Tag: novembre 2019

  • Elezioni in Romania: risultati ufficiali parziali, Klaus Iohannis 36,91%

    Elezioni in Romania: risultati ufficiali parziali, Klaus Iohannis 36,91%

    I primi risultati ufficiali parziali resi noti oggi dall’Autorità Elettorale Permanente riconfermano Klaus Iohannis al primo posto, con il 36,91% dei consensi, dopo il primo turno delle presidenziali svoltesi ieri in Romania. La candidata socialdemocratica Viorica Dăncilă è arrivata seconda, con il 23,45%.

    Il presidente uscente Klaus Iohannis, candidato del Partito Nazionale Liberale, ha raccolto 3.162.105 voti, mentre Viorica Dăncilă 2.009.145. Dan Barna ha ottenuto il 14,19% (1.215.765 voti), Mircea Diaconu 9,17% (785.557 voti), Theodor Paleologu 5,69% (487.785 voti), e Kelemen Hunor il 4,3%.

    Scrutinato finora il 95,89% dei seggi elettorali. L’affluenza alle urne si è attestata al 47,77%, cioè 8.704.144 aventi diritto. (traduzione di Iuliana Anghel)

  • Elezioni in Romania: risultati provvisori, Iohannis vince primo turno, urne chiuse anche all’estero

    Elezioni in Romania: risultati provvisori, Iohannis vince primo turno, urne chiuse anche all’estero

    18.744 seggi scrutinati in Romania dopo le elezioni svoltesi ieri, riconfermano al primo posto, con il 36,66% dei consensi, il presidente uscente Klaus Iohannis, in rappresentanza del Partito Nazionale Liberale. Secondo i dati resi noti dall’Autorità Elettorale Permanente, degli 8.543.297 voti validi, il candidato liberale ha ottenuto 3.131.591. Al secondo posto si piazza la candidata socialdemocratica Viorica Dăncilă, con il 23,80% (2.033.106 voti), seguita da Dan Barna (Unione Salvate Romania USR-PLUS) – 13,99% (1.195.475 voti), Mircea Diaconu (Alleanza UN OM – UN UOMO) – 9,26% (790.685 voti), Theodor Paleologu (PMP – Partito del Movimento Popolare) – 5,66% (483.870 voti).

    Intanto, la votazione si è conclusa con la chiusura degli ultimi seggi sulla costa occidentale degli Stati Uniti e del Canada, alle 21:00 locali (le 7:00 in Romania). All’estero hanno votato oltre 650.000 cittadini, con la maggiore affluenza in Italia (circa 130.000 elettori) e Gran Bretagna (oltre 119.000), come indicato dalla piattaforma online dell’Ufficio Elettorale Centrale. Alta affluenza anche in Germania (quasi 102.000), Spagna (più di 89.000) e nella confinante Moldova (oltre 43.000).

    A 705 seggi scrutinati all’estero, al primo posto si riconferma sempre il candidato liberale, il presidente Klaus Iohannis, con il 53,83% dei consensi, seguito dal rappresentante dell’Alleanza USR-PLUS, Dan Barna – 26,42%.

    Secondo i dati forniti dall’AEP, delle 486.688 schede valide nei 705 seggi all’estero scrutinati, Klaus Iohannis ha raccolto 261.961 voti, seguito da Dan Barna, con 128.606. Theodor Paleologu (PMP) ha ottenuto il 6,33% (30.821 voti), Mircea Diaconu (Alleanza UN OM) – 3,67% (17.841 voti) e Viorica Dăncilă (PSD) – 2,88% (14.009 voti).

    Il 24 novembre, i romeni andranno nuovamente alle urne per il ballottaggio tra il candidato liberale, il presidente Klaus Iohannis, e la socialdemocratica Viorica Dăncilă. (traduzione di Iuliana Anghel)

  • Romania al voto per eleggere il presidente, 37% affluenza alle 17:00 locali

    Romania al voto per eleggere il presidente, 37% affluenza alle 17:00 locali

    I romeni vanno oggi alle urne per eleggere il capo dello stato per i prossimi cinque anni. Sono in lizza 14 candidati, in rappresentanza di tutti i partiti parlamentari, alcuni extraparlamentari, nonchè indipendenti. Secondo l’Ufficio Elettorale Centrale, degli oltre 18,2 milioni di romeni aventi diritto, alle 17:00 locali (le 16:00 in Italia) avevano votato circa il 37%. Per la prima volta, il voto dei romeni all’estero si svolge per tre giorni in circa 840 seggi, un numero raddoppiato, per evitare le file enormi degli anni scorsi. I più recenti dati indicano che all’estero hanno votato più di 540.000 connazionali, di cui 25.000 per corrispondenza. La più numerosa affluenza si è registrata in Gran Bretagna, Italia e Spagna. Il ballottaggio è previsto per il 24 novembre.

  • 10.11.2019

    10.11.2019

    Elezioni – I romeni sono chiamati oggi alle urne per eleggere fra 14 candidati in lizza il capo dello stato per i prossimi cinque anni. Secondo i dati annunciati dall’Ufficio elettorale Centrale, sette ore dopo l’apertura delle urne alle 7:00 locali (le 6:00 in Italia), l’affluenza nazionale era indicata al 25%, precisamente 4.555.343 votanti dei 18.217.156 aventi diritto. Si tratta di un’affluenza superiore a quella registrata alla stessa ora nel primo turno delle precedenti presidenziali del 2014. Per la prima volta, il voto dei romeni all’estero si svolge per tre giorni in 838 seggi. Finora, hanno votato oltre 440.000 connazionali residenti in altri Paesi, con un’affluenza record, superiore a quella delle elezioni europee svoltesi lo scorso maggio e del ballottaggio presidenziale del 2014 25.000 hanno scelto il voto per corrispondenza. La maggior affluenza si registra in Gran Bretagna, Italia e Spagna. Il ballottaggio è previsto per il 24 novembre, quando i romeni all’estero voteranno ugualmente per tre giorni. Una misura presa dalle autorità per evitare gli affollamenti dei seggi elettorali delle precedenti elezioni presidenziali e delle europee svoltesi a maggio.

    Rating – La decisione dell’agenzia Fitch di riconfermare il rischio Paese della Romania a BBB-, con prospettiva stabile, è sostenuta dal livello moderato del debito pubblico, ma anche dall’evoluzione positiva del PIL pro capite e degli indici di sviluppo umano. Lo riferisce il Ministero delle Finanze di Bucarest, indicando che un fattore positivo è rappresentato anche dalla solidità del settore bancario. Nel successivo periodo, gli sforzi del Ministero delle Finanze punteranno sull’aggiustamento del budget e sulla costruzione del bilancio per il 2020, misure assolutamente necessarie per rafforzare la stabilità macroeconomica. La Fitch ha confermato il rating della Romania per il debito a lungo termine in valuta e nella moneta locale a BBB-, con prospettiva stabile. Secondo l’agenzia, i deficit di bilancio e del conto corrente presentano rischi per la stabilità macroeconomica.

    Commissari UE – I nuovi commissari indicati da Romania, Ungheria e Francia saranno ascoltati la prossima settimana dal Parlamento Europeo. Una volta avranno ricevuto la luce verde della Commissione Giuridica, incaricata ad accertare eventuali conflitti d’interesse, Adina Vălean (Romania), Olivier Varhelyi (Ungheria) e Thierry Breton (Francia) saranno ascoltati il 14 novembre dalle commissioni specializzate, rispettivamente Trasporti e turismo, Affari esteri e Industria, ricerca ed energia. Una volta concluse le audizioni, la presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, presenterà la sua squadra e il programma davanti alla plenaria dell’Europarlamento.

    Difesa – Fino al 20 novembre, la fregata Re Ferdinando partecipa ad un’esercitazione multinazionale di lotta contro i sommergibili, organizzata dalle Forze Navali della Turchia nel Mediterraneo. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Navali romene, precisando che l’equipaggio del nostro Paese svolgerà attività di addestramento nelle acque territoriali della Turchia e in quelle internazionali adiacenti, insieme ai compagni di Bulgaria, Canada, Grecia, Giordania, Italia, Messico, Pakistan, Spagna, Stati Uniti e Turchia.

    Pallamano – La squadra campione romena di pallamano femminile, SCM Râmnicu Vâlcea si contende oggi, in trasferta, una partita di Lega dei Campioni con la tedesca Bietigheim. Invece, la vicecampionessa CSM Bucarest incontra in casa la squadra danese Esbjerg. Ieri, la CSM Corona Brasov ha superato per 27-25 le connazionali di CS Gloria Bistriţa-Năsăud, nella partita di andata del terzo turno di Coppa EHF. Nella gara maschile, il detentore dello scudetto, Dinamo Bucarest, si è qualificato nel play-off della Lega dei Campioni.

  • Elezioni: presidenziali, urne aperte in Romania, affluenza supera l’11% alle 11 locali

    Elezioni: presidenziali, urne aperte in Romania, affluenza supera l’11% alle 11 locali

    Oltre 18 milioni di romeni sono attesi oggi ad eleggere il capo dello stato per i prossimi cinque anni. Fino alle 11 locali (le 10 in Italia), l’affluenza nazionale alle urne ha superato l’11%, cioè più di 2 milioni di elettori, secondo i dati aggiornati in tempo reale dall’Ufficio Elettorale Centrale. La percentuale è superiore a quella registrata alla stessa ora nel primo turno delle precedenti presidenziali svoltesi nel 2014. Intanto, prosegue il voto all’estero, cominciato dall’8 novembre. Fino a quest’ora, sono andati alle urne aperte in 838 seggi più di 310.000 connazionali residenti in altri Paesi, mentre 25.189 hanno votato per corrispondenza, secondo quanto indicato dall’Ufficio Elettorale Centrale.