Tag: relazioni bilaterali

  • Romania-Italia, il presidente Sergio Mattarella in visita a Bucarest

    Romania-Italia, il presidente Sergio Mattarella in visita a Bucarest

    “La Romania per l’Italia è un partner imprescindibile, sia sul piano bilaterale che su quello europeo, che su quello delle questioni internazionali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale ieri a Bucarest, dove è stato ricevuto dal capo dello stato, Klaus Iohannis, e dal primo ministro, Marcel Ciolacu. “L’Italia si augura e sollecita che il Consiglio Europeo, dopo aver rimosso i controlli marittimi e aerei nelle frontiere, rimuova anche quelli ai confini terrestri, perché la Romania possa entrare pienamente nello spazio Schengen”, ha sottolineato il capo dello stato italiano.

     

    Klaus Iohannis ha salutato, da parte sua, le solide basi per lo sviluppo delle relazioni bilaterali, della cooperazione a più livelli con l’Italia, anche in ambito europeo ed euro-atlantico. L’interscambio commerciale tra la Romania e l’Italia ha raggiunto l’anno scorso i 20 miliardi di euro, ha sottolineato il presidente, valutando che l’incontro rappresenta la continuazione del dialogo costante tra i due paesi.

     

    Allo stesso tempo, il capo dello stato ha accolto con grande favore il prezioso contributo dell’Italia alla sicurezza delle zone confinanti con la Romania. Iohannis ha precisato che entrambi gli stati continueranno a lavorare insieme a tutti gli alleati per rafforzare il ruolo della NATO nella prevenzione di qualsiasi guerra.

     

    “Abbiamo discusso delle nostre preoccupazioni in materia di sicurezza, generate dalla guerra che la Russia continua a condurre contro l’Ucraina, con un forte impatto negativo per la regione, ma anche per l’intero spazio euro-atlantico. Continueremo a lavorare insieme per rafforzare il ruolo della NATO nel prevenire qualsiasi guerra e difendere i nostri stati, consolidando la sua postura di deterrenza e difesa sul Fianco orientale, ma anche su quello meridionale”, ha detto Klaus Iohannis.

     

    Per quanto riguarda l’allargamento dell’Unione Europea, il presidente della Repubblica Italiana ha espresso la speranza che l’Ucraina e la Repubblica di Moldova aderiscano quanto prima possibile. Nella conferenza stampa congiunta, Sergio Mattarella ha fatto riferimento anche alla visita effettuata, in precedenza, a Chișinău.

     

    “Abbiamo considerato come sia indispensabile – lo accennava poc’anzi il presidente Iohannis – l’ampliamento dell’Unione con l’allargamento ai Paesi candidati. Io sono stato, appunto, – come ricordava cortesemente il Presidente Iohannis – ieri in Moldova, riaffermando la convinzione forte dell’Italia per l’ingresso della Moldova nell’Unione europea e per il contributo a rendere i tempi più veloci possibili. Così come intendiamo che avvenga per i Paesi dei Balcani occidentali e per l’Ucraina”, ha puntualizzato Sergio Mattarella.

     

    Con il primo ministro Marcel Ciolacu, il capo dello stato italiano ha sottolineato l’importanza della cooperazione economica come pilastro delle relazioni bilaterali. La cooperazione economica romeno-italiana, i valori comuni e i legami tra i cittadini rendono le relazioni bilaterali ancora più forti, ha affermato il premier. Un punto importante dei colloqui ha riguardato i romeni in Italia, una delle comunità romene più numerose all’estero. In questo contesto, Marcel Ciolacu ha accolto con grande favore il sostegno delle autorità italiane all’integrazione della comunità romena, il rispetto dei diritti e il riconoscimento dei benefici recati alla società italiana.

  • Festa di San Giovanni Battista, intervista all’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci

    Festa di San Giovanni Battista, intervista all’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci

    Solidarietà, azioni caritatevoli, volontariato sono le parole d’ordine dell’attività pluridecennale svolta in Romania dall’Ordine di Malta, dedicata interamente al servizio dei bisognosi, dei poveri e degli ammalati, seguendo costantemente l’impegno della missione Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (Difesa della Fede e Aiuto ai Poveri).

    Rapporti storici molto solidi riconfermati dall’incontro tra il premier romeno, Marcel Ciolacu, e il Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, svoltosi il 14 febbraio scorso al Palazzo Magistrale di Roma. Lo spiega a Radio Romania Internazionale S.E. Roberto Musneci, l’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania, in prossimità della Festa della Natività di San Giovanni Battista, il Santo Patrono dell’Ordine, celebrata il 24 giugno.

    Le relazioni bilaterali, la notevole e costante attività umanitaria svolta dall’Ordine di Malta in Romania, ma anche la situazione della popolazione colpita da conflitti in Ucraina e nella Striscia di Gaza e le soluzioni di pace in queste regioni sono stati i principali temi affrontati in questo incontro al vertice, che ha aperto il programma della visita di lavoro di due giorni effettuata dal primo ministro romeno nella Capitale italiana dal 14 al 15 febbraio. Erano presenti il vicepremier Marian Neacșu, la ministra degli Esteri, Luminița Odobescu, il segretario generale degli Affari Esteri dell’Ordine di Malta, Giampaolo Cantini, e l’Ambasciatore dell’Ordine in Romania, Roberto Musneci.

    Una visita avvenuta quasi sei anni dopo la visita precedente di un primo ministro romeno a Roma, che ha avuto alcune tematiche molto pratiche: come ottimizzare le nostre risorse umane e finanziarie, oltre alla necessità di rendere noto al largo pubblico ciò che è l’Ordine di Malta, precisa l’Ambasciatore.

    In Romania, l’Ordine ha circa mille volontari e più di cento dipendenti, oltre la struttura diplomatica, aggiunge l’ambasciatore, spiegando che si lavora molto spesso insieme alle organizzazioni di primo soccorso, in particolare con lo SMURD (Servizio Medico Urgente di Rianimazione ed Estricazione), sia su progetti in Romania sia in relazione alla crisi ucraina dopo l’invasione russa avvenuta il 24 febbraio 2022. D’altronde, il Corpo di soccorso romeno dellOrdine (Serviciul de Ajutor Maltez in Romania/ Malteser Relief Service) è riconosciuto come partner dal Dipartimento per le Situazioni di Emergenza del nostro Paese.

    “Recentemente, abbiamo ospitato alcune decine di ragazzi ucraini da Kamianets-Podilskyi per darli un minimo di “break” dalla situazione di tensione nella quale vivono nel loro paese. E non è la prima volta che ospitiamo dei ragazzi ucraini in Romania, credo sia la terza o la quarta volta. Siamo a Kamianets-Podilskyi, come organizzazione romena, quasi settimanalmente e non solo lì, ma anche a Beregovo, a Solotvino, dove abbiamo delle collaborazioni con le autorità locali e facciamo quello che ci viene richiesto”, puntualizza Roberto Musneci.

    Per quanto riguarda l’assistenza offerta a categorie vulnerabili – anziani, malati, bambini con disabilità, famiglie bisognose, l’Ambasciatore ha ricordato anche la collaborazione con la Casa Reale di Romania, rafforzata soprattutto durante la pandemia da Covid-19, ma anche con la Croce Rossa e altre ong.

    “Il mio augurio è che il prossimo 24 giugno 2025 non ci troveremo ad affrontare nè come Ordine, nè come società in senso lato, due guerre: quella in Ucraina e non dimentichiamo la situazione di crisi in Medio Oriente”, ha detto Roberto Musneci. L’Ambasciatore auspica anche “l’aumento del livello di collaborazione con le autorità romene, che è già elevato, in modo tale da poter fornire un servizio di qualità laddove in Romania abbiamo identificato delle aree di bisogno, su varie categorie sociali”.

     

  • Festa di San Giovanni Battista, intervista all’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania

    Festa di San Giovanni Battista, intervista all’Ambasciatore dell’Ordine di Malta in Romania

    Le relazioni tra la Romania e il Sovrano Militare Ordine di Malta sono al livello massimo degli ultimi anni. Lo spiega a Radio Romania Internazionale S.E. Roberto Musneci, lAmbasciatore del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, che celebra la sua Festività nazionale il 24 giugno, giorno della Natività di San Giovanni Battista, il Santo Patrono dellOrdine.



    In questo periodo, però, a seguito del decesso improvviso del Luogotenente di Gran Maestro, Fra Marco Luzzago, lOrdine è in lutto e il classico ricevimento diplomatico è stato rinviato in autunno, ha aggiunto lAmbasciatore. Una messa in suffraggio di Fra Marco Luzzago si terrà il 22 giugno, dalle ore 18.30, presso la Cattedrale San Giuseppe di Bucarest. Ricordando che Papa Francesco ha nominato fra John T. Dunlap come nuovo Luogotenente di Gran Maestro dellOrdine melitense, Roberto Musneci ha fatto riferimento alla collaborazione con le istituzioni centrali e locali di Romania e ai progetti portati avanti nel nostro Paese dallAmbasciata insieme al Malteser Relief Service.



    Nel 2022 ricorre anche il 90/o anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali. Allacciate nel 1932, vennero interrotte nel 1948, dopo linsediamento del comunismo in Romania, e riprese nel 1991, dopo la caduta del regime. Solidarietà, azioni caritatevoli, volontariato sono le parole dordine dellattività pluridecennale svolta in Romania dallOrdine di Malta, dedicata interamente al servizio dei bisognosi, dei poveri e degli ammalati, seguendo costantemente limpegno della missione Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (Difesa della Fede e Aiuto ai Poveri).






  • Incontro dell’Ambasciatore di Romania in Italia con la Presidente del Senato della Repubblica

    Incontro dell’Ambasciatore di Romania in Italia con la Presidente del Senato della Repubblica

    Il 7 giugno, l’Ambasciatore della Romania in Italia, Gabriela Dancău, è stata ricevuta dalla Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Lo riferisce l’Ambasciata di Romania in Italia, precisando che i temi affrontati hanno interessato temi riguardanti l’agenda bilaterale ed europea, quali lo sviluppo del Partenariato Strategico, la diplomazia parlamentare ed economica, l’impatto della guerra in Ucraina e la situazione dei rifugiati, la diversificazione delle fonti energetiche, l’attuazione del PNRR, il Patto europeo su migrazione e asilo, la valorizzazione dell’identità, della cultura e della lingua romena, nonché la promozione della partecipazione della comunità romena in Italia alla vita sociale e politica.

    L’Ambasciatore della Romania ha sottolineato l’importanza della diplomazia parlamentare nelle relazioni bilaterali, visto che il dialogo parlamentare si avvale di un linguaggio comune negli Stati membri dell’UE, che può generare molteplici vantaggi. In tal modo, i rappresentanti dei nostri Paesi possono parlare con una sola voce delle politiche e dei valori che hanno segnato la nostra recente storia comune, come la democrazia, la solidarietà, la coesione, lo sviluppo coordinato, ma anche delle politiche per le quali ci sono ancora passi da compiere, indica ancora la fonte.

    Inoltre, l’Ambasciatore romeno ha ricordato alla Presidente del Senato che quest’anno ricorre il 25° anniversario della sottoscrizione del Partenariato Strategico tra Romania e Italia, occasione in cui ha proposto di attivare tutte le forme di dialogo interparlamentare che potrebbero conferire maggiore dinamismo alla cooperazione bilaterale, precisa inoltre l’Ambasciata di Romania in Italia.

  • Intervista a S.E.Alfredo Maria Durante Mangoni, il nuovo Ambasciatore d’Italia a Bucarest

    Intervista a S.E.Alfredo Maria Durante Mangoni, il nuovo Ambasciatore d’Italia a Bucarest

    “Lamicizia tra i nostri Paesi è storica e radicata, così come molto profondi e fruttuosi sono i rapporti umani, economici, politici e culturali. Cè ancora tuttavia un grande potenziale da sviluppare; lobiettivo di questa nuova fase è soprattutto riprendere un costante dialogo politico dopo la pausa imposta dalla pandemia”. Così il nuovo Ambasciatore dItalia a Bucarest, S.E. Alfredo Maria Durante Mangoni, in unintervista rilasciata a Radio Romania Internazionale poche settimane dopo aver assunto lincarico.



    “Nel nuovo scenario europeo post Brexit, la Romania riveste un peso politico maggiore e lItalia vuole investire politicamente sul partenariato con Bucarest. Stiamo lavorando allaggiornamento della Dichiarazione sul Partenariato strategico che verrà rilanciato con la visita a Bucarest del Ministro Di Maio”, ha puntualizzato lAmbasciatore, spiegando che tra gli obiettivi della sua missione “occupa un posto centrale quello di rafforzare il coordinamento tra i due Paesi, oltre che sui dossier prettamente bilaterali, anche su alcuni temi dellagenda globale – come la lotta al cambiamento climatico – nellottica della resilienza e di un multilateralismo efficace basato sulle regole, ricercando opportune sinergie nel quadro della comune appartenenza ad UE e NATO”.



    “Intendo poi offrire il massimo sostegno dellAmbasciata allulteriore sviluppo della cooperazione economica e degli investimenti italiani, al fianco della nostra presenza imprenditoriale – anche per cogliere le opportunità dei rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza. Sto inoltre lavorando per garantire una costante diffusione della lingua e della cultura italiane anche negli aspetti più contemporanei e relativamente meno conosciuti dal pubblico romeno”, ha detto ancora il diplomatico.



    Alfredo Durante Mangoni ha evidenziato la dimensione economica di particolare importanza nei rapporti tra i due Paesi, con lItalia il secondo partner commerciale della Romania ed il quarto investitore nel Paese. “Nel 2019, gli investimenti diretti italiani sono stati pari a 7 miliardi e mezzo di Euro, il 9% del totale degli investimenti in Romania. Siamo inoltre il primo Paese investitore per numero di aziende, oltre 25.000 a capitale italiano iscritte nel registro delle imprese, che hanno sviluppato negli anni una grande conoscenza del Paese e che assicurano opportunità lavorative a quasi 200.000 cittadini romeni”, sottolinea lAmbasciatore, precisando che “le capacità e la tecnologia delle imprese italiane hanno molto da offrire in tutti i settori cruciali per la ripresa e il rafforzamento delleconomia romena, fornendo un apporto significativo alla realizzazione del PNRR e spingendo la realizzazione di partenariati pubblico-privato”.



    A loro volta, i cittadini romeni in Italia “hanno conquistato rispetto nella società, contribuiscono alla crescita economica e godono di una favorevole accoglienza”, spiega lAmbasciatore, puntualizzando che “dalla reciproca presenza di cittadini, imprese e professioni nel territorio dellaltra parte, nascono filoni paralleli e collaborazioni a volte avviate in modo autonomo tra loro, che insieme costituiscono la struttura portante di un rapporto bilaterale che nei prossimi anni siamo chiamati ad elevare con un salto di qualità a livello politico, per trasformare quella che è già una relazione solida e consolidata, in una autentica partnership strategica”.



    Alfredo Durante Mangoni ha fatto riferimento anche alle prospettive della cooperazione settoriale tra la Romania e lItalia in materia di difesa, giustizia e affari interni, come anche allinterno dellUE e della NATO. “Da parte italiana, siamo fermamente impegnati a garantire laspirazione della Romania di entrare nello spazio Schengen e divenire membro dellOCSE. Ci aspettiamo inoltre maggiore sintonia di posizioni sulla definizione di un Patto europeo per la Migrazione e lAsilo realmente solidale, efficace e bilanciato tra componente interna ed esterna”, afferma lAmbasciatore.



    La cultura svolge ugualmente un ruolo fondamentale nello sviluppo delle relazioni tra i popoli e lItalia ne è stata sempre una fonte inesauribile. “Giovani” è una parola chiave”, sottolinea il diplomatico, che considera necessario “introdurre una ventata di novità nella nostra offerta culturale, aprendo una finestra su autori, artisti, musicisti contemporanei, che hanno un grande potenziale di coinvolgimento dei giovani romeni”.



    “La cultura va intesa nella sua accezione più ampia, che contempla le varie forme ed espressioni del genio e della creatività italiane. È quello che chiamiamo “Vivere allItaliana”: penso ad esempio al design, alla moda, al cibo e al vino italiano. Per questo ci impegniamo a realizzare eventi di “promozione integrata” in grado di valorizzare trasversalmente tutte le eccellenze che lItalia è in grado di offrire”, ha detto ancora Alfredo Durante Mangoni. “Se amate lItalia e siete interessati alloperato dellAmbasciata e delle articolazioni del Sistema Italia in Romania, vi invito a seguire i nostri canali social per rimanere aggiornati sulle nostre attività. Io e la mia squadra di collaboratori daremo il massimo per far compiere ancora nuovi progressi alle relazioni tra i nostri due Paesi”, ha concluso lAmbasciatore.



  • L’ambasciatore d’Italia designato in Romania presenta copia Credenziali al ministro degli Esteri

    L’ambasciatore d’Italia designato in Romania presenta copia Credenziali al ministro degli Esteri

    Il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha ricevuto oggi l’ambasciatore d’Italia designato in Romania, Alfredo Maria Durante Mangoni, per la presentazione della copia delle Lettere Credenziali.

    Nel corso dell’incontro, il capo della diplomazia romena e l’ambasciatore designato hanno salutato le eccellenti relazioni bilaterali, definite dal Partenariato Strategico Consolidato tra la Romania e l’Italia, come sottolinea il MAE di Bucarest in un comunicato. Evocati, inoltre, gli ottimi risultati della visita effettuata il 7 aprile scorso a Roma dal ministro Bogdan Aurescu, su invito dell’omologo Luigi Di Maio, e le loro consultazioni che hanno offerto un notevole stimolo alla cooperazione bilaterale. Il capo della diplomazia di Bucarest ha ribadito l’interesse della Romania per la ripresa delle sedute governative congiunte e per l’aggiornamento della Dichiarazione Congiunta dei ministri degli Esteri di Romania e Italia sul Partenariato Strategico Consolidato romeno-italiano, interesse confermato anche dalla parte italiana, come indica il MAE.

    In ugual misura, il capo della diplomazia romena ha salutato il volume dell’interscambio commerciale, che ha piazzato l’Italia al secondo posto nella classifica dei partner della Romania anche nel 2020, auspicando un’evoluzione positiva delle relazioni economiche nel contesto post-pandemia. Nel corso dell’incontro, sono state evocate le evoluzioni significative nella cooperazione settoriale: economia, affari interni, giustizia, difesa, lavoro e affari sociali.

    Inoltre, il capo della diplomazia romena ha sottolineato quanto sia importante la presenza in Italia della più numerosa comunità di connazionali all’estero, che conferisce una dimensione particolare e positiva alle relazioni bilaterali e un fondamento del Partenariato Strategico Consolidato. Il ministro Bogdan Aurescu e l’ambasciatore Alfredo Maria Durante Mangoni hanno evidenziato che i romeni sono ottimamente integrati nella società italiana, apprezzati all’interno delle comunità in cui vivono, e recano un importante contributo all’economia italiana, sviluppando iniziative imprenditoriali.

    Il ministro Bogdan Aurescu e l’ambasciatore designato Alfredo Maria Durante Mangoni hanno inoltre evocato l’importanza di un coordinamento quanto più stretto all’interno dell’UE e della NATO, alla luce dell’interesse comune della Romania e dell’Italia nel consolidamento del ruolo dell’Unione e dell’Alleanza Nord-Atlantica a livello globale. Il ministro degli Esteri romeno ha puntualizzato l’interesse di un coordinamento più vicino con l’Italia anche per quanto riguarda lo sviluppo della resilienza strategica all’interno dell’UE e della NATO. Inoltre, l’ambasciatore designato Alfredo Maria Durante Mangoni ha ribadito l’appoggio dell’Italia all’ingresso della Romania nell’Area Schengen.

    Il ministro Bogdan Aurescu ha augurato al nuovo ambasciatore successo nella sua missione, garantendo il pieno sostegno delle autorità romene nel consolidamento delle relazioni bilaterali, l’Italia essendo uno dei partner più vicini alla Romania, sulla base dei molteplici interessi comuni dei due Stati, conclude il MAE di Bucarest.

  • Ambasciatore Marco Giungi: crescita, percorso storicamente continuo nei rapporti Italia-Romania

    Ambasciatore Marco Giungi: crescita, percorso storicamente continuo nei rapporti Italia-Romania

    La facilità con la quale i romeni si integrano nel nostro Paese e gli italiani stessi si integrano in Romania mi rende estremamente fiducioso riguardo alla permanenza di questi rapporti umani, che sono il vero fondamento e il cemento delle relazioni tra due nazioni. Lo sottolinea in un’intervista a Radio Romania Internazionale S.E. Marco Giungi, al termine della sua missione di Ambasciatore d’Italia a Bucarest, iniziata a maggio 2017.



    Quattro anni segnati da riferimenti importanti nello sviluppo e nel rafforzamento delle relazioni Roma-Bucarest, quali la visita di stato effettuata dal presidente Klaus Iohannis in Italia a ottobre 2018 e il primo semestre romeno di presidenza del Consiglio dell’UE nel 2019, anno che ha celebrato anche il 140/o delle relazioni diplomatiche. Inoltre, lo stesso 2019 ha visto un record nell’interscambio commerciale, che ha raggiunto i 15,64 miliardi di euro. L’Italia si è riconfermata il secondo partner commerciale della Romania anche nel 2020 quando, nonostante la pandemia, l’interscambio ha superato i 13,8 miliardi di euro.



    Sono le tappe principali di questi quattro anni che ho avuto la fortuna e l’onore di passare in questo Paese come Ambasciatore d’Italia. Sono pietre miliari, ma è importante anche ciò che si è svolto tra queste tappe, puntualizza Marco Giungi, definendo il record come la punta di un processo di crescita storicamente continuo, ma rallentato dalla pandemia.



    Un processo che riprenderà il passo degli anni passati, anche perchè è dovuto a una sintonia, a una vicinanza storica e culturale, che è veramente profonda, aggiunge l’Ambasciatore, ribadendo l’importanza della comunità romena in Italia e della collettività italiana in Romania per i rapporti estremamente profondi tra i due Paesi. Questo mi dà la certezza che, una volta superata finalmente questa parentesi triste e dolorosa, riusciremo a riprendere i ritmi che hanno contraddistinto storicamente i rapporti bilaterali, sottolinea Marco Giungi.



    La crescita è stata sempre un percorso importante che ha caratterizzato storicamente i rapporti bilaterali negli ultimi 30 anni, una crescita non solo numerica, ma soprattutto di qualità. Trovo che il ruolo della collettività romena in Italia sta crescendo di giorno in giorno. Sempre più sono i romeni che diventano imprenditori in Italia, che costruiscono insieme la crescita personale e familiare loro, ma anche dei nostri due Paesi, aggiunge il nostro ospite.



    L’Ambasciatore ha fatto un particolare riferimento all’espressione di solidarietà tra i due Paesi durante i difficilissimi momenti della pandemia di coronavirus: azioni concrete o simboliche, come il gesto della Romania di inviare un’équipe sanitaria per appoggiare i colleghi in Lombardia oppure l’illuminazione del Palazzo Presidenziale Cotroceni di Bucarest con i colori della bandiera italiana.



    Sono cose che hanno un significato profondo e sono il riflesso di un’amicizia duratura e profonda, sottolinea Marco Giungi, che lascia la Romania con bellissimi ricordi. Ho trovato ovunque non solo un’accoglienza sempre molto calorosa e una vicinanza al Paese che rappresentavo, ma tracce di una cultura comune, ha detto ancora il diplomatico.



  • Radio per l’Italia, solidarietà e vicinanza dalla Romania

    Radio per l’Italia, solidarietà e vicinanza dalla Romania

    Lungo la storia, l’Italia e la Romania, che nel 2019 hanno celebrato il 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche, sono sempre rimaste parte dello stesso mondo socio-culturale europeo. E insieme ce la faremo anche oggi. Così il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.univ.dr. Rudolf Dinu, ripercorrendo a Radio Romania Internazionale alcuni momenti di riferimento nella storia delle relazioni bilaterali tra i due Paesi proprio il 20 marzo, il giorno in cui, per la prima volta nella storia, le radio italiane nazionali e locali hanno dato vita all’iniziativa delle canzoni da cantare insieme per sentirsi più vicini, in questi momenti terribili attraversati dal Bel Paese.



    Oggi, alle ore 11, tutte le radio della Penisola hanno tramesso in sequenza L’inno d’Italia di Mameli, Azzurro di Adriano Celentano, La canzone del sole di Lucio Battisti e Nel blu dipinto di blu (Volare) di Domenico Modugno. Sempre oggi, le radio aderenti all’European Broadcasting Union, Radio Romania compresa, hanno mandato in onda la canzone You’ll Never Walk Alone di Gerry and The Pacemakers, accompagnata dal messaggio Io resto a casa e ascolto la radio che unisce tutti!.



    Come tutte le istituzioni in Italia, in questo periodo ha sospeso le attività anche l’Accademia di Romania in Roma, che ricopre un posto privilegiato e svolge un ruolo fondamentale nei rapporti con l’Italia. Un’Italia che si è annoverata tra i primi Paesi ad aver riconosciuto l’indipendenza della Romania dall’Impero Ottomano, conquistata in seguito alla guerra russo-romeno-turca del 1877-1878, e sancita dai Trattati di Santo Stefano e Berlino. L’Italia ha concesso un sostegno particolarmente importante alla Romania nelle trattative con le altre grandi potenze, soprattutto Germania, Francia e Gran Bretagna – che avevano condizionato l’indipendenza della Romania in occasione del Congresso di Berlino. Nel 1879, l’Italia riconosce il Principato di Romania, rompendo il punto forte del concerto di Berlino, spiega il prof. Rudolf Dinu.



    A dicembre 1879, con l’arrivo del conte Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano come primo inviato straordinario e ministro plenipotenziario d’Italia a Bucarest, si apre una tappa molto pragmatica nei rapporti fra i due Paesi per i successivi decenni, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania. In ugual misura, si chiudeva la tappa eroica, che aveva preso lo spunto dai moti rivoluzionari del 1848 e che ebbe il suo momento più importante nel triennio 1859-1861, quando fatti gloriosi accaduti sia nella Penisola che nelle terre romene, portarono all’Unione dei Principati della Valacchia e della Moldavia uniti nel 1859 e al Regno d’Italia, nel 1861.



    L’Italia non era soltanto la terra degli antenati o la sorella maggiore, come la definivano gli scrittori romeni. Fu un modello da seguire sotto profilo politico, sociale, ma anche in materia di giurisprudenza, modernizzazione delle infrastrutture e dell’esercito, e persino nel percorso verso la proclamazione del Regno di Romania nel 1881, spiega ancora il prof. Rudolf Dinu, ricordando che, nei decenni successivi, numerosi giovani romeni andarnono a studiare in accademie e scuole militari italiane, come quella di Livorno, la Scuola dei meccanici navali di Venezia o la Scuola Superiore di Guerra di Torino, dove si laureò anche il maresciallo Alexandru Averescu, il comandante dell’Esercito Romeno durante la prima Guerra mondiale. Un altro aspetto meno conosciuto legato alla Grande Guerra è la formazione della Legione Romena d’Italia: un corpo di volontari di nazionalità romena soprattutto della Transilvania – prigionieri di guerra provenienti dall’esercito austro-ungarico.



    Quindi, la storia dei rapporti romano-italiani conta in ugual misura successi, sconfitte, momenti di sofferenza dei popoli, periodi di rapida modernizzazione o di faticose stasi, ma la cosa importante è che i due Paesi sono rimasti vicini, ha concluso il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, Rudolf Dinu, rinnovando il messaggio di solidarietà e vicinanza. In ugual misura, la responsabilità è altrettanto importante in questi momenti, quando tutti dobbiamo seguire le misure di sicurezza.



  • Bilancio 2019, ambasciatore Marco Giungi, grande sintonia Italia-Romania

    Bilancio 2019, ambasciatore Marco Giungi, grande sintonia Italia-Romania

    Il 2019 è stato un anno molto particolare nelle relazioni Romania – Italia, determinato nel suo sviluppo anche bilaterale dal primo semestre di Presidenza del Consiglio dellUE assunto dalla Romania. Così lAmbasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi, presentando a Radio Romania Internazionale i riferimenti dellanno che si conclude nei rapporti Roma – Bucarest.



    “Molte delle energie romene, ma anche dellAmbasciata dItalia a Bucarest, sono state concentrate nei dossier europei. Ma questo non vuol dire che sia venuto meno il rapporto bilaterale, anzi: ormai le politiche europee sono parte delle politiche nazionali e della politica estera degli stati membri”, ha aggiunto lAmbasciatore, rilevando la “grande sintonia tra Italia e Romania su molti temi europei, fondamentali per il futuro di entrambi i Paesi”.



    “La Romania è un Paese amico e mi fa piacere dare una testimonianza di amicizia”, dichiarava il 9 maggio scorso il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presente al Vertice informale dei capi di stato e di governo dellUE ospitato dalla città romena di Sibiu.



    Anche le relazioni economiche si sono solidificate, con gli investimenti italiani in Romania in aumento, ha detto ancora lAmbasciatore Marco Giungi. Il primo semestre del 2019 ha visto un interscambio di 8 miliardi di euro che, se verrà replicato, raggiungera i 16 miliardi.



    Anche nel 2019 hanno riscosso successo le iniziative dedicate alla Festa Nazionale del 2 giugno, alla Settimana della Lingua Italiana o alla Settimana della Cucina Italiana, accanto alla rosa di eventi promossi insieme allIstituto Italiano di Cultura.



    Inoltre, il 2019 ha segnato il 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche tra Roma e Bucarest, celebrato anche con una mostra di documenti diplomatici inaugurata l11 dicembre al Palazzo del Parlamento di Bucarest. E le iniziative proseguiranno nel 2020, ha detto ancora Marco Giungi, rivolgendo i migliori auguri per il Natale e il Nuovo Anno.