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  • Ordine di Malta in Romania, impegno e solidarietà per dare frutti anche nel 2022

    Ordine di Malta in Romania, impegno e solidarietà per dare frutti anche nel 2022

    Solidarietà, carità, volontariato sono le parole dordine dellattività pluridecennale svolta in Romania dallOrdine di Malta, dedicata interamente al servizio dei bisognosi, dei poveri e degli ammalati, seguendo costantemente limpegno della missione Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (Difesa della Fede e Aiuto ai Poveri). Dopo il 2021, che ha segnato 30 anni di presenza del Servizio di Assistenza e Aiuto Maltese (Malteser Relief Service) nel nostro Paese, il 2022 celebra il 90/o anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Romania e il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta. Allacciate nel 1932, le relazioni diplomatiche bilaterali vennero interrotte nel 1948, in seguito allinsediamento del comunismo in Romania, e riprese nel 1991, dopo la caduta del regime.



    Con il ritorno graduale alla normalità dopo il complicatissimo biennio della pandemia, che ha visto unintensificazione delle attività per il bene dei simili, insieme al Servizio di Assistenza e Aiuto Maltese e in collaborazione con le autorità locali e centrali, lOrdine porta avanti i suoi progetti in Romania. Il 5 marzo, il Malteser Relief Service ha inaugurato il suo secondo centro a Bucarest, che, grazie allimpegno e alla dedizione dei suoi volontari, offrirà unopportunità di educazione a decine di bambini sfavoriti, che faranno qui il doposcuola, come ha spiegato a Radio Romania Internazionale lAmbasciatore dellOrdine di Malta in Romania, Roberto Musneci.



    Collocata accanto alla Chiesa Cattolica di SantAntonio di Padova della Capitale, per 25 anni la sede ha ospitato la Congregazione delle Suore Francescane dei Sacri Cuori, che per ragioni oggettive si è trovata nellimpossibilità di continuare lattività. Con il “passaggio di consegne” al Servizio di Assistenza e Aiuto Maltese, la sua missione dedicata alle opere di carità resta immutata. “Si tratta di uniniziativa pianificata da circa 7-8 mesi, fatta con laccordo di S.E. Aurel Percă, lArcivescovo della Diocesi di Bucarest, e della Superiora Generale delle Suore Francescane dei Sacri Cuori, Madre Amabile Galatà, e grazie al supporto non soltanto finanziario, ma anche di leadership di S.E. Franz Salm-Reifferscheidt, lAmbasciatore dellOrdine di Malta per tutte le attività relative alla comunità rom”, spiega lAmbasciatore Roberto Musneci.



    “Il passaggio del centro al Servizio di Assistenza e Aiuto Maltese è una garanzia che qui si farà sempre del bene, come si è fatto fino adesso. I bambini, in particolare, avranno il beneficio di godere di una presenza sotto la tutela della Chiesa, ma anche di unazione di ispirazione cristiana. Noi siamo sempre molto aperti a questo aspetto sociale di recupero dei bambini, dei senzatetto provenienti da famiglie che hanno dei problemi, e penso che, qui, i bambini troveranno sempre accoglienza e un cuore aperto”, ha detto, da parte sua, lArcivescovo Aurel Percă.



    “Lungo i 25 anni di attività nel quartiere Colentina di Bucarest, il centro ha accolto donne in difficoltà, bambini e per diversi anni una scuola materna. La carità deve sempre abbracciare tutti”, sottolinea la Superiora Generale delle Suore Francescane dei Sacri Cuori, Madre Amabile Galatà, particolarmente lieta che il Servizio di Aiuto Maltese continua lopera della Chiesa.



    Uniniziativa lanciata in un momento in cui, dal 24 febbraio, i volontari del Malteser Relief Service Romania sono stati impegnati nellaprire tre campi profughi al confine con lUcraina per dare supporto ai rifugiati dopo linvasione russa, aggiunge lAmbasciatore dellOrdine di Malta. “E una situazione totalmente inattesa alla quale il nostro Ordine ha risposto immediatamente, in totale coordinamento con le autorità locali e centrali”, spiega Roberto Musneci, sottolineando la collaborazione con il Dipartimento per le Situazioni di Emergenza guidato da Raed Arafat.



    I volontari sono presenti a Sighetu Marmației, Satu Mare e Siret, spiega, a sua volta, a Radio Romania Internazionale il vicepresidente di rito cattolico del Malteser Relief Service Romania, Ferenc Tischler. “Stiamo offrendo assistenza ai rifugiati 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In collaborazione con il Dipartimento per le Situazioni di Emergenza, abbiamo deciso che il nostro intervento si svolga su due piani: accoglienza dei rifugiati e attività per i bambini nei campi profughi. Per ora siamo nella prima tappa e ogni giorno forniamo assistenza a circa 1000-1500 rifugiati, offrendo loro informazioni utili e, naturalmente, cibo, acqua, dolci. Abbiamo creato anche delle aree per i bambini, cosicchè mentre alcuni di noi aiutano gli adulti, gli altri giochiamo con i piccoli, per distogliere la loro attenzione dalla guerra”, spiega Ferenc Tischler.



    Sempre il 5 marzo, la Cappella della Nunziatura Apostolica di Bucarest ha ospitato un altro momento di rilievo per lOrdine di Malta, con lingresso di due nuovi membri: il Mons. Mario Codamo, ex consigliere presso la stessa Nunziatura, investito Cappellano Magistrale, e la Signora Marialaura Ciampoli Musneci, entrata nel terzo ceto come Dama di Grazia Magistrale. Inoltre, ha preso il voto di obbedienza, passando dal terzo al secondo ceto delle Dame di Grazia, la Signora Ilona Fari Palkó, impegnata con massima dedizione nellattività del Malteser Relief Service sin dagli inizi della sua attività in Romania, e oggi a capo della succursale di Aiud.



    “Siamo ormai nel tempo quaresimale e le letture della liturgia di questa Prima Domenica ci presentano il primato di Dio su ogni cosa”, ha detto nellOmelia S.E. Mons. Miguel Maury Buendía, il Nunzio Apostolico in Romania e nella Repubblica di Moldova, celebrante principale della cerimonia, svoltasi nellosservanza delle norme sanitarie vigenti. Erano presenti lAmbasciatore dellOrdine di Malta, Roberto Musneci, lAmbasciatore di Spagna a Bucarest, Manuel Larrotcha Parada, e i dirigenti del Malteser Relief Service Romania. A concelebrare è stato padre Gabriel Daniel Popa dellArcidiocesi di Bucarest, cappellano principale dellAssociazione Romena dellOrdine di Malta.



    “Il Santo Padre Francesco, nellAngelus della Prima Domenica di Quaresima dellanno scorso, ci invitava a rispondere alle proprie tentazioni della carne, del potere e dellorgoglio, come Gesù fece nel deserto”, ha detto il Nunzio, sottolineando che “non è dunque sulla nostra forza, intelligenza e furbizia sulle quali possiamo contare per intraprendere la via dellautorealizzazione umana, ma sulla Grazia di Dio”.



    “Una grande gioia accogliere oggi due nuovi membri nellOrdine. E molto rallegrante. Inoltre, la Signora Ilona Fari Palkó ha preso il voto di obbedienza, passando al secondo ceto delle Dame di Grazia. E lunica in Romania ad aver preso questo voto nel nostro Ordine”, spiega Mihály Dénes, vicepresidente dellAssociazione Romena dellOrdine di Malta e presidente del Malteser Relief Service Romania.



    Ilona Fari Palkó ha dedicato la sua vita allopera dellOrdine di Malta in Romania ed è un esempio illuminante, ci dice con emozione Marialaura Ciampoli Musneci, che assume con tanta responsabilità e impegno totale lentrata nellOrdine.



    Quindi, una giornata piena quella del 5 marzo, segnando lavvio di nuove iniziative, che a breve dovrebbero dare frutti, come la riassume il vicepresidente di rito cattolico del Malteser Relief Service Romania, Ferenc Tischler. “La giornata è iniziata con la cerimonia di benedizione del centro che accoglierà i bambini, e auspichiamo di individuare dei talenti tra di loro e coltivarli. Lingresso dei due nuovi membri significa che lOrdine si sta consolidando. E si sta consolidando tramite preghiera e lavoro, il che è ottimo per la nostra organizzazione”, ha concluso Ferenc Tischler.



  • Verso il Natale, la gioia dell’attesa alla Nunziatura Apostolica di Bucarest

    Verso il Natale, la gioia dell’attesa alla Nunziatura Apostolica di Bucarest

    Emozionante incontro con i canti natalizi tradizionali alla Nunziatura Apostolica di Bucarest, che ha accolto calorosamente il Coro dei preti cattolici di Bacău, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale. Il 12 dicembre, 25 preti del Decanato di Bacău, ma anche da località più lontane, hanno percorso in auto quasi 300 km per portare anche a Bucarest la Buona Novella della Natività del Signore.



    Nato sette anni fa su iniziativa del sacerdote Isidor Dâscă, il coro porta avanti questa bella tradizione dei canti natalizi, chiamati in romeno colinde, riempiendo di allegria e serenità le anime dei fedeli ai quali porgono il loro messaggio di pace. L’idea del concerto a Bucarest è nata qualche settimana fa, quando il Nunzio Apostolico, Mons. Miguel Maury Buendía, è andato a Bacău, per benedire l’organo più grande della Moldavia, come ha spiegato Sua Eccellenza a Radio Romania Internazionale.



    Il coro diretto da padre Iulian Claudiu Petrea, accompagnato all’organo da padre Cristian Ignat, ha interpretato canti natalizi romeni, ma anche adattamenti dal repertorio internazionale. Lo spirito del Natale ha richiamato anche la memoria degli eroi e dei martiri delle prigioni comuniste, soprattutto nel 30/o anniversario della caduta del regime, celebrato a dicembre 2019.



    Numerosissimi preti di tutte le confessioni – ortodossa, cattolica, greco-cattolica – furono incarcerati e moltissimi uccisi in odio alla fede. I sette vescovi greco-cattolici martiri beatificati quest’anno da Papa Francesco in occasione del suo viaggio apostolico in Romania furono tutti imprigionati a Sighet, e tre di loro si sono anche spenti in seguito al duro regime carcerario. Nello stesso odio alla fede è stato ucciso nel 1951, sempre a Sighet, anche il vescovo cattolico Anton Durcovici, beatificato nel 2014.



    In ricordo di tutte queste sofferenze, durante il concerto ospitato dalla Nunziatura Apostolica, il sacerdote Alin Toma ha recitato la poesia A Betlemme, con versi memorizzati nelle carceri, dove era impossibile scrivere, e raccolti nel volume Croci di sbarre firmato con lo pseudonimo di Ioan Andrei. Una poesia che, raccontando come la Beata Vergine non riusciva a trovare riparo per portare a luce il Figlio di Dio, esprime il dolore dei cristiani perseguitati nelle prigioni comuniste. Ma rileva soprattutto la bellezza di sentirti libero di proclamare la tua fede, ha spiegato a Radio Romania Internazionale il sacerdote Andrei Laslău, che ha studiato la teologia a Torino e che oggi è incaricato dell’Oratorio di Bacau.



    Il messaggio di pace, spiritualità e fede rivolto ogni anno insieme ai suoi colleghi del coro è un modo più bello di arricchire le persone e farle entrare nel clima natalizio, ha aggiunto padre Andrei. Sono sei i concerti in programma questo mese: prima di venire a Bucarest, il coro ha portato gli auguri a Suceava, nella regione della Bucovina, e nei giorni prossimi seguiranno altri incontri a Bacau e in altre città, ha concluso padre Andrei, rivolgendo un caloroso augurio di Buon Natale!




  • Papa Francesco: lapide in ricordo della visita alla Nunziatura Apostolica di Bucarest

    Papa Francesco: lapide in ricordo della visita alla Nunziatura Apostolica di Bucarest

    Una lapide che ricorda il viaggio apostolico che Papa Francesco ha compiuto dal 31 maggio al 2 giugno in Romania è stata inaugurata il 29 settembre alla sede della Nunziatura Apostolica di Bucarest. Un momento che richiama anche l’ultimazione dei lavori di restauro dello splendido palazzo storico, completamente rifatto in occasione del viaggio di Papa Francesco, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Sua Eccellenza, Mons. Miguel Maury Buendía, il Nunzio Apostolico in Romania, che ha inaugurato la lapide insieme a S.E. Sergiu Nistor, consigliere del capo dello stato, Klaus Iohannis, e responsabile del Dipartimento Cultura, Culti e Centenario della Presidenza.


    Inoltre, all’esterno del palazzo, Mons. Ioan Robu, arcivescovo e metropolita dell’Arcidiocesi latina di Bucarest, e il vescovo greco-cattolico della capitale, S.E. Mihai Frăţilă, hanno inaugurato un mosaico creato in Vaticano, simile a quello che, dall’altro lato della facciata, ricorda la visita compiuta da San Giovanni Paolo II in Romania dal 7 al 9 maggio 1999, il primo viaggio di un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa.



    Alla cerimonia erano presenti gli ambasciatori d’Italia e di Spagna a Bucarest, Marco Giungi e Manuel Larrotcha, esponenti del Ministero degli Esteri romeno e della commissione incaricata con l’organizzazione della visita di Papa Francesco, come Rev. Prof. Wilhelm Dancă, Preside della Facoltà di Teologia Cattolica di Bucarest e responsabile nazionale mass-media per il viaggio del Sommo Pontefice, altre autorità.



    Nella stessa intervista a Radio Romania Internazionale, il Nunzio Apostolico ha spiegato che seguirà una rosa di eventi dedicati alla visita di Papa Francesco in Romania, particolarmente densa di contenuto. Bisogna riflettere su questo messaggio di unità tra tutti i romeni, che il Papa ha portato, ha sottolineato Mons. Miguel Maury Buendía.