Tag: sicurezza

  • La pace, non più una certezza in Europa

    La pace, non più una certezza in Europa

    Tra meno di due settimane, in Romania si terrà il primo turno delle presidenziali, e la campagna elettorale continua a svolgersi in tono minore, con discorsi e attacchi prevedibili tra gli aspiranti alla carica suprema. Analisti e commentatori deplorano la quasi totale assenza dall’agenda dei candidati di questioni importanti, come la guerra nella confinante Ucraina e il modo in cui il Paese si sta preparando a qualsiasi tipo di sfida in materia di sicurezza. I militari non sono in campagna elettorale e temi talmente delicati sono alla loro portata di mano. Non in ultimo, l’istituzione che rappresentano è, a differenza dei partiti politici, nel top della credibilità pubblica.

    Relativamente di recente, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Gheorghiţă Vlad, ha attirato l’attenzione sul basso numero di riservisti che potrebbero essere chiamati in una situazione di conflitto, nonché su alcune lacune legislative che limitano la capacità di reazione delle forze armate in certe situazioni. Un’apparizione pubblica utile, perché le autorità hanno messo in moto le cose laddove il generale segnalava problemi.

    Martedì, in occasione dell’anniversario dello Stato Maggiore della Difesa, il generale Vlad ha lanciato un serio segnale d’allarme: gli indicatori dell’attuale situazione di sicurezza ci ammoniscono che la pace non è più una certezza sul continente europeo. Il generale ha ricordato che, in dissonanza con le norme del diritto umanitario internazionale, le azioni della Federazione Russa alimentano la progressione negativa delle potenziali minacce e dei rischi per la sicurezza. Stando al generale, nella regione del Mar Nero, area di interesse strategico della NATO, abbiamo una situazione di crisi nel campo della difesa.

    L’Esercito della Romania, ha sottolineato Vlad, ha riconfigurato la sua architettura difensiva. Le procedure sono state adattate, la capacità di reazione delle forze è stata ricalibrata e le strutture destinate al servizio di combattimento permanente, alla polizia aerea e al rafforzamento della vigilanza sono state rafforzate. Allo stesso tempo, sono state migliorate le capacità di conoscere la situazione e le capacità di allerta precoce. La nostra capacità difensiva, le relazioni euro-atlantiche e di Partenariato Strategico con gli Stati Uniti, rimangono i vettori della posizione nazionale di deterrenza e difesa nella regione del Mar Nero, e allo Stato Maggiore della Difesa spetta un ruolo sostanziale nel consolidare questa posizione, ha affermato Vlad.

    A metà settembre, i leader militari della NATO, presenti alla riunione del Comitato Militare dell’Alleanza a Praga, hanno analizzato lo stato di attuazione dei piani di difesa adottati al vertice del 2023. In quell’occasione, il generale Gheorghiță Vlad ha dichiarato che, tenendo in considerazione l’evoluzione della situazione nella guerra intrapresa dalla Russia contro l’Ucraina, diventa sempre più chiara la necessità di una presenza alleata consistente nella regione del Mar Nero e il mantenimento, con priorità, nell’agenda della NATO, della rilevanza del Mar Nero per garantire la stabilità di questa regione. Una deterrenza credibile ed efficace si traduce nella fornitura di forze e mezzi, nella flessibilità dei Battle Groups per organizzarsi velocemente, se necessario, a livello di brigata, ha insistito il capo di Stato Maggiore.

  • Droni, una questione di sicurezza

    Droni, una questione di sicurezza

    A Bucarest, il Ministero della Difesa ha lanciato in trasparenza decisionale un disegno di legge che migliora le misure di sicurezza aerea. Il progetto, che mira anche alla possibilità di contrastare i droni che entrano nello spazio aereo della Romania, dovrebbe essere votato nella prossima sessione del Parlamento, una volta il Governo completerà la sua elaborazione. Pertanto, gli aerei senza pilota, i droni che attraversano illegalmente il confine di stato della Romania e volano nello spazio aereo nazionale senza autorizzazione potranno essere distrutti, neutralizzati.

    Allo stesso tempo, il ddl prevede che sarà possibile assumere il controllo del loro volo. Tali misure saranno disposte in relazione al livello di minaccia, entro i limiti del diritto internazionale applicabile, tenendo presenti tutte le circostanze specifiche dell’evento e la priorità di proteggere la vita delle persone. L’ultima soluzione possibile applicata è la distruzione dell’aereo senza pilota a bordo, che utilizza senza autorizzazione lo spazio aereo nazionale.

    Contro i sistemi aerei senza pilota si possono adottare una o più misure non cinetiche. Queste implicano il rilevamento del drone, la presa del controllo o la neutralizzazione disabilitando le funzioni di comando, controllo o comunicazione. Una delle misure cinetiche sarebbe quella di immobilizzare o distruggere l’aereo senza pilota a bordo.

    Il disegno di legge avviato dal Ministero della Difesa stabilisce anche le modalità di azione contro gli aerei pilotati. Se i rispettivi aerei utilizzano lo spazio aereo della Romania in modo non autorizzato, vengono intercettati e, a seconda del caso, gli aerei intercettori possono sparare colpi di avvertimento e, in ultima istanza, di distruzione. Il ddl è stato avviato nel contesto in cui la Romania, che condivide un confine di circa 600 chilometri con l’Ucraina, ha registrato, nell’ultimo anno, ripetuti casi in cui frammenti di droni russi sono caduti sul suo territorio, durante gli attacchi di Mosca alle infrastrutture portuali di Ucraina.

    “I militari hanno bisogno di disposizioni legali per esercitare in tempo di pace – non essendo la Romania in guerra con la Federazione Russa – il diritto di non permettere che oggetti che non dichiarano la loro identità né sono attribuiti a una forza terza, violino il nostro spazio aereo e producano probabili e indesiderati danni materiali, sia nel campo degli obiettivi civili che in quello degli obiettivi di interesse pubblico”, è il parere dell’analista militare Ion Petrescu.

    Secondo il ddl, i sistemi alleati presenti in Romania possono partecipare a qualsiasi azione, in conformità con i trattati di difesa collettiva di cui la Romania è firmataria, in quanto membro della NATO e dell’Unione Europea. Nel mese di ottobre, i sistemi radar della Romania hanno rilevato quattro segnali separati – possibilmente provenienti da droni – che violavano lo spazio aereo del paese.

  • Radar Sentinel per la Romania

    Radar Sentinel per la Romania

    Il Dipartimento di Stato americano ha approvato la vendita di radar di ottimo livello di sorveglianza aerea alla Romania. Sentinel è un sistema all’avanguardia e aumenterà significativamente la capacità di deterrenza e difesa da potenziali minacce. Il programma di acquisizione comprende fino a quattro radar, compreso supporto logistico, servizi di formazione, apparecchiature di comunicazione, assistenza tecnica e servizi di trasporto, per equipaggiare i battaglioni di difesa aerea da terra delle Forze Terrestri Romene. I radar contribuiranno a migliorare la sorveglianza dello spazio aereo, in particolare contro le più recenti minacce degli aeromobili a pilotaggio remoto.

    Sentinel è un radar tridimensionale: può misurare la distanza, la direzione e l’elevazione di oggetti aerei con e senza pilota, dati che trasmette automaticamente ai sistemi di comando e controllo della difesa aerea da terra. Questo sistema supporta più interfacce di comando e controllo, fornendo dati consistenti di sorveglianza aerea. Può rilevare, identificare e tracciare gli aeromobili a pilotaggio remoto (UAV), missili da crociera e velivoli ad ala fissa e rotante. Costruito per la prima volta nel 1995, il radar Sentinel viene utilizzato nelle unità di difesa aerea nelle aree avanzate dell’esercito americano. Montato su piattaforma trainata, può essere posizionato a distanza dal resto dell’unità.

    Con un valore totale iniziale di circa 90 milioni di dollari, i primi due sistemi saranno finanziati principalmente attraverso sovvenzioni del fondo Foreign Military Financing del Dipartimento di Stato americano. “L’acquisizione da parte della Romania del sistema radar Sentinel evidenzia il partenariato a lungo termine tra i due paesi nel campo della sicurezza. Questi sistemi radar aumenteranno considerevolmente il grado di allerta precoce per potenziali minacce alle città e alle infrastrutture critiche in Romania e proteggeranno meglio il territorio e i cittadini della Romania. L’acquisizione di Sentinel migliora la sicurezza della Romania, nostro alleato NATO e forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana a Bucarest, Kathleen Kavalec.

    Da parte sua, il ministro della Difesa romeno, Angel Tîlvăr, ha sottolineato che l’equipaggiamento militare all’avanguardia, acquistato grazie alla collaborazione con gli Stati Uniti, ha cambiato in modo essenziale il profilo dell’Esercito della Romania a livello di capacità di azione nella regione del Mar Nero e ha rafforzato l’interoperabilità con gli eserciti alleati e partner. Radar all’avanguardia completeranno le capacità di difesa aerea del Paese, soprattutto in termini di rilevamento precoce di aeromobili a pilotaggio remoto, che funzionano a basse velocità e hanno un’impronta radar ridotta, minacce che si manifestano in prossimità dei confini nazionali, alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ha aggiunto il ministro della Difesa.

  • Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Sostegno americano alla Repubblica di Moldova

    Tutti gli esperti militari e tutti i commentatori politici dicono della Repubblica di Moldova che è lo stato confinante con l’Ucraina più gravemente colpito dall’invasione russa. Solidalmente con le autorità di Kiev, che stanno cercando di resistere agli invasori, Chişinău, che ospita numerosi profughi ucraini, è diventata a sua volta un bersaglio per i russi. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, ha ribadito ieri a Chişinău il sostegno degli Stati Uniti alla Repubblica di Moldova e alle sue aspirazioni di avvicinarsi all’Occidente. Antony Blinken ha espresso il plauso per quello che ha definito l’operato in circostanze difficili della presidente filo-occidentale Maia Sandu, che ha messo risolutamente la repubblica in cammino verso l’Unione Europea.

    Blinken ha promesso che il suo Paese sosterrà una democrazia resiliente di fronte ai tentativi di destabilizzazione arrivati dalla Russia. Ha annunciato, inoltre, un aiuto di 50 milioni di dollari, destinati alla difesa della democrazia di fronte alle minacce russe, e investimenti di 85 milioni di dollari per il consolidamento del settore energetico della Repubblica di Moldova. Secondo i corrispondenti di Radio Romania a Chişinău, il capo della diplomazia di Washington ha precisato che questi fondi sono destinati a ridurre la dipendenza della Repubblica di Moldova dalle risorse energetiche russe e contribuiranno ad aumentare la resilienza delle istituzioni statali.

    Gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine hanno esacerbato le difficoltà della Repubblica di Moldova nel settore energetico, hanno portato all’aumento dei prezzi dell’energia, rendendo vulnerabili imprese e consumatori comuni, ha ricordato Antony Blinken, in visita a Chişinău per la seconda volta dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022. La visita del segretario di stato riconferma l’eccellenza dei rapporti tra gli Stati Uniti e la Repubblica di Moldova ed è un forte segnale di sostegno, ha dichiarato, dal canto suo, la presidente Maia Sandu.

    Il messaggio di sostegno lanciato a nome di Washington arriva, ricordano i commentatori, dopo quello ricevuto, sempre questo mese, da Bruxelles. La Repubblica di Moldova ha recentemente firmato un patto di sicurezza e difesa con l’Unione Europea. Grazie ad esso, spiegano i firmatari, la collaborazione tra Chişinău e Bruxelles sarà molto più stretta e offrirà alla repubblica maggiori strumenti per rafforzare la propria sicurezza su più livelli, compreso il campo militare. Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles rileva che, d’ora in poi, la Repubblica di Moldova potrà partecipare a missioni attinenti alla politica europea di sicurezza e difesa e riceverà aiuto per rafforzare le sue capacità militari. Inoltre, i suoi soldati saranno integrati nel corpo militare europeo di rapido intervento e parteciperanno ad esercitazioni e addestramenti congiunti.

  • Programma Radio Romania Internazionale 22.04.2021

    Programma Radio Romania Internazionale 22.04.2021

    Sommario: Giornale radio e approfondimenti – Covid-19: vaccinazione, intenzioni e timori; Sfide alla sicurezza dal Baltico al Mar Nero; Attualità culturale: Rediviva Edizioni, nuovo invito alla lettura del “Diario della felicità” di Nicolae Steinhardt – intervista alla prof.ssa Violeta Popescu, responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e di Rediviva Edizioni; Società




  • Europa-Asia: Romania, ruolo importante su nuova Via della Seta

    Europa-Asia: Romania, ruolo importante su nuova Via della Seta

    La Romania può svolgere un ruolo estremamente importante sull’antica Via della Seta, che collega l’Europa all’Asia. E’ quanto emerso alla Conferenza Bucharest Forum, che ha riunito nella capitale romena leader politici e personalità del mondo imprenditoriale internazionale.



    L’idea principale emersa dal Forum di Bucarest è stata quella che i soldi e la sicurezza vanno di pari passo, nel senso che i progetti economici e il commercio portano un livello ragionevole di benessere, che può risolvere o almeno calmare i conflitti.



    Seguendo questa idea, si delinea un possibile ruolo estremamente importante della Romania, da un lato come porta tra l’Europa e l’Asia, ma anche come fattore di stabilità, sia politica che militare, in veste di membro dell’UE e della NATO.



    L’ex ambasciatore americano a Bucarest, Nicholas Taubman, ha detto che la Romania potrà divenatre un centro di potere, in certe condizioni.



    “Sono ottimista sul futuro economico della Romania. Se la Romania vorrà essere un centro di potere, non solo nell’est europeo, ma di avere anche un’influenza maggiore nell’UE, allora dovrà riunire tre requisiti: il primo riguarda la gente, e la Romania è il settimo Paese nell’UE come popolazione, e i romeni sono operosi e istruiti bene. Il secondo, che la Romania non ha in questo momento e che è essenziale, è un’economia forte. Sviluppata come si deve, l’energia può costituire la base di una simile economia forte. In terzo luogo, la Romania deve avere un esercito forte”, ha dichiarato Nicholas Taubman.



    Il Bucharest Forum è stato organizzato dal 2 al 4 ottobre dall’Istituto Aspen Romania e German Marshall Fund degli USA, in partenariato con il Ministero degli Esteri di Bucarest e la Banca Centrale di Romania.