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  • Incontri a Roma e Torino con Ana Blandiana, finalista del Premio Strega Europeo 2021

    Incontri a Roma e Torino con Ana Blandiana, finalista del Premio Strega Europeo 2021

    Conto alla rovescia per la proclamazione del vincitore del Premio Strega Europeo 2021. La scrittrice romena Ana Blandiana, con il suo romanzo “Applausi nel cassetto”, fa parte della cinquina di finalisti annunciata a settembre dal direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, Nicola Lagioia. Il libro tradotto in italiano da Luisa Valmarin è stato pubblicato questanno presso la Elliot Edizioni. Gli altri finalisti sono Hervé Le Tellier – Francia, con “Lanomalia”, Georgi Gospodinov – Bulgaria, con “Cronorifugio”, Anne Weber – Germania, con “Annette, un poema eroico”, e Aixa de la Cruz – Spagna, con “Transito”. Insieme alla scrittrice tedesca Judith Schalansky, vincitrice delledizione 2020 del Premio Strega Europeo per “Inventario di alcune cose perdute”, gli autori presenteranno i libri al Salone Internazionale di Torino, dal 15 al 17 ottobre.



    Al prestigioso riconoscimento istituito nel 2014, in occasione del Semestre italiano della Presidenza del Consiglio dellUnione Europea, concorrono cinque scrittori recentemente tradotti in Italia, che hanno vinto nei Paesi di provenienza un importante riconoscimento nazionale. Per gli “Applausi nel cassetto”, Ana Blandiana è stata insignita del Premio dellUnione degli Scrittori di Romania.



    Un primo incontro con i candidati sarà ospitato il 14 ottobre dalla Sala della Protomoteca in Campidoglio, con la conduzione di Eva Giovannini. La diretta sarà visibile sul sito bibliotechediroma.it e premiostrega.it e sulle pagine Facebook di Biblioteche Di Roma, LeggereInCircolo e Premio Strega.



    Al Salone Internazionale di Torino, Ana Blandiana presenterà gli “Applausi nel cassetto” domenica 17 ottobre alla Sala Internazionale, PAD 1, tra le ore 13:15-14:15, con Simona Cives e Alessandro Mezzena Lona, in un incontro sostenuto dallIstituto Culturale Romeno di Bucarest, attraverso lAccademia di Romania in Roma, in partenariato con Elliot Edizioni e la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci. Nello stesso giorno, il Circolo dei Lettori di Torino ospiterà la cerimonia di premiazione dello Strega Europeo 2021.



    Unesperienza esaltante: così definisce la professoressa Luisa Valmarin la sua impegnativa impresa di traduzione dellunico romanzo di Ana Blandiana, che le ha dato unenorme soddisfazione, come spiega la nota romenista a Radio Romania Internazionale. Ma in ugual misura unimpresa difficile, perchè la lingua di Ana Blandiana non è una prosa qualunque: è la prosa di una poetessa che trasferisce molto spesso la poesia nella sua prosa, quindi il suo stile e il suo linguaggio diventano difficili da rendere, rispettandone le caratteristiche, aggiunge Luisa Valmarin.



    “La scommessa che io mi sono posta quando ho cominciato questa traduzione è stata quella di rispettare la sua lingua e che i lettori italiani dovessero avere possibilmente una chiara idea di quella che è la lingua di questa poetessa quando scrive prosa”, puntualizza la traduttrice.



    Il pubblico italiano ha già avuto nei mesi scorsi un primo incontro con gli “Applausi nel cassetto” di Ana Blandiana, lei stessa presente a Roma, grazie ad una puntata speciale dei “Mercoledì letterari” dellAccademia di Romania, ospitata dalla Casa delle Letterature il 14 luglio scorso. Il romanzo trasmette un messaggio molto importante, che forse i più giovani non sono pienamente in grado di capire.



    “E un messaggio di speranza della libertà, ma anche di disperazione nel vedere che le cose, tutto sommato, non cambiano, nel vedere la capacità della gente di continuare a vivere, a sopravvivere nelle acque torbide che le sommergono. Questa è la conclusione del romanzo ed è una conclusione che insieme è estremamente drammatica e quasi surrealista. Un messaggio di speranza per chi lo vuole vedere, ma anche un messaggio di grande disillusione per chi ha passato attraverso esperienze difficili come quelle attraverso cui è passata Ana Blandiana”, conclude Luisa Valmarin.



  • La Romania al Festival Letterario di Trani

    La Romania al Festival Letterario di Trani

    Sarà lo scrittore Claudiu M. Florian a rappresentare la Romania alla XIX edizione del Festival Letterario “I dialoghi di Trani”, ospitato da varie città della provincia di Puglia dal 23 al 27 settembre. Il volume “Le età dei Giochi. Uninfanzia in Transilvania”, firmato dallo scrittore romeno e uscito in Italia nel 2019, presso la Voland di Roma, con la traduzione di Mauro Barindi, sarà presentato il 26 settembre, dalle ore 16:00, sulla pagina Facebook del festival (https://www.facebook.com/dialoghi), come ha spiegato a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Oana Boşca-Mălin, vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, che ha organizzato la partecipazione del nostro Paese al Festival di Trani, con il sostegno dellIstituto Culturale Romeno di Bucarest.



    Alla presentazione del romanzo insignito del Premio dellUnione Europea per la Letteratura nel 2016, interverranno online sia lautore che il traduttore. La vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma ha ricordato che si tratta della seconda partecipazione del nostro Paese a questo appuntamento letterario, dopo il successo di pubblico e mediatico riscosso lo scorso anno dallo scrittore Valeriu Nicolae e dal suo volume “La mia esagerata famiglia rom”. Nelle attuali circostanze, ledizione 2020 del Festival Letterario di Trani, diventato dal 2017 partner del Salone Internazionale del libro di Torino, abbinerà gli incontri online a pochissimi in presenza, con pubblico limitato.



    Nato nel 1969 a Rupea, in provincia di Brașov, nella Romania centrale, Claudiu M. Florian ha conseguito la laurea in germanistica e ha compiuto studi approfonditi di Scienze Umanistiche Interdisciplinari in Lingua Tedesca presso lUniversità di Bucarest e di Storia Contemporanea a Bielefeld, in Germania. Ha tradotto in romeno dallinglese e dal tedesco romanzi di diversi autori, tra cui Hermann Hesse e Sven Hassel, come ricorda lAccademia di Romania in Roma nella sua scheda biografica. E stato addetto culturale e stampa presso lAmbasciata di Romania a Berlino e primo-collaboratore presso lAmbasciata di Romania a Berna. Attualmente è direttore dellIstituto Culturale Romeno di Berlino.



    La versione italiana del suo romanzo “Le età dei Giochi” rappresenta una seconda variante del volume pubblicato inizialmente nel 2008 in tedesco, presso leditrice Tranzit di Berlino, con il titolo “Zweieinhalb Störche – Roman einer Kindheit în Siebenbürgen” (Due cicogne e mezzo – Il romanzo di uninfanzia in Transilvania), ha spiegato la vicedirettrice dellAccademia in Romania. Un riferimento rilevante quello riguardante le traduzioni, in quanto il volume verrà presentato il 26 settembre, proprio in occasione della Giornata Europea delle Lingue, che mette in risalto la diversità culturale e la bellezza delle sue tradizioni, ha detto ancora la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma.



    Il volume “Le età dei Giochi” è ambientato nella Transilvania della prima metà degli anni 1970, in una piccola comunità che vive in un villaggio collocato ai piedi della fortezza medievale nei pressi di Brașov, crocevia di lingue e civiltà, antiche e moderne. Un bambino di sei anni vi trascorre linfanzia insieme ai nonni. Curioso e ingenuo, tenta di capire quello che lo circonda a partire da parole, oggetti spesso strani e sfuggenti che in qualche modo danno forma alla realtà, nota lAccademia di Romania in Roma.



    La prof.ssa Oana Boşca-Mălin ha fatto riferimento anche al “Tempo delle domande”, il tema sul quale è incentrata ledizione 2020 del Festival di Trani, che trae spunto dalle esperienze dellemergenza vissuta questanno dallintero mondo, che auspica il ritorno alla “normalità”. Un appuntamento culturale che darà spazio a dibattiti su temi di grande attualità e tenterà di offrire risposte a domande stringenti: come continuare, tutelando allo stesso tempo la salute della gente, oppure a quali modelli, tradizioni e storie possiamo ancora riferirci – saranno solo alcuni degli aspetti affrontati nel corso del Festival di Trani, ha detto ancora la vicedirettrice dellAccademia di Romania in Roma, ricordando che tutti i dettagli sulledizione 2020 sono disponibili sul sito del Festival “I dialoghi di Trani”.




  • La capitale immaginata da Emanuela Costantini, ora anche in traduzione romena

    La capitale immaginata da Emanuela Costantini, ora anche in traduzione romena

    “La capitale immaginata. Levoluzione di Bucarest nella fase di costruzione e consolidamento dello Stato nazionale romeno (1830-1940)” è il titolo del volume che riassume dieci anni di ricerche e studio condotti dalla professoressa Emanuela Costantini dellUniversità di Perugia, per raccontare lo sviluppo della città diventata capitale della Romania nel 1862, dopo la Piccola Unione del 1859.



    Uscito nel 2016 in Italia presso Rubettino Editore, il libro è stato pubblicato questanno anche in romeno dallEditrice Polirom, con la traduzione di Aurora Firța-Marin della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dellUniversità di Bucarest, con una prefazione di Armando Pitassio.



    “La capitale immaginata” è stata presentata l11 dicembre allIstituto Italiano di Cultura di Bucarest, alla presenza dellautrice, della traduttrice, del prof. Alin Ciupală della Facoltà di Storia dellUniversità di Bucarest, nonchè di George Onofrei, caporedattore di “Suplimentul de cultură” dellEditrice Polirom.



    Una ricerca storica, economica e sociologica, ma anche architettonica e urbanistica sullevoluzione da piccolo villaggio a capitale della Romania che, spiega lautrice, coincide con la storia stessa del Paese. Il titolo è un richiamo al concetto di comunità immaginate del sociologo Benedict Anderson, ha spiegato Emanuela Costantini a Radio Romania Internazionale.



    Lautrice ritiene che Bucarest venne costruita sulla base della volontà di costruire una capitale, seguendo una certa imagine che la classe politica ebbe nelle varie fasi storiche. Unimmagine che cambia lungo il tempo, ma che si proietta sullaspetto assunto successivamente dalla capitale, aggiunge Emanuela Costantini. La trasformazione di Bucarest è conseguenza sia del suo sviluppo sociale ed economico, che della volontà della classe dirigente.



    “I grandi edifici del potere ancora segnano laspetto della capitale oggi”, spiega lautrice del volume. La sua traduzione è stata unesperienza piacevolissima, ha detto, da parte sua, a Radio Romania Internazionale la prof.ssa Aurora Firța-Marin. “La scrittura è scorrevole e spero tanto che il lettore romeno ritroverà anche nella versione della nostra lingua questa naturalezza”, auspica la traduttrice.



    Laureata in Scienze politiche presso lUniversità di Perugia con la tesi “La Romania dopo il 1989: lo sviluppo dei partiti politici”, Emanuela Costantini ha conseguito nel 2004 il titolo di dottore di ricerca in Storia politica delletà contemporanea (Ottocento e Novecento) presso lUniversità di Bologna con una tesi sugli intellettuali nazionalisti romeni nel periodo interbellico. Si occupa dellarea balcanica e in particolare di storia della Romania, precisa lIstituto Italiano di Cultura di Bucarest nella sua scheda biografica.



  • La Costituzione d’Italia, in romeno presso la Biblioteca del Senato di Roma

    La Costituzione d’Italia, in romeno presso la Biblioteca del Senato di Roma

    Da settembre, sul sito della Biblioteca del Senato di Roma, è disponibile la Costituzione della Repubblica Italiana tradotta in romeno e in altre lingue. Uniniziativa volta a consolidare il dialogo interculturale e a rendere meglio conosciuta la Legge fondamentale in un Paese in cui vivono tante comunità straniere, di cui quella romena è la più numerosa. La responsabile del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Violeta Popescu, curatrice della traduzione, ha offerto maggiori dettagli in un collegamento con Radio Romania Internazionale.