Tag: Svizzera

  • Summit per l’Ucraina

    Summit per l’Ucraina

    La Romania ha sostenuto fin dall’inizio la formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e la “cosiddetta formula di pace” della Russia non è credibile, ha dichiarato il capo della diplomazia di Bucarest, Luminiţa Odobescu, che ha partecipato al Vertice globale sulla pace dedicato all’Ucraina, svoltosi alla fine della scorsa settimana in Svizzera. Luminița Odobescu ha sottolineato che la posizione della Romania è che la pace nello stato confinante deve basarsi sulla Carta dell’ONU e sui principi del diritto internazionale. La ministra degli Esteri romena ha spiegato che il vertice ospitato dalla Svizzera è stato un successo, sia per il gran numero di partecipanti che per l’accordo degli stati secondo cui la pace in Ucraina deve basarsi sulla Carta dell’ONU e sul diritto internazionale.

     

    L’evento è stato organizzato su richiesta del presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, al fine di avviare il processo per una pace giusta, globale e durevole in Ucraina. I lavori del vertice hanno visto un’ampia partecipazione internazionale: oltre 100 stati e organizzazioni internazionali provenienti da tutti i continenti. La ministra degli Esteri romena ha sottolineato, nella dichiarazione nazionale, la responsabilità esclusiva della Federazione Russa per l’aggressione contro l’Ucraina, che rappresenta una grave violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale. In ugual misura, ha respinto le narrative della propaganda russa riguardo alle presunte intenzioni di Mosca di negoziare.

     

    “Sono stati discussi tre temi prioritari nell’agenda dell’Ucraina, nell’ambito della formula di pace presentata dal presidente Zelensky, vale a dire la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e gli aspetti umanitari. In pratica, si sono discussi in dettaglio i principi che costituiscano la base della pace futura”, ha dichiarato Luminița Odobescu. La ministra ha aggiunto che si tratta di un processo lungo, ma la presenza di molti partecipanti da tutti i continenti dimostra l’interesse dei paesi a trovare soluzioni e il fatto che l’ordine internazionale basato su regole rimane un fondamento importante delle relazioni internazionali.

     

    Nel panel dedicato alla sicurezza alimentare, il capo della diplomazia di Bucarest ha presentato il ruolo dinamico della Romania nel facilitare le esportazioni ucraine, così come gli sforzi compiuti a livello nazionale o in coordinamento con i partner esterni per il continuo aumento della capacità di transito dei prodotti agricoli ucraini. La ministra ha presentato allo stesso tempo gli sforzi che la Romania sta compiendo, insieme alla Bulgaria e alla Turchia, per garantire la circolazione nel Mar Nero, attraverso l’accordo di sminamento firmato dai tre stati. Al termine del vertice è stato adottato un Comunicato congiunto in cui si sottolinea la necessità che ogni futura discussione o impegno verso la pace in Ucraina si basi sulla Carta delle Nazioni Unite e sul rispetto dei principi del diritto internazionale.

  • Pasqua ortodossa: padre Gabriel Popescu, sfruttiamo bene questi tempi per il nostro spirito

    Pasqua ortodossa: padre Gabriel Popescu, sfruttiamo bene questi tempi per il nostro spirito

    Il mondo sta attraversando dei momenti difficili, però possiamo scoprire anche i lati positivi, come il tempo che dedichiamo ai nostri cari, ma anche a noi stessi. Lo dice dalla Lombardia, messa a durissima prova dalla pandemia, il prete romeno Gabriel Popescu, in un messaggio a Radio Romania Internazionale nella Settimana delle Passioni per i fedeli ortodossi e cattolici di rito bizantino, che quest’anno celebrano la Risurrezione del Signore il 19 aprile. Padre Gabriel vive da tantissimi anni ad Arcore, nei pressi di Monza, e nel 2012 è stato ordinato prete ortodosso a Lugano.



    La pandemia del nuovo coronavirus ha cambiato non solo la nostra vita quotidiana, ma anche la nostra vita liturgica, aggiunge padre Gabriel, spiegando che le decisioni restrittive temporanee imposte per contenere la diffusione del virus non sono contro la Chiesa. Non riguardano la nostra identità di credenti, ma soltanto la nostra identità di esseri umani, quindi continuiamo ad attenerci a queste misure straordinarie in modo coerente, esorta il nostro ospite.



    In questi giorni, miliardi di fedeli vivono in casa, quasi come i monaci vivono nei monasteri. Siamo un po’ monaci anche noi in questi giorni. Se siamo abbastanza intelligenti e sappiamo sfruttare questo tempo, avremo sicuramente dei benefici spirituali notevoli. Alla fine, non si potrebbe mai arrivare alla Resurrezione senza passare prima sulla Croce, spiega ancora padre Gabriel.



    Un altro aspetto positivo è che abbiamo più tempo da passare con la propria famiglia, ma anche con noi stessi e farci delle domande essenziali sulla nostra vita, riflettere sui nostri limiti, sulla nostra condizione umana, sul bisogno che abbiamo di Dio, aggiunge padre Gabriel Popescu, auspicando il ritorno alla normalità, che non dovrebbe essere come prima. Ci serve una normalità migliore, se possiamo dire così, con più spazio per Dio, per il prossimo, per le cose spirituali, per la moralità, per una natura meno inquinante, conclude il nostro ospite. Domenica, diremo tutto con più forza: Cristo è Risorto! e risponderemo tutti E’ veramente risorto!



    Cristo è Risorto! è il saluto che anche Radio Romania Internazionale rivolge a tutti i suoi amici, attraverso la Resurrezione dell’Oratorio di Pasqua (bizantina) del compositore romeno Paul Constantinescu, con l’Orchestra Nazionale di Radio Romania, sotto la bacchetta del maestro Horia Andreescu, il baritono Eduard Tumagian e il Coro Accademico di Radio Romania, diretto da Dan Mihai Goia.


  • Suoni dei mercatini di Natale

    Suoni dei mercatini di Natale

    Mercatini di Natale a Bucarest



    In Romania, quasi tutte le grandi città hanno il proprio mercatino di Natale, però i più noti sono quelli di Bucarest e Sibiu (centro). Dal 28 novembre al 26 dicembre, Piața Constituției (PiazzadellaCostituzione) ospita il Mercatino di Natale Bucarest 2019. E’ stato l’ex grande calciatore Miodrag Belodedici, uno dei tre ambasciatori EURO 2020 in rappresentanza della Romania, ad aver acceso le luci natalizie al mercatino. Gli organizzatori hanno allestito la Casa di Babbo Natale, un albero natalizio alto oltre 30 metri, una giostra e una pista di pattinaggio. I buongustai e chi cerca dei prodotti tradizionali hanno da scegliere tra 130 chioschi pieni di prelibatezze. Nelle serate di festa, la gente ha l’occasione di interpretare canti natalizi accanto ad artisti amati dal pubblico. “Natale Contadino”, un altro mercatino diventato ormai tradizione, si è svolto dal 13 al 15 dicembre al Museo del Contadino Romeno, una delle maggiori attrattive turistiche della capitale romena. Intanto, un altro mercatino del tutto particolare è stato organizzato l’8 dicembre dall’IWA (International Womens Association of Bucharest). Si tratta di IWA Charity Christmas Bazaar, che ha coinvolto oltre 40 ambasciate presenti a Bucarest. I fondi raccolti saranno donati in beneficenza a fondazioni di Romania.





    Mercatini di Natale a Praga



    Il più grande mercatino di Natale di Praga, a Piazza della Città Vecchia, che attira ondate di visitatori stranieri, è tradizionalmente ritenuto tra i migliori al mondo. Ad abbellire la piazza è un albero di Natale alto 22 metri dai colori vivaci, donato dal comune di Semily, che si trova a nord-est di Praga. Dozzine di casette di legno offrono souvenir e varie prelibatezze locali: vino caldo, prosciutto di Praga, la famosa pasticceria “trdelník”, castagne arrostite, punch e tè al rum. Latmosfera natalizia è esaltata dalla musica dal vivo, spesso con la performance di un coro di bambini; cè tradizionalmente un presepe a grandezza naturale e un mini zoo per bambini. Anche le altre piazze di Praga hanno tanto da offrire. Il mercato vicino alla Chiesa di Santa Ludmilla vende vischio, candele, giocattoli, calendari dellAvvento o un vasto assortimento di prodotti artigianali. Quasi tutti i mercatini sono aperti fino alla Festa dell’Epifania del 6 gennaio.





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    Il mercatino natalizio di Einsiedeln



    Situato ai piedi del monastero, il mercatino natalizio di Einsiedeln, nella Svizzera centrale, è uno dei più belli del Paese. Ogni anno, le sue quasi 150 bancarelle vengono visitate da 70.000 persone. Con i suoi 1000 anni di storia, è il più importante luogo di pellegrinaggio della Svizzera. Il monastero di Einsiedeln è anche unimportante tappa del Cammino di Santiago, una rete di itinerari di pellegrinaggio in tutta l’Europa e meta di diverse centinaia di migliaia di pellegrini allanno.





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    Varsavia risplende sotto le luci di Natale



    Varsavia risplende sotto le luci di Natale. Come ogni anno, sulla famosa Trakt Królewski (Via Reale) si accendono milioni di luminarie. Il percorso natalizio parte dalla Città Nuova, attraverso la Piazza della Città Vecchia, Krakowskie Przedmieście, per concludersi alla residenza estiva di Re Giovanni III di Polonia (Jan Sobieski) a Wilanów. Passeggiando per 13 km, sarete avvolti dall’allegria, visiterete la casa di Babbo Natale e dei suoi assistenti, sentirete il sapore del pan di zenzero appena sfornato, vedrete un albero natalizio alto 30 metri nella Piazza del Castello, e farete qualche piroetta da pattinaggio su ghiaccio. Vedrete quanto è bella la città!





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    Natale in Canada



    Il Canada è considerato da molti come una destinazione ideale per trascorrere il Natale. In effetti, è stato classificato dal sito web di viaggi Taxi2Airport come uno dei Paesi più entusiasmanti per la celebrazione della Natività nel 2018. Alcune città canadesi sono anche rinomate a livello internazionale quando si tratta di feste natalizie, come Quebec – la capitale dell’omonima provincia francofona. Come tradizioni, le celebrazioni canadesi si ispirano principalmente alle culture francese, britannica e americana. Tuttavia, alcune sono comuni a ogni famiglia canadese, e lalbero di Natale è un esempio. È il simbolo principale del Natale in Canada. Lo possiamo trovare in case, aziende e spazi pubblici. Lalbero simboleggia la persistenza delle foglie, la vita e la magia dellinverno. I canadesi sono noti anche per le loro luminarie. Molte città mettono in mostra tutt’una rosa di decorazioni sui loro monumenti. Alcuni residenti creano persino veri e propri spettacoli di luce nei loro giardini. Come le città europee, anche il Canada ha i suoi mercatini di Natale, numerosi nelle capitali provinciali, ma anche nelle varie città vicine, come ad esempio nel Quebec. Infine, anche la capitale nazionale celebra il Natale a dicembre. Il Parlamento di Ottawa “indossa” i suoi migliori colori, e presenta persino uno spettacolo di proiezioni multimediali per il pubblico. Ora, lasciatevi portare in giro per le varie province canadesi con i nostri suoni e le nostre immagini. Andremo da costa a costa a costa, iniziando dallestremo nord.





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  • Prete ortodosso guida cattolici a scoprire Romania

    Prete ortodosso guida cattolici a scoprire Romania

    E’ parroco della comunità romena della Svizzera Italiana dal 1996 e da 13 anni invita e accompagna i cattolici del Canton Ticino a scoprire le bellezze e la spiritualità della Romania.



    Quest’estate padre Mihai Mesesan di Lugano ha organizzato un viaggio e ha fatto da guida a un gruppo di 26 amici della Comunità di Sacro Cuore di Bellinzona, accompagnandoli a scoprire il patrimonio storico, culturale e spirituale della Romania: i monasteri affrescati della Bucovina, patrimonio dell’UNESCO, ma anche la capitale Bucarest e la città di Iasi (est).



    Tra gli ospiti in Romania, anche il professor Remigio Ratti dell’Università della Svizzera Italiana di Lugano, già direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana ed ex Presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona.



    In una precedente intervista a Radio Romania Internazionale, il prof. Ratti ha raccontato di essersi innamorato della Romania dopo questa visita, durante la quale ha ascoltato insieme ai compagni di viaggio anche le puntate realizzate nel 2013 da Radio Romania e Radio Rai sulla “Via dei faggi in Bucovina”, il cammino percorso secondo il modello dei Radiopellegrinaggi del servizio pubblico italiano.



    Il progetto si è svolto sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, in collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Romania è membro associato, e con il sostegno del Consiglio Provinciale di Suceava.



    Dopo il viaggio in Romania, anche padre Mihai Mesesan ci ha raccontato la propria esperienza.



  • La Svizzera Italiana scopre la Bucovina

    La Svizzera Italiana scopre la Bucovina

    E’ riuscito perfettamente il viaggio di un gruppo di cattolici della Svizzera italiana nella regione della Bucovina (nord della Romania), nota per i suoi monasteri affrescati patrimonio dell’UNESCO. A fare da guida nel nostro Paese è stato padre Mihai Mesesan, sacerdote ortodosso del Canton Ticino.



    Tra gli ospiti in Romania, anche il professor Remigio Ratti dell’Università della Svizzera Italiana di Lugano, già direttore della Radiotelevisione Svizzera Italiana ed ex Presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona.



    Il prof. Ratti ci ha raccontato di essersi innamorato del nostro Paese dopo questa visita, durante la quale ha ascoltato insieme ai compagni di viaggio anche le puntate realizzate nel 2013 da Radio Romania e Radio Rai sulla “Via dei faggi in Bucovina”, il cammino percorso secondo il modello dei Radiopellegrinaggi del servizio pubblico italiano.



    Il progetto della “Via dei faggi” si è svolto sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Bucarest, in collaborazione con la Comunità Radiotelevisiva Italofona, di cui Radio Romania è membro associato, e con il sostegno del Consiglio Provinciale di Suceava.



  • Immigrazione: rammarico UE per referendum in Svizzera

    Immigrazione: rammarico UE per referendum in Svizzera

    I leader dell’UE hanno espresso la delusione sul risultato del referendum in Svizzera, che, con un esito sul filo del rasoio, pari al 50,3%, limita il numero di potenziali immigrati dagli stati membri. Liniziativa è stata promossa dal partito di destra ed antieuropeista dellUnione democratica di centro (Udc/Svp).



    Il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha richiamato l’attenzione che gli accordi tra l’Unione e la Svizzera garantiscono la libera circolazione delle persone, e che limitarla significa rinegoziare le intese.



    Dobbiamo vedere quale sarà l’effetto dei limiti alla libera circolazione su altri elementi del mercato unico, della libera circolazione dei beni, del capitale e dei servizi. E’ difficile limitare la libera circolazione delle persone senza fare la stessa cosa per quanto riguarda i servizi, ad esempio. Seguiranno numerosi negoziati”, ha dichiarato Martin Schulz.



    Anche la Commissione Europea aspetta precisazioni dalla Svizzera, e un portavoce ha richiamato l’attenzione che la libera circolazione delle persone non è negoziabile. Un comunicato della Commissione rileva che l’UE esaminerà le implicazioni del voto in Svizzera sulla relazione complessiva tra le due parti.



    Il corrispondente di Radio Romania a Bruxelles, Sorin Croitorescu, spiega che la Commissione richiama l’attenzione sul fatto che l’applicazione dell’esito del referendum va contro il principio della libera circolazione delle persone tra l’UE e la Svizzera.



    Il tema è anche sull’agenda del Consiglio Affari Esteri dell’UE, in corso a Bruxelles. Prima della riunione, il primo ministro degli Esteri ad esprimere una posizione davanti ai media è stato il lussemburghese Jean Asselborn.



    Dobbiamo rispettare, senz’altro, la volontà del popolo svizzero, però il risultato avrà delle conseguenze, in quanto non puoi avere accesso privilegiato sul mercato unico europeo e, d’altra parte, limitare la libera circolazione. I due elementi sono connessi”, ha spiegato il capo della diplomazia lussemburghese.



    Successivamente, anche altri ministri degli Esteri presenti alla riunione di Bruxelles hanno ribadito questo punto di vista.