Tag: Olocausto

  • 80 anni dalla liberazione di Auschwitz

    80 anni dalla liberazione di Auschwitz

    In Polonia, il paese con la più numerosa popolazione ebraica prima dell’Olocausto, il 27 gennaio si sono svolte cerimonie per ricordare gli otto decenni dalla liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz. Nella più famigerata delle fabbriche della morte create dal regime nazista perì quasi un sesto dei 6 milioni di ebrei vittime del genocidio.

    Il presidente polacco, Andrej Duda, ha affermato che il suo paese è custode della memoria dell’Olocausto affinché una simile catastrofe umana non si ripeta mai più. Alle cerimonie hanno preso parte 50 sopravvissuti, la maggior parte di età compresa tra 80 e 90 anni. Alcuni di loro sono tornati più volte ad Auschwitz e il loro messaggio è stato sempre quello di raccontare alla gente cosa è successo e che quegli orrori non devono mai più ripetersi.

    La Romania è stata rappresentata dal ministro della Cultura, Natalia Intotero. Stati come la Germania, la Gran Bretagna, la Francia o la Spagna sono stati rappresentati al massimo livello. A Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha trasmesso un messaggio in cui afferma che il 27 gennaio 1945 rimarrà per sempre il giorno in cui nella storia è stata segnata la fine del capitolo più buio, con la liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau.

    “Coloro che erano riusciti a sopravvivere, potevano testimoniare al mondo intero che l’inferno si era scatenato sulla terra, ma anche che, alla fine, la forza della vita ha sconfitto la morte. Una catastrofe senza pari, in cui sono stati uccisi 6 milioni di bambini, donne e uomini”, ha sottolineato Iohannis. Il presidente ha ricordato che il 27 gennaio è anche il giorno in cui la Romania commemora le sofferenze subite dalle vittime del pogrom di Bucarest nel 1941, quando migliaia di ebrei furono dati alla morte da bande di legionari (l’estrema destra).

    Il messaggio del presidente ha fatto riferimento anche al presente. Secondo Iohannis, a livello internazionale, il populismo, l’estremismo, gli atteggiamenti e le manifestazioni xenofobe e antisemite vengono mascherati perfidamente, con l’intenzione di erodere i pilastri fondamentali sui quali è costruito il mondo libero, in cui i diritti fondamentali svolgono un ruolo essenziale. E la diffusione dell’odio, gli attacchi, il linguaggio violento e la disinformazione indeboliscono le democrazie e rischiano di portare in derisione i diritti e le libertà conquistati con tanta fatica lungo il tempo.

    La Romania, ha sottolineato Iohannis, ha compiuto passi importanti per onorare la memoria delle vittime dell’Olocausto e per lottare contro l’antisemitismo, adottando una legislazione solida in materia e sviluppando progetti commemorativi ed educativi che contribuiscono a una cultura basata sui valori europei fondamentali.

    Da parte sua, il primo ministro Marcel Ciolacu ha ribadito il fermo impegno del Governo romeno nella lotta al flagello dell’antisemitismo e nella promozione della memoria delle vittime della Shoah. Il premier ha affermato che è dovere delle autorità assicurarsi che la società romena conosca e non ripeta gli errori della storia.

    Marcel Ciolacu ha partecipato lunedì, presso il Tempio Corale di Bucarest, il più grande luogo di culto mosaico della Capitale, alla cerimonia dedicata alla Giornata Internazionale della Memoria dell’Olocausto e alla commemorazione delle vittime del pogrom antiebraico dei legionari nella Capitale.

  • L’immagine dell’ebreo di Andrei Oişteanu, all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    L’immagine dell’ebreo di Andrei Oişteanu, all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest

    Un libro ben documentato e scritto con intelligenza: così il rinomato professore e studioso Moshe Idel definisce nella prefazione all’edizione americana L’immagine dell’ebreo nella cultura romena del ricercatore e scrittore romeno Andrei Oişteanu. È un’analisi esplicita di molti temi legati all’immagine dell’ebreo e una critica implicita di una importante componente della cultura romena. Ma soprattutto, è un libro molto coraggioso, spiega il prof. Moshe Idel nella stessa prefazione al libro pubblicato nel 2009 presso University of Nebraska Press. Il volume, la cui terza edizione in romeno è stata pubblicata dalla Polirom nel 2012, è stato ormai tradotto in numerose lingue nell’intero mondo. Nel 2018, è uscito anche in Italia, nella Collana di Studi Ebraici di Salomone Belforte di Livorno, col titolo L’immagine dell’ebreo: stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale e la traduzione dei professori Horia Corneliu Cicortaş e Francesco Testa.



    Il volume è stato presentato il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, all’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, alla presenza dell’autore, del traduttore Francesco Testa e del professore Giovanni Casadio dell’Università di Salerno. Un evento organizzato in partenariato con l’Istituto Culturale Romeno. Il libro è stato insignito di importanti riconoscimenti: il Premio dell’Accademia Romena, il Grande Premio dell’Associazione degli Scrittori Professonisti Romeni, il Premio della rivista Sfera politica, il Premio della Fondazione Sara & Haim Ianculovici (Israele) e il Premio B’nai B’rith Europe (Bruxelles).



    Nel 2003, Radio Romania ha conferito all’autore il Premio di eccellenza per la mostra fotodocumentaria La Romania ai tempi dell’Olocausto, realizzata in collaborazione con Lya Benjamin in occasione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. Andrei Oişteanu è ricercatore, membro nel Consiglio Scientifico dell’Istituto di Storia delle Religioni dell’Accademia Romena, e professore associato presso il Centro di Studi Ebraici dell’Università di Bucarest. Lungo la sua carriera, ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2005, è diventato Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, e nel 2006 Cavaliere dell’Ordine Steaua României, assegnato dal capo dello stato romeno.



    L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale presenta l’origine, l’evoluzione nel tempo e nello spazio, la sopravvivenza o la scomparsa dei cliché che compongono il ritratto fisico, professionale, spirituale, magico-mitico e religioso dell’ebreo immaginario nello spazio culturale romeno ed europeo, come ricorda l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Il professore Andrei Oişteanu ha presentato a Radio Romania Internazionale le particolarità della comunità ebraica di Romania, che prima della seconda Guerra Mondiale annoverava quasi un milione di persone, mettendo in risalto il modo in cui gli stereotipi prevalentemente negativi che si sono formati lungo il tempo, hanno portato all’orrore della Shoah. L’autore ha presentato il modo in cui si è manifestato l’antisemitismo nello spazio romeno nell’arco di tempo analizzato nel volume, e ha rivolto il suo messaggio in occasione del Giorno della Memoria.



    Per il traduttore Francesco Testa, L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale è stato un vero e proprio viaggio nella letteratura romena, perchè l’autore ha utilizzato fonti storiche, letterarie e racconti popolari che andavano dall’Ottocento al Novecento. Il prof. Francesco Testa ha spiegato a Radio Romania Internazionale che il libro è stato accolto molto bene in Italia. D’altronde, era stato presentato nel 2019 anche al Salone Internazionale del Libro di Torino.



    Da parte sua, Giovanni Casadio, docente di storie delle religioni presso l’Università di Salerno, ha presentato un paragone tra le comunità ebraiche di Romania e Italia ai tempi della seconda Guerra Mondiale.


    Il volume L’immagine dell’ebreo: stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale verrà presentato il 29 gennaio anche all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.




  • Giorno della Memoria: L’immagine dell’ebreo, il libro di Andrei Oişteanu presentato a Venezia

    Giorno della Memoria: L’immagine dell’ebreo, il libro di Andrei Oişteanu presentato a Venezia

    Sarà la presentazione del volume L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale del ricercatore e scrittore romeno Andrei Oişteanu, a rendere omaggio al Giorno della Memoria all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia. L’evento si terrà il 29 gennaio, dalle ore 17.30, nella Sala conferenze della prestigiosa istituzione culturale. Il volume, pubblicato in romeno presso l’Editrice Humanitas nel 2001, è uscito in Italia nel 2018, per la Collana di Studi Ebraici delle Edizioni Belforte di Livorno, con la traduzione dei professori Francesco Testa e Horia Corneliu Cicortaş.



    Eccellente studio di imagologia sociale, il libro è stato insignito di importanti riconoscimenti: il Premio dell’Accademia Romena, il Grande Premio dell’Associazione degli Scrittori Professonisti Romeni, il Premio della rivista Sfera politica, il Premio della Fondazione Sara & Haim Ianculovici (Israele) e il Premio B’nai B’rith Europe (Bruxelles). Nel 2003, Radio Romania ha conferito all’autore il Premio di eccellenza per la mostra fotodocumentaria La Romania ai tempi dell’Olocausto, realizzata in collaborazione con Lya Benjamin in occasione della Fiera Internazionale del Libro Gaudeamus. D’altronde, lungo la sua carriera, Andrei Oişteanu ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2005, è diventato Commendatore dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, e nel 2006 Cavaliere dell’Ordine Steaua României, titolo assegnato dal capo dello stato romeno.



    L’evento che l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dedica al Giorno della Memoria riporta in primo piano il tema dell’altro e si propone di aprire una discussione utile alla comprensione contestuale delle somiglianze e delle differenze tra l’immagine, spesso fantasiosa e deformata dei pregiudizi sull’ebreo in vari paesi dell’Europa, come spiegano gli organizzatori.



    Infatti, la presentazione del libro L’immagine dell’ebreo: Stereotipi antisemiti nella cultura romena e dell’Europa centro-orientale darà spazio ad un dibattito moderato dal direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, prof. Grigore Arbore Popescu, nel corso del quale interveranno il console generale di Romania a Trieste, Cosmin Lotreanu, lui stesso storico, la direttrice del Museo Ebraico di Venezia, Marcella Ansaldi, accanto a Guido Guastalla, ex presidente della Comunità Ebraica di Livorno e vice-sindaco della stessa città e al rinomato scrittore Riccardo Calimani, uno dei più noti studiosi specializzati nella storia dell’ebraismo. Il suo libro L’ebreo errante viene considerato a tutt’oggi dalla critica internazionale come un’opera di bruciante attualità, come ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica.



    Uno degli aspetti che verrano affrontati nel corso dell’evento di Venezia riguarda il modo in cui è stata falsificata l’immagine dell’ebreo negli ambienti romeni nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, sul quale punterà nel suo intervento Alberto Castaldini, docente di storia delle religioni all’Università Babeș-Bolyai din Cluj-Napoca, noto scrittore e giornalista, già direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest. Il prof. Alberto Castaldini ha anticipato la presentazione del libro in un collegamento con Radio Romania Internazionale.