Tag: PACE

  • Colloqui sull’Ucraina

    Colloqui sull’Ucraina

    Dal punto di vista del presidente ad interim dello stato romeno, Ilie Bolojan, la sicurezza della confinante Ucraina, invasa dalle truppe russe, è essenziale sia per la Romania che per l’intero continente europeo. Intervenendo in videocollegamento ad un vertice organizzato a Kiev, Bolojan ha detto che il sostegno all’Ucraina deve continuare anche nelle tappe che seguiranno, nei processi di pace e di ricostruzione. La Romania è pronta a coordinarsi con tutti i partner europei, americani e alleati per contribuire all’individuazione della via verso una pace giusta e duratura il più presto possibile, ha aggiunto il presidente ad interim Bolojan.

    La Romania ribadisce che qualsiasi discussione sulla soluzione della guerra in Ucraina non può aver luogo senza l’Ucraina, ha ribadito anche Ministero degli Esteri lunedì da Bucarest, a tre anni dall’inizio dell’invasione. Inoltre, aggiunge la fonte, non può esserci una pace giusta e duratura senza che tutti i colpevoli dei crimini commessi in Ucraina e contro di essa vengano chiamati a rispondere delle loro azioni. Il Ministero sottolinea che, per la Romania, uno stato ucraino sicuro, resiliente, stabile, democratico e prospero rimane un obiettivo fondamentale della politica estera.

    Inoltre – afferma la diplomazia romena – non può aver luogo alcuna discussione sulla sicurezza in Europa senza il coinvolgimento diretto degli stati europei. Quest’ultima affermazione sembra essere sempre più condivisa. La partecipazione degli europei ai colloqui di pace con l’Ucraina sarà alla fine necessaria, ha dichiarato persino il presidente russo Vladimir Putin, lasciando però intendere che la guerra durerà ancora.

    Anche il nuovo leader della Casa Bianca, Donald Trump, concorda sul fatto che gli europei abbiano il loro ruolo nel processo di pace in Ucraina, garantendone la sicurezza. Trump ha inoltre affermato che Putin accetterà forze europee per il mantenimento della pace, una soluzione che Mosca aveva ripetutamente respinto in precedenza. Il presidente americano ha ricevuto a Washington il suo omologo francese, Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto entro poche settimane.

    Intanto, il presidente del Consiglio Europeo, António Costa, e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si sono recati a Kiev per ribadire il loro sostegno all’Ucraina. Il messaggio dell’Unione è che continuerà a fornire il suo sostegno, anche aumentando la pressione con nuove sanzioni contro l’aggressore russo. Pur non gradito da tutti gli stati comunitari, all’ordine del giorno di Bruxelles figura anche un nuovo pacchetto di aiuti militari da 20 miliardi di euro, che, secondo l’Unione, mira a rafforzare la posizione di Kiev nei negoziati piuttosto che contribuire al raggiungimento della pace.

  • Tre anni di guerra in Ucraina

    Tre anni di guerra in Ucraina

    A tre anni dall’inizio dell’invasione russa, i leader dell’UE si sono recati a Kiev per esprimere il loro sostegno all’Ucraina, attraverso un vertice dedicato ad una strategia comune di difesa e sicurezza. “Oggi siamo a Kiev perché l’Ucraina è l’Europa. In questa lotta per la sopravvivenza, non è in gioco solo il destino dell’Ucraina. È il destino dell’Europa”, ha dichiarato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accompagnata a Kiev dal Collegio dei Commissari, sottolineando la necessità di intensificare gli aiuti militari.

    Secondo i dati della Commissione Europea, l’UE e i suoi 27 stati membri hanno sostenuto l’Ucraina negli ultimi tre anni con quasi 134 miliardi di euro, di cui 48 miliardi di assistenza militare. Kiev ha ricevuto un sostegno costante anche da Washington, che però ora, con il secondo mandato di Donald Trump, ha un approccio diverso.

    Sabato, il leader della Casa Bianca ha dichiarato che gli Stati Uniti sono vicini ad un accordo con l’Ucraina per quanto riguarda la divisione dei profitti derivanti dai minerali ucraini, nell’ambito degli sforzi volti a por fine alla guerra. Washington vuole riavere indietro i miliardi di dollari concessi come aiuti militari all’Ucraina, per questo chiede terre rare, petrolio o “qualsiasi cosa possiamo ottenere”, afferma Donald Trump.

    Sconcertati dall’inaspettato dialogo americano-russo sull’Ucraina, dato che Washington ha avviato colloqui con Mosca per la fine della guerra senza coinvolgere l’UE e neache Kiev, gli europei temono che Donald Trump possa porre fine alla guerra a condizioni favorevoli alla Russia, senza offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina.

    I successivi incontri a Parigi dei leader europei, organizzati la scorsa settimana da Emmanuel Macron, hanno mostrato, allo stesso tempo, che essi sono piuttosto divisi e non sono riusciti a coagulare una reazione comune all’avvio dei negoziati americano-russi sulla pace in Ucraina. Cosicchè, scrivono le agenzie stampa, “il capo dello stato francese va lunedì a Washington solo a nome del suo paese, senza un mandato europeo, per poter parlare ad una sola voce”.

    Giovedì sarà seguito dal primo ministro britannico Keir Starmer, che si recherà alla Casa Bianca per colloqui simili con il presidente americano. Presidente che di recente ha accusato i due leader europei di non aver fatto nulla per porre fine alla guerra in Ucraina.

    Presente la scorsa settimana a uno degli incontri di Parigi, il presidente ad interim della Romania, Ilie Bolojan, si è pronunciato per la cooperazione tra i paesi europei e gli Stati Uniti per risolvere la crisi in Ucraina.

    “Una pace giusta e duratura in Ucraina può essere raggiunta solo con l’aiuto degli Stati Uniti, partner strategico della Romania”, ha detto da Bucarest anche il premier Marcel Ciolacu, in una prima reazione ufficiale al tema più importante nell’agenda dei leader mondiali.

    Il primo ministro romeno si dichiara convinto che, nonostante la dura retorica politica degli ultimi giorni, le azioni volte a porre fine alla guerra avranno successo. Allo stesso tempo, Marcel Ciolacu sottolinea che “i romeni hanno pagato a caro prezzo, economicamente, gli effetti di questo conflitto” e che le aziende romene dovrebbero svolgere un ruolo importante nella ricostruzione dell’Ucraina.