condizioni di lavoro e di vita di questi lavoratori non sono sempre ottimali. Molti di loro, però, si dichiarano soddisfatti delle opportunità che si trovano in Romania, apprezzando sia la stabilità dei posti di lavoro, sia la possibilità di inviare denaro a casa per sostenere le proprie famiglie.