Tag: Radio Vaticana

  • Radio România Internaţional, un nou mandat în Comitetul Director al Comunităţii Italofone de Radiote

    Radio România Internaţional, un nou mandat în Comitetul Director al Comunităţii Italofone de Radiote

    Jurnalista Iuliana Anghel, realizator coordonator al emisiunilor în limba italiană de la Radio România Internaţional (RRI), a fost realeasă pentru al doilea mandat de trei ani în Comitetul Director al Comunităţii Italofone de Radioteleviziune (CRI), în cadrul Adunării Generale a organizaţiei, care s-a desfăşurat pe 20 octombrie la sediul Radioteleviziunii Italiene – RAI de la Roma.

    Din noul Comitet Director fac parte reprezentanţii RAI, Radiotelevisione Svizzera Italiana din cadrul SRG-SSR (radioteleviziunea publică din Elveţia), Radio Vaticana, RTV Koper-Capodistria din Slovenia, San Marino RTV, TV2000-InBlue Radio din Italia şi Radio România Internaţional. Mario Timbal, directorul general al Radiotelevisione Svizzera Italiana, a fost reales în funcţia de preşedinte, iar Maria du Bessé, de la Departamentul Relaţii Internaţionale RAI, a fost reconfirmată în cea de secretar general.

    Comunitatea Italofonă de Radioteleviziune, cu sediul la Roma, a fost fondată în 1985 sub forma unei colaborări instituţionale între radioteleviziuni publice – RAI, Radio Vaticana, Radiotelevisione Svizzera Italiana, RTV Koper-Capodistria şi San Marino RTV. În prezent, reuneşte organizaţii de radio şi televiziune publice din 12 ţări, jucând un rol important în crearea şi consolidarea relaţiilor dintre posturile italofone şi promovând numeroase proiecte culturale şi coproducţii. Radio Romania Internaţional a devenit membru asociat al CRI în 2009, având o contribuţie activă pe parcursul celor 14 ani de colaborare.

    Foto: Noul Comitet Director al Comunităţii Italofone de Radioteleviziune (de la stânga la dreapta) – Andrea Vianello (San Marino RTV), Iuliana Anghel (Radio Romania International), Mario Timbal (RSI), Maria du Bessé (RAI), Vincenzo Morgante (TV2000), Barbara Urizzi (RTV Koper-Capodistria) şi Rosario Tronnolone (Radio Vaticana).

  • Buon compleanno, Radio Vaticana!

    Buon compleanno, Radio Vaticana!

    I 90 anni di Radio Vaticana sono un traguardo significativo e molto importante. Così il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e legale rappresentante di Radio Vaticana, Giacomo Ghisani, membro della Commissione Radio dell’European Broadcasting Union (EBU), ospite a Radio Romania in occasione di questo storico anniversario, celebrato il 12 febbraio. Lungo i 90 anni, che hanno coperto una fetta importante del Novecento e che hanno portato l’emittente costruita da Gugliemo Marconi e inaugurata il 12 febbraio 1931 da Pio XI ad affacciarsi nel nuovo millennio, c’è stata un’evoluzione del tipo di servizio che l’emittente del Papa ha svolto, spiega Giacomo Ghisani, ricordando alcuni dei momenti salienti di una radio che oggi è un punto di riferimento nel paesaggio mediatico internazionale, con programmi in 41 lingue, il romeno compreso.



    Era partita come elemento di comunicazione, di interconnessione del Papa e della Santa Sede con le realtà di inizio ‘900. Questo ruolo si è fortemente rafforzato negli anni della seconda Guerra mondiale, quando il compito della Radio Vaticana fu quello – con un servizio molto prezioso – di favorire la ricerca e un contatto tra i prigionieri, tra i dispersi in guerra e i propri familiari. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, la dimensione universale, internazionale della Radio Vaticana ebbe un grande impulso. In quegli anni, il numero delle lingue utilizzate dalla Radio del Papa per comunicare con tutto il mondo fu incrementato, rileva il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.



    Agli inizi del 2000, la multimedialità si è affacciata nel panorama di tutti i broadcaster, quindi anche di Radio Vaticana, che oggi non è più soltanto una radio, ma anche video, immagini e testo, aggiunge Giacomo Ghisani, che vede un futuro molto positivo per la radio. E’ molto significativo che il 12 febbraio, giorno di nascita di Radio Vaticana, sia seguito da World Radio Day, promossa dall’UNESCO il 13 febbraio. E’ una felice coincidenza che dà ancora un maggior valore e significato a questo strumento che ha svolto e che ancora svolge un servizio così prezioso per tutti, spiega il nostro ospite, sottolineando che la dimensione internazionalistica è parte fondamentale dell’attività di Radio Vaticana.



    Alcune associazioni internazionali vedono Radio Vaticana e Radio Romania camminare insieme in un discorso di partnership e collaborazione reciproca molto fruttuoso, puntualizza Giacomo Ghisani, indicando la Comunità Radiotelevisiva Italofona e l’EBU, di cui la Radio Vaticana è membro fondatore. Negli anni, da parte di Radio Vaticana e anche di Radio Romania, ci fu un investimento importante in queste associazioni professionali, che in modo stabile e coerente cercano di rafforzare i vincoli di collaborazione nell’interesse dei nostri rispettivi pubblici e della nostra audience, dice ancora il nostro ospite, ricordando che la Radio Vaticana è membro anche dell’Unione Africana delle Radiotelevisioni, a dimostrare quanto sia importante cercare di raggiungere con il suo servizio tutte le culture e le persone che vivono in quelle realtà.



    Nel 90/o compleanno di Radio Vaticana e in occasione della Giornata Mondiale della Radio, l’augurio è quello di poter continuare questo percorso e questo cammino comune, nell’interesse del servizio pubblico radiofonico, conclude il vicedirettore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Giacomo Ghisani.



    Buon anniversario ai colleghi di Radio Vaticana e a tutti gli ascoltatori da Radio Romania, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, che propone l’editoriale di Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana. Auguri!




  • Buon compleanno, Radio Vaticana!

    Buon compleanno, Radio Vaticana!

    I 90 anni di Radio Vaticana sono un traguardo significativo e molto importante. Così il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e legale rappresentante di Radio Vaticana, Giacomo Ghisani, membro della Commissione Radio dell’European Broadcasting Union (EBU), ospite a Radio Romania in occasione di questo storico anniversario, celebrato il 12 febbraio. Lungo i 90 anni, che hanno coperto una fetta importante del Novecento e che hanno portato l’emittente costruita da Gugliemo Marconi e inaugurata il 12 febbraio 1931 da Pio XI ad affacciarsi nel nuovo millennio, c’è stata un’evoluzione del tipo di servizio che l’emittente del Papa ha svolto, spiega Giacomo Ghisani, ricordando alcuni dei momenti salienti di una radio che oggi è un punto di riferimento nel paesaggio mediatico internazionale, con programmi in 41 lingue, il romeno compreso.



    Era partita come elemento di comunicazione, di interconnessione del Papa e della Santa Sede con le realtà di inizio ‘900. Questo ruolo si è fortemente rafforzato negli anni della seconda Guerra mondiale, quando il compito della Radio Vaticana fu quello – con un servizio molto prezioso – di favorire la ricerca e un contatto tra i prigionieri, tra i dispersi in guerra e i propri familiari. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, la dimensione universale, internazionale della Radio Vaticana ebbe un grande impulso. In quegli anni, il numero delle lingue utilizzate dalla Radio del Papa per comunicare con tutto il mondo fu incrementato, rileva il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.



    Agli inizi del 2000, la multimedialità si è affacciata nel panorama di tutti i broadcaster, quindi anche di Radio Vaticana, che oggi non è più soltanto una radio, ma anche video, immagini e testo, aggiunge Giacomo Ghisani, che vede un futuro molto positivo per la radio. E’ molto significativo che il 12 febbraio, giorno di nascita di Radio Vaticana, sia seguito da World Radio Day, promossa dall’UNESCO il 13 febbraio. E’ una felice coincidenza che dà ancora un maggior valore e significato a questo strumento che ha svolto e che ancora svolge un servizio così prezioso per tutti, spiega il nostro ospite, sottolineando che la dimensione internazionalistica è parte fondamentale dell’attività di Radio Vaticana.



    Alcune associazioni internazionali vedono Radio Vaticana e Radio Romania camminare insieme in un discorso di partnership e collaborazione reciproca molto fruttuoso, puntualizza Giacomo Ghisani, indicando la Comunità Radiotelevisiva Italofona e l’EBU, di cui la Radio Vaticana è membro fondatore. Negli anni, da parte di Radio Vaticana e anche di Radio Romania, ci fu un investimento importante in queste associazioni professionali, che in modo stabile e coerente cercano di rafforzare i vincoli di collaborazione nell’interesse dei nostri rispettivi pubblici e della nostra audience, dice ancora il nostro ospite, ricordando che la Radio Vaticana è membro anche dell’Unione Africana delle Radiotelevisioni, a dimostrare quanto sia importante cercare di raggiungere con il suo servizio tutte le culture e le persone che vivono in quelle realtà.



    Nel 90/o compleanno di Radio Vaticana e in occasione della Giornata Mondiale della Radio, l’augurio è quello di poter continuare questo percorso e questo cammino comune, nell’interesse del servizio pubblico radiofonico, conclude il vicedirettore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Giacomo Ghisani.



    Buon anniversario ai colleghi di Radio Vaticana e a tutti gli ascoltatori da Radio Romania, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, che propone l’editoriale di Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana. Auguri!




  • 8 radio in coproduzione per Settimana Lingua Italiana nel Mondo

    8 radio in coproduzione per Settimana Lingua Italiana nel Mondo

    In occasione della Settimana della lingua italiana nel mondo, dedicata a “Litaliano della musica, la musica dellitaliano”, la Comunità Radiotelevisiva italofona lancia la nuova coproduzione radiofonica “Musica e poesia son due sorelle”.



    Si tratta di otto trasmissioni radiofoniche realizzate da altrettante emittenti aderenti alla CRI ognuna dedicata ad un decennio a partire dal 1945 fino ai giorni nostri.



    Partecipano RadioRai, Radio Malta, Radio Capodistria, Radio San Marino, Radio Svizzera italiana, Radio Romania, Radio Colonia e Radio Vaticana.



    La coproduzione “Musica e poesia son due sorelle” andrà in onda sulle diverse radio italofone a partire da lunedì 19 ottobre, data di inizio della Settimana della lingua italiana. A Radio Romania Internazionale, le puntate andranno in onda per tutta la settimana, nel programma delle 17.00 (le 16.00 in Italia).



    La Comunità Radiotelevisiva Italofona ricorda in un comunicato che il progetto si inserisce nel filone di impegno della Comunità italofona su “Litaliano della musica, la musica dellitaliano”, che ha visto Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dellAccademia della Crusca, ospite donore dellassemblea annuale della Comunità svoltasi il 21 settembre scorso a Torino. La presidente ha aperto i lavori introducendo il tema e presentando in anteprima il volume di Ilaria Bonomi e Vittorio Coletti “Litaliano della musica nel mondo”.



    Sempre in chiave di valorizzazione e diffusione della lingua italiana attraverso la musica è stato stipulato il Protocollo dintesa triennale firmato con lUniversità per Stranieri di Siena e lAssociazione Musicale Tito Gobbi. Laccordo “Adotta un cantante – Per la promozione della lingua italiana attraverso lopera lirica” prevede la fornitura di un corso di perfezionamento di lingua italiana per i giovani artisti stranieri che intraprendono la carriera di cantanti dopera. Questanno il corso è stato assegnato al giovane tenore turco Murat Can Guvem.


    Maggiori dettagli sul sito della Comunità Radiotelevisiva Italofona.




    Radio Rai: 1945 – 1955





    Radio Malta: 1955 – 1965





    Radio Capodistria: 1965 – 1975





    Radio San Marino: 1975 – 1985





    Radio Svizzera Italiana: 1985 – 1995





    Radio Romania: 1995 – 2005






    Radio Vaticana: l’italiano nella musica napoletana






    Radio Colonia: intervista a Etta Scollo, artista italiana residente a Berlino


  • Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Arad – città multiculturale e multiconfessionale

    Multiculturalismo e multiconfessionalità sono le parole che definiscono alla meglio la bella città di Arad, capoluogo dell’omonima provincia dell’estremità occidentale della Romania.



    Una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, con tanti luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    Alla scoperta di questa zona sono andate quest’anno, dal 28 agosto al 4 settembre, anche Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana, per percorere La Via di Arad – un cammino in una terra di confine.



    Il progetto è stato organizzato da Radio Romania, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    L’iniziativa è stata anche citata come esempio di diplomazia culturale in occasione della visita che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto a luglio a Bucarest.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino.



    A presentare ai giornalisti camminatori le bellezze di Arad proprio il sindaco della città, Gheorghe Falca, accogliendoli nel Palazzo del Comune, un vero gioiello architettonico. Tanti palazzi, tra cui spicca quello della Cultura, accanto all’edificio del Teatro Ioan Slavici, la Chiesa Cattolica intitolata a Sant’Antonio di Padova, la Chiesa Rossa (luterana), accanto alle Cattedrali ortodosse – vecchia e nuova, la Chiesa serba, sinagoghe e tanti altri monumenti rappresentativi, in un mix di stile barocco, neo-rinascimentale, neo-gotico oppure seccession.



    Il forte in stile Vauban fu costruito nella seconda metà del Settecento, per volontà di Maria Teresa stessa. Una volta prigione imperiale – ospitò persino Gavrilo Princip, l’assassino dell’arciduca Francesco Ferdinando – il forte è oggi caserma. Tanta effervescenza in questa città attraversata dal fiume Mures, confine settentrionale della regione storica del Banato.



    I 5.000 italiani stanno bene ad Arad, ci spiega il console onorario d’Italia, Roberto Sperandio. Bella la serata ecumenica, tra la messa alla Cattedrale ortodossa e quella (in ungherese) alla Chiesa Cattolica di Sant’Antonio di Padova.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, e percorsa da Radio Romania e Radio Rai nel 2013, anche La Via di Arad ha avuto come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.



  • Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Farnesina: Via di Arad, esempio di diplomazia culturale

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.


  • Farnesina: La Via di Arad – cammino in una terra di confine, esempio di diplomazia culturale

    Farnesina: La Via di Arad – cammino in una terra di confine, esempio di diplomazia culturale

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai è tornata in Romania per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, svoltosi dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si è affiancata quest’anno anche Radio Vaticana, è stato organizzato da Radio Romania in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa, accanto alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e con il sostegno del Comune di Arad, del Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e del Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Il progetto è stato anche citato come esempio di diplomazia culturale in occasione della recente visita del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Bucarest, come rileva un comunicato della Farnesina.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana hanno raccontato agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana.



    La Basilica Papale di Maria Radna a Lipova, la Chiesa dei bulgari cattolici di Vinga, il monastero di Hodos – Bodrog, ritenuto il più antico stabilimento monastico ortodosso sul territorio della Romania, la Via del Vino a Minis, le città di Arad e Timisoara, candidate al titolo di capitale europea della cultura nel 2021, hanno costituito le principali tappe del cammino. Ad Arad, i camminatori sono stati accolti anche dal sindaco della città, Gheorghe Falca.



    Spiritualità, ospitalità e bellezza sono le tre parole con le quali la giornalista Monia Parente di Radio Vaticana ha riassunto l’esperienza del recente viaggio in Romania, raccontandola anche per i programmi in lingua romena della sua emittente.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela. Il loro ideatore e conduttore, lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, è tornato anche quest’anno in Romania, insieme alla curatrice dei programmi, Giovanna Savignano.



    Nel loro cammino, i giornalisti sono stati affiancati da Angela Loi, Segretario di Legazione presso l’Ambasciata d’Italia, e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, Ezio Peraro, che hanno raccontato, a loro volta, a Radio Romania, l’esperienza del viaggio.



    La Via di Arad – un cammino in una terra di confine rappresenta un progetto molto importante, che continua quello che sta diventando una tradizione: presentare al pubblico romeno e italiano le bellezze della Romania, ha sottolineato, da parte sua, l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Diego Brasioli.



  • Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana sulla Via di Arad

    Dopo la Via dei faggi in Bucovina, percorsa insieme a Radio Romania nel 2013, Radio Rai torna nel nostro Paese per un nuovo cammino, dedicato questa volta alle presenze italiane e al patrimonio culturale, storico e spirituale della Romania occidentale, in una regione che costituisce un modello di dialogo interculturale e interconfessionale in Europa.



    Il progetto La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, che si svolge dal 28 agosto al 4 settembre, e al quale si affianca quest’anno anche Radio Vaticana, è organizzato in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Bucarest, che ha dato anche il patrocinio a questa iniziativa. A sua volta, la Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Rai e Radio Vaticana sono membri fondatori e Radio Romania membro associato, appoggia e patrocina il nuovo progetto, sostenuto anche dal Comune di Arad, dal Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica di Arad e dal Consolato Onorario d’Italia ad Arad.



    Come La Via dei faggi in Bucovina, dedicata ai monasteri medioevali di questa regione del nord della Romania, anche La Via di Arad ha come modello i Radiopellegrinaggi di Radio Rai, ai quali Radio Romania ha partecipato a partire dal 2012: La Via Francigena del Sud – Roma – Gerusalemme, Via Tolosana – verso Santiago, sulla via dei trovatori, La Francigena del Nord – l’Europa, a piedi, verso Roma, e Il Cammino del Nord, a Santiago de Compostela.



    I giornalisti di Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana racconteranno agli ascoltatori le esperienze del nuovo viaggio in una regione alla confluenza tra il centro e l’est del continente europeo, dove ci sono numerosi luoghi di culto ortodossi, cattolici e di altre confessioni, e dove convivono da secoli tante minoranze, cui si è affiancata negli ultimi 25 anni un’importante comunità italiana. Nel loro cammino, i giornalisti saranno accompagnati da un funzionario dell’Ambasciata d’Italia e dal direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest.



    Lo scrittore e giornalista Sergio Valzania, l’ideatore dei Radiopellegrinaggi della Rai, che conduce continuamente ogni anno a partire dal 2004, ha parlato a Radio Romania delle sue aspettative dal nuovo cammino in Romania.


  • Card.Meisner, Inviato Speciale di Papa Francesco a Maria Radna in Romania

    Card.Meisner, Inviato Speciale di Papa Francesco a Maria Radna in Romania

    Celebrazione liturgica con migliaia di fedeli il 2 agosto a Lipova, in provincia di Arad (ovest della Romania), per l’inaugurazione del complesso conventuale della Basilica Maria Radna, consacrata alla Madonna, in seguito ai lavori di restauro. Papa Francesco ha nominato l’Em.mo Card. Joachim Meisner, Arcivescovo emerito di Colonia, Suo Inviato Speciale.



    Avviati due anni fa, i lavori sono stati finanziati da fondi europei per un valore di 10 milioni di euro. Il complesso inagurato oggi include una biblioteca con 10.000 volumi antichi, un museo, una mostra permanente, ma anche sale conferenza.



    Il Convento francescano di Maria Radna, il più importante luogo di pellegrinaggio cattolico della Romania occidentale, custodisce anche un’icona miracolosa. Stando ai documenti, la prima chiesa venne eretta nel 1520, però fu distrutta per due volte – sotto il dominio turco e successivamente da un incendio.



    Eppure, l’icona della Madonna non fu distrutta ne’ dai turchi, ne’ dall’incendio, per cui, rimanendo intatta, è considerata miracolosa.



    L’attuale chiesa è stata consacrata nel 1767, e nel 1992 Papa Giovanni Paolo II l’ha elevata a Basilica Minore Pontificia. Ogni anno, il complesso conventuale di Maria Radna è visitato da oltre 80.000 pellegrini. In seguito ai lavori di restauro, sarà inserito in un circuito turistico internazionale.



    La Basilica di Maria Radna sarà una tappa importante del radiopellegrinaggio La Via di Arad – un cammino in una terra di confine, che Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana percorreranno insieme tra fine agosto e i primi di settembre in questa regione della Romania.


    Fonte foto: Centro Nazionale di Informazione e Promozione Turistica Arad

  • Radio Vaticana a conferenza Media 2020

    Radio Vaticana a conferenza Media 2020

    Con la conferenza “Media2020 – Bringing the Media to the Future”, Radio Romania è diventata ponte tra mondi e culture diverse. Lo dichiara a Radio Romania Giacomo Ghisani, direttore Relazioni Internazionali e Affari Legali della Radio Vaticana, che sarà il ViceDirettore della Segreteria per la Comunicazione, creata a fine giugno da Papa Francesco, alla luce dellattuale contesto comunicazionale, caratterizzato dallo sviluppo dei mezzi digitali.



    Daltronde, lintervento di Giacomo Ghisani alla conferenza organizzata dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest da Radio Romania e lAsia Pacific Broadcasting Union (ABU), è puntato proprio sullo sviluppo dei media nellera digitale.



    “Media2020 – Bringing the Media to the Future” ha costituito una prima nel paesaggio mediatico internazionale, dal momento che si è trattato del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, alla quale Radio Romania ha aderito nel 2013, ha accettato di organizzare fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dellABU e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia, hanno discusso a Bucarest delle sfide che i media dovranno affrontare nei prossimi cinque anni.



    Nellintervista a Radio Romania, Giacomo Ghisani ha avuto parole di plauso per i progetti culturali del servizio pubblico di Bucarest, e ha fatto riferimento anche alla collaborazione bilaterale.





  • Radio Romania – ponte tra mondi e culture diverse

    Radio Romania – ponte tra mondi e culture diverse

    Con la conferenza “Media2020 – Bringing the Media to the Future”, Radio Romania è diventata ponte tra mondi e culture diverse. Lo dichiara a Radio Romania Giacomo Ghisani, direttore Relazioni Internazionali e Affari Legali della Radio Vaticana, che sarà il ViceDirettore della Segreteria per la Comunicazione, creata a fine giugno da Papa Francesco, alla luce dellattuale contesto comunicazionale, caratterizzato dallo sviluppo dei mezzi digitali.



    Daltronde, lintervento di Giacomo Ghisani alla conferenza organizzata dal 30 giugno al 1 luglio a Bucarest da Radio Romania e lAsia Pacific Broadcasting Union (ABU), è puntato proprio sullo sviluppo dei media nellera digitale.



    “Media2020 – Bringing the Media to the Future” ha costituito una prima nel paesaggio mediatico internazionale, dal momento che si è trattato del primo evento che lABU, la più grande organizzazione di cooperazione audiovisiva a livello mondiale, alla quale Radio Romania ha aderito nel 2013, ha accettato di organizzare fuori dallo spazio geografico dellAsia – Pacifico.



    Professionisti del settore media, esperti, dirigenti di emittenti pubbliche e private, personalità dellABU e di altri enti internazionali di Asia, Europa, America e Australia, hanno discusso a Bucarest delle sfide che i media dovranno affrontare nei prossimi cinque anni.



    Nellintervista a Radio Romania, Giacomo Ghisani ha avuto parole di plauso per i progetti culturali del servizio pubblico di Bucarest, e ha fatto riferimento anche alla collaborazione bilaterale.





  • Speciale WRD 2014: Radio Romania – Radio Rai

    Speciale WRD 2014: Radio Romania – Radio Rai

    La Giornata Mondiale della Radio, celebrata il 13 febbraio, costituisce una nuova opportunità di riflettere insieme ai legami tra Radio Romania e Radio Rai, diventati molto stretti a partire dal 2012, che ha segnato anche l’inizio del progetti editoriali congiunti, coordinati dal Vice Direttore del servizio pubblico radiofonico italiano, Sergio Valzania.



    “La Via Francigena del Sud: Roma — Gerusalemme” nel 2012, insieme alla Comunità Radiotelevisiva Italofona, seguito nel 2013 dalla “Via Tolosana — verso Santiago, sulla strada dei trovatori” e la “Via dei faggi in Bucovina”, quest’ultimo cammino dedicato all’85esimo anniversario di Radio Romania, sono stati altrettanti progetti che hanno unito i due servizi pubblici.



    Quindi, la Rai è stata al fianco dei colleghi di Bucarest nel 2013, per il loro 85esimo anniversario. E sempre la Rai ha voluto essere insieme a Radio Romania nel 2014, a Roma, in occasione delle proprie celebrazioni: il 90esimo anniversario della radio e il 60esimo della televisione.



    Su invito della Presidente Anna Maria Tarantola, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, è stato presente all’udienza accordata da Papa Francesco ai giornalisti della Rai il 18 gennaio, in occasione del doppio anniversario, udienza alla quale hanno partecipato solo poche emittenti radiotelevisive dell’Europa.



    Radio Romania è stata l’unica di un Paese a maggioranza ortodossa. Nel breve dialogo con il Sommo Pontefice, Ovidiu Miculescu ha sottolineato l’eccellente collaborazione tra Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana.



    La Giornata Mondiale della Radio ha offerto un’ottima opportunità di ricordare insieme al Vice Direttore di Radio Rai, Sergio Valzania, i progetti comuni e il doppio anniversario del servizio pubblico radiotelevisivo italiano nel 2014.



  • Radio Romania e il Papa: i significati di un incontro

    Radio Romania e il Papa: i significati di un incontro

    I legami tra Radio Romania e Radio Rai sono diventati molto stretti a partire dal 2012, anno che ha segnato anche l’inizio del progetti editoriali congiunti. Nel 2012, Radio Romania ha partecipato al progetto radiofonico internazionale “La Via Francigena del Sud: Roma — Gerusalemme”, realizzato da Radio Rai e dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona.



    Per il servizio dedicato a Castel del Monte, l’Agenzia istituzionale Puglia Imperiale Turismo ha concesso ai giornalisti di Radio Rai e Radio Romania il Premio “Le Terre di Federico” per la promozione delle bellezze naturalistiche, artistiche, storiche ed enogastronomiche della regione.



    Nel 2013, Radio Romania ha partecipato anche al progetto della “Via Tolosana — verso Santiago, sulla strada dei trovatori”, il decimo cammino condotto dal Vice Direttore di Radio Rai, Sergio Valzania, destinato alla promozione del dialogo interculturale in Europa.



    Su questo modello, a settembre 2013, per il suo 85esimo anniversario, Radio Romania ha realizzato insieme a Radio Rai il progetto editoriale comune della “Via dei faggi in Bucovina”, volto a portare all’attenzione del pubblico le ricchezze spirituali, storiche e culturali di questa regione, nota soprattutto per i suoi monasteri medioevali inseriti nel patrimonio dell’UNESCO.



    Il progetto si è svolto sotto il patrocinio dell’Ente Nazionale per il Turismo della Romania, dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, con il sostegno del Consiglio Provinciale di Suceava e in collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona. I giornalisti hanno condotto trasmissioni per Rai Radio 1, RaiWebRadio, Radio Vaticana, Radio Romania Actualitati, Radio Romania Cultural e Radio Romania Internazionale.



    Quindi, la Rai è stata al fianco dei colleghi di Bucarest nel 2013, per il loro 85esimo anniversario. E sempre la Rai ha voluto essere insieme a Radio Romania nel 2014, a Roma, in occasione delle proprie celebrazioni: il 90esimo anniversario della radio e il 60esimo della televisione.



    Su invito della Presidente Anna Maria Tarantola, il Presidente Direttore Generale di Radio Romania, Ovidiu Miculescu, è stato presente all’udienza accordata da Papa Francesco ai giornalisti della Rai il 18 gennaio, in occasione del doppio anniversario, udienza alla quale hanno partecipato solo poche emittenti radiotelevisive dell’Europa.



    Radio Romania è stata l’unica di un Paese a maggioranza ortodossa. Nel breve dialogo con il Sommo Pontefice, Ovidiu Miculescu ha sottolineato l’eccellente collaborazione tra Radio Romania, Radio Rai e Radio Vaticana.



    La presenza del Presidente Direttore Generale di Radio Romania a questa udienza riveste molteplici significati, spiega il Vice Direttore di Radio Rai, Sergio Valzania, in una conversazione con il servizio pubblico di Bucarest, pochi giorni prima della Giornata Mondiale della Radio, celebrata il 13 febbraio.