Tag: Ministero degli Affari Esteri

  • 145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    145 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, in mostra alla Banca Nazionale

    Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Due mesi più tardi, il 15 febbraio 1880, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Una variante simile della mostra è stata aperta a ottobre anche alla Camera dei Deputati a Roma.

    E’ organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dal Ministero degli Affari Esteri, in partenariato con la Banca Nazionale di Romania, che ha svolto un ruolo essenziale nella costruzione dell’Accademia di Romania in Roma, ha ricordato il governatore Mugur Isărescu. “Un secolo addietro, la Banca Nazionale di Romania ha finanziato la costruzione dell’Accademia di Romania in Roma. L’edificio è stato eretto secondo il progetto dell’architetto Petre Antonescu. Fu costruito sul terreno donato dal Comune di Roma nel 1921”, ha detto il governatore della Banca Nazionale. Sottolineando che i reperti esposti hanno rilevanza sia per i legami tra i due paesi che per il pubblico, Mugur Isărescu ha ricordato che all’inizio delle relazioni diplomatiche bilaterali, la lira italiana e il leu romeno avevano lo stesso valore.

    Presente all’inaugurazione, il ministro degli Esteri, Luminiţa Odobescu, ha parlato della relazione privilegiata tra i due paesi. “Quest’anno, celebriamo anche i 60 anni dell’elevazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri stati a livello di ambasciata, nel 1964. Inoltre, 35 anni addietro, la Romania è tornata nella famiglia delle nazioni democratiche”, ha detto il ministro, ricordando che “subito dopo la Rivoluzione, i nostri legami con l’Italia hanno cominciato a conoscere uno sviluppo senza precedenti sotto tutti i profili: politico, economico, culturale, diplomatico e, molto importante, nei contatti tra le persone”. “Siamo, inoltre, difensori pragmatici, ma imperniati su valori, di una visione e traiettoria nazionale. Sia gli interessi della Romania che gli interessi dell’Italia sono legati ad un’Europa forte e alla sicurezza garantita dalla NATO”, ha detto ancora Luminiţa Odobescu.

    Attualmente, le relazioni tra i due paesi sono più forti che mai, ha aggiunto il ministro, ricordando il terzo vertice intergovernativo Romania-Italia, svoltosi a febbraio a Roma e la visita effettuata sempre quest’anno a Bucarest dal presidente Sergio Mattarella. Luminiţa Odobescu ha fatto riferimento anche alla numerosa comunità romena in Italia, così come agli italiani che hanno scelto di vivere nel nostro paese. Il capo della diplomazia ha sottolineato che i 145 anni dimostrano, una volta in più, che i valori condivisi da Romania e Italia, inclusi anche nei due documenti di riferimento presentati in mostra – le Dichiarazioni congiunte sul Partenariato Strategico del 1997 e sul Partenariato Strategico Consolidato del 2008 – rivestono attualmente un significato ancora più forte nell’attuale contesto geopolitico.

    “Con quale altro paese condividiamo una simile straordinaria fratellanza, se non con i nostri amici italiani e latini?”, ha detto, a sua volta, il consigliere presidenziale Sandra Pralong, presentando il messaggio del capo dello stato. Lungo il tempo, la Romania ha inviato in Italia alcuni dei più grandi statisti. Nicolae Kretzulescu, Petre Carp, Dimitrie Ghica sono alcuni dei diplomatici che hanno contribuito a questi forti legami. “Sono diventati ministri degli Esteri o premier di questo paese, quindi si capisce l’enorme importanza concessa dalla Romania a questa fantastica relazione negli ultimi 145 anni”, ha puntualizzato Sandra Pralong.

    “Una mostra per celebrare 145 anni di relazioni diplomatiche tra due paesi – la Romania e l’Italia, che hanno degli straordinari legami linguistici e culturali, che affondano le radici nella storia. Ma celebrare non è sufficiente. Oggi dobbiamo guardare alle sfide del presente e soprattutto impegnarci insieme a lavorare per il futuro, per rafforzare la nostra sicurezza, la stabilità, la prosperità e far fronte insieme alle sfide di un mondo sempre più complesso e sempre più interconnesso”, ha detto a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.

    La mostra è stata elaborata dall’Archivio Diplomatico del MAE, in partenariato con l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la Banca Nazionale di Romania, l’Ambasciata di Romania in Italia e l’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE romeno, Doru Liciu, ha presentato al pubblico i punti di riferimento della storia delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, riflettuti nel concetto e nei pannelli espositivi.

    “Abbiamo tentato di segnare i momenti più importanti delle nostre relazioni – l’Unione dei Principati, il riconoscimento dell’indipendenza e l’allacciamento delle relazioni diplomatiche, la cooperazione e la collaborazione durante la prima Guerra Mondiale, quando l’Italia e la Romania hanno seguito lo stesso percorso, pur formalmente alleate delle Potenze Centrali. Per raggiungere gli ideali nazionali di unificazione, hanno scelto di andare assieme all’Intesa. L’Italia è entrata in guerra nel 1915, mentre la Romania nel 1916”, spiega Doru Liciu a Radio Romania Internazionale.

    Un’attenzione particolare è stata concessa alle relazioni culturali, che si sono fortemente sviluppate nel periodo compreso tra le due guerre, grazie all’apertura dell’Accademia di Romania in Roma negli anni ’20 e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia negli anni ’30, aggiunge Doru Liciu. “La fondazione di queste istituzioni è legata ai nomi di due grandi storici romeni – Vasile Pârvan e Nicolae Iorga. La Banca Nazionale di Romania ha svolto un ruolo particolare nella costruzione dell’Accademia di Romania, un edificio impressionante e bellissimo”, aggiunge il diplomatico.

  • “Fede, vita, diplomazia”, Mons. Miguel Maury Buendía in dialogo con Diana Turconi

    “Fede, vita, diplomazia”, Mons. Miguel Maury Buendía in dialogo con Diana Turconi

    “Credinţă, viaţă, diplomaţie”/ “Fede, vita, diplomazia” è il titolo del volume che ha come protagonista Mons. Miguel Maury Buendía, già Nunzio Apostolico in Romania, in dialogo con la scrittrice e diplomatica romena Diana Turconi, e lanciato il 25 novembre alla Fiera del Libro Gaudeamus Radio Romania. Pubblicato presso leditrice Curtea Veche, con la prefazione del segretario di stato vaticano, Cardinale Pietro Parolin, il libro è stato presentato in anteprima il 24 novembre alla sede del Ministero degli Esteri romeno.



    Accanto alla diplomatica Diana Turconi e al Mons. Miguel Maury Buendía, arrivato a Bucarest da Londra, dove da maggio svolge sempre la missione di Nunzio Apostolico, alla presentazione ospitata dal Ministero degli Esteri sono intervenuti il segretario di stato Traian Hristea, lambasciatore dellOrdine di Malta in Romania, Roberto Musneci, e la capo redattrice di Curtea Veche Publishing, Anca-Maria Pănoiu. Mons. Miguel Maury Buendía e la scrittrice e diplomatica Diana Turconi hanno parlato di questa esperienza a Radio Romania Internazionale.




  • “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    “Dacia – l’ultima frontiera della Romanità” alle Terme di Diocleziano

    Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, la più grande e prestigiosa mostra di archeologia organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi 25 anni, si apre oggi alle Terme di Diocleziano a Roma. Si tratta di oltre mille reperti provenienti da 47 musei di Romania, Repubblica di Moldova e Italia, spiega l’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, parlando a Radio Romania Internazionale alla vigilia dell’inaugurazione.



    Tutto questo per ripercorrere lo sviluppo storico e culturale dell’attuale territorio della Romania nell’arco di oltre 1500 anni. Sarà un’occasione unica per il pubblico romeno, italiano e internazionale per acquisire informazioni su reperti unici, quali l’Elmo principesco di Coţofeneşti, il Serpente Glycon, i braccialetti d’oro dei daci o gli elementi del Tesoro d’oro di Pietroasa – la cosiddetta Chioccia dai pulcini d’oro, precisa l’ambasciatrice.



    Posta sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Romania e del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra segna un doppio anniversario per i rapporti bilaterali italo-romeni: sono trascorsi 15 anni dalla firma del Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia e 150 anni dalla costituzione della prima Agenzia diplomatica romena in Italia. Per la celebrazione di questo doppio anniversario, l’ingresso alla mostra sarà gratuito per i cittadini della Romania e della Repubblica di Moldova, puntualizza Gabriela Dancău.



    L’ambasciatrice precisa che, a margine della mostra, è stato immaginato un percorso culturale italo-romeno, con eventi, mostre e conferenze in luoghi di grande prestigio di Roma, nonchè al Complesso Museale delle Terme di Diocleziano, al Palazzo Massimo e alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea. Sono fiduciosa che tali eventi porteranno la Romania a brillare sotto una nuova luce e costituiranno una vera e propria vetrina per mettere in mostra i profondi legami di natura storica e culturale tra i nostri due paesi, conclude l’ambasciatore Gabriela Dancău, rivolgendo al pubblico un caloroso invito a visitare la mostra.



    La mostra, inaugurata alla presenza dei ministri della Cultura di Romania, Repubblica di Moldova e Italia – Raluca Turcan, Sergiu Prodan e Gennaro Sangiuliano, rimarrà aperta al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024.



    Curata dal Museo Nazionale di Storia della Romania e dal Museo Nazionale Romano, Dacia – l’ultima frontiera della Romanità, è organizzata dall’Ambasciata di Romania in Italia in partenariato con il Museo Nazionale di Storia della Romania, il Ministero della Cultura romeno, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa Nazionale, l’Istituto Culturale Romeno, attraverso l’Accademia di Romania in Roma, nonchè con il Ministero della Cultura italiano.



  • Vasile Alecsandri omaggiato a Torino

    Vasile Alecsandri omaggiato a Torino

    Cinque eventi speciali hanno reso omaggio il 26 ottobre a Torino alla personalità del poeta e diplomatico romeno Vasile Alecsandri. Lo riferisce l’Ambasciata di Romania in Italia. Intitolata Storie di un’amicizia politico-diplomatica che attraversa i secoli, l’ampia manifestazione è stata organizzata dal Consolato Generale di Romania nel capoluogo piemontese, nel 160/o anniversario di diplomazia moderna romena, e dal Comune di Torino, con il patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.

    La cerimonia inaugurale si è svolta nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino. Esprimendo la gratitudine a tutti quanti hanno reso possibile questa rosa di eventi, l’ambasciatore di Romania a Roma, Gabriela Dancău, ha evocato il ruolo particolarmente importante del viaggio diplomatico effettuato da Alecsandri nel 1859 per ottenere il sostegno delle grandi potenze per l’Unione dei Principati Romeni.

    Dal canto suo, la console generale di Romania a Torino, Ioana Gheorghiaș, ha sottolineato che la buona riuscita dell’evento si deve non soltanto agli eccellenti rapporti consolidati lungo gli anni con le autorità locali e accademiche, ma anche alla partecipazione attiva della comunità del territorio, che ha messo a disposizione le proprie competenze per l’attuazione di questo pregevole progetto volto a promuovere l’identità culturale romena a Torino e nel Piemonte.

    Sono intervenuti anche Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale di Torino, Stefano Geuna, rettore dell’Università degli Studi di Torino, e Cristina Savio, presidente della Circoscrizione 1 della Città di Torino. Il Quartetto diretto dal Maestro Adrian Pînzaru ha eseguito gli inni nazionali romeno e italiano, dopo di che in Via Po è stata scoperta una prima targa commemorativa e inaugurata una seconda, entrambe dedicate a Vasile Alecsandri.

    Nello stesso giorno, nel cortile del Rettorato dell’Università degli Studi di Torino è stata inaugurata una mostra dedicata al diplomatico romeno, a cura dell’Unità Archivi Diplomatici del Ministero degli Affari Esteri della Romania, in collaborazione con il Museo Nazionale della Letteratura Romena di Iași e il Museo Mistral di Maillane. E’ seguita la conferenza dedicata a Vasile Alecsandri nel 160/o anniversario della diplomazia moderna romena.

    Per tutta la durata delle celebrazioni, quell’epoca è stata evocata con il contributi dei rappresentanti dei gruppi storici Militaria 1848-1945 e Historia Subalpina. Inoltre, il 27 ottobre, a margine della stessa manifestazione, si è svolta la conferenza Scrittori romeni negli archivi diplomatici. L’attività diplomatica di Vasile Alecsandri, organizzata dall’Unità Archivi Diplomatici del MAE romeno e dalla Cattedra di Lingua e Letteratura Romena del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Torino, precisa ancora l’Ambasciata di Romania in Italia.

  • 25/o anniversario della Dichiarazione congiunta sul Partenariato Strategico Romania-Italia

    25/o anniversario della Dichiarazione congiunta sul Partenariato Strategico Romania-Italia

    Il Ministero degli Esteri di Bucarest saluta il 25/o
    anniversario della firma della Dichiarazione congiunta sul Partenariato
    Strategico tra la Romania e l’Italia, avvenuta il 17 aprile 1997. La profondità delle relazioni bilaterali
    si basa su forti affinità storiche e culturali, nonchè su valori e obiettivi
    comuni a livello europeo e internazionale, indica il MAE in un comunicato.
    L’autentica amicizia tra i due Paesi è facilitata dalla presenza di oltre un
    milione di romeni in Italia, la più numerosa comunità straniera nella Penisola
    e ugualmente la più grande comunità romena all’estero. La comunità romena, bene
    integrata nella società italiana al cui sviluppo contribuisce attivamente,
    conferisce alla relazione bilaterale un carattere speciale, si sottolinea nel
    comunicato. Inoltre, l’ampio dialogo politico-diplomatico, i molteplici legami
    economici e sociali tra i due Paesi, come anche la solidarietà reciproca
    dimostrata lungo il tempo, sono la garanzia che l’eccellente potenziale delle
    relazioni bilaterali sarà sviluppato anche nel futuro.

  • Consultazioni Bogdan Aurescu – Luigi Di Maio, portare avanti la cooperazione consolidata

    Consultazioni Bogdan Aurescu – Luigi Di Maio, portare avanti la cooperazione consolidata

    La Romania e lItalia continueranno la cooperazione consolidata a tutti i livelli, per rafforzare sia la sicurezza che la prosperità dello spazio europeo e dei due Paesi. Così il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu, al termine delle consultazioni politiche con il collega italiano Luigi Di Maio, in visita oggi a Bucarest, dove è stato ricevuto anche dal presidente Klaus Iohannis e dal premier Nicolae Ciucă. Un dialogo molto consistente e molto pragmatico, ha detto il ministro Bogdan Aurescu, in dichiarazioni stampa congiunte con il capo della diplomazia italiana. “Ovviamente, i nostri colloqui sono stati incentrati principalmente sulla grave situazione di sicurezza in Ucraina, che lede lintero spazio europeo ed euroatlantico. Chiediamo, evidentemente, alla Russia di cessare laggressione illegale contro lUcraina, di fermare le ostilità e di ritirare le sue truppe dallintero territorio dellUcraina”, ha detto Bogdan Aurescu.



    Per quanto riguarda lassistenza umanitaria, il capo della diplomazia di Bucarest ha ribadito il pieno sostegno concesso dalla Romania ai rifugiati che arrivano nel nostro Paese dallUcraina. “Ho presentato le misure concrete prese in tal senso dal Governo della Romania. Inoltre, abbiamo discusso del sostegno che lUnione Europea può concedere, visto che un ulteriore aumento del numero di profughi è molto possibile. Sono particolarmente lieto che lItalia è stato il primo Paese ad aver utilizzato il centro logistico, il hub umanitario che abbiamo organizzato a Suceava, diventato funzionale dal 9 marzo. Proprio il 9 marzo, a Suceava è arrivato un primo convoglio di quattro TIR del totale di 26, che hanno portato principalmente attrezzature mediche e medicinali”, ha aggiunto Bogdan Aurescu, spiegando che la Romania concede assistenza a tutte le persone in fuga dalla guerra in Ucraina, non solo ai cittadini ucraini.



    “A partire dal 24 febbraio, abbiamo facilitato il transito in sicurezza di oltre 2.000 cittadini italiani arrivati dallUcraina, ha detto ancora il ministro romeno, sottolineando che “anche la Repubblica di Moldova ha bisogno del nostro sostegno consolidato, sia per gestire i flussi di profughi, arrivati in grandissimo numero sul suo territorio, che per altre sfide che Chișinău deve gestire. Perciò, sono lieto che, dopo Bucarest, il signor ministro Di Maio farà una visita a Chișinău, come espressione della solidarietà e del sostegno alla Repubblica di Moldova”.



    LItalia e la Romania sono in stretto coordinamento anche allinterno della NATO, per consolidare la postura di deterrenza e difesa sul Fianco Est, estremamente necessaria nellattuale contesto di sicurezza”, ha detto ancora il ministro Aurescu, ringraziando il collega italiano per il sostegno concesso allacceleramento della creazione del Gruppo Tattico della NATO in Romania, come anche attraverso la missione di Air Policing, presente nel nostro Paese tra gennaio e aprile 2022, con otto Eurofighter Typhoon e 130 militari italiani.



    “Italia e Romania sono parte di una comune famiglia europea, una famiglia che oggi, di fronte alla tragedia ucraina, sta dando prova di compattezza e risolutezza essenziali”, ha sottolineato, a sua volta, il ministro Luigi Di Maio. “A poche centinaia di chilometri da qui, oltre il confine tra Romania e Ucraina, stiamo assistendo a una catastrofe umanitaria, con migliaia di morti e oggi oltre 2,8 milioni di rifugiati”, ha detto il capo della diplomazia italiana, sottolineando di aver registrato con il collega romeno “una profonda sintonia di vedute nella ferma condanna della gravissima e ingiustificata aggressione della Federazione Russa allUcraina e nellespressione di profonda solidarietà e vicinanza al popolo ucraino e alle sue istituzioni. LItalia, insieme agli alleati NATO e ai partner europei, sostiene lintegrità territoriale e la sovranità ucraina, e stiamo lavorando senza sosta per costringere la Russia a fermare la guerra, attraverso sanzioni che saranno sempre più insostenibili per Mosca”.



    Allo stesso tempo, “continuiamo a insistere con forza sul canale della diplomazia, che non abbiamo mai voluto interrompere e nella quale dobbiamo continuare a credere anche in queste ore più buie, nella convizione che non esistono alternative a una soluzione diplomatica”, ha puntualizzato il ministro Di Maio. “La mia presenza oggi a Bucarest e domani a Chișinău vuole anche esprimere la vicinanza del governo italiano alla Romania, esposta in prima fila nellaccoglienza dei profughi ucraini. Unaccoglienza rispetto alla quale la Romania sta dando una straordinaria prova di solidarietà e generosità. Nessuno stato membro dellUnione Europea può essere lasciato solo a fronteggiare lemergenza dei rifugiati, che richiede una comune risposta a livello europeo”, ha detto ancora il ministro, spiegando che lItalia sta già facendo la sua parte, assistendo il governo e il popolo ucraino sul piano finanziario. Inoltre, il ministro Di Maio ha aggiunto che lEuropa deve rendersi indipendente il prima possibile dalle importazioni di gas russo.



    Sul piano bilaterale, i due ministri hanno discusso temi riguardanti il Partenariato Strategico Consolidato tra i due Paesi, la cooperazione economica, che nel 2021 ha visto un nuovo record di interscambi di oltre 16 miliardi di euro, lItalia essendo il secondo partner commerciale della Romania, come anche la comunità romena in Italia e lingresso del nostro Paese nellArea Schengen.


    Le dichiarazioni integrali dei ministri Bogdan Aurescu e Luigi Di Maio sono disponibili sulle reti Facebook e Youtube del MAE romeno e del MAECI.





    A Bucarest, il capo della diplomazia italiana è stato ricevuto anche dal presidente Klaus Iohannis, il quale ha espresso il sostegno della Romania alladozione di sanzioni volte a tenere alta la pressione sulla Federazione Russa. Anche lincontro del ministro Luigi Di Maio con il premier Nicolae Ciucă è stato incentrato sulla situazione generata dallaggressione russa in Ucraina, sia dal punto di vista degli effetti militari, economici e sociali, che della crisi umanitaria e del flusso di rifugiati, precisa il Governo romeno.


  • Il ministro Luigi Di Maio, ospite speciale della Riunione Annuale della Diplomazia Romena

    Il ministro Luigi Di Maio, ospite speciale della Riunione Annuale della Diplomazia Romena

    Resilienza in tempi di pandemia. Rafforzare la cooperazione tra i partner: questo il tema della prima sessione della Riunione Annuale della Diplomazia Romena, in programma dal 7 al 9 settembre a Bucarest. Ospiti speciali della sessione, svoltasi il 7 settembre, sono stati il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, il quale si è rivolto ai partecipanti in un videomessaggio, e il vicepremier e ministro degli Esteri e dell’Integrazione europea della confinante Moldova, Nicu Popescu, in visita ufficiale a Bucarest.

    Abbiamo voluto beneficiare del messaggio rivolto dal ministro degli Esteri italiano alla Riunione Annuale della Diplomazia, sia in base alla relazione speciale tra i nostri due Paesi che al ruolo svolto dalla diplomazia italiana su piano europeo, globale e multilaterale, ha sottolineato il ministro degli Esteri romeno, Bogdan Aurescu. La relazione bilaterale Italia-Romania è estremamente dinamica e ricca. La cooperazione tra i nostri due Paesi poggia su un Partenariato Strategico Consolidato, su affinità storiche e culturali, su forti legami economici, ma anche su valori e obiettivi europei comuni, e un solido attaccamento all’ordine globale fondato sul rispetto del diritto internazionale. Inoltre, l’Italia ha accolto la più significativa comunità romena all’estero, bene integrata nella società ospitante, collegando fortemente i due Paesi, ha detto ancora il capo della diplomazia di Bucarest.

    L’Italia può essere considerata un modello da seguire, come Stato sostenitore dell’unità e della coesione del progetto europeo, ma anche come esportatore di sicurezza, tramite la sua partecipazione attiva alle azioni dell’Alleanza Nord-Atlantica. Inoltre, da membro del G7 e del G20, di cui ricopre quest’anno la presidenza di turno, partecipa al delineamento di parametri decisivi in materia di governance globale nel contesto delle sfide attuali a livello mondiale, che si tratti di situazione economica, lotta ai mutamenti climatici, migrazione o, più recentemente, il contrasto alla pandemia, ha puntualizzato Bogdan Aurescu.

    Luigi Di Maio è un amico sincero della Romania, ed ha apprezzato in modo particolare le prove di solidarietà manifestate dal nostro Paese nei confronti dell’Italia lo scorso anno, nella fase più acuta della crisi pandemica. Ho visitato il ministro Di Maio a Roma ad aprile, quando abbiamo svolto colloqui consistenti sui temi bilaterali, europei e internazionali. Ho concordato con il ministro Di Maio l’aggiornamento della Dichiarazione Congiunta sul Partenariato Strategico Consolidato romeno-italiano, il che darà un ulteriore impulso allo sviluppo delle relazioni bilaterali, già molto dinamiche, ha spiegato ancora il ministro Bogdan Aurescu, invitando i partecipanti a seguire il videomessaggio in cui il capo della diplomazia di Roma ha sottolineato, a sua volta, gli stretti legami bilaterali tra i due Paesi e l’importanza della cooperazione e dell’approccio comune per rispondere alle sfide globali.

    Il ministro Di Maio, citato da un comunicato del MAE romeno, ha sottolineato che la resilienza va potenziata tramite la cooperazione consolidata, il che significa una solidarietà europea migliorata e un multilateralismo più forte. Il capo della diplomazia italiana ha precisato che, in sede multilaterale, da presidente di turno del G20, l’Italia propone delle soluzioni comuni ed eque, in grado di consentire il superamento della pandemia e una ricostruzione efficiente e sostenibile. Luigi Di Maio ha fatto riferimento alla necessità di consolidare la capacità di risposta dell’UE alle sfide impreviste. In tal senso, ha menzionato le risorse e gli strumenti a disposizione dell’Unione, come il Recovery Plan Next Generation EU e EU Green Deal.

    Per quanto riguarda la dimensione di sicurezza della resilienza, il ministro Luigi Di Maio ha spiegato che l’Italia sostiene una Politica di Sicurezza e Difesa Comune più efficace, il rafforzamento dell’ordine internazionale basato sulle regole, la collaborazione transatlantica e il coordinamento con i partner e gli attori-chiave regionali. In riferimento ai dibattiti sul futuro dell’Unione Europea, Luigi Di Maio ha sottolineato che l’Italia punterà su una maggiore trasparenza ed efficacia nei processi decisionali, e politiche sostanziali, con particolare riguardo alla sanità, alla transizione digitale e all’autonomia strategica dell’UE, precisa ancora il comunicato del MAE romeno.

  • Coronavirus: altri 365 romeni rimpatriati dall’Italia

    Coronavirus: altri 365 romeni rimpatriati dall’Italia

    365 cittadini romeni sono stati rimpatriati ieri sera dall’Italia, con due voli charter di una compagnia privata, provenienti da Venezia. Lo riferisce il Ministero degli Esteri romeno in un comunicato diramato stamattina. Come i precedenti voli, che ultimamente hanno portato centinaia di romeni da Torino, Venezia e Roma, anche quelli di ieri sera sono stati organizzati dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Trasporti di Bucarest, per facilitare il rientro in Patria dei connazionali non residenti, assunti come lavoratori stagionali, colpiti dalle drastiche restrizioni delle attività economiche in Italia, nonchè di coloro che si trovano in situazioni particolari in questo momento nella Penisola, senza possibilità reali di prolungare la permanenza, indica il comunicato.

    Il MAE romeno rinnova i precedenti appelli ai connazionali di evitare qualsiasi viaggio all’estero che non è assolutamente necessario. Ai connazionali residenti o domiciliati all’estero viene sollecitato di rispettare strettamente le raccomandazioni delle autorità dei rispettivi Paesi. Il MAE sottolinea che i viaggi in Romania sono sconsigliati, in quanto sempre più intaccati dalle restrizioni imposte dai Paesi di transito, che riducono notevolmente le possibilità delle autorità romene di concedere assistenza, oltre al rappresentare un fattore in più nella diffusione del COVID-19.

  • Coronavirus: MAE prosegue rimpatri dall’Italia, altri 190 connazionali rientrati in Romania

    Coronavirus: MAE prosegue rimpatri dall’Italia, altri 190 connazionali rientrati in Romania

    190 cittadini romeni sono stati rimpatriati stasera dall’Italia, con un volo charter della compagnia di bandiera Tarom, proveniente da Roma. Lo riferisce il Ministero degli Esteri romeno in un comunicato diramato stasera. Come i precedenti voli, arrivati nei giorni scorsi da Torino e Venezia, anche quello di oggi è stato organizzato dal Ministero degli Esteri e dal Ministero dei Trasporti di Bucarest, per facilitare il rientro in Patria dei connazionali non residenti, assunti come lavoratori stagionali, colpiti dalle drastiche restrizioni delle attività economiche in Italia, nonchè dei romeni che si trovano in situazioni particolari in questo momento nella Penisola, senza possibilità reali di prolungare la permanenza, indica il comunicato.

    Il MAE romeno rinnova i precedenti appelli ai connazionali di evitare qualsiasi viaggio all’estero che non è assolutamente necessario. Ai connazionali residenti o domiciliati all’estero viene sollecitato di rispettare strettamente le raccomandazioni delle autorità dei rispettivi Paesi. Il MAE sottolinea che i viaggi in Romania sono sconsigliati, in quanto sempre più intaccati dalle restrizioni imposte dai Paesi di transito, che riducono notevolmente le possibilità delle autorità romene di concedere assistenza, oltre al rappresentare un fattore in più nella diffusione del COVID-19.

  • 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche Romania – Italia, mostra al Parlamento di Bucarest

    140/o anniversario delle relazioni diplomatiche Romania – Italia, mostra al Parlamento di Bucarest

    I rapporti tra la Romania e l’Italia sono in continua crescita, sotto tutti i profili: politico-diplomatico, cooperazione nel campo della sicurezza, interscambio commerciale, legami culturali o collaborazione in sede europea ed euroatlantica. Così il presidente romeno, Klaus Iohannis, nel suo messaggio dedicato al 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia. Questo percorso è motivato dalla somiglianza degli interessi e degli obiettivi che la Romania e l’Italia hanno condiviso lungo il tempo, soprattutto negli ultimi decenni, sanciti anche dalla firma di un Partenariato Strategico nel 1997 e consolidato nel 2008, prosegue il messaggio del capo dello stato, presentato dal suo consigliere Sergiu Nistor, responsabile del Dipartimento Cultura, Culti e Centenario della Presidenza, alla mostra documentaria intitolata 140 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia, inaugurata il 10 dicembre al Palazzo del Parlamento di Bucarest.



    La mostra è realizzata dall’Archivio Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri di Romania, in partenariato con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest e l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana. Accanto all’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, e al consigliere presidenziale Sergiu Nistor, sono intervenuti la vicepremier Raluca Turcan, il segretario di stato al Ministero degli Esteri, Dan Neculaescu, la presidente dell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, Ioana Grosaru, e il capo dell’Archivio Diplomatico del Ministero degli Esteri romeno, Doru Liciu. Erano presenti il Nunzio Apostolico in Romania, Mons. Miguel Maury Buendia, accanto a numerosi ambasciatori e rappresentanti del corpo diplomatico, esponenti del Governo, del Parlamento e della comunità italiana, i presidenti della Camera di Commercio Italiana per la Romania e di Confindustria Romania, rispettivamente Roberto Musneci e Giovanni Villabruna, nonchè personalità culturali.



    19 pannelli raccontano attraverso copie di documenti questi 140 anni di relazioni diplomatiche Roma – Bucarest, a partire dal Decreto Reale n.172 del 5 dicembre 1879, tramite cui Umberto I nominava Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano a primo inviato straordinario e ministro plenipotenziario d’Italia a Bucarest. Successivamente, il 12 gennaio 1880, l’allora ministro degli Esteri, Benedetto Angelo Francesco Cairoli, inviava all’omologo romeno, Vasile Boerescu, la lettera sullo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Dieci giorni dopo, il 22 gennaio 1880, Re Carlo I firmava il Decreto n.177 riguardante la nomina di Nicolae Kretzulescu a inviato straordinario e ministro plenipotenziario di Romania a Roma.



    La rassegna prosegue con il Trattato di alleanza e la Convenzione militare, firmati ad agosto 1916 dalla Romania con le potenze della Triplice Intesa, l’Italia compresa, nonchè con documenti inediti, come il telegramma rivolto dalla Regina Maria di Romania alla Regina Elena durante la Grande Guerra, in cui faceva riferimento alle aspirazioni legittime delle due nazioni. Il visitatore scopre anche la Legione Romena d’Italia, documenti riguardanti i rappresentanti diplomatici romeni in Italia e italiani in Romania, le relazioni culturali bilaterali, l’Accademia di Romania in Roma, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, nonchè convenzioni e trattati tra i due Paesi.



    I legami spirituali e culturali tra i due popoli sono stati sempre speciali, sottolinea il presidente Klaus Iohannis nel suo messaggio presentato dal consigliere Sergiu Nistor. Mi avvalgo di questa opportunità per rivolgere i miei ringraziamenti al presidente della Repubblica Italiana, S.E. Sergio Mattarella, per l’eccellente cooperazione, per l’apertura e il pieno sostegno alla continua attuazione del Partenariato strategico consolidato tra i nostri due Paesi, nonchè per l’amicizia dimostrata sempre nei confronti del popolo romeno, soprattutto per la comunità romena in Italia. Le relazioni privilegiate romeno-italiane si basano su radici storiche. I legami spirituali e culturali tra i due popoli sono stati sempre speciali, e poggiano sull’eredità latina comune. La formazione dei nostri stati nazionali presenta numerose similitudini. Il Risorgimento italiano fu una fonte di ispirazione per i padri fondatori della Romania moderna. Inoltre, l’Italia si è annoverata tra i primi stati ad aver riconosciuto l’indipendenza della Romania e stabilito rapporti diplomatici con il giovane stato romeno. Gli ottimi rapporti storici sono stati riconfermati dopo il 1989, quando il popolo romeno ha riavuto la sua libertà, in seguito al crollo del regime comunista. La Romania è stata costantemente appoggiata dall’Italia per raggiungere i suoi grandi obiettivi riguardanti l’ingresso nella comunità europea ed euro-atlantica. Oggi, l’Italia ospita la più numerosa comunità romena all’estero. Gli oltre 1,2 milioni di romeni della Penisola, accanto alla cospicua comunità italiana di Romania, conferiscono una dimensione speciale alla nostra relazione bilaterale, creando dei ponti tra i due Paesi. In occasione della visita di stato effettuata in Italia a ottobre 2018, la prima di questo livello negli ultimi 45 anni, ho riconfermato la stretta relazione tra i nostri due Paesi, accanto alle autorità italiane, nonchè il fermo impegno di andare avanti sulla strada liberamente scelta, di continuare a difendere e promuovere insieme il sistema di valori al quale apparteniamo. In questo anniversario, confido che la Romania e l’Italia hanno davanti un futuro comune, sicuro e prospero, accanto agli altri membri della famiglia euro-atlantica, sottolinea ancora il capo dello stato.



    La particolarità delle relazioni che segnano un legame di cuore tra la Romania e l’Italia è stata sottolineata anche dalla vicepremier Raluca Turcan, che ha portato il messaggio di rispetto e apprezzamento del Governo di Bucarest, mettendo in risalto il fatto che va sviluppato il profilo imprenditoriale tra i due Paesi.



    Il legame tra la Romania e l’Italia è un legame umano, sociale e culturale. E’ un legame rafforzato a livello istituzionale, interstatale e credo che, in questo 140/o anniversario, possiamo parlare di forti rapporti tra la Romania e l’Italia. Gli oltre 1,2 milioni di romeni che vivono in Italia sono una forza. Rappresentano la più forte comunità romena all’estero e, in ugual misura, la più forte comunità straniera in Italia. Siamo particolarmente soddisfatti di notare che, lungo il tempo, la presenza dei nostri connazionali nella Penisola si verifica a tutti i livelli della società romena in vari settori di attività: medicina, IT, agricoltura, edilizia, servizi o imprenditoria. E potrei dire che negli ultimi anni, si è verificata una presenza imprenditoriale in forte crescita, che si tratti dei romeni in Italia o degli italiani in Romania. E oggi vi trasmetto il nostro messaggio chiaro che vogliamo sviluppare questo profilo imprenditoriale tra la Romania e l’Italia. Siamo in un momento in cui vogliamo aprire porte ai romeni che vivono all’estero e che desiderano fare investimenti nel Paese di origine, ma anche agli imprenditori stranieri che guardano alla Romania, questa volta con maggiore fiducia e con l’attesa della prevedibilità che vi vogliamo garantire. Vi saluto di tutto il cuore e sono felice di trasmettere il nostro apprezzamento alle autorità locali italiane, che hanno appoggiato l’integrazione dei nostri connazionali e, per i bambini, l’insegnamento del romeno anche nelle scuole italiane. Vi assicuro che la comunanza storica e culturale, i valori europei che condividiamo rendono la Romania e l’Italia un tandem che rafforzeremo nel tempo, un rapporto che vogliamo solido e durevole, per cui vi assicuro una volta in più che vorremmo rivederci sempre più spesso, in vari contesti, per apprezzare i successi dei romeni in Italia, l’integrazione degli italiani nello spirito e nell’economia romena e sviluppare nel futuro progetti comuni di successo, ha detto la vicepremier Raluca Turcan.



    La Romania ha fortemente voluto essere europea – in quanto latina – sin dalla sua graduale affermazione come Stato. Così l’Ambasciatore d’Italia, Marco Giungi, citando nel suo discorso le parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella, in occasione della visita di stato che l’omologo romeno, Klaus Iohannis, ha effettuato in Italia a ottobre 2018. La nostra storia comune degli ultimi 140 anni rileva somiglianze e convergenze, interrotte dall’inclusione della Romania nel blocco sovietico, e la cui fine celebriamo questo mese, nel 30/o anniversario della caduta del regime. E’ stata la nostra storia a portarci oggi qui, a questa celebrazione, come anche all’attuale livello delle nostre relazioni bilaterali: un interscambio fiorente, una grande comunità imprenditoriale, investimenti notevoli, un solido impegno comune nell’Unione Europea e nella NATO, una grande solidarietà in sedi multilaterali su temi rilevanti e, generalmente, un’eccezionale fiducia reciproca e rispetto. E questa fiducia reciproca e il rispetto sono la valuta più forte nelle relazioni internazionali. La storia che stiamo celebrando oggi, le vicende che stiamo ricordando nei pannelli che abbiamo davanti, sono vere pietre miliari lungo il percorso che ci ha portato qui, contribuendo in grandissima misura alle eccellenti relazioni di oggi, ha detto l’Ambasciatore. La storia non è solo ciò che leggiamo nei libri, ma anche parte di quanto siamo noi oggi e, oso dire, il fondamento sul quale possiamo costruire il nostro futuro, ha detto ancora Marco Giungi. Un deciso impegno a proseguire il rafforzamento dei rapporti evidenziato anche dal messaggio del presidente Klaus Iohannis, ha spiegato a Radio Romania Internazionale l’Ambasciatore d’Italia.



    La mostra 140 anni di relazioni diplomatiche tra Romania e Italia è stata inaugurata in prossimità della data precisa alla quale vennero allacciati i rapporti, ha ricordato il segretario di stato al Ministero degli Esteri di Bucarest, Dan Neculaescu. Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Siamo particolarmente onorati di inaugurare questa mostra ad una data molto vicina a quella alla quale sono state allacciate le nostre relazioni diplomatiche. Due mesi più tardi, il 15 febbraio, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Questi momenti hanno segnato l’allacciamento ufficiale delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, ha detto Dan Neculaescu.



    Da parte sua, la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, ha presentato i progetti e l’attività dell’associazione, ricordando il contributo degli italiani emigrati più di un secolo fa alla costruzione della Romania moderna, mentre il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE, Doru Liciu, ha presentato brevemente la mostra. L’inaugurazione è stata aperta dagli inni nazionali di Romania e Italia, interpretati dal soprano Bianca Luigia Manoleanu, accompagnata dal figlio, il pianista Roman Manoleanu. I due membri della ROASIT si sono esibiti anche in un minirecital di brani operistici famosi e canti natalizi. E sempre i canti natalizi in romeno e italiano hanno concluso l’inaugurazione della mostra, grazie alla performance del coro dei bambini della Scuola Italiana Aldo Moro di Bucarest.


  • Expo Milano: Padiglione Romania, presentato al Ministero degli Esteri

    Expo Milano: Padiglione Romania, presentato al Ministero degli Esteri

    Al grande appuntamento dell’Expo Milano 2015, che avrà come tema Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita, i visitatori scopriranno le risorse e il potenziale della Romania, in un mix di tradizione e modernità. Lo ha dichiarato il commissario generale del Padiglione nazionale, Georgian Ghervasie, presentando al Ministero degli Esteri di Bucarest la rivisitazione moderna della casa tradizionale In armonia con la natura che rappresenterà il nostro Paese nel capoluogo lombardo dal 1 maggio al 31 ottobre. Era presente anche l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.

    I visitatori scopriranno, tramite mezzi audio-video, soluzioni tecnologiche innovative e la promozione di modelli alimentari sani, basati su prodotti agricoli bio, accanto alle risorse naturali e alle soluzioni ecologiche volte a promuovere lo sviluppo durevole del Paese. Su 887 mq, nelle vicinanze del Palazzo Italia e dei padiglioni di Francia, Israele, Messico, Spagna e Città del Vaticano, la Romania propone cinque aeree tematiche al pianoterra (biodiversità, agricoltura ed energia verde, frutta e verdura, cultura e tradizione, gastronomia), e offrirà ai visitatori informazioni tramite tecnologie multimediali. Al primo piano sarà allestito un ristorante che promuoverà la cucina romena, e un giardino che sarà mantenuto fresco per tutta la durata dell’esposizione.

    Lungo i sei mesi dell’Expo, il Padiglione della Romania ospiterà una serie di eventi culturali e sociali, ma anche missioni economiche. Il commissario generale ha sottolineato che la partecipazione della Romania a questo evento punterà non solo sulla diplomazia pubblica, ma anche su quella economica. In tal senso, il Ministero degli Esteri ha firmato accordi di collaborazione con la Camera di Commercio e Industria della Romania e con la Camera di Commercio Italiana per la Romania. In un’intervista a Radio Romania Internazionale, il commissario generale Georgian Ghervasie ha offerto tutti i dettagli.




  • Conferenza sulla Grande Guerra a Bucarest

    Conferenza sulla Grande Guerra a Bucarest

    25 studiosi e ricercatori di fama internazionale, accanto a storici ed esperti romeni, si sono riuniti nella capitale romena alla conferenza internazionale “The Road to the “Unwanted” War of 1914”, organizzata il 9 e il 10 ottobre dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Facoltà di Storia dell’Università di Bucarest.



    Nel centenario dello scoppio della Grande Guerra, la conferenza è stata volta ad esaminare il conflitto da una prospettiva multidisciplinare. Il programma ha incluso interventi e presentazioni dai più svariati campi – culturale, sociale, militare, ma anche la storia dell’arte, lo studio della guerra, scienze politiche e filosofia.



    Aprendo i lavori della conferenza, il segretario di stato al Ministero degli Esteri romeno, Radu Podgorean, ha sottolineato che “per gli stati dell’Europa, il significato e gli echi dell’anno 1914 sono rimasti particolarmente profondi fino ad oggi. Per la Romania, la fine della guerra ha portato una nuova pagina della sua storia, e il prezzo pagato ha significato oltre un milione di militari e più di 250.000 civili uccisi”.



    L’Europa dei nostri giorni si sta costruendo anche in base agli insegnamenti tratti dalle due guerre mondiali, ha ricordato ancora Radu Podgorean. “Segniamo il centenario dello scoppio della prima Guerra mondiale in contemporanea al 25esimo anniversario di democrazia nell’Europa centro-orientale — un altro punto di riferimento nella storia dell’Europa e del mondo intero”, ha aggiunto il segretario di stato.



    Tra gli ospiti stranieri alla conferenza di Bucarest, esperti, ricercatori e studiosi di Gran Bretagna, Stati Uniti, Austria, Francia, Germania, Serbia. L’Italia è stata rappresentata da Marco Bresciani, ricercatore all’Università di Pisa, e Anna Grillini dell’Università di Trento.



    Nel suo intervento, lo studioso Marco Bresciani ha fatto riferimento alle origini euroasiatiche della prima Guerra mondiale, presentando la chiave di lettura proposta dallo storico e filosofo francese Elie Halévy, il quale, negli studi dedicati al conflitto, partiva dalla guerra russo-giapponese del 1904-1905.



    In un’intervista a Radio Romania Internazionale, Marco Bresciani ha parlato anche del ruolo della Romania e dell’Italia nella Grande Guerra.