Nessuno al mondo è rimasto indifferente al ritorno del repubblicano Donald Trump al ruolo che tanto ama e che gli è mancato per quattro anni: presidente degli Stati Uniti e, implicitamente, l’uomo più forte del pianeta. Non fa eccezione la classe politica di Bucarest, che ha inviato messaggi di congratulazioni a Donald Trump, in occasione del suo ritorno alla Casa Bianca.
Secondo il presidente in carica, Klaus Iohannis, la Romania, stretto partner strategico degli Stati Uniti, augura al leader americano molto successo in questo importante nuovo mandato. Abbiamo bisogno di un legame transatlantico forte e vibrante, a beneficio della nostra sicurezza e prosperità comune, ha scritto Iohannis sulla piattaforma X.
Anche il numero due nello stato romeno, secondo l’architettura costituzionale, il presidente liberale del Senato, Ilie Bolojan, ha augurato al presidente Trump successo nel suo nuovo mandato e ha espresso la convinzione che l’amicizia tra i due paesi sarà rafforzata.
“Il suo ritorno alla Casa Bianca è un momento storico, che avrà echi positivi anche per quanto riguarda la Romania, sia dal punto di vista della sicurezza che di importanti investimenti”, afferma a sua volta il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu.
Dall’opposizione, la leader dell’USR, Elena Lasconi, afferma che inizia un nuovo capitolo nella storia degli Stati Uniti e che l’America rappresenta per la Romania un punto di appoggio in termini di sicurezza nazionale.
Oltre ai messaggi unanimemente festosi dei politici romeni, la stampa di Bucarest nota che l’unico leader di partito locale invitato alle cerimonie di Washington è stato George Simion, il presidente dell’AUR (l’opposizione nazionalista). Si è recato oltreoceano in veste di vicepresidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), una famiglia politica legata ai repubblicani americani da affinità ideologiche.
I commentatori dicono la Romania non avrebbe motivo di preoccuparsi della nuova era Donald Trump, perché i due paesi sono alleati nella NATO e hanno un partenariato strategico bilaterale che possono sviluppare. Gli analisti ricordano inoltre che, durante il primo mandato di Trump, la Romania è stata tra i primi paesi alleati ad allinearsi alla richiesta del leader della Casa Bianca di aumentare la spesa per la difesa al 2,5% del PIL.
Un vantaggio in più è che gli acquisti militari della Romania provengono prevalentemente dagli Stati Uniti. Inoltre, Bucarest ha firmato un accordo di prestito da 920 milioni di dollari per modernizzare le sue capacità militari, e una parte di questo denaro andrà alle fabbriche di armi di Romania, che diventerà l’unico produttore in Europa di munizioni per i carri armati Abrams.
Il 6 dicembre 1879, il primo inviato e ministro plenipotenziario dell’Italia, Giuseppe Tornielli, arrivava a Bucarest e presentava le credenziali al sovrano di Romania, Re Carlo I. Due mesi più tardi, il 15 febbraio 1880, il primo inviato e ministro plenipotenziario del giovane stato nazionale romeno, Nicolae Kretzulescu, presentava le sue credenziali a Re Umberto I. Una variante simile della mostra è stata aperta a ottobre anche alla Camera dei Deputati a Roma.
E’ organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Bucarest e dal Ministero degli Affari Esteri, in partenariato con la Banca Nazionale di Romania, che ha svolto un ruolo essenziale nella costruzione dell’Accademia di Romania in Roma, ha ricordato il governatore Mugur Isărescu. “Un secolo addietro, la Banca Nazionale di Romania ha finanziato la costruzione dell’Accademia di Romania in Roma. L’edificio è stato eretto secondo il progetto dell’architetto Petre Antonescu. Fu costruito sul terreno donato dal Comune di Roma nel 1921”, ha detto il governatore della Banca Nazionale. Sottolineando che i reperti esposti hanno rilevanza sia per i legami tra i due paesi che per il pubblico, Mugur Isărescu ha ricordato che all’inizio delle relazioni diplomatiche bilaterali, la lira italiana e il leu romeno avevano lo stesso valore.
Presente all’inaugurazione, il ministro degli Esteri, Luminiţa Odobescu, ha parlato della relazione privilegiata tra i due paesi. “Quest’anno, celebriamo anche i 60 anni dell’elevazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri stati a livello di ambasciata, nel 1964. Inoltre, 35 anni addietro, la Romania è tornata nella famiglia delle nazioni democratiche”, ha detto il ministro, ricordando che “subito dopo la Rivoluzione, i nostri legami con l’Italia hanno cominciato a conoscere uno sviluppo senza precedenti sotto tutti i profili: politico, economico, culturale, diplomatico e, molto importante, nei contatti tra le persone”. “Siamo, inoltre, difensori pragmatici, ma imperniati su valori, di una visione e traiettoria nazionale. Sia gli interessi della Romania che gli interessi dell’Italia sono legati ad un’Europa forte e alla sicurezza garantita dalla NATO”, ha detto ancora Luminiţa Odobescu.
Attualmente, le relazioni tra i due paesi sono più forti che mai, ha aggiunto il ministro, ricordando il terzo vertice intergovernativo Romania-Italia, svoltosi a febbraio a Roma e la visita effettuata sempre quest’anno a Bucarest dal presidente Sergio Mattarella. Luminiţa Odobescu ha fatto riferimento anche alla numerosa comunità romena in Italia, così come agli italiani che hanno scelto di vivere nel nostro paese. Il capo della diplomazia ha sottolineato che i 145 anni dimostrano, una volta in più, che i valori condivisi da Romania e Italia, inclusi anche nei due documenti di riferimento presentati in mostra – le Dichiarazioni congiunte sul Partenariato Strategico del 1997 e sul Partenariato Strategico Consolidato del 2008 – rivestono attualmente un significato ancora più forte nell’attuale contesto geopolitico.
“Con quale altro paese condividiamo una simile straordinaria fratellanza, se non con i nostri amici italiani e latini?”, ha detto, a sua volta, il consigliere presidenziale Sandra Pralong, presentando il messaggio del capo dello stato. Lungo il tempo, la Romania ha inviato in Italia alcuni dei più grandi statisti. Nicolae Kretzulescu, Petre Carp, Dimitrie Ghica sono alcuni dei diplomatici che hanno contribuito a questi forti legami. “Sono diventati ministri degli Esteri o premier di questo paese, quindi si capisce l’enorme importanza concessa dalla Romania a questa fantastica relazione negli ultimi 145 anni”, ha puntualizzato Sandra Pralong.
“Una mostra per celebrare 145 anni di relazioni diplomatiche tra due paesi – la Romania e l’Italia, che hanno degli straordinari legami linguistici e culturali, che affondano le radici nella storia. Ma celebrare non è sufficiente. Oggi dobbiamo guardare alle sfide del presente e soprattutto impegnarci insieme a lavorare per il futuro, per rafforzare la nostra sicurezza, la stabilità, la prosperità e far fronte insieme alle sfide di un mondo sempre più complesso e sempre più interconnesso”, ha detto a Radio Romania Internazionale l’ambasciatore d’Italia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni.
La mostra è stata elaborata dall’Archivio Diplomatico del MAE, in partenariato con l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la Banca Nazionale di Romania, l’Ambasciata di Romania in Italia e l’Ambasciata d’Italia a Bucarest. Il capo dell’Archivio Diplomatico del MAE romeno, Doru Liciu, ha presentato al pubblico i punti di riferimento della storia delle relazioni diplomatiche tra la Romania e l’Italia, riflettuti nel concetto e nei pannelli espositivi.
“Abbiamo tentato di segnare i momenti più importanti delle nostre relazioni – l’Unione dei Principati, il riconoscimento dell’indipendenza e l’allacciamento delle relazioni diplomatiche, la cooperazione e la collaborazione durante la prima Guerra Mondiale, quando l’Italia e la Romania hanno seguito lo stesso percorso, pur formalmente alleate delle Potenze Centrali. Per raggiungere gli ideali nazionali di unificazione, hanno scelto di andare assieme all’Intesa. L’Italia è entrata in guerra nel 1915, mentre la Romania nel 1916”, spiega Doru Liciu a Radio Romania Internazionale.
Un’attenzione particolare è stata concessa alle relazioni culturali, che si sono fortemente sviluppate nel periodo compreso tra le due guerre, grazie all’apertura dell’Accademia di Romania in Roma negli anni ’20 e dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia negli anni ’30, aggiunge Doru Liciu. “La fondazione di queste istituzioni è legata ai nomi di due grandi storici romeni – Vasile Pârvan e Nicolae Iorga. La Banca Nazionale di Romania ha svolto un ruolo particolare nella costruzione dell’Accademia di Romania, un edificio impressionante e bellissimo”, aggiunge il diplomatico.
Sin dal 19° secolo, Parigi è stata la scelta numero uno per le élites romene che mandavano i figli a studiare nell’Occidente. Sempre in Francia si sono rifugiati anche molti rivoluzionari risorgimentali romeni, dopo che il movimento fu schiacciato dalla reazione interna, appoggiata dalle truppe d’invasione ottomane e zariste. Gli storici affermano che il fermo sostegno dell’imperatore francese Napoleone III fu decisivo per l’Unione dei Principati Romeni nel 1859. La Francia fu anche il luogo d’asilo preferito dei militanti anticomunisti che fuggivano dalla dittatura insediata nel paese dall’esercito sovietico occupante. Lo scultore Constantin Brâncuşi, il saggista Emil Cioran o il drammaturgo Eugène Ionesco sono celebrità mondiali, francesi e romene.
I mass media e l’opinione pubblica francesi vibrarono con emozione per la Rivoluzione anticomunista romena del 1989, durante la quale sono morte oltre mille persone. Dopo il ripristino della democrazia a Bucarest, le relazioni bilaterali romeno-francesi sono diventate sempre più cordiali e più strette, culminando nel 2008 con la firma di un Partenariato Strategico. Nel frattempo, a settembre 2006, Bucarest aveva ospitato, per la prima volta in assoluto, un vertice della Francofonia.
Il premier romeno, Marcel Ciolacu, ha discusso ieri sera a Parigi con l’omologo francese, Michel Barnier, del consolidamento del Partenariato Strategico bilaterale, con particolare riguardo alla componente economica e di difesa. I due primi ministri hanno stabilito che sono essenziali gli investimenti in settori chiave, come l’IT, l’aeronautica e l’energia. Il raddoppio del volume del commercio bilaterale nei 16 anni del Partenariato Strategico, la sua tendenza al rialzo e le relazioni economiche di tradizione, come Dacia Renault, rappresentano argomenti solidi per continuare la cooperazione in forma consolidata – ha dichiarato il premier Marcel Ciolacu, citato dalla corrispondente di Radio Romania a Parigi.
Il primo ministro romeno ha espresso apprezzamenti per la solida cooperazione in materia di sicurezza, nonché il fatto che, tramite la decisione del presidente Emmanuel Macron, la Francia ha assunto il ruolo di nazione quadro del Battle Group della NATO in Romania, subito dopo l’invasione russa in Ucraina, elemento essenziale per consolidare la posizione dell’Alleanza sul Fianco orientale. È stata sottolineata anche la volontà della Francia di aumentare la propria presenza militare in Romania, che attualmente ammonta a 800 militari.
Il primo ministro Ciolacu ha ringraziato il suo omologo Barnier anche per il costante sostegno della Francia riguardo alla completa integrazione della Romania nell’Area Schengen e all’adesione all’OCSE, una delle principali priorità del governo di Bucarest. Nel 2025, la Romania e la Francia celebreranno 145 anni di relazioni diplomatiche e sono in preparazione numerosi eventi che presenteranno la ricchezza delle due culture e le interazioni tra loro.
Il 28 febbraio, l’ambasciatore di Romania
in Italia, Gabriela Dancău, ha incontrato il ministro della Cultura, Gennaro
Sangiuliano. Nel corso dei colloqui, è stata valutata la cooperazione nel campo
culturale, pilastro fondamentale del partenariato strategico tra la Romania e
l’Italia, ed è stato espresso l’interesse reciproco a svilupparla. L’ambasciatore
romeno ha presentato al ministro della Cultura le iniziative della missione
diplomatica romena di organizzare eventi culturali di portata. Gennaro
Sangiuliano ha espresso il sostegno suo e delle istituzioni culturali italiane
a tali iniziativa, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia in un post su
Facebook.
La Romania non ha un amico migliore degli Stati Uniti: così il segretario di stato americano, Antony Blinken, in occasione del 25/o anniversario del Partenariato Strategico tra Washington e Bucarest. Abbiamo consolidato le relazioni nel campo della difesa, dell’energia e della cooperazione economica. Condividiamo l’impegno di respingere l’aggressione della Russia nella regione, sottolinea Blinken nel suo messaggio.
A loro volta, per la stessa occasione, otto ex ambasciatori degli Stati Uniti in Romania hanno affermato in una lettera congiunta che il Partenariato Strategico tra i due Paesi ha dimostrato di essere uno dei migliori investimenti americani in Europa. Il Partenariato ha aiutato alla costruzione di una Romania forte e prospera, che oggi è uno degli alleati più vicini e più capaci degli Stati Uniti nelll’Europa centro-orientale, sottolineano i diplomatici. A loro avviso, l’inclusione della Romania nel programma Visa Waiver, che consentirebbe ai cittadini romeni di viaggiare senza visti negli USA, amplificherebbe fortemente tutte le dimensioni del Partenariato.
Dal canto suo, il presidente Klaus Iohannis sottolinea che il Partenariato Strategico con gli USA ha svolto un ruolo determinante nella trasformazione democratica del Paese, portando all’espansione della cooperazione bilaterale anche a livello internazionale, al consolidamento della relazione transatlantica e al rafforzamento dei legami tra i due popoli. Un quarto di secolo dopo, la Romania e gli USA sono impegnati nell’estendere e nell’approfondire tutte le dimensioni del Partenariato Strategico, dall’eccellente cooperazione bilaterale nel campo della sicurezza e della difesa, fino all’economia, alla sicurezza energetica, all’istruzione, alla ricerca e alle relazioni interumane, rileva l’Amministrazione Presidenziale in un comunicato.
La solidità del Partenariato Strategico con gli Stati Uniti d’America è stata dimostrata più recentemente dall’annuncio del presidente Joe Biden sull’aumento della presenza delle truppe americane in Romania. La guerra avviata dalla Russia contro l’Ucraina e le sue gravi conseguenze a livello globale e in settori chiave, ci determina ad agire insieme, più uniti che mai, per trovare delle soluzioni in sede bilaterale oppure euroatlantica, per consolidare e proteggere i valori, la sicurezza e la resilienza delle nostre società, conclude il capo dello stato.
Lo sviluppo del Partenariato Strategico con gli Stati Uniti d’America in tutte le sue dimensioni di cooperazione è diventato una priorità della Romania, ha sottolineato, da parte sua, il premier Nicolae Ciucă. La stretta e sostanziale cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa si è permanentemente consolidata ed è una componente vitale del Partenariato Strategico tra la Romania e gli USA, e la sua rilevanza è stata evidenziata in una maniera ancor più pregnante sullo sfondo dell’invasione illegale, non provocata e ingiustificata della Russia in Ucraina, sottolinea, nel suo messaggio, il Ministero degli Esteri di Bucarest.
Il 6 luglio, l’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, ha avuto un incontro con il Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati del Parlamento italiano, Piero Fassino.
L’Ambasciata di Romania in Italia precisa che i colloqui hanno rappresentato l’occasione di discutere i temi dell’attualità dell’agenda bilaterale ed europea, come lo sviluppo del Partenariato Strategico tra Romania e Italia, nonché la situazione in Ucraina, il processo di allargamento dell’Unione Europea e la prospettiva europea dei Balcani Occidentali. L’Ambasciatore di Romania e il Presidente della Commissione Esteri della Camera hanno accolto con favore la recente concessione dello status di candidato all’adesione all’Unione europea all’Ucraina e alla Repubblica di Moldova, insieme al riconoscimento della prospettiva europea della Georgia.
Inoltre, l’Ambasciatore Gabriela Dancău ha ricordato che il 25/o anniversario della firma della Dichiarazione di partenariato strategico tra Romania e Italia, che ricorre quest’anno, rappresenta un’occasione per attivare tutte le forme di dialogo interparlamentare volte a dinamizzare la cooperazione bilaterale. Allo stesso tempo, ha sottolineato l’importanza dello sviluppo della diplomazia parlamentare e il ruolo che essa può svolgere nel raggiungimento di risultati concreti a beneficio dei due Paesi e delle due comunità, indica inoltre la fonte.
Il 7 giugno, l’Ambasciatore della Romania in Italia, Gabriela Dancău, è stata ricevuta dalla Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Lo riferisce l’Ambasciata di Romania in Italia, precisando che i temi affrontati hanno interessato temi riguardanti l’agenda bilaterale ed europea, quali lo sviluppo del Partenariato Strategico, la diplomazia parlamentare ed economica, l’impatto della guerra in Ucraina e la situazione dei rifugiati, la diversificazione delle fonti energetiche, l’attuazione del PNRR, il Patto europeo su migrazione e asilo, la valorizzazione dell’identità, della cultura e della lingua romena, nonché la promozione della partecipazione della comunità romena in Italia alla vita sociale e politica.
L’Ambasciatore della Romania ha sottolineato l’importanza della diplomazia parlamentare nelle relazioni bilaterali, visto che il dialogo parlamentare si avvale di un linguaggio comune negli Stati membri dell’UE, che può generare molteplici vantaggi. In tal modo, i rappresentanti dei nostri Paesi possono parlare con una sola voce delle politiche e dei valori che hanno segnato la nostra recente storia comune, come la democrazia, la solidarietà, la coesione, lo sviluppo coordinato, ma anche delle politiche per le quali ci sono ancora passi da compiere, indica ancora la fonte.
Inoltre, l’Ambasciatore romeno ha ricordato alla Presidente del Senato che quest’anno ricorre il 25° anniversario della sottoscrizione del Partenariato Strategico tra Romania e Italia, occasione in cui ha proposto di attivare tutte le forme di dialogo interparlamentare che potrebbero conferire maggiore dinamismo alla cooperazione bilaterale, precisa inoltre l’Ambasciata di Romania in Italia.
La profonda amicizia e fiducia tra la Romania e lItalia e i forti legami che uniscono i due popoli sono stati ribaditi dallambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, nel discorso pronunciato al ricevimento ospitato alla sua Residenza in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno. Erano presenti il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, il premier Nicolae Ciucă, il ministro della Salute, Alexandru Rafila, senatori e deputati, altre autorità, rappresentanti del corpo diplomatico e della comunità italiana, personalità politiche e culturali, imprenditori e giornalisti.
“Se questamicizia ha le sue radici in un terreno solido e fertile, nutrito da storia e cultura condivise, il presente ci parla di un rapporto ricco e articolato tra Paesi partner e alleati, uno a fianco allaltro nelle sfide e opportunità per la famiglia europea ed atlantica. E vogliamo preparare insieme il futuro”, ha detto lambasciatore, ricordando le visite effettuate questanno nel nostro Paese dai ministri degli Esteri, della Difesa e del Lavoro, come anche dalla delegazione del Gruppo parlamentare di amicizia con la Romania. Alfredo Durante Mangoni ha fatto riferimento anche al prossimo aggiornamento della Dichiarazione congiunta sul Partenariato Strategico, di cui nel 2022 ricorre il 25/o anniversario, “per farne uno strumento utile e lavorare insieme per rafforzare la nostra sicurezza e resilienza”.
Esprimendo lapprezzamento per la solidarietà della Romania ai profughi ucraini, lambasciatore Mangoni ha menzionato il primo convoglio italiano di aiuti, arrivato allhub umanitario di Suceava, nel nord-est della Romania, proprio il 9 marzo, quando è diventato funzionale. Ricordando le ottime relazioni economiche, e la notevole presenza imprenditoriale italiana nel nostro Paese, con investimenti di 9 miliardi di euro, e un interscambio commerciale che nel 2021 ha raggiunto i 16,55 miliardi di euro, lItalia è al fianco della Romania sotto molti aspetti, ha puntualizzato lambasciatore.
“Il vostro ingresso nello Spazio Schengen non può essere ulteriormente rinviato. Vi sosteniamo nel percorso di adesione allOCSE e nel quadro del comune sforzo della NATO per garantire sicurezza e stabilità nel fianco sud-orientale. In prima linea per servire gli obiettivi di deterrenza, dal dicembre scorso la Forza Aerea Italiana sta contribuendo alla missione di polizia aerea sul Mar Nero. La decisione de Governo italiano di estendere la missione e raddoppiare il numero di caccia, come pure la nostra disponibilità a dispiegare assetti navali in quadro NATO per lo sminamento del Mar Nero, attestano lattenzione a questo Paese e alla regione, porta dEuropa e primo bastione per proteggere la comunità delle democrazie”, ha sottolineato lambasciatore.
Presente al ricevimento, il presidente della Camera dei Deputati, Marcel Ciolacu, ha sottolineato, a sua volta, i valori europei convidisi da Romania e Italia e il loro stretto coordinamento. “La relazione tra i nostri Paesi è unica e dovuta in modo particolare ai forti ponti creati tra noi dagli italiani che vivono in Romania e dalla numerosa comunità romena in Italia. Allo stesso tempo, siamo legati dalla comunanza di valori europei e dallo stretto coordinamento allinterno della NATO, soprattutto alla luce dellattuale cambiamento di paradigma riguardante la sicurezza regionale ed europea, come anche dal Partenariato Strategico Consolidato”, ha detto il presidente della Camera, evidenziando le relazioni bilaterali dinamiche, lintegrazione dei due sistemi economici e leccellente collaborazione settoriale. Inoltre, Marcel Ciolacu ha fatto riferimento alla dimensione parlamentare del dialogo Romania-Italia, e ha recato un omaggio alla personalità di David Sassoli, venuto a mancare allinizio dellanno, poco prima della scadenza del suo mandato di presidente dellEurocamera.
Leccellenza delle relazioni Italia-Romania è stata sottolineata anche dal premier Nicolae Ciucă, il quale ha ricordato che, nel 25/o anniversario del Partenariato Strategico, i rapporti tra i due Paesi continuano a svilupparsi in modo esponenziale. “La cooperazione bilaterale è eccellente in numerosi settori strategici: economia, energia, difesa, giustizia e affari interni, affari sociali, per ricordarne solo alcuni. Italia e Romania sono connesse, in maniera profonda e autentica, da vedute e interessi simili a livello europeo ed euroatlantico. Insieme sosteniamo attivamente una convergenza economica e sociale rafforzata nellUE”, ha puntualizzato il primo ministro, ricordando le generose opportunità di cooperazione bilaterale offerte dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. In riferimento alla guerra in Ucraina, Nicolae Ciucă ha ricordato che il sostegno comune per lo stato confinante è “piu che evidente”. “LItalia è stata il primo Paese ad aver utilizzato lhub umanitario di Suceava”, ha ricordato il primo ministro, ringraziando le autorità e il popolo italiano per la solidarietà. “Per la Romania, lItalia rimane un partner affidabile e la nostra cooperazione strategica è rafforzata dallazione solidale allinterno dellUE e della NATO”, ha detto ancora il premier.
“Oggi celebriamo la Festa Nazionale a Bucarest e in altre località della Romania per sottolineare la ricchezza e la vastità dei rapporti bilaterali tra lItalia e la Romania.” Così lambasciatore dItalia a Bucarest, Alfredo Durante Mangoni, in un messaggio rivolto agli ascoltatori di Radio Romania in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno. “Non sono soltanto rapporti di carattere storico, linguistico e culturale, ma che danno vita ad un importante partenariato di carattere economico e ad un forte dialogo politico, rilanciato in questi ultimi mesi”, sottolinea lambasciatore, ricordando le visite effettuate questanno in Romania dai ministri degli Esteri, della Difesa e del Lavoro, come anche dalla delegazione del Gruppo parlamentare di amicizia con la Romania.
“Siamo vicini al Governo e al popolo romeno in un periodo di grandi difficoltà a causa della guerra di aggressione russa in Ucraina. LItalia partecipa allo sforzo per tutelare e difendere i confini della Romania attraverso la missione di Air Policing sullo spazio aereo romeno e sul Mar Nero”, puntualizza lambasciatore Alfredo Durante Mangoni, ricordando anche il contributo dellItalia con aiuti umanitari allassistenza ai profughi ucraini, attraverso lhub logistico di Suceava. “Le nostre associazioni, ong e imprese si sono mobilitate per offrire assistenza, supporto e anche, in alcuni casi, opportunità lavorative”, aggiunge il diplomatico.
Alfredo Durante Mangoni ha fatto riferimento anche al 25/o anniversario del Partenariato Strategico tra la Romania e lItalia che ricorre nel 2022. “I due Ministeri degli Esteri sono impegnati a rilanciare questo Partenariato e adattarlo alle nuove sfide della realtà cotemporanea, in modo che i due Paesi, nellUE e nella NATO, possano offrire contributi costruttivi per la risoluzione delle grandi sfide globali”, ha detto ancora lambasciatore che oggi celebra il suo primo 2 giugno a Bucarest, a quasi un anno dallinizio della missione in Romania. Alfredo Durante Mangoni ha espresso tutta la soddisfazione per lo svolgimento di questo importante mandato, rivolgendo i migliori auguri in occasione della Festa Nazionale.
Il 17 maggio, l’Ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, ha avuto un incontro con il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova. L’Ambasciata di Romania in Italia precisa che sono stati discussi gli obiettivi politico-diplomatici bilaterali per il 2022, che segna il 25/o anniversario della firma della Dichiarazione congiunta sul Partenariato Strategico tra la Romania e l’Italia.
E’ stato ribadito l’interesse comune di valorizzare in partenariato le opportunità economiche offerte dai fondi europei tramite i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. L’Ambasciatore Gabriela Dancău ha evidenziato l’importanza della componente sociale rappresentata dalla numerosa comunità romena in Italia e il suo potenziale di contribuire alla dinamicità delle relazioni bilaterali.
In ugual misura, sono stati affrontati i principali temi dell’agenda europea, nonchè le evoluzioni riguardanti l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina.
L’Ambasciatore Gabriela Dancău e il Sottosegretario Benedetto Della Vedova hanno convenuto di mantenere un dialogo istituzionale costante, alla luce delle forti affinità storiche e culturali, nonchè dei valori e degli obiettivi comuni dei due Paesi a livello europeo e internazionale, precisa l’Ambasciata di Romania in Italia.
Il 14 giugno, sono ricorsi 140 anni dallo stabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Romania e gli Stati Uniti. Le dichiarazioni delle autorità di Bucarest e Washington hanno evocato il modo in cui è stato costruito e consolidato il legame definito in questo momento da un intenso dialogo politico e un’efficace cooperazione. Nel messaggio trasmesso in questa occasione, l’ambasciatore americano a Bucarest, Adrian Zuckerman, ha ricordato che la Romania è uno dei più vicini alleati militari ed economici degli Stati Uniti in Europa. Il popolo romeno non ha un amico migliore del popolo americano e, a nome degli americani e del presidente Donald Trump, ti ringrazio, Romania, per i 140 anni di amicizia e cooperazione. Molti altri dovranno venire!, ha augurato l’ambasciatore.
L’11 luglio 1997, in occasione della visita dell’allora presidente Bill Clinton a Bucarest, veniva lanciato il Partenariato Strategico Bilaterale, che ha promosso il ruolo della Romania come fattore di stabilità e sicurezza nell’Europa del sud-est. Per la Romania, Washington ha dimostrato, particolarmente negli ultimi due decenni, di essere il fermo alleato di cui ha bisogno nei momenti importanti, ha sottolineato, a sua volta, il presidente Klaus Iohannis. Una lunga strada che i due Paesi hanno percorso insieme, ma anche un processo di straordinaria complessità.
A questa evoluzione hanno contribuito sia la condivisione dei valori democratici sia la dedizione per il consolidamento della cooperazione bilaterale manifestata da generazioni successive di politici, diplomatici, artisti, esponenti di numerose strutture professionali e sociali, ha ricordato il presidente Klaus Iohannis. Un ruolo importante nella costruzione di questo rapporto è stato svolto anche dal fatto che la Romania ha dimostrato di essere un partner affidabile e alleato attivo della NATO, che si assume forti impegni e contribuisce alla sicurezza comune insieme agli Stati Uniti.
Dopo l’11 settembre 2001, la Romania ha concesso un sostegno notevole alla coalizione internazionale diretta dagli USA contro il terrorismo, inviando truppe nei teatri operativi in Afghanistan e Iraq. L’impegno nella guerra al terrorismo e le riforme economiche sono stati determinanti per l’appoggio americano all’ingresso della Romania nella NATO. La relazione privilegiata nell’ambito del Partenariato Strategico offre un riferimento solido in un mondo in profondo e rapido cambiamento, un mondo dominato da numerose sfide alla sicurezza, aggiunge il capo dello stato romeno nel suo messaggio.
La vitalità del partenariato è stata riconfermata nell’ultimo anno anche dalle nuove aree di cooperazione, nei settori dell’alta tecnologia, con implicazioni economiche, sociali e politiche per il prossimo decennio – come sottolinea la Dichiarazione Congiunta adottata insieme al presidente Donald Trump il 20 agosto 2019, durante la visita del capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, alla Casa Bianca.
Da parte sua, l’Ambasciata di Romania a Washington ha salutato la dichiarazione dedicata al 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche, presentata l’11 giugno 2020 alla Camera dei Rappresentanti, ricordando che i due Paesi hanno sviluppato un partenariato strategico imperniato su un’amicizia durevole, legami storici e l’impegno comune di promuovere la sicurezza e la prosperità nel beneficio dei cittadini.
In visita ufficiale a Parigi, il premier romeno Victor Ponta ha firmato, insieme al collega Jean — Marc Ayrault, una road map volta a rilanciare il Partaneriato Strategico firmato cinque anni fa.
Il documento interessa progetti politici, economici e sociali, che vanno dalla crescita degli investimenti e la gestione dei fondi strutturali europei, fino all’inserimento sociale dei rrom in Francia e Romania, agricoltura, sanità, ma anche difesa.
A Parigi, Victor Ponta ha messo in risalto il lato economico del partenariato e le opportunità offerte dalla Romania, sottolineando che si tratta di progetti in grado di portare dei benefici ad entrambi i Paesi.
“Sono fiducioso che, nei prossimi anni, il nostro partenariato strategico potrà avere il successo di cui hanno bisogno entrambi i nostri Paesi”, ha detto il premier Ponta, auspicando una crescita degli investimenti in Romania in settori come l’energia, l’agricoltura e l’infrastruttura.
Da parte sua, il premier francese ha definito come eccellenti le relazioni di amicizia e avvicinamento culturale, che legano la Francia alla Romania.
“Nel 2008, è stato firmato un Partenariato Strategico con la Romania, che regola questo nostro rapporto. Il nuovo accordo firmato per i prossimi cinque anni interesserà importanti questioni economiche, che abbiamo affrontato concretamente. Abbiamo discusso, in ugual misura, anche il tema dell’integrazione dei rrom in Francia e Romania, ma anche questioni riguardanti l’Europa della difesa”, ha detto Jean — Marc Ayrault.
Il premier francese ha aggiunto che Parigi sostiene l’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen, secondo modalità e un calendario che saranno discussi con i partner europei a marzo.
D’altra parte, Jean — Marc Ayrault ha espresso la gratitudine al sostegno di Romania all’intervento francese in Mali, e ha avuto parole di plauso per la cooperazione efficace delle autorità di Bucarest nello scandalo della carne equina spacciata per manzo in Europa.
La Romania è stata accusata ingiustamente, ha spiegato il premier francese, ed è compito della giustizia fare luce in questo caso.
A Parigi, Victor Ponta è stato ricevuto anche dal presidente François Hollande, con il quale ha ribadito che tra i due Paesi esiste una relazione speciale che può costituire la base di alcuni progetti comuni importanti, sia a livello bilaterale, che all’interno dell’Ue.
La Romania non è solo il migliore partner, ma anche il migliore amico della Francia nella regione, e l’asse Bucarest — Parigi è nel beneficio di entrambi gli stati, ha sottolineato Victor Ponta.
A Parigi, il premier romeno ha incontrato anche i rappresentanti delle più importanti compagnie francesi, interessate a fare investimenti in Romania. (trad. Iuliana Anghel)