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  • Roxana Mînzatu, vicepresidente della Commissione Europea

    Roxana Mînzatu, vicepresidente della Commissione Europea

    Dopo i ritardi causati da negoziati tesi, la presidente della Commissione Europea, la conservatrice tedesca Ursula von der Leyen, ha presentato ieri la composizione della nuova squadra. La Romania ha, per la prima volta, la carica di vicepresidente dell’Esecutivo comunitario, che sarà ricoperta dall’attuale eurodeputata socialdemocratica Roxana Mînzatu.

    Ministro per breve tempo a Bucarest, dove tra giugno e novembre 2019, ha gestito il dicastero degli investimenti e dei progetti europei, Roxana Mînzatu sarà a Bruxelles commissario per competenze e preparazione, posti di lavoro, diritti sociali e demografia. Lei ha dichiarato che il campo che spetta alla Romania, vale a dire il mercato del lavoro, è essenziale per la competitività dell’Unione.

    “Non possiamo parlare di competitività dell’Europa senza le persone. Di quale competitività si può parlare, senza abbastanza lavoratori in tutte le industrie e per tutte le tecnologie? Di chi è la competitività, se c’è povertà, se c’è conflitto sociale, se i giovani non hanno posti di lavoro adeguati alle loro competenze?”, ha dichiarato Roxana Mînzatu.

    Anche la presidente Ursula von der Leyen ha annunciato che, oltre a preservare il modello sociale equilibrato e di sicurezza, la competitività economica resta una delle priorità dell’Unione. Il capo dell’Esecutivo comunitario ha anche insistito sull’equilibrio di genere nella sua nuova squadra. Delle 27 cariche, 11 sono ricoperte da donne e 16 da uomini. Secondo il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, per equilibrare la bilancia, per le sei cariche di vicepresidente esecutivo sono state nominate quattro donne e due uomini.

    Sempre per equilibrio, tre vicepresidenti esecutivi provengono dall’est e tre dall’ovest del continente. Allo stesso tempo, secondo i commentatori, la distribuzione delle cariche riflette anche la necessità di Ursula von der Leyen di assicurarsi i due terzi dei voti necessari al Parlamento Europeo. Un incarico di vicepresidente è stato concesso ai radicali di destra dell’ECR, che non fanno parte della maggioranza Popolari-Socialisti-Renew.

    Nel paese, il capo del partito di Roxana Mînzatu, il primo ministro Marcel Ciolacu, dichiara che, con la sua nomina, la Romania diventa parte decisionale dell’Unione Europea. Il premier ha aggiunto che il futuro commissario romeno coordinerà sia il campo dell’istruzione che quello delle politiche sociali, nonché i programmi di finanziamento ad essi correlati, il Fondo Sociale Europeo o il Fondo per il Clima.

    L’opposizione sostiene, invece, che un portafoglio veramente importante per la Romania sarebbe stato uno con peso economico. Mentre la stampa si diverte, notando che i vicini ungheresi, famosi per la loro fronda verso i fattori decisionali di Bruxelles, gestiranno nella futura Commissione, il Benessere animale.

  • Colloqui sul Corridoio Verde

    Colloqui sul Corridoio Verde

    Il trasportatore nazionale di energia romeno Transelectrica e le compagnie omologhe di Georgia, Azerbaigian e Ungheria hanno firmato un accordo di associazione nella “Green Energy Corridor Power Company”, con sede in Romania. La società avrà lo scopo di attuare il progetto Green Energy Corridor, un cavo sottomarino ad alta tensione e corrente continua, che collegherà, attraverso il Mar Nero, la Romania e la Georgia, con estensioni all’Ungheria e all’Azerbaigian.

    L’ottavo incontro ministeriale del progetto Corridoio Verde, organizzato martedì a Bucarest, ha approvato lo studio di fattibilità che precede l’attuazione del progetto. L’iniziativa è sostenuta dalla Commissione Europea, e la sua presidente Ursula von der Leyen ha partecipato personalmente alla firma dell’accordo tra le parti a dicembre 2022, svoltasi sempre a Bucarest.

    “Questo progetto strategico contribuirà al consolidamento della sicurezza energetica nazionale e regionale, aumentando la connettività nel bacino del Mar Nero e valorizzando il potenziale delle energie rinnovabili. Allo stesso tempo, abbiamo concordato la possibilità di includere nello studio di fattibilità una nuova componente, vale a dire un cavo in fibra ottica che collegherà i quattro paesi, contribuendo al miglioramento dei flussi di dati e sostenendo la digitalizzazione della regione. Nel successivo periodo, valuteremo anche la possibilità che la Bulgaria aderisca a questo progetto infrastrutturale, azione aperta anche ai nostri fratelli d’oltre Prut” (Repubblica di Moldova, ex-sovietica, a maggioranza romenofona – ndr), ha dichiarato il ministro dell’Energia romeno, Sebastian Burduja.

    Il suo omologo dell’Azerbaigian, Parviz Shahbazov, ha ringraziato l’Unione Europea per l’aiuto dato sin dal momento in cui sono state gettate le basi del progetto, grazie al quale arriverà in Europa una maggiore quantità di energia rinnovabile prodotta nell’area del Mar Caspio. Parviz Shahbazov ha spiegato che le autorità di Baku desiderano collegare questo corridoio con un altro, che coinvolge stati ex sovietici dell’Asia Centrale, come l’Uzbekistan e il Kazakistan.

    Da parte sua, il primo vicepremier e ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile della Georgia, Levan Davitashvili, ha sottolineato che questo progetto può contribuire alla sicurezza energetica dell’Unione Europea ed è la chiave per avere un mercato energetico competitivo. Il rappresentante dell’Ungheria, il ministro degli Esteri e del Commercio, Peter Szijjarto, ha dichiarato che questo progetto infrastrutturale deve essere completato il più presto possibile. “Supereremo i record mondiali, considerando che la lunghezza del cavo sottomarino sarà di circa 1.200 chilometri. Un simile cavo non è mai stato costruito finora”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Budapest.