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  • Inizio dell’anno scolastico al Liceo Dante Alighieri di Bucarest

    Inizio dell’anno scolastico al Liceo Dante Alighieri di Bucarest

    Studiare in sicurezza è parola dordine anche al Liceo teorico Dante Alighieri di Bucarest, che riparte il 14 settembre, come tutte le scuole di Romania, con tutte le misure di protezione sanitaria imposte dalla pandemia. I battenti aprono nel cosiddetto scenario giallo, che abbina la scuola in presenza alle lezioni online. Gli oltre 1600 alunni – dal livello elementare fino a quello liceale, in classi di romeno, italiano e inglese – saranno divisi in gruppi che si alterneranno ogni due settimane, ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Maria Dan, la direttrice del Liceo Dante Alighieri. Ma nonostante la pandemia, i progetti andranno avanti. Durante lo scorso anno scolastico, gli alunni hanno partecipato alle olimpiadi di lingua italiana come lingua materna, uniniziativa sostenuta dallAssociazione degli Italiani di Romania – ROASIT. La direttrice Maria Dan ha fatto riferimento allottima collaborazione con la ROASIT e alle iniziative che si contemplano per lanno 2020-2021, che prevedono anche la partecipazione ai progetti Erasmus.



    Linaugurazione del nuovo anno scolastico è stata preceduta da una cerimonia ristretta svoltasi l11 settembre al Liceo Dante Alighieri. Accanto agli esponenti dei professori e degli alunni, erano presenti il deputato della minoranza italiana al Parlamento romeno, Andi Gabriel Grosaru, lAmbasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi, la presidente della ROASIT, Ioana Grosaru, Cornel Damian, vescovo ausiliare presso lArcidiocesi della Chiesa Cattolica nella capitale romena, e Costin Spiridon, consigliere patriarcale presso lArcivescovado ortodosso di Bucarest.



    Nel 2020, la scuola ricomincia in unatmosfera complicata, segnata dalla pandemia di COVID-19. Ma insieme ce la faremo, ha detto nel suo messaggio il deputato Andi Gabriel Grosaru. “Ciascuno di noi, qui presenti, è un tassello importante nel partenariato destinato al successo dei nostri figli. In un sistema educativo sempre più decentrato, per riuscire, dobbiamo stare insieme. Ognuno di noi deve impegnarsi attivamente nello sviluppo della scuola. Al Liceo Dante Alighieri si sta cimentando e raffinando sempre di più tutto quello che cè di migliore nel sistema educativo, comprese le classi di studio in italiano come lingua materna. Ogni singolo alunno, a prescindere dalletnia, trova qui un ambiente favorevole al suo sviluppo personale in maniera creativa e autonoma. I valori promossi dal liceo – responsabilità, fiducia, tolleranza, multilinguismo, spirito civico, sono essenziali per costruire una società migliore. Cari professori, cari studenti, ribadisco una volta in più il mio impegno come rappresentante della minoranza italiana in Romania, come anche lappoggio della ROASIT, per promuovere e portare avanti lo studio di elevata qualità. Dobbiamo ricordare sempre che listruzione rappresenta la base di qualsiasi società civilizzata, durevole e sana”, ha sottolineato il deputato Andi Gabriel Grosaru, rivolgendo i migliori auguri per il nuovo anno scolastico ai professori e agli studenti.



    Laugurio che sia un anno fruttuoso e tornare il prima possibile alla vera normalità è arrivato dallambasciatore dItalia a Bucarest, Marco Giungi, il quale ha evidenziato il ruolo vitale della scuola nelle nostre società. La formazione è importante non solo per avere una migliore qualità della vita: unaltra cosa che ci ha insegnato la pandemia di coronavirus in atto è limportanza di esercitare la propria capacità critica, davanti al bombardamento delle false notizie, ha detto il diplomatico. Per gli accertamenti, da un lato ci fidiamo delle fonti ufficiali, ma soprattutto esercitiamo la capacità critica, di cui abbiamo bisogno nella vita di tutti i giorni, e per la quale la scuola svolge un ruolo fondamentale, in quanto fornisce le basi e labitudine a esercitarla, ha detto ancora lambasciatore Marco Giungi, sottolineando limportanza fondamentale del comportamento individuale nei tempi che stiamo vivendo.




  • Istruzione: Governo, preparativi per il nuovo anno scolastico in Romania

    Istruzione: Governo, preparativi per il nuovo anno scolastico in Romania

    Il Governo di Bucarest ha stanziato 175 milioni di euro dai fondi europei per preparare il nuovo anno scolastico che inizierà il 14 settembre. Le autorità locali impiegheranno questi soldi per acquistare tablet, mascherine protettive e contenitori sanitari. Oltre la metà della somma – 100 milioni di euro – sarà spesa pe tablet e dispositivi elettronici per l’insegnamento online di circa 500.000 alunni, come ha spiegato il capo della Cancelleria del primo ministro, Ionel Dancă. 50 milioni di euro copriranno le spese per l’acquisto dei materiali di protezione sanitaria e medica, cioè mascherine e disinfettanti per le scuole, mentre 25 milioni di euro saranno destinati ai contenitori sanitari mobili.

    L’esperienza del secondo semestre del precedente anno scolastico, quando il rischio di trasmissione accelerata del nuovo coronavirus ha imposto la chiusura delle scuole, ha obbligato il Governo e le autorità locali a tenere in considerazione tutti gli scenari, compreso quello rosso – indesiderato e applicabile in situazioni estreme – in cui in una località vengono accertati tre casi positivi per mille abitanti negli ultimi 14 giorni. In questo caso, la scuola viene chiusa e si passa alla lezioni online.

    All’inizio di agosto, quando il numero dei contagi quotidiani non è sceso sotto i 1000, solo 50 località rientravano nello scenario rosso. In diverse centinaia di località sarebbe stato applicato lo scenario giallo, che presuppone un rischio medio, con un numero compreso tra una e tre persone su mille abitanti rilevate positive negli ultimi 14 giorni. In una simile situazione, avranno la priorità di tornare in classe i bambini di età prescolare, gli alunni di scuola elementare, nonchè quelli che dovranno sostenere degli esami. Gli altri faranno le lezioni online, ma andranno anche a scuola a turno.

    Gli scenari saranno aggiornati costantemente, a seconda della situazione epidemiologica locale. Per ogni provincia, il Comitato per le Situazioni di Emergenza, dietro proposta della scuola e dell’Ispettorato Scolastico, deciderà se gli alunni torneranno in classe o faranno le lezioni online.

    Abbiamo lasciato alle autorità locali, agli ispettorati scolastici provinciali, alle direzioni di pubblica sanità la libertà – tra virgolette – di adattare gli scenari e le regole imposte ad ogni singola scuola. Dove sarà possibile farlo, ci pronunciamo a favore dell’istruzione faccia a faccia, però laddove il rischio è alto applichiamo anche gli altri due scenari. La scuola deve cominciare, in quanto i bambini devono andare a scuola. Sono già rimasti a casa per mezz’anno e credo che la socializzazione e l’interazione faccia a faccia tra l’alunno e l’insegnante debbano esistere, ha detto il ministro della Salute, Nelu Tătaru.

    D’altra parte, il più ottimista scenario – quello verde – con una persona al massimo per mille abitanti rilevata positiva al COVID-19 negli ultimi 14 giorni, richiede la presenza obbligatoria degli allievi nelle scuole, sottolineava il ministro dell’Istruzione, Monica Anisie.