Tag: Museo Nazionale del Contadino Romeno

  • “Palazzina LAF” di Michele Riondino nel Festival Visuali Italiane a Bucarest

    “Palazzina LAF” di Michele Riondino nel Festival Visuali Italiane a Bucarest

    La pellicola “Palazzina LAF” di Michele Riondino sarà proiettata il 10 marzo al Cinema del Museo Nazionale del Contadino Romeno di Bucarest, nell’ultimo giorno del Festival Visuali Italiane, assieme a “Misericordia” di Emma Dante e “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino. Ospite a Radio Romania Internazionale, Michele Riondino ha parlato dell’esperienza “Palazzina LAF”, che segna il suo esordio alla regia e che lo vede anche protagonista insieme a Elio Germano.

    La proiezione del film sarà seguita da una sessione Q&A con il regista. Curata da Eddie Bertozzi, la terza edizione del Festival Visuali Italiane – Nuovo cinema italiano in Romania, è stata inaugurata dal film “Io capitano” di Matteo Garrone, nella short list per gli Oscar 2024. Gli altri film presentati sono “Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello, “Te l’avevo detto” di Ginevra Elkann, “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, “Patagonia” di Simone Bozzelli, “Adagio” di Stefano Sollima, “Comandante” di Edoardo De Angelis, Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia Colombo, “La Chimera” di Alice Rohrwacher.

    La rassegna è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno e il suo Cinema. Da Bucarest, il festival si sposterà anche a Cluj-Napoca (14 – 17 marzo), Timișoara (28 – 31 marzo), Iași (23 – 24 marzo), e Sibiu (30 maggio – 1 giugno).

     

  • Visuali Italiane, “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, arriva in Romania

    Visuali Italiane, “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, arriva in Romania

    Il film “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, una coproduzione Italia-Cuba del 2023, sarà proiettato il 7 marzo, dalle ore 19.00, al Cinema del Museo del Contadino Romeno di Bucarest, nell’ambito della terza edizione del festival dedicato alle più recenti produzioni cinematografiche italiane.

     

    La rassegna “Visuali Italiane”, in programma dal 4 al 10 marzo nella Capitale romena, e aperta da “Io capitano” di Matteo Garrone, è curata da Eddie Bertozzi e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno e con il Cinema Muzeul Țăranului. Radio Romania Internazionale ha anticipato la proiezione della pellicola “Gli oceani sono i veri continenti” con il regista Tommaso Santambrogio, che dialogherà con il pubblico in una sessione Q&A.

     

    Nel 2024, “Visuali Italiane” arriva anche nelle città romene di Cluj-Napoca (14 – 17 marzo), Iași (23 – 24 marzo), Timișoara (28 – 31 marzo) e Sibiu (30 maggio – 1 giugno).

     

  • “Io capitano” di Matteo Garrone in apertura di “Visuali Italiane” in Romania

    “Io capitano” di Matteo Garrone in apertura di “Visuali Italiane” in Romania

    La terza edizione del Festival Visuali Italiane – Nuovo Cinema italiano in Romania vuole essere il segnale della fortissima amicizia, vicinanza, partenariato tra Italia e Romania. Così l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, parlando a Radio Romania Internazionale all’inaugurazione della rassegna aperta il 4 marzo al Cinema del Museo del Contadino Romeno della Capitale dalla pellicola “Io capitano” di Matteo Garrone, in gara per gli Oscar 2024.

    Gli altri film in programma fino al 10 marzo sono “Stranizza d’amuri” di Giuseppe Fiorello, “Te l’avevo detto” di Ginevra Elkann, “Gli oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio, “Comandante” di Edoardo de Angelis, “Patagonia” di Simone Bozzelli, “Adagio” di Stefano Sollima, “Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia Colombo, “La Chimera” di Alice Rohrwacher, “Misericordia” di Emma Dante e “Palazzina LAF” di Michele Riondino. Curata da Eddie Bertozzi, che collabora anche con il Festival di Locarno, la rassegna si chiuderà con “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino.

    “Nel fare la selezione dei film, il principio che ho seguito è quello della sorpresa, della curiosità, della diversità. L’idea era di avere 12 film che fossero tutti diversi l’uno dall’altro”, spiega Eddie Bertozzi a Radio Romania Internazionale.

    La rassegna è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno e il suo Cinema. Da Bucarest, il festival si sposterà anche a Cluj-Napoca (14 – 17 marzo), Timișoara (28 – 31 marzo), Iași (23 – 24 marzo), e Sibiu (30 maggio – 1 giugno).

     

  • Nuovo Cinema Italiano in Romania, “Lacci” e Daniele Luchetti chiudono rassegna a Bucarest

    Nuovo Cinema Italiano in Romania, “Lacci” e Daniele Luchetti chiudono rassegna a Bucarest

    Cerco di raccontare la vita di una famiglia intera e di come questa famiglia è legata e di come questi lacci sono qualcosa di drammaticamente oscuro e allo stesso tempo di luminoso. Così riassume a Radio Romania Internazionale il regista Daniele Luchetti il filo conduttore del suo famoso film tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, che chiude stasera a Bucarest la prima edizione del Festival Nuovo Cinema Italiano in Romania. Daniele Luchetti è stato l’ospite d’onore della rassegna che ieri sera ha invitato il pubblico anche a Momenti di trascurabile felicità, riempiendo la sala cinema del Museo del Contadino Romeno di Bucarest.



    La parola lacci è complessa: è una cosa che ti costringe, che ti tiene legato. Allo stesso tempo, è bello slacciare, perchè lo slacciare è uno degli atti dell’amore. I lacci ti aiutano a camminare, perchè, se non ci fossero i lacci, le scarpe di sfilerebbero, quindi ti tengono saldo. Il film parla di tutto questo attraverso una dinamica familiare che dura 30 anni, puntualizza il regista, parlando anche del dialogo tra libri e film.



    Ci sono degli scrittori con cui io mi trovo particolarmente bene, in cui mi riconosco, anche se non sono della mia generazione. Mi confronto con i libri come se ci fossero un evento realmente accaduto, su cui poi posso fare un ragionamento di elaborazione, spiega Daniele Luchetti, che oggi ha tenuto anche un masterclass all’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica di Bucarest, insieme alla giornalista e produttrice Angela Prudenzi e al regista e critico cinematografico Mario Sesti, entrambi presenti per tutta la durata del festival che ha avuto come anfitrione l’attrice e consulente Kristina Cepraga.



    Cosa governa i personaggi di Daniele Luchetti? Tecnicamente direi che c’è sempre un testo e un sottotesto, c’è sempre un qualcosa di esplicito e qualcosa di non detto. E molte volte il non detto è più importante di quello che viene detto. Soprattutto in questi ultimi anni, sto cercando di lavorare su questo tema. Ho cominciato con dei personaggi utopisti quando ero molto giovane, e ho proseguito raccontando personaggi che aprono gli occhi di fronte alle esperienze drammatiche della vita, con diversi toni – drammatici o ironici, però che fanno i conti con le esigenze primarie dell’esistenza, dice il regista, parlando anche della terza stagione della serie L’amica geniale.



    Una serie televisiva definita che un’esperienza notevole. Ho cercato di raccontare una storia personale che si intreccia alla Grande Storia, con dei personaggi solidi, puntualizza Daniele Luchetti. Il regista ha fatto riferimento anche alla new wave del cinema romeno nata dopo la caduta del comunismo, spesso paragonata per molti versi al Neorealismo italiano nel dopoguerra. Mi sembra un cinema molto maturo, ma purtroppo non abbastanza conosciuto in Italia, dice il regista.



    Anche il cinema italiano contemporaneo deve essere meglio conosciuto in Romania e proprio con questo intento è nata anche la rassegna organizzata dal 9 al 13 marzo, dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest, insieme all’Istituto Italiano di Cultura e all’Agenzia ICE, con il sostegno di Cinecittà/Filmitalia.



    Io sono molto soddisfatto, perchè è stato un primo tentativo che ha voluto presentare al pubblico romeno nuovi temi, nuovi linguaggi del cinema italiano contemporaneo, che credo debba essere conosciuto maggiormente in Romania. Per questo, vorrei fin d’ora impegnarmi per organizzare anche il prossimo anno e dare continuità anche in futuro a nuove edizioni del Festival del Cinema Italiano in Romania, ha detto a Radio Romania Internazionale l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.



    Dobbiamo tener presente che la realtà umana, sociale, economica tra i nostri due Paesi è molto ricca, feconda e alimentata da tanti scambi tra le persone, tra le famiglie, e proprio per questo può restituire storie, materiali, idee, progetti che possano essere sviluppati anche nel campo della produzione cinematografica, aggiunge il diplomatico, sottolineando che, in questo momento, la cosa più importante è far incontrare gli specialisti e gli operatori del mondo del cinema, perchè la conoscenza reciproca agevola nuove idee e nuovi progetti.



    E’ molto importante unire i protagonisti del mondo del cinema romeno e del cinema italiano – registi, attori, produttori, distributori, in modo che anche le prossime edizioni del Festival del Cinema Italiano in Romania siano arricchite da una serie di eventi, di incontri, di masterclass, e non si limitino soltanto alla proiezione di un film, ma che i distributori possano osservare le reazioni del pubblico e ci possa essere una condivisione di idee, di progetti e anche di suggestioni, ha concluso l’Ambasciatore Alfredo Durante Mangoni.



    La prima edizione del Festival Nuovo Cinema Italiano è stata organizzata in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno – Cinema Museo del Contadino, MyMovies, l’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica Ion Luca Caragiale di Bucarest (UNATC), le Librerie Cărturești ed Eventbook, con il patrocinio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.





  • Nuovo Cinema Italiano in Romania, “Lacci” e Daniele Luchetti chiudono rassegna a Bucarest

    Nuovo Cinema Italiano in Romania, “Lacci” e Daniele Luchetti chiudono rassegna a Bucarest

    Cerco di raccontare la vita di una famiglia intera e di come questa famiglia è legata e di come questi lacci sono qualcosa di drammaticamente oscuro e allo stesso tempo di luminoso. Così riassume a Radio Romania Internazionale il regista Daniele Luchetti il filo conduttore del suo famoso film tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone, che chiude stasera a Bucarest la prima edizione del Festival Nuovo Cinema Italiano in Romania. Daniele Luchetti è stato l’ospite d’onore della rassegna che ieri sera ha invitato il pubblico anche a Momenti di trascurabile felicità, riempiendo la sala cinema del Museo del Contadino Romeno di Bucarest.



    La parola lacci è complessa: è una cosa che ti costringe, che ti tiene legato. Allo stesso tempo, è bello slacciare, perchè lo slacciare è uno degli atti dell’amore. I lacci ti aiutano a camminare, perchè, se non ci fossero i lacci, le scarpe di sfilerebbero, quindi ti tengono saldo. Il film parla di tutto questo attraverso una dinamica familiare che dura 30 anni, puntualizza il regista, parlando anche del dialogo tra libri e film.



    Ci sono degli scrittori con cui io mi trovo particolarmente bene, in cui mi riconosco, anche se non sono della mia generazione. Mi confronto con i libri come se ci fossero un evento realmente accaduto, su cui poi posso fare un ragionamento di elaborazione, spiega Daniele Luchetti, che oggi ha tenuto anche un masterclass all’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica di Bucarest, insieme alla giornalista e produttrice Angela Prudenzi e al regista e critico cinematografico Mario Sesti, entrambi presenti per tutta la durata del festival che ha avuto come anfitrione l’attrice e consulente Kristina Cepraga.



    Cosa governa i personaggi di Daniele Luchetti? Tecnicamente direi che c’è sempre un testo e un sottotesto, c’è sempre un qualcosa di esplicito e qualcosa di non detto. E molte volte il non detto è più importante di quello che viene detto. Soprattutto in questi ultimi anni, sto cercando di lavorare su questo tema. Ho cominciato con dei personaggi utopisti quando ero molto giovane, e ho proseguito raccontando personaggi che aprono gli occhi di fronte alle esperienze drammatiche della vita, con diversi toni – drammatici o ironici, però che fanno i conti con le esigenze primarie dell’esistenza, dice il regista, parlando anche della terza stagione della serie L’amica geniale.



    Una serie televisiva definita che un’esperienza notevole. Ho cercato di raccontare una storia personale che si intreccia alla Grande Storia, con dei personaggi solidi, puntualizza Daniele Luchetti. Il regista ha fatto riferimento anche alla new wave del cinema romeno nata dopo la caduta del comunismo, spesso paragonata per molti versi al Neorealismo italiano nel dopoguerra. Mi sembra un cinema molto maturo, ma purtroppo non abbastanza conosciuto in Italia, dice il regista.



    Anche il cinema italiano contemporaneo deve essere meglio conosciuto in Romania e proprio con questo intento è nata anche la rassegna organizzata dal 9 al 13 marzo, dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest, insieme all’Istituto Italiano di Cultura e all’Agenzia ICE, con il sostegno di Cinecittà/Filmitalia.



    Io sono molto soddisfatto, perchè è stato un primo tentativo che ha voluto presentare al pubblico romeno nuovi temi, nuovi linguaggi del cinema italiano contemporaneo, che credo debba essere conosciuto maggiormente in Romania. Per questo, vorrei fin d’ora impegnarmi per organizzare anche il prossimo anno e dare continuità anche in futuro a nuove edizioni del Festival del Cinema Italiano in Romania, ha detto a Radio Romania Internazionale l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.



    Dobbiamo tener presente che la realtà umana, sociale, economica tra i nostri due Paesi è molto ricca, feconda e alimentata da tanti scambi tra le persone, tra le famiglie, e proprio per questo può restituire storie, materiali, idee, progetti che possano essere sviluppati anche nel campo della produzione cinematografica, aggiunge il diplomatico, sottolineando che, in questo momento, la cosa più importante è far incontrare gli specialisti e gli operatori del mondo del cinema, perchè la conoscenza reciproca agevola nuove idee e nuovi progetti.



    E’ molto importante unire i protagonisti del mondo del cinema romeno e del cinema italiano – registi, attori, produttori, distributori, in modo che anche le prossime edizioni del Festival del Cinema Italiano in Romania siano arricchite da una serie di eventi, di incontri, di masterclass, e non si limitino soltanto alla proiezione di un film, ma che i distributori possano osservare le reazioni del pubblico e ci possa essere una condivisione di idee, di progetti e anche di suggestioni, ha concluso l’Ambasciatore Alfredo Durante Mangoni.



    La prima edizione del Festival Nuovo Cinema Italiano è stata organizzata in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno – Cinema Museo del Contadino, MyMovies, l’Università Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica Ion Luca Caragiale di Bucarest (UNATC), le Librerie Cărturești ed Eventbook, con il patrocinio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.





  • Nuovo Cinema Italiano in Romania, arte e cultura per unire i popoli

    Nuovo Cinema Italiano in Romania, arte e cultura per unire i popoli

    Larte e il cinema come sostegno ai valori che plasmano le nostre società, e la cultura che unisce i popoli. E con questo spirito che ieri sera, al Cinema del Museo Nazionale del Contadino Romeno di Bucarest, ha preso il via la prima edizione del Festival “Nuovo Cinema Italiano in Romania”.



    Dal 9 al 13 marzo, lAmbasciata dItalia, lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, lAgenzia ICE, con il sostegno di Cinecittà/Filmitalia, invitano il pubblico romeno a scoprire il meglio della cinematografia italiana degli ultimi tre anni. Il Festival è organizzato in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno – Cinema Museo del Contadino, MyMovies, lUniversità Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica “Ion Luca Caragiale” di Bucarest (UNATC), le Librerie Cărturești ed Eventbook, con il patrocinio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.



    La rassegna è stata aperta il 9 marzo dalla pellicola “La supertestimone” di Franco Giraldi, come tributo a Monica Vitti, venuta a mancare il 2 febbraio scorso. Ed è stato anche il primo omaggio recato alla sua memoria nellambito di una manifestazione di portata allestero, come ricordava in apertura del festival il regista e critico cinematografico Mario Sesti, curatore degli incontri e degli eventi speciali, arrivato a Bucarest insieme alla giornalista e produttrice Angela Prudenzi.



    Sempre al Galà di apertura della rassegna, la cui anfitrione e madrina è la consulente e attrice Kristina Cepraga, il direttore del Museo Nazionale del Contadino Romeno, Virgil Niţulescu, ha invitato tutti ad osservare un minuto di raccoglimento alla memoria delle vittime della guerra in Ucraina.



    Virgil Niţulescu accoglie la rassegna dedicata al Nuovo Cinema Italiano “con una speranza per la pace, in primo luogo”. “Quando abbiamo programmato il festival , nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che questa guerra sarebbe iniziata. Quale altro ambasciatore per la pace tra i popoli possa essere migliore della cultura? Abbiamo deciso di andare avanti anche in queste circostanze, perchè noi, come enti culturali, non abbiamo il diritto di arrenderci alla mancanza di speranza. Quindi, dobbiamo andare avanti, in quanto siamo noi ad offrire speranza alla gente tramite latto culturale. Le relazioni culturali tra la Romania e lItalia, che sono eccellenti, giustificano in assoluto una simile azione, e il Festival dedicato al Nuovo Cinema Italiano che ospitiamo si svolge nellambiente giusto, visto che il Cinema del Museo del Contadino Romeno è uno dei sette cinema di Romania affiliati alla rete Europa Cinemas, proiettando prevalentemente delle pellicole europee e, ovviamente film darte. Noi rifiutiamo di presentare film commerciali. Auspichiamo una presenza numerosa del nostro pubblico agli eccezionali film presentati nel festival, con laugurio di convincere i nostri amici italiani di organizzare una seconda edizione nel 2023”, ha detto a Radio Romania Internazionale il direttore del Museo Nazionale del Contadino Romeno.



    Nellattuale congiuntura internazionale, la rassegna dedicata al Nuovo Cinema Italiano assume un valore aggiuntivo: sostegno ai valori che plasmano le nostre società, ha detto, da parte sua, a Radio Romania Internazionale, Vincenzo Tamarindo, il responsabile dellUfficio Stampa, Affari Culturali e Sociali dellAmbasciata dItalia a Bucarest. “E importante proseguire il Bello e il Bene. Larte e il cinema, soprattutto in questi momenti, sono un faro, una bussola per orientarci e ricordarci chi siamo”, ha aggiunto il diplomatico.



    La rassegna include “America Latina” dei fratelli Fabio e Damiano DInnocenzo, “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, “I Predatori” di Pietro Castellito, “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, “Volevo Nascondermi” di Giorgio Diritti, “Momenti di trascurabile felicità” di Daniele Luchetti. A chiudere la rassegna saranno i famosi “Lacci” dello stesso Daniele Luchetti, ospite speciale del festival. Lingresso alle proiezioni ospitate dal Cinema del Museo del Contadino Romeno è gratuito (prenotazioni su Eventbook). I film saranno disponibili anche online sulla piattaforma MyMovies in tutta la Romania



    Il programma include anche tre incontri ospitati dallUNATC: la presentazione e il dibattito sul documentario “Bernardo Bertolucci: No End Travelling” di Mario Sesti, una tavola rotonda tra tecnici italiani e romeni dei due sistemi audiovisivi, esponenti di associazioni di categoria e produttori, e un dialogo tra Daniele Luchetti, Mario Sesti e la giornalista Angela Prudenzi sul rapporto tra cinema e letteratura in Italia, spiega ancora Vincenzo Tamarindo.



    “Il cinema italiano negli ultimi anni è cresciuto, sta regalando soddisfazioni in tutti i festival, e i film che vediamo sono ricchi di spunti, di osservazioni sulla realtà, ma anche di riflessioni sul presente, sullessere donna e anche su come il Paese ha vissuto la pandemia, ad esempio”, puntualizza Angela Prudenzi, definendo il festival “Nuovo Cinema Italiano” come un punto di partenza.



    “Queste manifestazioni servono a farci conoscere meglio e il cinema è uno strumento straordinario che consente anche forme di empatia a distanza”, osserva a Radio Romania Internazionale il regista Mario Sesti, parlando anche della selezione dei film in programma.



    “Noi abbiamo amato ciò che è successo nella nuova Romania, grazie a grandissimi registi come Cristian Mungiu, Cristi Puiu ecc., e credo che la stessa cosa è successa con il cinema italiano nel dopoguerra, dopo la Liberazione, quando si è fatto conoscere in tutto il mondo grazie alla grande stagione del Neorealismo”, aggiunge il regista. Per il futuro, “la nostra idea è far incontrare autori italiani e romeni, perchè cè grande stima tra di loro”, sottolinea Mario Sesti, parlando anche del suo documentario “Bernardo Bertolucci: No End Travelling”, che presenterà allUNATC e che include lultima intervista concessa dal grande regista. Il documentario è stato presentato a Cannes nel 2019, pochi mesi dopo la sua scomparsa.



    Tutti i dettagli sul festival “Nuovo Cinema Italiano in Romania” sono disponibili sul sito dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest e sui suoi canali Facebook, Instagram e Youtube.



  • Nuovo cinema italiano in Romania

    Nuovo cinema italiano in Romania

    “Un assaggio del meglio del cinema italiano degli ultimi tre anni”. Così riassume lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, la prima edizione del Festival “Nuovo cinema italiano in Romania”, che si terrà dal 9 al 13 marzo nella Capitale. La rassegna è organizzata dallAmbasciata dItalia, insieme allIstituto Italiano di Cultura, allAgenzia ICE Bucarest e a Cinecittà, in partenariato con il Museo Nazionale del Contadino Romeno – Cinema Museo del Contadino, MyMovies, lUniversità Nazionale di Arte Teatrale e Cinematografica “Ion Luca Caragiale” di Bucarest (UNATC), le Librerie Cărturești ed Eventbook, con il patrocinio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici.



    “Unofferta culturale più moderna e più contemporanea, che aggiorni limmagine dellItalia in Romania, che restituisca la bellezza e il fascino dellItalia di oggi”, ha spiegato lambasciatore, presentando liniziativa nel corso di una conferenza stampa ospitata il 28 febbraio dallUNATC. “Questo festival vuole cercare di favorire una migliore conoscenza e comprensione anche tra i nostri due popoli”, ha puntualizzato il diplomatico. Nellattuale contesto generato dallinvasione delle truppe russe in Ucraina, con decine di migliaia di cittadini ucraini rifugati in Romania, lambasciatore ha sottolineato in apertura della conferenza stampa “il grandissimo sforzo di solidarietà che vediamo alzarsi in Romania verso le popolazioni che vengono dallUcraina, cittadini di tanti Paesi e di tante nazionalità”.



    “In questo momento talmente delicato su piano mondiale, per noi è molto importante continuare ad avere incontri proficui ed eventi culturali, poichè, in simili circostanze, ognuno di noi deve recare il proprio contributo affinchè il mondo in cui viviamo possa avere accesso al Bello e al Bene”, ha detto, da parte sua, il Rettore dellUNATC, Liviu Lucaci. “Larte collega tutte le sfere della vita, della società. Larte supera i confini e gli artisti sanno meglio di tutti come intendersi fra di loro. Il linguaggio artistico oltrepassa il tempo e le ideologie”, ha detto Liviu Lucaci.



    Il festival, che sarà aperto da “La Supertestimone” di Franco Giraldi come tributo a Monica Vitti, abbinerà le proiezioni al Museo Nazionale del Contadino Romeno agli appuntamenti virtuali su MyMovies, a masterclass e incontri con ospiti speciali. Il pubblico avrà modo di vedere “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo, “Marx può aspettare” di Marco Bellocchio, “I Predatori” di Pietro Castellito o “Momenti di trascurabile felicità” di Daniele Luchetti. A chiudere il festival saranno i famosi “Lacci” dello stesso Daniele Luchetti, ospite speciale della serata del 13 marzo.



    Nel suo intervento virtuale alla conferenza stampa, la presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, Laura Delli Colli, ha ricordato che la pellicola “Le Sorelle Macaluso” di Emma Dante, ugualmente inclusa nel programma del festival, ha trionfato nel 2021 ai Nastri dArgento come miglior film e miglior regia. “Essere con voi rappresenta sicuramente un momento importante anche per quella che è la nostra naturale missione di promozione del cinema italiano. Lo facciamo in Italia, e in tutte le occasioni e nei festival allestero”, ha sottolineato Laura Delli Colli.



    Quando arriviamo a conoscere la cultura di un Paese, allora arriviamo anche a capire il fatto che la sua gente è simile a noi, nè superiore nè inferiore, ha detto, a sua volta, il direttore del Museo Nazionale del Contadino Romeno, Virgil Nițulescu, particolarmente lieto di questa bella impresa. “Era da tempo che sognavo di vedere un simile festival in Romania. Al Museo Nazionale del Contadino Romeno, ho fatto del mio meglio per sostenere il cinema italiano. Qualche anno fa, con lappoggio dellIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, abbiamo organizzato una rassegna dedicata a Fellini, che ha riscosso un grandissimo successo. Naturalmente, direte che Fellini è Fellini, ma proprio perciò non dobbiamo rimanere solo a Fellini e Antonioni. E importante vedere come sta oggi il cinema italiano, così come anche il cinema romeno è diventato noto in Italia in particolare grazie alle creazioni degli ultimi due decenni”, ha detto Virgil Nițulescu.



    Nel corso della conferenza stampa, moderata dalla consulente Kristina Cepraga, sono intervenuti anche il presidente del Senato dellUNATC, Doru Nițescu, e, in collegamento online dallItalia, la giornalista Angela Prudenzi, la presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, Cristiana Paternò, e il curatore degli incontri e degli eventi speciali del festival, Mario Sesti.




  • L’artista Paolo Tait, in mostra a Bucarest

    L’artista Paolo Tait, in mostra a Bucarest

    Il 30 gennaio, il Museo Nazionale del Contadino Romeno, il Museo Ţării Crişurilor di Oradea e il Consolato Onorario della Romania per il Trentino-Alto Adige invitano il pubblico all’inaugurazione della mostra “Arhefanii” dell’artista italiano Paolo Tait.



    La mostra, ospitata dal Museo Nazionale del Contadino Romeno, è organizzata con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Romania, dell’Ambasciata di Romania in Italia, del Consolato Generale di Romania a Milano, della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Mezzolombardo (TN).



    Nato nel 1952 a Mezzolombardo, nella regione Trentino-Alto Adige, Paolo Tait vanta numerose mostre personali e collettive in Italia, Germania e Danimarca. In Romania ha esposto al Museo Ţării Crişurilor di Oradea nel 2007. Nel 2011 ha rappresentato lItalia alla 54esima edizione della Biennale di Venezia.



    “Le opere di Paolo Tait sono grandiose, inquietanti e bellissime. Sono il frutto di un pensiero libero e potente che non scende a compromessi con ciò che già esiste o è esistito come formula accettata dal tempo. Per lui la creatività inizia laddove soffusca la luce del giorno comune e sociale, dove la foresta tace e si insinua nella muta penombra del sottobosco”, scrive il critico d’arte Vittoria Coen.



    La mostra resterà aperta presso il Muzeo Nazionale del Contadino Romeno fino al 2 marzo 2014, da martedì a domenica, dalle ore 10.00 alle 18.00.



    Prima dellinaugurazione, lartista Paolo Tait ha rilasciato unintervista a Radio Romania Internazionale.