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  • Fiscalità: reazioni a proposte riduzione

    In dibattito pubblico per un mese, la bozza del Codice fiscale proposta mercoledì scorso dal Governo romeno ha già scatenato le reazioni dei politici, degli imprenditori e degli specialisti.



    Il premier Victor Ponta ha dichiarato di contemplare persino la fiducia del Governo sul Codice fiscale se sarà bloccato al Parlamento e rischia di non essere adottato in questa sessione.



    “Compirò tutti gli sforzi affinchè questo Codice sia adottato entro la fine della sessione parlamentare, contemplando persino la fiducia del Governo se a un certo momento sarà bloccato in maniera politicizzante dal Partito nazionale liberale o da qualcun altro”, ha detto il premier.



    Ponta ha spiegato che l’adozione del Codice è necessaria per dare sei mesi di tempo ai preparativi per l’applicazione delle nuove modifiche e anche alla gente per abituarsi ai cambiamenti.



    Il presidente Klaus Iohannis e l’opposizione liberale hanno già criticato il progetto governativo che prevede, tra l’altro, la riduzione dell’IVA, della flat tax e dei contributi alla previdenza, senza indicare le fonti per migliorare l’impatto finanziario.



    Il primo-vicepresidente liberale Catalin Predoiu ritiene che le tasse e le imposte non possono essere ridotte senza una migliore raccolta delle entrate alle casse dello stato e propone la riforma dell’intero sistema.



    “Sappiamo che in questo momento viene raccolto circa il 41% di quanto viene promesso. Non puoi passare a un rilassamento talmente drammatico delle tasse senza migliorare in precedenza la lotta all’evasione fiscale”, ha detto Catalin Predoiu.



    Il Consiglio Fiscale richiama l’attenzione che le modifiche del Codice Fiscale, soprattutto quelle relative alla riduzione dell’Iva, hanno un forte effetto negativo sulle entrate alle casse dello stato. Le misure di rilassamento fiscale proposte dal Governo dovrebbero entrare in vigore gradualmente a partire dal 2016.



    Così, dall’anno prossimo, l’Iva dovrebbe scendere dal 24% al 20% e di altri 2 pp dal 2018. Sempre dall’anno prossimo anche l’Iva per i generi alimentari di base — carne, pesce, frutta e verdura — calerebbe dal 24 al 9%. Un’altra proposta interessa l’abolizione dell’imposta sulle costruzioni speciali.



    D’altra parte, dal 2017 i contributi previdenziali diminuiranno sia per il dipendente, dal 10,5 al 7,5%, che per il datore di lavoro, dal 15,8 al 13,5%. Il Governo propone anche la riduzione della flat tax dal 16 al 14% dal 2019.



    Altre modifiche interessano la riduzione delle accise ai carburanti e persino la loro eliminazione per il greggio di produzione interna e per prodotti tipo caffè, gioielli, auto dalla cilindrata superiore ai 3.000 mc, yacht, ma anche la crescita delle imposte per abitazioni e terreni.



    Dopo 30 giorni, la bozza del Codice fiscale dovrebbe essere approvata dal governo e inviata al dibattito e all’adozione del Parlamento.

  • Fiscalità: ministro Petrescu, flat tax resta 16% nel 2014

    Fiscalità: ministro Petrescu, flat tax resta 16% nel 2014

    In Romania, la flat tax del 16% sarà mantenuta nel 2014, però dal 2015 potrebbe interessare solo le compagnie, mentre per i contribuenti sarà applicata la tassazione progressiva. Lo ha dichiarato il nuovo ministro delle Finanze, Ioana Petrescu, la cui nomina è stata guardata con certi riserbi, data la sua età di 33 anni. Eppure, il giovane ministro vanta un dottorato ad Harvard, il che ha avuto probabilmente peso nella sua nomina in un incarico di massima responsabilità.



    Ospite a una tv privata, il ministro ha presentato in dettaglio le misure fiscali contemplate dal nuovo governo presieduto dal socialdemocratico Victor Ponta. In riferimento alle strategie di rilassamento fiscale, il ministro si è pronunciato per la riduzione dei contributi alla previdenza del 5% per il datore di lavoro, obiettivo del programma del Governo, che darà una boccata d’ossigeno sia agli imprenditori che ai dipendenti.



    La misura è volta anche a “schiarire” il mercato nero del lavoro. Un’altra misura volta a stimolare gli investimenti e a generare capitale sarà la non tassazione sul reinvestimento del profitto. Inoltre, l’Iva dovrebbe scendere dall’attuale livello del 24% al 19%, valido fino all’estate del 2010, mentre si contempla una quota ancora inferiore per i generi agroalimentari di base, se il quadro fiscale lo consentirà.



    E sempre se il budget sarà generoso, sarà possibile anche il passaggio, il più probabilmente dal 2015, alla tassazione progressiva dei contribuenti, con livelli pari all’8, al 12 e al 16%. L’attuale livello del 16% della flat tax sarà mantenuto solo per le compagnie.



    Ospite nello stesso programma televisivo, il direttore esecutivo della compagnia Ernst&Young, Gabriel Sincu, si è pronunciato per il mantenimento dell’attuale livello di tassazione, argomentando che la realtà degli ultimi 9 anni ha indicato che la flat tax ha costituito la chiave di volta della fiscalità romena, sulla quale è stato costruito un sistema funzionale, che è riuscito a mantenere attraente la Romania sulla mappa degli imprenditori.



    Il passaggio alla tassazione progressiva rappresenta una soluzione di rilassamento fiscale, ha sottolineato il ministro, ricordando che, a tale meta, si contempla anche la riduzione del numero di tasse, che al momento si aggirano su 200. Il ministro sta esaminando l’impatto di bilancio, per vedere in che misura alcune potrebbero essere eliminate.



    Ioana Petrescu boccia assolutamente possibili misure simili all’amnistia fiscale, che, a suo avviso, altro non farebbero che aumentare temporaneamente la raccolta delle tasse. Invece, il ministro si pronuncia per lo sradicamento dell’evasione fiscale, con una crescita delle entrate in modo sostenibile.