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  • Infanzia fantastica raccontata dal giovane pittore Andrei Pennazio

    Infanzia fantastica raccontata dal giovane pittore Andrei Pennazio

    “Infanzia fantastica” per raccontare attraverso la creazione visiva le emozioni, le aspirazioni e le speranze dei giovani artisti, studenti dei licei specializzati di Romania. Una mostra realizzata dai giovani, ma dedicata al pubblico di tutte le età, inaugurata il 1 giugno, in occasione della Giornata Internazionale del Bambino presso il Museo Nazionale Cotroceni di Bucarest, alla presenza del presidente romeno, Klaus Iohannis, impressionato del modo in cui gli artisti hanno raffigurato le emozioni e le speranze in questo periodo di pandemia.



    “Si vede che laddove cè tanta sofferenza, cè in ugual misura tanta speranza, e vi ringrazio per aver portato speranza”, ha detto il capo dello stato, complimentandosi e augurando successo ai giovani creatori, accompagnati dai professori.



    Una giornata veramente indimenticabile per Andrei Pennazio, studente presso il Collegio dArte “Octav Băncilă” di Iaşi, capoluogo dellomonima provincia della Romania orientale, invitato a presentare alcuni dei suoi lavori alla mostra che rimarrà aperta al Museo Nazionale Cotroceni fino al 6 luglio.



    Di madre romena e padre italiano, Andrei, membro dellAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT, dimostra a soli 15 anni, uneccezionale talento, affascinando il pubblico con la sua espressività segnata dalla varietà e dalloriginalità che definiscono larte moderna e contemporanea. Vanta già numerose mostre personali e di gruppo in Romania, Italia e altri Paesi.



    Particolarmente commosso dallincontro con il presidente Klaus Iohannis, Andrei Pennazio ha raccontato questa bella giornata a Radio Romania Internazionale, ricordando anche le più recenti mostre collettive virtuali cui ha partecipato in Romania, ma anche a Madrid e Venezia.



    I quattro dipinti esposti al Museo Cotroceni – “Fantasia”, “Viaggio”, “Parco divertimento” e “Uomo con i capelli rossi” – esprimono la gioia e la felicità dellinfanzia, spiega il nostro ospite. Andrei è rimasto impressionato anche dalle bellezze artistiche custodite dal Museo, allestito nellala storica del Palazzo Cotroceni, sede della Presidenza romena.



    Ringraziando gli organizzatori e invitando il pubblico a scoprire lInfanzia fantastica, il giovane artista ha fatto riferimento anche ai prossimi eventi ai quali parteciperà: il convegno “Il contributo delle bibioteche allaffermazione della diversità culturale nello spazio romeno, organizzato dal 15 al 17 luglio dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT, in collaborazione con lUniversità di Suceava, che prevede anche una sezione dedicata a Dante Alighieri nel 700/o della sua scomparsa, e una mostra al Museo dArte in Vaslui in autunno.





  • Biglietto da visita: il giovane pittore Andrei Pennazio

    Biglietto da visita: il giovane pittore Andrei Pennazio

    A soli 15 anni, dimostra un’eccezionale immaginazione creatrice e un prodigioso talento, doti messe in valore sin da bambino. Di madre romena e padre italiano, il giovane pittore Andrei Pennazio affascina il pubblico con la sua espressività segnata dalla varietà e dall’originalità che definiscono l’arte moderna e contemporanea. Ha cominciato a dipingere all’età di 3-4 anni, e la mamma è stata la prima figura che ha voluto dipingere, racconta Andrei a Radio Romania Internazionale.



    Studente presso il collegio d’Arte Octav Băncilă di Iaşi, capoluogo dell’omonima provincia della Romania orientale, capitale storica della Moldavia e prestigioso centro culturale e accademico, Andrei vanta numerose mostre personali e di gruppo in Romania, Italia e altri Paesi. Nel 2011, si è piazzato al primo posto al Concorso Befana della Ferrero.



    Vanno ricordate le esposizioni personali Il gioco con i ricordi, presentata nel 2016 a Lequio Berria e Alba, in Italia, Accento e colore, inaugurata nel 2017 al Centro Culturale Italiano di Cluj, Armonia e colore, ospitata nello stesso anno dall’Isituto Italiano di Cultura di Bucarest. Nel 2018, su invito dell’Ambasciatore Marco Giungi, ha presentato all’Ambasciata d’Italia a Bucarest la mostra Viaggio, in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno. Nello stesso anno, ha inaugurato presso la Biblioteca Stefano il Grande di Chişinău, capitale della confinante Moldova, la mostra Racconti dall’infanzia, ed ha rappresentato la Romania al 2018 Central Eastern European Countries Culture&Art Exhibition, ospitata dalla città cinese di Ningbo.



    Nel 2019 è stato presente al Festival Pankultura, svoltosi a Lille, in Francia, e ha inaugurato una personale presso il Conservatorio Eugène Bozza di Valenciennes. Ha concluso lo scorso anno con la mostra personale Libertà al Palazzo della Cultura di Iaşi e ha iniziato il 2020 con Il Mare a colori, un’esposizione di gruppo ospitata dal Centro Culturale di Pitesti, sotto l’egida delle Foze Navali Romene.



    Quest’anno, segnato dalla cancellazione di numerosi eventi culturali a causa dell’emergenza sanitaria, l’ha visto anche al Salone primaverile del Museo d’Arte di Roman. Comunque, ha approfittato del lockdown generato dalla crisi sanitaria per lavorare di più, come confessa Andrei stesso a Radio Romania Internazionale.



    Volontario nell’Associazione degli Italiani di Romania – ROASIT, il giovane pittore adora il Rinascimento, con Leonardo e Michelangelo in primis. Ammira tanto Vincent van Gogh e tanti altri grandi nomi dellarte di tutti i tempi, perchè ciascuno reca il proprio contributo al suo sviluppo, aggiunge Andrei. Ha parlato anche del suo legame con lItalia, esprimendo la gratitudine a tutti coloro che hanno appoggiato il suo percorso artistico.



  • Luci di Venezia, l’artista romeno George Păunescu presenta la Serenissima

    Luci di Venezia, l’artista romeno George Păunescu presenta la Serenissima

    Luci di Venezia che mettono in risalto il pittoresco e le peculiarità della Serenissima, attraverso i dipinti di George Păunescu, ritenuto dalla critica uno dei più talentuosi pittori che prediligono la paesaggistica nel panorama dell’arte contemporanea romena. Una mostra che sarà inaugurata il 17 settembre, alle ore 18.00, presso la Piccola Galleria dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica (Cannaregio 2212 – Palazzo Correr), alla presenza dell’autore. Si tratta di 25 opere recenti – dipinti acrilici su tela e tempera su cartoncino eseguiti en plein air – che raffigurano paesaggi diversi delle aree più note di Venezia.



    L’affascinante paesaggio veneziano viene filtrato dalla sensibilità estetica e dalla stilistica pittorica dell’artista, in coerenti composizioni analitiche incentrate sulla malinconia e il mistero degli squarci di Venezia, nella quale l’inconfondibile armonia architettonica degli edifici storici si è preservata inalterata con il passare del tempo. Così riassume l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia il filo conduttore della mostra. Numerosissime le fonti d’ispirazione: gli edifici storici, i canali e le piazze della città lagunare, ha spiegato l’artista George Păunescu stesso a Radio Romania Internazionale poco prima dell’inaugurazione. La celeberrima Piazza S. Marco con il suo Campanile, il Palazzo Ducale, nonchè gli edifici che si affacciano sui canali, sono altrettanti esempi di maestosa architettura italiana d’impronta veneziana.



    La vocazione ritrattistica del paesaggio, della natura nella sua essenza: un vero senso del paesaggismo pienamente dimostrato da artisti come George Păunescu, rivela che il filone originario dell’arte pittorica romena, avviato da Nicolae Grigorescu e Ioan Andreescu, è ancora efficace e alquanto fertile. Nelle sue tecniche pittoriche, George Păunescu si richiama ai due indirizzi artistici cardine, quello di Grigorescu, circoscritto al pittoresco e agli effetti visivi della luce diurna, rispettivamente quello di Andreescu, contraddistinto dalle predisposizioni melancoliche e predilezione per la luce del crepuscolo, amalgamandoli con un’ingegnosa maestria che rende ai suoi dipinti la luminosità e l’atmosfera tipiche dei pomeriggi estivi. Pur non disdegnando il paesaggio invernale, George Păunescu propende per quello estivo, per la stagione della gioiosità, che pulsa di una vivacità coinvolgente, semmai appena sfiorato dal calar del sole oppure lasciando appena intravedere il prossimo arrivo dell’autunno soltanto attraverso le diverse tonalità di colore della luce, spiega il professore e critico d’arte Ioan Iovan, citato dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia.



    Dopo aver conseguito nel 1994 la Laurea magistrale presso la Facoltà di Arti Decorative e Design, Sezione Arte murale, dell’Università Nazionale d’Arti di Bucarest, George Păunescu è diventato due anni più tardi membro dell’Unione degli Artisti Figurativi di Romania, Sezione Pittura della Filiale di Bucarest. Dal 2000 al 2001 è stato borsista del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana di Roma, dove ha studiato la pittura murale dell’Antichità classica. Nel 2009, ha conseguito il Dottorato di ricerca in arti plastiche e decorative presso l’Università dell’Ovest di Timişoara. È esperto nel restauro d’arte di dipinti murali, riconosciuto dalla Commissione di Pittura del Patriarcato Ortodosso Romeno.



    È stato anche coordinatore di alcuni cantieri di restauro, compiendo l’estrazione dei dipinti murali della chiesa ortodossa del villaggio di Vinţa, Comune di Lupşa, in provincia di Alba, luogo di culto prelevato in situ e ricostruito nello spazio espositivo all’aperto del Museo Astra di Sibiu, con tanto di reintegrazione della pittura murale interamente sottoposta al restauro conservativo, ricorda l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia nella sua scheda biografica. Dal 1998, ha iniziato anche il percorso della carriera accademica, diventando professore associato presso la Facoltà di Teologia Ortodossa dell’Università di Bucarest, con un corso di Laurea in Arte Sacra.



    Ha esposto le sue opere nel Paese e all’estero, in mostre personali e rassegne collettive, tra le esposizioni annuali e biennali e nelle gallerie d’arte dell’Unione degli Artisti di Romania (Bucarest, Craiova, Slatina, Târgu Jiu, Timişoara). Inoltre, ha partecipato a numerosi convegni, rassegne e fiere d’arte contemporanea nazionali e internazionali. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Romania e all’estero.



    Le Luci di Venezia resteranno accese all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia dal 17 al 30 settembre, da martedì al sabato, dalle 15.00 alle 19.00. L’ingresso è libero.




  • L’artista Claudiu Victor Gheorghiu, in mostra in Italia

    L’artista Claudiu Victor Gheorghiu, in mostra in Italia

    L’artista romeno Claudiu Victor Gheorghiu, che vanta numerose mostre e riconoscimenti internazionali, partecipa alla mostra collettiva internazionale “Loroscopo dice che…”. L’evento, ospitato dal 25 settembre dal Palazzo Ducale Caracciolo di Casamassima, in provincia di Bari, riunisce artisti d’Italia, un’artista dalla Bulgaria e Claudiu Victor Gheorghiu, che rappresenta la Romania.



    “La mostra è dedicata ai vincitori di ciascuna sezione e include anche la mia prima opera senza tematica religiosa selezionata ad un concorso internazionale, “Bilancia”, tempera su cartone, 30×21 cm. Le opere sono state selezionate da una giuria di specialità e da Marisa Mola, la direttrice artistica della Galleria Vernissage di Bari. Le opere dei vincitori sono state pubblicate lo scorso marzo nel prestigioso Annuario di arte moderna e contemporanea Calenda 2014 e ora è stata organizzata questa mostra, un progetto della Galleria Vernisage di Bari, che ha come curatore la nota artista e professoressa Marisa Mola, che è anche presidente dell’Associazione Culturale “Club delle Idee” di Casamassima, sotto l’egida della quale si è svolto l’evento. Di questa prestigiosa associazione fanno parte tra l’altro anche la baronessa Elisa Silvatici e il baritono italiano di Casamassima, Pietro Barbieri. Una bellissima sorpresa è stato l’annuncio che io ricevuto pochi giorni fa’, che la mostra continuerà, il periodo di apertura essendo prorogato fino al 14 ottobre, perché ha destato grande interesse e curiosità tra il pubblico”, ha spiegato l’artista a Radio Romania Internazionale.



    Claudiu Victor Gheorghiu ha un legame speciale con l’Italia, dove ha vinto nel 2006, il premio speciale della critica a Taormina, per l’icona “L’ultima cena”, mentre con “San Luca Apostolo ed Evangelista” si è aggiudicato il secondo premio Boe a Palermo e il premio speciale della critica per la capacità di valorizzare l’arte delle icone antiche. Abbiamo chiesto all’artista come è nato il suo legame con l’Italia.



    “Il mio primo contatto con l’Italia, oltre al fatto che ogni artista ama questo Paese, è stato nel 1999 quando ho partecipato alla 12-esima edizione della Mostra dell’Artigianato religioso di Pompei, accanto al Maestro Vintila Mihaescu, rappresentando la Romania. E’ stato qualcosa di molto speciale. Tutte le mie presenze in Italia, a cominciare dal 1999, sono state precedute da rigorose selezioni fatte da giurie di specialità. Sono seguiti vari concorsi ai quali sono sempre arrivato nelle finali come “La Telaccia d’Oro” di Torino, nel 2001-2002, il Premio Pisa, nel 2003, culminando con i due premi vinti in Italia: a luglio 2006 — e devo menzionare che erano concorsi a tematica generale, non dedicati all’arte religiosa — quando mi è stato assegnato il premio speciale della critica per l’icona intitolata “L’ultima cena” alla Biennale di Arte Visiva di Taormina, ulteriormente esposta al Palazzo Corvaja di Taormina, e a dicembre 2006 per l’icona “San Luca Apostolo ed Evangelista” con scene della sua vita, selezionata alla seconda edizione del Premio Boe di Palermo e insignita del premio speciale della critica. Lungo gli anni ho partecipato, oltre ai concorsi e ai premi già menzionati, anche a numerose mostre di gruppo a Pisa, Torino, Firenze, soprattutto ad uno dei più importanti saloni ospitati in Italia — “Immagina” a Reggio Emilia — al quale sono stato selezionato e sono riuscito a partecipare dopo due anni ed ho avuto anche due mostre personali molto importanti, la prima a Pisa a giugno 2003, nell’ambito del Giugno Pisano, le feste della città di Pisa dedicate al santo patrono della città, San Ranieri. Questo avveniva dopo il successo di una mia mostra del 2002, quando sono state esposte per la prima volta in una forma organizzata, dunque in una galleria o museo, a Pisa, icone bizantine e neobizantine. Nel 2003 sono stato ospite d’onore al Giugno Pisano e ho rappresentato la Romania all’Artestate 2003 / Miracoli d’Arte / Città di Pisa, evento organizzato dalla Galleria La Spina e dall’Associazone Spazio d’Arte — Proposte Culturali, sotto il patrocinio del Comune di Pisa. Poi la seconda mostra personale, e ultima di quei primi 7 anni in Italia in cui sono stato presente ogni anno a varie manifestazioni, è stata quella di Viadana, in provincia di Mantova, intitolata “Icone, l’immagine sacra della contemporaneità” organizzata al Cinema Teatro Vittoria Galleria d’Arte”, ha detto l’artista.



    Tra le altre mostre collettive internazionali di Claudiu Victor Gheorghiu, ricordiamo quella dedicata alla Romania, ospitata nel 2000 dalla città svizzera di Losanna, nonchè la Mostra itineraria in Giappone. Dal 2007 al 2010, ha partecipato anche a mostre in Corea del Sud, a Seul, e in Grecia, a Patrasso. Vanta, inoltre, numerose mostre personali anche nel Paese, organizzate prevalentemente dall’Unione degli Artisti di Romania. L’artista ha ricordato anche gli inizia della sua carriera.



    “Sono laureato in storia antica universale e la mia desi di laurea è stata dedicata al Santo Imperatore Costantino il Grande e il cristinesimo. Ma, a formarmi sono stati artisti molto conosciuti. Ho cominciato a dipingere solo arte religiosa nel 1990, ma la prima opera che posso definire icona l’ho realizzata dopo uno studio di 4 anni, nel 1994. Mi ha incoraggiato il compianto Horia Bernea, un grande artista romeno e il direttore del Museo Nazionale del Contadino Romeno. D’altronde lo stesso Museo ha esposto per la prima volta le mie opere. Poi sono seguite le mostre al Museo Nazionale Cotroceni, al Castello Bran, al Museo Astra di Sibiu, al Museo del Villaggio di Bucarest e, dopo essere stato ammesso nell’Unione degli Artisti di Romania, anche quelle nelle Gallerie dell’Unione a Bucarest. Inoltre ho regalato molte icone a più chiese di Bucarest. Menzionerei l’icona di San Demetrio con scene della sua vita che è piacciuta moltissimo al Patriarca della Romania Teoctist, occasione in cui mi ha anche benedetto nel 2001. Oppure l’icona “La discesa dello Spirito Santo” che si trova nella Chiesa Voivodale Mavrogheni, o quella a Podanu, dove sono custodite le reliquie del Santo Apostolo Simone lo Zelota, con scene della vita dell’apostolo”, ha aggiunto il pittore.



    Tra i progetti per il futuro, Claudiu Victor Gheorghiu ci ha detto che è stato invitato dall’Associazione Culturale “Club delle Idee” ad esporre le sue opere in una mostra personale a dicembre 2014 sia al Palazzo Ducale Caraccioli di Casamassima, che alla Galleria Vernissage di Bari. Inoltre, siccome è stato il primo artista romeno ad essere selezionato già dal 2005 alla Biennale di Firenze, si augura di poter partecipare almeno nel 2015. Altri progetti per il futuro: una mostra a Milano, dove è stato invitato ad esporre nella sua galleria dal critico e storico d’arte Sabrina Falzone e una partecipazione alla Koinè di Vicenza, la maggiore fiera internazionale europea di arte religiosa.

  • L’artista Claudiu Victor Gheorghiu, in mostra a Casamassima

    L’artista Claudiu Victor Gheorghiu, in mostra a Casamassima

    Dal 25 al 30 settembre, l’artista romeno Claudiu Victor Gheorghiu è presente alla mostra collettiva internazionale “Loroscopo dice che…”, ospitata dal Palazzo Ducale Caracciolo di Casamassima, in provincia di Bari.



    Il lavoro “Bilancia”, selezionato per questa mostra, è il primo senza tematica religiosa firmato dal pittore di icone e storico Claudiu Victor Gheorghiu.



    L’artista vanta numerose mostre e riconoscimenti internazionali. Nel 2006, ha vinto il Premio speciale della critica a Taormina, per l’icona “Ultima cena”, mentre con “San Luca Apostolo ed Evangelista” si è aggiudicato il secondo premio BOE a Palermo e il Premio speciale della critica per la capacità di valorizzare l’arte delle antiche icone.



    A giugno 2003, ha rappresentato la Romania ad “ARTESTATE 2003/MIRACOLI D’ARTE – Città di Pisa 2003”, evento organizzato dallassociazione “Spazio darte — Proposte Culturali” e “La Spina Art Gallery”, con il patrocino del Comune di Pisa. A ottobre 2006, ha invitato il pubblico italiano alla mostra personale “Icone – l’immagine sacra nella contemporaneità”, organizata al Cinema Teatro Vittoria di Viadana, in provincia di Mantova.



    In Italia, ha partecipato anche a numerose mostre collettive, tra cui quella dell’Artigianato Religioso (XII edizione, Pompei, 1999), insieme al pittore Vintila Mihaescu. Nel 2001, è stato presente alla XXVI Rassegna Internazionale “La Telaccia D’Oro 2001”, sezione “Arte Sacra”, con icona “Natività del Signore”, giunta in finale e esposta anche a Torino.



    Nel 2002 ritorna alla stessa Rassegna Internazionale “La Telaccia D’oro”, nella sezione “Declino o Rinascita dell’arte”, con l’icona “Scala dell’anima che salva e che conduce al cielo”, pure questa arrivata in finale ed esposta a Torino.



    Nello stesso 2002, ha partecipato alla Mostra mercato di Pisa, per essere, nell’anno successivo, selezionato nella finale del Premio Pisa 2003, sezione pittura, con lopera “I Quattro Evangelisti”.



    Tra le mostre collettive internazionali, da ricordare quella dedicata alla Romania, ospitata nel 2000 dalla città svizzera di Losanna, nonchè la Mostra itineraria in Giappone. Dal 2007 al 2010, ha partecipato anche a mostre in Corea del Suda a Seul, e in Grecia, a Patrasso.



    Vanta, inoltre, numerose mostre personali anche nel Paese, organizzate prevalentemente dall’Unione degli Artisti di Romania.