Tag: Ministero della Cultura

  • Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    Biennale Venezia, inaugurato Padiglione Romania

    L’ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, ha partecipato oggi, assieme al ministro della Cultura, Raluca Turcan, all’inaugurazione del Padiglione della Romania alla Biennale di Venezia, rappresentato dalla mostra “What Work Is” dell’artista Șerban Savu e curata da Ciprian Mureșan.

     

    All’inaugurazione erano presenti anche il presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liviu Jicman, il commissario della Romania alla Biennale, Ioana Ciocan, il segretario di stato per i rapporti con l’Istituto Culturale Romeno e politiche culturali al Ministero degli Esteri, Andrei Novac, e il direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, Cristian Luca, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post sui social.

     

    “Stiamo vivendo con tanta gioia un periodo di massima intensità nella storia delle relazioni bilaterali tra la Romania e l’Italia. Alla luce del rilancio del Partenariato Strategico Consolidato Romania-Italia, con la firma della Dichiarazione Congiunta sullo svilippo del Partenariato Strategico Consolidato romeno-italiano a febbraio 2024, la dimensione culturale gode di un’attenzione particolare. La partecipazione della Romania alla 60/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia corona gli sforzi degli artisti romeni e delle autorità di continuare e approfondire il dialogo culturale tra i due stati”, ha dichiarato Gabriela Dancău.

     

    Nel suo discorso, l’ambasciatore ha ricordato le due mostre presentate a Roma quest’anno, che hanno preceduto la Biennale: “Reenactment. Ricostituire il passato” all’Accademia di Romania e “Doppia ombra” presso l’Istituto Centrale per la Grafica, entrambe firmate da Șerban Savu e Ciprian Mureșan, precisa la fonte.

     

    Nel suo intervento, il ministro della Cultura, Raluca Turcan, ha spiegato che “la partecipazione della Romania alla Biennale di Venezia è una dichiarazione costantemente rinnovata di appartenenza alla cultura europea e mondiale”. Inoltre, ha ringraziato l’ambasciatore di Romania per il contributo attivo allo sviluppo delle relazioni romeno-italiane, anche sotto profilo culturale, una testimonianza dell’impegno comune nella promozione dell’arte come strumento per consolidare i legami culturali tra la Romania e l’Italia.

     

    Intitolata “What Work Is”, la mostra presentata nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale esamina l’iconografia del lavoro, ispirandosi al realismo storico e all’arte di propaganda dei paesi appartenuti all’ex Blocco Orientale. Nel Padiglione della Romania, i visitatori potranno vedere 45 dipinti – uno sguardo sull’opera di Șerban Savu negli ultimi quindici anni, precisa ancora l’Ambasciata di Romania in Italia.

  • Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    Cultura romena, fine anno ricco di eventi a Roma

    Si intitola “Stati danimo” la mostra darte contemporanea di Anca Boeriu, aperta fino al 29 dicembre allAccademia di Romania in Roma. Curato da Ana Negoiță, levento è organizzato dalla rappresentanza dellIstituto Culturale Romeno nella Capitale italiana in collaborazione con il Centro di Eccellenza nello Studio delle Immagini (CESI) dellUniversità di Bucarest e con la Galleria Galateca.



    Radio Romania Internazionale ne ha parlato con la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, Oana Boşca-Mălin, la quale ha fatto ugualmente riferimento alle altre presenze culturali romene di portata che hanno segnato questo mese a Roma: Le Giornate del Cinema Romeno, svoltesi dall8 al 10 dicembre presso la Casa del Cinema, aperte dallambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, e dal ministro della Cultura, Lucian Romașcanu, e da una conferenza tenuta dal critico e storico cinematografico Manuela Cernat.



    Inoltre, il 7 dicembre, in occasione della messa in scena dello spettacolo “Riccardo III non sha da fare” di Matei Vişniec al Metis Teatro, la regista Alessia Oteri ha ricevuto dal ministro della Cultura romeno, Lucian Romaşcanu, un attestato di eccellenza come segno di alto riconoscimento ed apprezzamento per il contributo alla promozione della cultura romena in Italia.



    Infine, il 10 dicembre, la Basilica Santi XII Apostoli di Roma ha ospitato la VII edizione del Concerto di Natale “Le tradizioni attraverso gli occhi dei bambini”. Levento è stato organizzato dallAssociazione italiana “Insieme per lAthos-Onlus”, in partenariato con lAccademia di Romania in Roma, la Diocesi Ortodossa Romena dItalia e Radio Romania, con il patrocinio dellAmbasciata di Romania nella Repubblica Italiana, dellAmbasciata di Romania presso la Santa Sede e dellAmbasciata della Repubblica di Moldova in Italia, ha spiegato la prof.ssa Oana Boşca-Mălin, rivolgendo a tutti i migliori auguri. Buon Natale e un 2023 più sereno!




  • Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Biennale Venezia: Romania porta “Unfinished Conversations on the Weight of Absence”

    Sarà il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence a rappresentare la Romania alla 58/a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, in programma dall’11 maggio al 24 novembre. Il progetto espositivo è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa ospitata dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, organizzatore della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, insieme al Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale e al Ministero degli Affari Esteri.



    La Biennale 2019 si intitola May You Live in Interesting Times, un’espressione della lingua inglese erroneamente attribuita a un’antica maledizione cinese, che evoca periodi di incertezza, crisi e disordini, si legge sul sito della Biennale. Tempi interessanti appunto, come quelli che stiamo vivendo. Aprendo la conferenza stampa, la Presidente dell’Istituto Culturale Romeno, Liliana Ţuroiu, ha presentato brevemente la storia della partecipazione del nostro Paese alla Biennale, sottolineando che l’arte romena esprime costantemente la sua vitalità a Venezia.



    La Presidente dell’ICR ha anche ricordato le parole con cui il curatore della Biennale 2019, Ralph Rugoff, direttore della Hayward Gallery di Londra, ha motivato la scelta di questo tema: In un’epoca nella quale la diffusione digitale di fake news e di fatti alternativi mina il dibattito politico e la fiducia su cui questo si fonda, vale la pena soffermarsi, se possibile, per rimettere in discussione i nostri punti di riferimento. In una dichiarazione a Radio Romania Internazionale, la Presidente dell’ICR, Liliana Ţuroiu, ha rivolto i suoi migliori auguri ai partecipanti.



    Il progetto espositivo che la Romania porterà nella Serenissima, curato dal critico d’arte Cristian Nae e selezionato tra 14 partecipanti, articola in maniera poetica uno spazio del dialogo che incrocia i progetti individuali di tre artisti attivi a partire dagli anni ’80: Belu Simion Făinaru, Dan Mihălţianu e Miklos Onucsan.



    Nato nel 1959 a Bucarest, Belu Simion Făinaru emigrò nel 1973 in Israele, dove ha svolto un’intesa attività artistica dedicata alla problematica specifica alla storia ebraica, all’identità e al territorio. A partire dal 1980, i suoi lavori – prevalentemente sculture, arte video e installazioni – concretizzano concetti metafisici in cui l’intervento testuale svolge un ruolo importante. E’, inoltre, direttore e cofondatore della Biennale Mediterranea d’Arte Contemporanea e direttore del Museo AMOCA d’arte contemporanea d’Israele.



    A sua volta, Dan Mihălţianu, che vive tra Bucarest, Bergen e Berlino, è confondatore del gruppo artistico subREAL. Ha partecipato a numerose mostre in Europa, Asia o Stati Uniti. Il suo discorso artistico include aspetti storici, politici, sociali e transculturali, attraverso fotografie, film, video, suoni, installazioni, disegni o grafica. L’installazione artistica abbinata al pensiero artistico post-concettuale segnano la creazione di Miklos Onucsan, che vive e lavora a Oradea, capoluogo della provincia di Bihor, nel nord-ovest della Romania. Anche lui vanta numerose presenze a mostre nazionali e internazionali.



    Il curatore del progetto romeno, Cristian Nae ha spiegato che sono stati selezionati i lavori ritenuti significativi per la pratica dei tre artisti. Però i lavori non verranno presentati nella forma in cui sono stati concepiti 10-20 anni fa: saranno rivisitati e riaggiustati alla specificità del Padiglione, ha detto ancora Cristian Nae.



    Il progetto Unfinished Conversations on the Weight of Absence si articolerà sia nel Padiglione della Romania ai Giardini della Biennale che nella Nuova Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, tramite un programma interattivo e dinamico, reso possibile dalle nuove tecnologie.



    La Romania è onorata di presentarsi con un tema estremamente incitante e si è posta non solo l’obiettivo di mettere in pratica un progetto artistico di grande pregio, ma anche quello di assumere un nuovo concetto, in grado di definire essenzialmente l’immaginario dei creatori romeni contemporanei – molto flessibile, denso, e proprio per questo provocatorio, ha detto, da parte sua, il segretario di stato al Ministero della Cultura, Alexandru Pugna, trasmettendo anche il messaggio del ministro Daniel Breaz.



    Alla conferenza stampa erano presenti anche il commissario responsabile della partecipazione romena alla Biennale 2019, Attila Kim, accanto a Ioana Ciocan e Magda Radu, che hanno fatto parte della giuria che ha selezionato il progetto vincitore.



  • Confluenze, Festival internazionale interetnico a Iaşi

    Confluenze, Festival internazionale interetnico a Iaşi

    Diventato già una tradizione, il Festival internazionale Confluenze, organizzato dall’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT e finanziato dal Ministero della Cultura e dell’Identità Nazionale, è stato dedicato quest’anno al Centenario della Grande Romania. Dal 5 al 7 ottobre, l’XI/a edizione del Festival ha riunito a Iaşi, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale e capitale storica della Moldavia, rappresentanti delle minoranze nazionali. Giovani italiani, greci, ebrei, polacci, turchi, russi di antico rito ortodosso, ruteni, tedeschi, croati, serbi, ucraino o macedoni, ma anche romeni, hanno voluto condividere le proprie tradizioni, all’insegna della comunanza e del dialogo interculturale.



    Ad aprire ufficialmente il festival è stata la tavola rotonda dal tema Confluenze e interferenze culturali, svoltasi il 6 ottobre, con la partecipazione di rappresentanti delle minoranze nazionali e del Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo romeno. E’ stato presentato anche un documentario ROASIT sulla minoranza italiana di Romania, realizzato da Anca Filoteanu. La ROASIT è stata rappresentata dalla sua presidente, Ioana Grosaru, vicepresidente della Commissione Cultura, Affari religiosi e Media del Dipartimento delle Relazioni Interetniche. La presidente della Commissione, Serin Turkoglu, che dirige anche la Commissione Cultura dell’Unione Democratica Turca di Romania, ha parlato a Radio Romania Internazionale del contributo delle minoranze nazionali allo sviluppo della Romania. Al significato del Festival Confluenze nel Centenario della Grande Unità ha fatto riferimento anche il deputato della minoranza italiana nel Parlamento di Bucarest, Andi Grosaru.



    A seguire, nello stesso giorno, una parata degli ensemble tradizionali delle minoranze e uno spettacolo ospitato dalla Centro culturale degli studenti di Iaşi. La ROASIT è stata rappresentata dal suo complesso Di nuovo insieme, ma anche dall’ensemble Parpaiun di Mondovì (provincia di Cuneo). La comunità ebraica ha portato l’ensemble Or Neurim di Oradea, sia alla parata dei costumi tradizionali che allo spettacolo. A Iaşi era presente anche Robert Schorr, il direttore del Dipartimento Arti, Cultura e Media della Federazione delle Comunità Ebraiche di Romania e il suo rappresentante nella Commissione Cultura, Affari religiosi e Media del Consiglio delle Minoranze Nazionali del Dipartimento per le Relazioni Interetniche. Robert Schorr ha parlato a Radio Romania Internazionale anche dei progetti dedicati al Centenario che la comunità ebraica organizzerà nel successivo periodo.



    Il contributo delle minoranze nazionali allo sviluppo dello stato romeno moderno costituisce un progetto di portata avviato dal Dipartimento per le Relazioni Interetniche del Governo romeno nel Centenario della Grande Unità, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Liliana Barbulescu, la responsabile dell’Ufficio Programmi, rapporti con la società civile e organizzazioni internazionali.