Tag: migrazione

  • Settimana Lingua Italiana: Verso di qua, verso di là, serata Poetry Slam al Teatro Monk di Roma

    Settimana Lingua Italiana: Verso di qua, verso di là, serata Poetry Slam al Teatro Monk di Roma

    Un segnale di speranza per il futuro: così riassume il famoso poeta, scrittore e performer Lello Voce il filo conduttore del “Verso di qua, verso di là. Italia-Svizzera – complementi di poetica”, la serata di performance poetico-musicali, di cui sarà direttore artistico, e che si terrà il 20 ottobre, dalle ore 20.15, al Teatro Monk di Roma. Liniziativa è promossa dallAmbasciata di Svizzera in Italia e dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona (CRI), in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, in programma dal 19 al 25 ottobre. Un evento incentrato sulla migrazione, allinsegna del Poetry Slam, che coniuga poesia, improvvisazione e teatro, competizione nata negli Stati Uniti negli anni ottanta, che sta riscuotendo successo nellintero mondo.



    “I popoli migrano da sempre, tutte le nostre culture sono nate da migrazioni. E migrano anche le arti, nel senso che le arti si parlano, una si sposta nel territorio di unaltra arte, come nel caso della poesia, che torna a dialogare con la musica”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il maestro Lello Voce, anticipando la serata del 20 ottobre e ringraziando gli organizzatori per aver avuto “la voglia e il coraggio di puntare su un tipo di poesia che non è la più diffusa, rivolgendosi verso esperienze che sono il futuro che abbiamo davanti, come il Poetry Slam”. Daltronde è a Lello Voce stesso che si deve lintroduzione di questo genere in Italia. “Sono stato io a introdurre il Poetry Slam in Italia, nel 2001. Lo confesso, sono colpevole”, scrive il maestro sul suo blog.



    “Verso di qua, verso di là” si aprirà con due performance poetico-musicali: la prima, a carico del bravissimo poeta svizzero Marko Miladinovic, e la seconda, che vedrà come protagonisti Lello Voce stesso insieme con il noto compositore di musica contemporanea Roberto Paci Dalò, fondatore della nota compagnia di arti performative Giardini Pensili. Ma il cuore della serata sarà il Poetry Slam italo-svizzero incentrato sul tema della migrazione, che sarà condotto dai bravissimi MC Dome Bulfaro e Marko Miladinovic: un confronto tra quattro poeti svizzeri e quattro poeti italiani, con un primo testo inedito scritto per loccasione e dedicato proprio al tema della migrazione, e successivamente con un testo scelto dalla loro creazione, spiega Lello Voce nel collegamento con Radio Romania Internazionale.



    I protagonisti della competizione poetica sul tema della migrazione tra Italia e Svizzera saranno Rodolfo Ceré, Margherita Coldesina, Anna Maria Di Brina, Sergio Garau, Tommaso Giacopini, Wissal Houbabi, Antea Moro e Simone Savogin. “Verso di qua Verso di là, il titolo della manifestazione, richiama la frontiera, il movimento a pendolo delle migrazioni, fatte di partenze, ritorni, storie di successo, ma anche di integrazione non facile e diffidenza. Un fenomeno radicato nella storia con forti influssi anche sulla lingua italiana, che in Svizzera è una delle quattro nazionali”, indicano i promotori.



    Uniniziativa completamente diversa da quelle che abitualmente organizza la Comunità Radiotelevisiva Italofona, spiega a Radio Romania Internazionale la sua segretaria generale Maria du Bessé. “E un modo per esplorare dei nuovi territori, per provarci anche su cose diverse, nella convinzione di poter parlare, riflettere e raccontare i temi che sono a noi cari, con modalità diverse. Una competizione molto particolare, su un tema molto importante come quello della migrazione tra lItalia e la Svizzera, un po la storia della migrazione, che è cambiata nel corso degli anni, e anche quelle che possono essere state le ricadute sulla lingua italiana”, aggiunge la segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona, sottolineando che liniziativa ha raccolto una grande attenzione e ha attratto tutte le istituzioni e tanti partner. “Mi auguro di avere un pubblico anche dalla Romania, perchè “Verso di qua verso, di là” potrà essere seguito anche in diretta su Facebook, quindi è un buon modo per condividere questo momento tutti insieme”, ha concluso Maria du Bessé.



    “È un modo per parlare di un tema per noi essenziale – migrazione e lingua italiana – a un pubblico diverso da quello di una tradizionale conferenza e con un linguaggio nello stesso tempo classico e moderno”, afferma, a sua volta, Rita Adam, Ambasciatrice di Svizzera in Italia, Malta e San Marino. “Oggi, la realizzazione di questa iniziativa, è anche un segno dincoraggiamento che vogliamo dare – dicono i promotori – agli artisti giovani e al settore culturale, molto colpiti dalla crisi COVID.”



    “Verso di qua, verso di là” sarà unoccasione di altissimo valore artistico e capace di divertire, naturalmente nellassoluto rispetto di tutte le normative anticovid”, dice ancora Lello Voce. Il vincitore sarà proclamato, come previsto nei Poetry Slam, da una giuria composta da cinque persone scelte a caso tra il pubblico. “Sono convinto che, alla fine, vincerà la poesia, vincerà la volontà di dialogo, di ascolto, di disponibilità nei confronti di tutti quelli che ci sono attorno, al di là di qualsiasi confine”, aggiunge Lello Voce, concludendo il suo intervento a Radio Romania Internazionale con un messaggio dedicato alla Settimana della Lingua Italiana.



    “Il mio augurio e messaggio per la Settimana della Lingua Italiana è che, grazie alla lingua italiana, come è stato sin dalle origini, litaliano si faccia portatore di una parola di speranza, perchè questa crisi è certamente anche una grande occasione di cambiare ciò che non funziona nel nostro modo di stare assieme, e questo avviene sempre anche attraverso un mutamento della lingua. Il sottotitolo della manifestazione allude proprio ai cambiamenti, a ciò che manca alla lingua: il complemento è ciò che manca a qualcosa”, dice il maestro. “Laugurio è che venga fuori una grande e collettiva poesia dedicata alla speranza e alla possibilità degli uomini di continuare a dialogare”, ha detto ancora Lello Voce.



    La serata si concluderà con i saluti di Rita Adam, Ambasciatrice di Svizzera in Italia, Malta e San Marino, di Dario Armini, Capo dellUfficio promozione della lingua e delleditoria italiana, internazionalizzazione delle Università italiane, borse di studio ministeriali della Direzione Generale Promozione Sistema Paese del MAECI e di Maurizio Canetta, presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona.



    Il progetto ha ricevuto il sostegno del Dipartimento Federale degli Affari Esteri svizzero e dellAiuto Federale per la lingua e la cultura italiana e la gentile collaborazione di Rai Teche e Radiotelevisione Svizzera Italiana (RSI).



    “Verso di qua, verso di là”, che si svolgerà nel pieno rispetto della normativa anticovid, è parte delle iniziative messe in campo per la Settimana della Lingua italiana nel mondo (19-25 ottobre 2020), organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in cooperazione con i partner per la promozione linguistica, tra cui lAmbasciata di Svizzera in Italia, Malta e San Marino. Gode inoltre dellimportante riconoscimento del Patrocinio della RAI Radiotelevisione Italiana, della LIPS – Lega italiana Poetry Slam e di WOW Incendi Spontanei, indica la Comunità Radiotelevisiva Italofona.




  • In between repetition and variation di Lucia Ghegu, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    In between repetition and variation di Lucia Ghegu, in mostra all’Accademia di Romania in Roma

    La migrazione come parte intrinseca della dinamica e della ritmicità naturale, quindi anche della storia del genere umano: così presenta la vicedirettrice dell’Accademia di Romania in Roma, prof.ssa Oana Boşca-Mălin, il filo conduttore della mostra d’arte contemporanea In between repetition and variation di Lucia Ghegu, che verrà inaugurata il 16 settembre, alle ore 18.00, alla Galleria d’Arte della prestigiosa istituzione culturale (Viale delle Belle Arti 110).



    La mostra, organizzata dall’Accademia di Romania con l’appoggio dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, parla di una realtà attuale in Italia, Romania e non solo: la migrazione repetitiva nelle varie tappe della storia umana. Varia solo il fatto che i soggetti della migrazione siamo noi, quelli della contemporaneità, spiega la prof.ssa Oana Boşca-Mălin, anticipando l’inaugurazione in un collegamento con Radio Romania Internazionale.



    Lucia Ghegu si interessa in particolare all’individuo e al come manifesta la propria presenza, prendendo contatto con lo spazio e appropriandosi questo spazio, aggiunge la vicedirettrice dell’Accademia di Romania, ricordando che l’artista, pur avendo studiato ingegneria, arti e design industriale, trova nel disegno la sua manifestazione prediletta.



    Borsista Vasile Pârvan per l’anno in corso presso l’Accademia di Romania, Lucia Ghegu vanta mostre collettive e personali in Italia, come i recenti Spazi Aperti presso la stessa Accademia di Romania, ma anche in Romania e Spagna. In between repetition and variation, in cui l’artista ricorda attraverso le immagini anche l’isolamento imposto dalla pandemia, rimarrà aperta fino al 28 settembre.



    All’inaugurazione del 16 settembre, il numero dei visitatori sarà limitato e l’accesso avverrà su prenotazione (info@accadromania.it / telefono 06 320 15 94). Tutti i dettagli sono disponibili sulla pagina Facebook dell’Accademia di Romania.





  • Lo storico Domenico Caselli

    Lo storico Domenico Caselli

    Dalla metà dell’Ottocento, l’acceleramento della modernizzazione e dell’occidentalizzazione ha portato sempre più artigiani e muratori italiani nelle province romene della Valacchia e della Moldavia. Loro si sono aggiunti a tanti intellettuali e scienziati italiani giunti nei secoli precedenti, tra cui il segretario privato del principe Constantin Brancovan, il fiorentino Antonio Maria del Chiaro, autore di importanti memorie sulla Valacchia. Nell’Ottocento è cominciata la costruzione di nuovi edifici, secondo le correnti dell’epoca, che richiedevano sia architetti e ingegneri che avevano la pratica dei nuovi standard, che muratori adeguati.

    Alcuni sono giunti dall’Italia e hanno deciso di mettere sù famiglie e stabilirsi dalle nostre parti. Molti hanno portato avanti il mestiere dei genitori, altri invece, si sono orientati verso altri campi. E’ anche il caso del giornalista e storico Domenico Caselli, nato da una famiglia di costruttori nel 1875 a Bucarest, di cui se ne è innamorato tanto da diventarne uno dei suoi storici. Emanuel Badescu, bibliotecario alla sala delle stampe della Biblioteca dell’Accademia Romena, continua la biografia di Domenico Caselli.

    Fu lo studente prediletto dello storico e politico Vasile Urechia, che volle indirizzarlo verso l’archivistica. Da qui deriva anche la sua destrezza nel lavorare con i documenti antichi, di leggerli, tradurli e commentarli. I genitori erano venuti dal nord d’Italia, dalle vicinanze di Venezia, verso la metà dell’Ottocento. Suo padre faceva il muratore. I costruttori italiani erano molto apprezzati in Valacchia, dove erano venuti a partire dal Seicento, dai tempi del principe Constantin Brancovan. Domenico Caselli ha studiato a Bucarest. Un altro suo biografo, Dan Rosca, ritiene possibile che la casa dei genitori fosse vicina alla Chiesa di Visarion. Dopo gli studi medi e liceali, si è laureato in storia, spiega Emanuel Badescu.

    Interessato anche alla storia politica di Bucarest, Domenico Caselli ha manifestato una propensione particolare al fatto quotidiano, alla presentazione dei documenti antichi che illustravano la vita giornaliera dei bucarestini. Li commentava o raccontava nelle pubblicazioni periodiche del tempo.

    Ha cominciato con l’esposizione dei suoi articoli nelle pubblicazioni periodiche. Fu il sostenitore di una storia scientifica volgarizzata per attirare il lettore sia al tema che ai documenti. Ha cercato di coltivare l’interesse per i documenti autentici tra i lettori dei vari giornali in cui ha scritto. E ha scritto in molti giornali. Ha pubblicato anche dei volumi, però meno degli articoli. Vita durante, sono usciti due o tre libri suoi, ma lui non era scrittore di libri, aggiunge Emanuel Badescu.

    Domenico Caselli si è spento nel 1937. Di recente, l’editrice Vremea ha pubblicato il volume La strage dei bucarestini ai tempi di Kehaia-bey e altri meravigliosi racconti su Bucarest di primo Ottocento di Domenico Caselli.

    Sfogliando le sue pagine, i lettori possono godersi articoli pubblicati nel 1936 e 1937, nella rubrica Bucarest di una volta del settimanale La Gazzetta Municipale, relativi al 1821, l’anno della rivoluzione capeggiata da Tudor Vladimirescu, che ha interessato anche la futura capitale della Romania. Per scrivere questi articoli, Caselli ha ripreso una serie di informazioni ottenute da un testimone dell’epoca, il colonnello Dimitrie Papazoglu, uno dei primi cartografi e geografi romeni. Vi aggiunse anche delle informazioni riprese da altre fonti.