Tag: solidarietà

  • Associazione Italo-Romena Futura, incontro all’insegna della Solidarietà

    Associazione Italo-Romena Futura, incontro all’insegna della Solidarietà

    Un incontro che ha come parola dordine la Solidarietà, necessaria più che mai nei tempi difficili che stiamo vivendo: è linvito rivolto dallAssociazione Italo-Romena “Futura” allAssemblea tematica che si svolge sulla piattaforma Zoom il 30 ottobre, dalle 18:30 (ore romene, le 17.30 in Italia). Lincontro sarà aperto dagli interventi del presidente dellAssociazione, Angelo Antognetti, e da Antonio Patanè, organizzatore e moderatore dellevento. “In questo momento difficile si amplia il divario sociale e anche quello generazionale”, ha spiegato a Radio Romania Internazionale Antonio Patanè, sottolineando che solo insieme si può tracciare una linea per il futuro. Insieme significa anche solidarietà, un concetto che si può esprimere in tanti modi. Non solo laiuto materiale è importante nei momenti di difficoltà, ma anche laiuto nella ricollocazione lavorativa. Solidarietà significa anche sentirsi parte di una comunità, quindi mantenere i legami con la propria nazione e la propria cultura, un aspetto altrettanto importante quanto lintegrazione nel Paese in cui siamo residenti”, aggiunge Antonio Patanè.



    AllAssemblea interverranno Maria Luisa Lapresa, Vice Capo Missione dellAmbasciata dItalia a Bucarest e responsabile dellUfficio Affari europei, sociali e culturali, lAmbasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta in Romania, Roberto Musneci, socio onorario dellAssociazione Futura. La responsabilità sociale e la solidarietà sono gli elementi costitutivi dellOrdine di Malta da quasi mille anni”, ha detto a Radio Romania Internazionale lAmbasciatore Roberto Musneci. In ossequio al motto “Difesa della fede e servizio ai poveri”, lOrdine si è basato essenzialmente sul servizio a tutte le parti della società che hanno bisogno di aiuto materiale e spirituale. La solidarietà è essenzialmente il gene costitutivo dellOrdine di Malta, presente in tutto il mondo per attività che variano dallassistenza ai poveri, ai portatori di handicap e allinfanzia abbandonata, allintervento nelle situazioni di calamità naturali. In Romania, in particolare, lOrdine di Malta e il Malteser Relief Service sono impegnati in oltre 100 progetti sul territorio nazionale, ha detto ancora Roberto Musneci, rieletto a luglio 2020 per un secondo mandato di presidente della Camera di Commercio Italiana per la Romania, a sua volta impegnata in iniziative di responsabilità sociale. “La responsabilità sociale è una parte integrante della strategia dimpresa”, ha aggiunto Roberto Musneci, spiegando che una conoscenza ormai consolidata a livello delle compagnie multinazionali è anche il cosiddetto concetto di profitti e perdite reputazionali.



    Allassemblea organizzata dallAssociazione italo-romena “Futura” interverranno anche Michele Schiavone, Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani allEstero, Cesare Insinsola, responsabile INAS per la Romania, Gianluca Lodetti, responsabile estero di INAS e membro del Comitato di Presidenza del CGIE. Saranno ospiti dellincontro anche Marian Mocanu, vicepresidente della Lega dei Romeni in Italia e, insieme a Irina Niculescu, autore del libro “Come fratelli. La Fratellanza italo-romena a 10 anni dalladesione allUnione Europea”, e Don Valeriano Giacomelli della Congregazione Don Orione. Lintervento conclusivo spetta al console onorario dItalia ad Arad, Roberto Sperandio.



    LAssociazione italo-romena “Futura” è nata allinizio del 2019 con lobiettivo di indirizzarsi alla comunità italo-romena, che conta milioni di persone, per unire gli italiani in Romania e i romeni che sono la più grande comunità straniera in Italia, come anche le numerose famiglie miste e tanti giovani romeni vissuti tra i due Paesi.






  • 2 giugno: Ambasciatore Marco Giungi, collaborazione internazionale è necessità vitale

    2 giugno: Ambasciatore Marco Giungi, collaborazione internazionale è necessità vitale

    Nell’affrontare la crisi del nuovo coronavirus, la collaborazione e la solidarietà hanno giocato un ruolo vitale. Così l’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, Marco Giungi, nel suo messaggio in occasione della Festa Nazionale del 2 giugno, ricordando che, da domani, l’Italia entra in una nuova fase della lotta all’epidemia. Non è ancora la vittoria definitiva e il virus non è ancora debellato. Ma le misure adottate e i sacrifici sofferti dalla popolazione stanno dimostrando risultati incoraggianti, spiega l’Ambasciatore, aggiungendo che in questi mesi terribili abbiamo imparato molto. Abbiamo misurato le nostre debolezze e valutato le nostre forze.



    Per l’Italia, il sostegno e la vicinanza dei partner nei momenti più bui sono stati fondamentali. Gesti concreti quali l’invio in Italia da parte della Romania di un team medico, o simbolici – quali l’illuminazione del Palazzo Cotroceni con i colori della nostra bandiera – rimarranno per sempre nella nostra memoria e nella nostra riconoscenza, rileva il diplomatico, ricordando che, accanto agli sforzi per contenere l’infezione, è stato vitale altresì garantire l’operatività degli scambi in un mondo in cui nessuno più è autosufficiente.



    L’interconnessione è ormai tale che nessuna nazione, per quanto florida, può sopravvivere senza le altre. Anche in questo settore abbiamo sempre trovato nei nostri amici romeni sintonia e collaborazione, e la massima disponibilità a discutere e concordare misure che garantissero gli scambi essenziali, ha detto ancora l’Ambasciatore, sottolineando che la vicinanza e l’identità di vedute registrate tra i nostri due Paesi nel pieno della crisi sono il miglior vaticinio per il futuro. Un futuro che è ancora in buona parte da disegnare e che deve necessariamente essere pensato sulla base delle lezioni imparate nell’emergenza.



    La collaborazione internazionale è una necessità vitale, rileva ancora Marco Giungi. Abbiamo imparato che la solidarietà non è una via a senso unico, ma neanche una strada a doppio senso di marcia. E’ piuttosto una circonvallazione, un cerchio che raggiunge e raccoglie tutti i membri di una società integrata. Come nella migliore delle parabole cristiane, non c’è reciprocità, c’è un circuito in cui tutti partecipano senza nessun calcolo se non quello della consapevolezza di essere parte di un gruppo e che l’interesse di un membro è l’interesse di tutti. La mia speranza e il mio augurio per tutti in questa giornata densa di storia e significato per l’Italia e per gli italiani, è che questa consapevolezza guidi le nostre azioni di oggi, quando stiamo tutti costruendo un futuro post-Covid. Viva l’Italia, viva la Romania!, ha concluso l’Ambasciatore Marco Giungi.




  • Speranza e solidarietà all’Italia, il messaggio del Presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop

    Speranza e solidarietà all’Italia, il messaggio del Presidente dell’Accademia Romena, Ioan Aurel Pop

    Con lItalia soffre oggi lintera umanità. Per questo, il Bel Paese ha bisogno di cura. E dobbiamo curare non solo Michelangelo, Brunelleschi, Tintoretto o Raffaello, ma tutti gli italiani di oggi, il tesoro umano attuale, i nostri colleghi e amici, conosciuti o sconosciuti, perchè siamo esseri umani tutti. Così laccademico prof.univ.dr. Ioan Aurel Pop, il Presidente dellAccademia Romena, la somma istituzione scientifica e culturale del Paese, in un messaggio di speranza e solidarietà trasmesso allItalia dai microfoni di Radio Romania Internazionale.



    Per i romeni, lItalia è come la seconda Patria, perchè dalla Penisola Italica sono venuti in nostri antenati 2000 anni fa, guidati dallImperatore Traiano, ha detto ancora il Presidente, ricordando che da Roma abbiamo il nome di romeni e la nostra lingua e che, dopo il crollo del comunismo, lItalia ha accolto tantissimi romeni. Oggi, italiani e romeni siamo fortemente legati e dobbiamo rimanere solidali, ha detto ancora il Presidente dellAccademia Romena, prof.univ.dr. Ioan Aurel Pop.



  • Giornata NATO in Romania

    Giornata NATO in Romania

    Nel 71/o anniversario della NATO, il presidente romeno, Klaus Iohannis, si pronuncia per un’Alleanza Nord-Atlantica forte nel contesto della pandemia di COVID-19. Nel messaggio trasmesso in questa occasione, il capo dello stato ha assicurato che la Romania continuerà ad adoperarsi in maniera coerente e convergente, insieme agli altri alleati, per un’organizzazione forte e di successo anche d’ora in avanti.

    Una Giornata NATO in Romania segnata quest’anno da unità e solidarietà, nel contesto di una crisi sanitaria senza precedenti per il mondo contemporaneo, ha sottolineato, da parte sua, il premier Ludovic Orban. Per l’Alleanza, l’attuale sfida è quella di non lasciare che la crisi sanitaria si trasformi in un rischio in più alla sicurezza, aggiunge il primo ministro.

    Nel messaggio trasmesso nel 16/0 anniversario dell’ingresso del Paese nell’Alleanza, il ministro della Difesa, Nicolae Ciucă ribadisce che questa appartenenza ha portato alla Romania sicurezza e prosperità, ma anche esperienza e profesionalizzazione dell’esercito attraverso l’impegno in missioni ed esercitazioni alleate. Proprio in questi giorni, aerei alleati stanno trasportando materiali e aiuti, dimostrando che la NATO svolge un ruolo importante nella risposta alla crisi generata dal COVID-19, ha detto ancora il ministro Nicolae Ciucă.

    Da parte sua, il presidente della Camera dei deputati, Marcel Ciolacu, ha affermato che la Romania è riuscita a diventare uno dei membri forti della comunità transatlantica, contribuendo pienamente alla sua sicurezza e prosperità. Per il nostro Paese, la membership NATO e UE sono i pilastri principali di politica estera, ha aggiunto Marcel Ciolacu.

    L’appartenenza alla più importante Alleanza della storia, in cui la solidarietà e l’unità rappresentano i principi essenziali, completa il profilo della Romania come stato moderno e democratico, e porta garanzie di sicurezza senza precedenti, indica, a sua volta, il Ministero degli Esteri di Bucarest. In occasione della Giornata NATO, alla sede del Ministero della Difesa sono state issate la bandiera nazionale della Romania, accanto a quella dell’Alleanza Nord-Atlantica.

    La Romania è entrata a far parte della NATO il 29 marzo 2004, presentando gli strumenti di ratifica al Dipartimento di Stato degli USA, depositario del Trattato Nord-Atlantico. Il 2 aprile 2004, la bandiera nazionale della Romania veniva issata al quartier generale della NATO.

  • Coronavirus: misure urgenti dal Parlamento Europeo

    Coronavirus: misure urgenti dal Parlamento Europeo

    Con un’aula semi-vuota e la maggior parte dei deputati a votare a distanza, il Parlamento Europeo ha approvato ieri un pacchetto di misure urgenti per far fronte all’epidemia di Covid-19. L’iniziativa di investimento di risposta al Coronavirus dirigerà 37 miliardi di euro per mitigare l’impatto della crisi e sostenere i sistemi sanitari, le piccole e medie imprese, il mercato del lavoro e i più vulnerabili settori economici. Gli eurodeputati hanno approvato anche l’estensione del Fondo di solidarietà dell’UE per coprire le emergenze sanitarie pubbliche, rendendo disponibili fino a 800 milioni di euro per i Paesi comunitari nel 2020.

    Il Parlamento ha inoltre votato la sospensione temporanea delle norme UE relative agli slot aeroportuali, al fine di fermare i voli a vuoto causati dall’epidemia. Le norme aeroportuali obbligano, infatti, le compagnie aeree ad operare almeno l’80% delle loro bande orarie di decollo e atterraggio, altrimenti rischiano di perderle per la stagione corrispondente successiva. In aula erano presenti solo il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, e 32 eudeputati a distanza di sicurezza gli uni dagli altri, che hanno sollecitato nei loro interventi una maggiore solidarietà tra gli stati membri, collaborazione e frontiere interne aperte, per consentire le consegne dei dispositivi medicali e delle merci.

    David Sassoli ha dichiarato che il Parlamento europeo non si fermerà, nonostante la pandemia. E’ solo così che possiamo rendere un servizio alle persone, alle nostre comunità e al personale sanitario che si sta sacrificando nelle corsie dei nostri ospedali in tutta l’Europa, ha sottolineato David Sassoli. Da parte sua, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha spiegato che la libera circolazione delle merci e dei servizi è l’unica modalità per evitare i blocchi nell’approvvigionamento, pronunciandosi per un’azione congiunta anche per mantenere il mercato unico.

    Sempre ieri, i leader del G20, riuniti in videoconferenza, hanno promesso iniezioni di oltre 5.000 miliardi di dollari nell’economia mondiale, come parte della risposta coordinata alla pandemia di coronavirus. I leader del G20 hanno annunciato maggiori capacità di produzione per far fronte alla domanda crescente per dispositivi medicali e assunto l’impegno di mantenere il flusso transfrontaliero di beni e servizi, nonchè di risolvere i disagi nelle catene globali di approvvigionamento e facilitare il commercio internazionale. Agli stati del G20 si sono affiancati Paesi colpiti dal Covid-19 – Spagna, Giordania, Singapore o Svizzera, ma anche dirigenti di organizzazioni mondiali: l’ONU, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione Mondiale del Commercio.

  • Radio per l’Italia, solidarietà e vicinanza dalla Romania

    Radio per l’Italia, solidarietà e vicinanza dalla Romania

    Lungo la storia, l’Italia e la Romania, che nel 2019 hanno celebrato il 140/o anniversario delle relazioni diplomatiche, sono sempre rimaste parte dello stesso mondo socio-culturale europeo. E insieme ce la faremo anche oggi. Così il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, prof.univ.dr. Rudolf Dinu, ripercorrendo a Radio Romania Internazionale alcuni momenti di riferimento nella storia delle relazioni bilaterali tra i due Paesi proprio il 20 marzo, il giorno in cui, per la prima volta nella storia, le radio italiane nazionali e locali hanno dato vita all’iniziativa delle canzoni da cantare insieme per sentirsi più vicini, in questi momenti terribili attraversati dal Bel Paese.



    Oggi, alle ore 11, tutte le radio della Penisola hanno tramesso in sequenza L’inno d’Italia di Mameli, Azzurro di Adriano Celentano, La canzone del sole di Lucio Battisti e Nel blu dipinto di blu (Volare) di Domenico Modugno. Sempre oggi, le radio aderenti all’European Broadcasting Union, Radio Romania compresa, hanno mandato in onda la canzone You’ll Never Walk Alone di Gerry and The Pacemakers, accompagnata dal messaggio Io resto a casa e ascolto la radio che unisce tutti!.



    Come tutte le istituzioni in Italia, in questo periodo ha sospeso le attività anche l’Accademia di Romania in Roma, che ricopre un posto privilegiato e svolge un ruolo fondamentale nei rapporti con l’Italia. Un’Italia che si è annoverata tra i primi Paesi ad aver riconosciuto l’indipendenza della Romania dall’Impero Ottomano, conquistata in seguito alla guerra russo-romeno-turca del 1877-1878, e sancita dai Trattati di Santo Stefano e Berlino. L’Italia ha concesso un sostegno particolarmente importante alla Romania nelle trattative con le altre grandi potenze, soprattutto Germania, Francia e Gran Bretagna – che avevano condizionato l’indipendenza della Romania in occasione del Congresso di Berlino. Nel 1879, l’Italia riconosce il Principato di Romania, rompendo il punto forte del concerto di Berlino, spiega il prof. Rudolf Dinu.



    A dicembre 1879, con l’arrivo del conte Giuseppe Tornielli Brusati di Vergano come primo inviato straordinario e ministro plenipotenziario d’Italia a Bucarest, si apre una tappa molto pragmatica nei rapporti fra i due Paesi per i successivi decenni, aggiunge il direttore dell’Accademia di Romania. In ugual misura, si chiudeva la tappa eroica, che aveva preso lo spunto dai moti rivoluzionari del 1848 e che ebbe il suo momento più importante nel triennio 1859-1861, quando fatti gloriosi accaduti sia nella Penisola che nelle terre romene, portarono all’Unione dei Principati della Valacchia e della Moldavia uniti nel 1859 e al Regno d’Italia, nel 1861.



    L’Italia non era soltanto la terra degli antenati o la sorella maggiore, come la definivano gli scrittori romeni. Fu un modello da seguire sotto profilo politico, sociale, ma anche in materia di giurisprudenza, modernizzazione delle infrastrutture e dell’esercito, e persino nel percorso verso la proclamazione del Regno di Romania nel 1881, spiega ancora il prof. Rudolf Dinu, ricordando che, nei decenni successivi, numerosi giovani romeni andarnono a studiare in accademie e scuole militari italiane, come quella di Livorno, la Scuola dei meccanici navali di Venezia o la Scuola Superiore di Guerra di Torino, dove si laureò anche il maresciallo Alexandru Averescu, il comandante dell’Esercito Romeno durante la prima Guerra mondiale. Un altro aspetto meno conosciuto legato alla Grande Guerra è la formazione della Legione Romena d’Italia: un corpo di volontari di nazionalità romena soprattutto della Transilvania – prigionieri di guerra provenienti dall’esercito austro-ungarico.



    Quindi, la storia dei rapporti romano-italiani conta in ugual misura successi, sconfitte, momenti di sofferenza dei popoli, periodi di rapida modernizzazione o di faticose stasi, ma la cosa importante è che i due Paesi sono rimasti vicini, ha concluso il direttore dell’Accademia di Romania in Roma, Rudolf Dinu, rinnovando il messaggio di solidarietà e vicinanza. In ugual misura, la responsabilità è altrettanto importante in questi momenti, quando tutti dobbiamo seguire le misure di sicurezza.



  • Coronavirus: presidente Klaus Iohannis, nessun motivo reale di panico, serve solidarietà

    Coronavirus: presidente Klaus Iohannis, nessun motivo reale di panico, serve solidarietà

    In seguito al caso di contagio da coronavirus confermato in Romania, il presidente Klaus Iohannis assicura che non c’è alcun motivo reale di andare nel panico. In un post su Facebook, il capo dello stato scrive che il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali.

    Cari romeni, è giusto trattare con la massima serietà la situazione generata dall’apparizione dei casi di coronavirus in Europa e dall’accertamento di un contagio in Romania, però non esiste alcun motivo reale di panico. L’infezione da questo virus provoca, nella maggioranza dei casi, solo lievi sintomi, mal di gola, tosse e febbre, come qualsiasi raffreddore. Quindi, il comportamento normale che dobbiamo seguire adesso è quello di applicare rigorosamente le raccomandazioni delle autorità e tenerci costantemente aggiornati da fonti credibili e ufficiali, scrive il Klaus Iohannis, ricordando che le competenti istituzioni hanno preso tutte le misure necessarie per impedire la diffusione del virus nel nostro Paese e limitare i suoi effetti negativi.

    Dobbiamo essere solidali nello scoraggiare qualsiasi tentativo di creare rivelazioni sensazionali in questi momenti. La diffusione di allarmismi o persino di notizie false è in grado di generare un’epidemia di panico, con conseguenze nocive per i nostri simili, aggiunge il capo dello stato, ricordando quanto sia importante proteggere le persone anziane e vulnerabili, già affette da malattie croniche.