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  • Giornata Lingua Romena: il messaggio dell’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău

    Giornata Lingua Romena: il messaggio dell’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău

    La Giornata della Lingua Romena, celebrata ogni anno il 31 agosto, offre ai romeni del mondo un momento di gioia poichè, come diceva il nostro grande poeta Nichita Stănescu, parlare della lingua in cui si pensa è una festa.

    In questa giornata e non solo, vi invito a rendere omaggio alla lingua romena, un elemento definitorio per conservare e consolidare la propria identità, nonchè un forte fattore di coesione all’interno della grande comunità romena in Italia.

    Parlare e leggere in lingua materna è un esercizio di dignità per qualsiasi romeno e proprio per questo vi incoraggio a coltivare la passione per la lingua romena anche ai vostri figli.

    Assicurare e facilitare lo studio della lingua romena nelle comunità romene e negli ambienti accademici in Italia sono una priorità costante dell’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana. I principali programmi svolti sotto questo profilo, in partenariato con le competenti autorità italiane e con le istituzioni specializzate italiane e con quelle di Romania, sono i Corsi di Lingua, Cultura e Civiltà Romena (LCCR) in Italia, insegnati in 14 regioni, di cui beneficiani circa 4000 alunni romeni, nonchè la promozione della lingua e della cultura in sede dei lettorati di lingua romena delle università di Napoli, Padova, Pisa, Roma, Torino e Udine.

    La Giornata della Lingua Romena mi offre l’opportunità di ringraziare i media romeni in Italia, gli insegnanti di lingua romena, i preti romeni che servono qui, tutti coloro che portano i romeni insieme intorno alla parola e alla cultura romena. A tutti devo la mia gratitudine e il mio apprezzamento.

    Auguri alla lingua romena e ai suoi parlanti!

    Gabriela Dancău

    Ambasciatore di Romania in Italia

  • Giorno Memoria: presidente Iohannis, ricordo risveglia dolore e ci insegna a guardarci da trappole

    Giorno Memoria: presidente Iohannis, ricordo risveglia dolore e ci insegna a guardarci da trappole

    Il ricordo non solo risveglia il nostro dolore, ma, in
    ugual misura, ha il ruolo di insegnarci come guardarci dalle trappole inerenti
    generate dalla cancellazione della memoria. Lo sottolinea il presidente romeno,
    Klaus Iohannis, nel suo messaggio in occasione della Giornata Internazionale di
    Commemorazione delle Vittime della Shoah. L’Europa si sta confrontando oggi con
    grossi pericoli – l’estremismo, il populismo, l’antisemitismo, spiega il capo
    dello stato, ricordando che, negli ultimi decenni, la Romania ha sviluppato politiche
    e strumenti volti a contrastare simili manifestazioni. Il presidente incoraggia
    il Governo ad adottare quanto prima la Strategia nazionale volta a prevenire e
    combattere l’antisemitismo, la xenofobia, la radicalizzazione e i discorsi di
    incitamento all’odio. Candele alla memoria delle vittime dell’Olocausto sono
    state accese oggi in una breve cerimonia a Bucarest. Eventi commemorativi si
    svolgono anche in altre città della Romania. Durante la seconda guerra
    mondiale, sono stati uccisi oltre sei milioni di ebrei e più di due milioni di
    rom, persone disabili e oppositori del nazismo. Il Giorno della Memoria ricorda
    il 27 gennaio del 1945, quando l’Armata sovietica liberò il campo di
    concentramento di Auschwitz-Birkenau.

  • 2 giugno: Ambasciatore Marco Giungi, collaborazione internazionale è necessità vitale

    2 giugno: Ambasciatore Marco Giungi, collaborazione internazionale è necessità vitale

    Nell’affrontare la crisi del nuovo coronavirus, la collaborazione e la solidarietà hanno giocato un ruolo vitale. Così l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, nel suo messaggio in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno, ricordando che, da domani, l’Italia entra in una nuova fase della lotta all’epidemia. Non è ancora la vittoria definitiva e il virus non è ancora debellato. Ma le misure adottate e i sacrifici sofferti dalla popolazione stanno dimostrando risultati incoraggianti, spiega l’Ambasciatore, aggiungendo che in questi mesi terribili abbiamo imparato molto. Abbiamo misurato le nostre debolezze e valutato le nostre forze.



    Per l’Italia, il sostegno e la vicinanza dei partner nei momenti più bui sono stati fondamentali. Gesti concreti quali l’invio in Italia da parte della Romania di un team medico, o simbolici – quali l’illuminazione del Palazzo Cotroceni con i colori della nostra bandiera – rimarranno per sempre nella nostra memoria e nella nostra riconoscenza, rileva il diplomatico, ricordando che, accanto agli sforzi per contenere l’infezione, è stato vitale altresì garantire l’operatività degli scambi in un mondo in cui nessuno più è autosufficiente.



    L’interconnessione è ormai tale che nessuna nazione, per quanto florida, può sopravvivere senza le altre. Anche in questo settore abbiamo sempre trovato nei nostri amici romeni sintonia e collaborazione, e la massima disponibilità a discutere e concordare misure che garantissero gli scambi essenziali, ha detto ancora l’Ambasciatore, sottolineando che la vicinanza e l’identità di vedute registrate tra i nostri due Paesi nel pieno della crisi sono il miglior vaticinio per il futuro. Un futuro che è ancora in buona parte da disegnare e che deve necessariamente essere pensato sulla base delle lezioni imparate nell’emergenza.



    La collaborazione internazionale è una necessità vitale, rileva ancora Marco Giungi. Abbiamo imparato che la solidarietà non è una via a senso unico, ma neanche una strada a doppio senso di marcia. E’ piuttosto una circonvallazione, un cerchio che raggiunge e raccoglie tutti i membri di una società integrata. Come nella migliore delle parabole cristiane, non c’è reciprocità, c’è un circuito in cui tutti partecipano senza nessun calcolo se non quello della consapevolezza di essere parte di un gruppo e che l’interesse di un membro è l’interesse di tutti. La mia speranza e il mio augurio per tutti in questa giornata densa di storia e significato per l’Italia e per gli italiani, è che questa consapevolezza guidi le nostre azioni di oggi, quando stiamo tutti costruendo un futuro post-Covid. Viva l’Italia, viva la Romania!, ha concluso l’Ambasciatore Marco Giungi.




  • Speranza e solidarietà all’Italia, il messaggio del Presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop

    Speranza e solidarietà all’Italia, il messaggio del Presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop

    Con lItalia soffre oggi lintera umanità. Per questo, il Bel Paese ha bisogno di cura. E dobbiamo curare non solo Michelangelo, Brunelleschi, Tintoretto o Raffaello, ma tutti gli italiani di oggi, il tesoro umano attuale, i nostri colleghi e amici, conosciuti o sconosciuti, perchè siamo esseri umani tutti. Così laccademico prof.univ.dr. Ioan Aurel Pop, il Presidente dellAccademia Romena, la somma istituzione scientifica e culturale del Paese, in un messaggio di speranza e solidarietà trasmesso allItalia dai microfoni di Radio Romania Internazionale.



    Per i romeni, lItalia è come la seconda Patria, perchè dalla Penisola Italica sono venuti in nostri antenati 2000 anni fa, guidati dallImperatore Traiano, ha detto ancora il Presidente, ricordando che da Roma abbiamo il nome di romeni e la nostra lingua e che, dopo il crollo del comunismo, lItalia ha accolto tantissimi romeni. Oggi, italiani e romeni siamo fortemente legati e dobbiamo rimanere solidali, ha detto ancora il Presidente dellAccademia Romena, prof.univ.dr. Ioan Aurel Pop.



  • Pasqua: il Nunzio Apostolico a Bucarest, universalità compassione e preghiera, risposta a pandemia

    Pasqua: il Nunzio Apostolico a Bucarest, universalità compassione e preghiera, risposta a pandemia

    La Pasqua è il giorno in cui la natura esplode dopo il lungo inverno, rischiara le tenebre, e noi celebriamo la Risurrezione del Signore, il trionfo della Vita sulla morte, dell’Amore sulla solitudine. Così il Nunzio Apostolico a Bucarest, S.E. Mons. Miguel Maury Buendía, nel suo messaggio rivolto a Radio Romania Internazionale in circostanze particolari, a causa della pandemia provocata dal nuovo coronavirus. Una pandemia alla quale i fedeli cattolici e ortodossi hanno risposto con l’universalità della compassione e della preghiera, con la recita del Padre Nostro il 25 marzo, a mezzogiorno, nel Giorno dell’Annunciazione.



    Il Nunzio si è soffermato in particolare sullo storico momento del 27 marzo, quando Papa Francesco ha invocato la fine della pandemia nella preghiera di un’ora che si è conclusa con la Benedizione straordinaria Urbi et Orbi, in una Piazza San Pietro desolata e riempita soltanto del pianto della pioggia, con il crocifisso ligneo della Chiesa di San Marcello al Corso e l’immagine della Salus Populi, venerata alla Basilica Santa Maria Maggiore.



    Prendendo spunto dalla scena evangelica della tempesta sul Mare di Galilea, il Santo Padre ha ricordato come ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo chiamati a remare insieme, ha detto S.E. Mons. Miguel Maury Buendía, rivolgendo di cuore i migliori auguri di Santa e Buona Pasqua!


  • Coronavirus: presidente Klaus Iohannis, nessun motivo reale di panico, serve solidarietà

    Coronavirus: presidente Klaus Iohannis, nessun motivo reale di panico, serve solidarietà

    In seguito al caso di contagio da coronavirus confermato in Romania, il presidente Klaus Iohannis assicura che non c’è alcun motivo reale di andare nel panico. In un post su Facebook, il capo dello stato scrive che il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali.

    Cari romeni, è giusto trattare con la massima serietà la situazione generata dall’apparizione dei casi di coronavirus in Europa e dall’accertamento di un contagio in Romania, però non esiste alcun motivo reale di panico. L’infezione da questo virus provoca, nella maggioranza dei casi, solo lievi sintomi, mal di gola, tosse e febbre, come qualsiasi raffreddore. Quindi, il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali, scrive il Klaus Iohannis, ricordando che le competenti istituzioni hanno preso tutte le misure necessarie per impedire la diffusione del virus nel nostro Paese e limitare i suoi effetti negativi.

    Dobbiamo essere solidali nello scoraggiare qualsiasi tentativo di creare rivelazioni sensazionali in questi momenti. La diffusione di allarmismi o persino di notizie false è in grado di generare un’epidemia di panico, con conseguenze nocive per i nostri simili, aggiunge il capo dello stato, ricordando quanto sia importante proteggere le persone anziane e vulnerabili, già affette da malattie croniche.

  • Papa Francesco in Romania: il messaggio del Sommo Pontefice prima del viaggio apostolico

    Papa Francesco in Romania: il messaggio del Sommo Pontefice prima del viaggio apostolico

    “Vengo in Romania, Paese bello e accogliente, come pellegrino e fratello”. Così Papa Francesco, nel messaggio rivolto ai romeni prima del viaggio apostolico che compirà nel nostro Paese dal 31 maggio al 2 giugno. Il Sommo Pontefice ha ringraziato il capo dello stato e le autorità per averlo invitato e per la piena collaborazione.



    Il Sommo Pontefice arriverà a Bucarest il 31 maggio, alle 11.30, e la prima tappa sarà la visita di cortesia al Presidente romeno, Klaus Iohannis, al Palazzo Cotroceni, dove incontrerà anche il primo ministro, le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Successivamente, il Santo Padre si recherà al Palazzo del Patriarcato, per un incontro privato con Sua Beatitudine, Daniel, il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, e con il Sinodo permanente. Seguirà, alle 17.00, la Preghiera del Padre Nostro nella nuova Cattedrale Ortodossa, dopo di che, alle 18:10, Papa Francesco celebrerà la Santa Messa nella Cattedrale Cattolica di San Giuseppe.



    Il 1 giugno, il Santo Padre andrà al Santuario Mariano di Şumuleu-Ciuc, per celebrare la Santa Messa, mentre nel pomeriggio sarà a Iaşi, per visitare la Cattedrale di Santa Maria Regina e incontrare la gioventù e le famiglie nel piazzale antistante il Palazzo della Cultura. Il 2 giugno, il Sommo Pontefice celebrerà a Blaj, cuore dei cattolici di espressione bizantina di Romania, la beatificazione dei 7 Vescovi Greco-Cattolici Martiri durante il regime comunista.