Tag: Museo Drents

  • Irregolarità relative alla mostra di Assen

    Irregolarità relative alla mostra di Assen

    La polizia olandese sta cercando di rintracciare i reperti del tesoro romeno rubati il 25 gennaio dal Drents Museum di Assen. I tre sospettati fermati in questo caso sensibile si rifiutano di dire cosa abbiano fatto con gli oggetti rubati, un elmo e tre braccialetti d’oro, mentre un quarto sospettato, identificato dalle autorità, non è stato ancora catturato. Un detective d’arte olandese ritiene che ci sia il 50% di rischio che i ladri abbiano già fuso i reperti d’oro, alimentando l’ansia e i timori della parte romena su come andrà a finire questo caso. Il fatto che la polizia abbia arrestato rapidamente i sospettati fa sperare al detective che i ladri non abbiano avuto il tempo di farlo, ma la loro persistenza nel non dire alla polizia dove si trovano i reperti lo preoccupa, scrive la stampa olandese.

    A Bucarest, l’Organo di controllo del primo ministro ha verificato il modo in cui sono stati dati in prestito gli oggetti dal Museo Nazionale di Storia della Romania al Drents Museum, nonchè la maniera in cui si è svolta la mostra. Il rapporto ha evidenziato, da un lato, carenze o lacune legislative in materia di tutela del patrimonio culturale e, dall’altro, scostamenti dal rispetto del quadro giuridico che regola l’esportazione temporanea di beni culturali mobili classificati. Dai controlli è emerso che le misure e le condizioni di sicurezza e protezione antieffrazione proposte dalle entità straniere a cui i beni sono stati prestati non sono state sottoposte ad analisi specializzate.

    La situazione è stata causata, da un lato, dalla mancanza di norme stabilite in materia e dalla mancata definizione di attribuzioni specifiche all’interno delle strutture organizzative e degli enti coinvolti nell’approvazione dell’esportazione temporanea. L’analisi delle misure di sicurezza accettate dal Museo Nazionale di Storia per l’organizzazione della mostra temporanea al Drents Museum nei Paesi Bassi, rispetto a quelle stabilite per le mostre di Madrid e Roma, ha evidenziato che sono state meno rigorose, almeno in termini di garanzia della sicurezza con personale specializzato 24 ore su 24.

    D’altro canto, gli iter relativi all’organizzazione di una mostra nei Paesi Bassi non hanno fatto l’oggetto dell’analisi e dell’approvazione formale del consiglio di amministrazione del museo. Tale comportamento rappresenta una deviazione dalle norme che regolano l’organizzazione e il funzionamento del Museo Nazionale di Storia della Romania. Non in ultimo, per alcuni di questi beni, l’ultima rivalutazione a fini assicurativi è stata effettuata più di 14 anni fa, sebbene, secondo la norma, tale operazione dovesse essere effettuata ogni 10 anni. L’esito dei controlli è stato comunicato alla Procura presso l’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. In questo contesto, il ministro della Cultura, Natalia Intotero, ha annunciato che proporrà l’inasprimento del quadro legislativo che regola le condizioni per organizzare mostre all’estero.

  • Reazioni dopo la rapina nei Paesi Bassi

    Reazioni dopo la rapina nei Paesi Bassi

    Quattro dei reperti più importanti del patrimonio nazionale romeno sono stati rubati dal Museo Drents nella città olandese di Assen. Si tratta dell’elmo d’oro di Coțofenești, riasalente al V-IV secolo a.C., e di tre braccialetti d’oro dacici di Sarmizegetusa Regia della seconda metà del I secolo a.C. I pezzi, di inestimabile valore storico, facevano parte della mostra “Dacia – Regno dell’oro e dell’argento”, inaugurata il 7 luglio 2024 e la cui chiusura era prevista per il 25 gennaio.

    La rapina è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, quando quattro persone hanno utilizzato un ordigno esplosivo per entrare nel museo, hanno rubato solo i reperti romeni e sono fuggite a bordo di un’auto. In seguito, a quanto pare, hanno incendiato l’auto per coprire le tracce. La polizia olandese non esclude che nella rapina siano coinvolti anche dei romeni e sta indagando sulla possibilità che siano fuggiti in Germania. I quattro oggetti rubati fanno parte della collezione del Museo Nazionale di Storia della Romania ed erano i più preziosi della mostra.

    Tutti i reperti esposti erano stati assicurati per 30 milioni di euro prima della spedizione all’estero, in conformità con la legislazione romena e internazionale. Sia lo spazio che le vetrine in cui erano esposti i beni del patrimonio erano protetti e dotati di sistemi di sorveglianza, nonché di sistemi di allarme collegati alla polizia locale.

    A Bucarest, la Procura Generale ha annunciato che su questo caso è stato avviato d’ufficio un procedimento penale e che le indagini saranno svolte dai procuratori della Procura della Corte Suprema e da specialisti dell’Ispettorato Generale della Polizia Romena. Contemporaneamente è stata creata un’unità di crisi al Governo romeno e il primo ministro Marcel Ciolacu ha annunciato che il recupero dell’elmo e dei tre braccialetti dacici è una priorità.

    Da parte sua, il ministro dell’Energia romeno, Sebastian Burduja, ha dichiarato che il furto del tesoro dei Daci è una vergogna internazionale e che bisogna accertare se questo furto sia stato orchestrato per manipolare il filone nazionalista alla vigilia delle elezioni presidenziali che si terranno in Romania a maggio.

    L’organismo di controllo del premier sta verificando presso il Ministero della Cultura i documenti che hanno costituito la base per l’invio di oggetti dal tesoro nazionale a questa mostra, mentre il ministro Natalia Intotero incontrerà la famiglia reale e il primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof.

    Inoltre, il ministro degli Interni, Cătălin Predoiu, ha annunciato che una squadra di ufficiali della polizia scientifica romena si unirà urgentemente ai colleghi olandesi per sostenere le indagini e che le autorità romene mantengono contatti permanenti con quelle olandesi ed europee. Il presidente romeno Klaus Iohannis ha scambiato messaggi con il primo ministro Dick Schoof, il quale ha assicurato che le autorità olandesi stanno attuando tutte le misure necessarie per identificare i colpevoli e recuperare il tesoro.